Un popolo di ventenni vivono e lavorano a New York nel campo dell’editoria, con stipendi che in tutto il resto degli Stati Uniti, e in gran parte del resto del mondo, sarebbero più che rispettabili, ma che nella Grande Mela sono appena sufficienti a sbarcare il lunario. Cara Buckley traccia uno spaccato delle vite di questi giovani raccontando gli espedienti ed i sacrifici che affrontano per potersi permettere il lusso di vivere nella città della Statua della Libertà.
Si fanno spedire indumenti lasciati a casa dai genitori, rinunciano alla tinta ai capelli, mangiano poco e male di giorno, e se necessario saltano la cena per potersi permettere un drink con gli amici.
Non mancano i trucchi più vecchi e conosciuti: Laura Wherkheiser, 26 anni, ricorreva all’arte della seduzione per farsi offrire qualcosa nei locali, prima di fidanzarsi; e quelli più ingegnosi e tecnologici: crearsi una Google Map dei locali che “BYOB” – Bring Your Own Bottle – dove puoi portare le bevande da casa. Piccoli espedienti per risparmiare, per andare avanti, allora perché rimanere in una città così costosa e difficile?
I mean, New York’s just the place for that type of thing to happen. And I’m hoping it will soon
dice Peter Naddeo, 26 anni, che si taglia i capelli da solo perché non può permettersi un taglio da un barbiere.
Molto più di quello che la maggior parte degli italiani “bamboccioni” sembrano disposti a sopportare. Ma perché i giovani italiani spesso preferiscono tornare a casa dei genitori dopo gli studi, ed invece non accettano anche duri sacrifici per inseguire i loro sogni? No, non è solo per il forte legame con la famiglia, tipicamente italico, è perché i giovani oggi non hanno più la speranza. Quella irrazionale convinzione per cui è possibile farcela. Non credono nei loro sogni, non seguono le loro ambizioni in parte perché l’economia è quella che è, ma anche, forse soprattutto, perché parole come burocrazia, casta, raccomandazione, pesano come macigni.
Se l’Italia vuole ripartire deve ridare la speranza e le ambizioni ai giovani.
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oddio, rinunciare a maniare o al parrucchiere per andare in un locale a bere qualcosa mi sembra da malati mentali… altro che NYC “città delle opportunità”…
riguardo l’Italia, gli stipendi dei giovani sono mediamente bassi, mentre per andare a vivere “da soli” alla fine devi per forza metterti d’accordo con altre persone (amici) per dividere le spese…
se guadagno 900 euro/mese e ho 6-700 euro/mese di affitto più spese dove vuoi che arrivi? alla seconda settimana? forse alla terza? e alla quarta cosa mangio, gli scarti che buttano dietro ai MacDonald’s?
sono due situazioni molto diverse tra loro: i newyorkesi rinunciano a qualcosa per avere qualcosa d’altro, noi anche rinunciando non avremmo margine per vivere da soli…
Io sono fortunato: guadagno bene e spendo poco di affitto/spese, ma siamo in pochi a godere di un simile “privilegio”.
Hai ragione quando dici che la speranza ormai è poca: i soldi non faranno la felicità, ma guadagnare meno del minimo per sopravvivere non è certo un incentivo…
bhè ma è meglio spiegargli che in italia gli stipendi sono differenti da terzo mondo…ho 25anni e mi spiegate con 1000euro al mese come farei a vivere da solo??
400euro l’affitto, 150 il gasolio della macchina, 200 x mangiare, 150 x le bollette e siamo a 900euro restano 100euro da spendere con gli amici e se succede qualche imprevisto?? altro che sacrifici…ecco perchè x un giovane italiano è impossibile uscire a vivere da solo per forza occore trovare un coinquilino o andare con la ragazza a convivere perchè è assurdo che l’affito arrivi al 40-50% dello stipendio!!!
Il punto fondamentale della questione è in quella parola, speranza, citata nel post.
Attualmente in Italia non è che ci siano situazioni socio economiche tanto peggiori rispetto a molte altre realtà, anche rispetto a 50 anni fa in patria, ma il problema è la percezione di ciò.
Attualmente in Italia si respira sfiducia e una generale rassegnazione che le cose vadano sempre peggio.
E’ un po’ la stessa questione della sicurezza nelle strade, attualmente non siamo meno sicuri di 20 anni fa, percepiamo di esserlo e conta solo questo.
Nel momento in cui si riuscirà a dare più prospettive e meno salti nel buio vedrete che automaticamente diventeremo un po’ meno bamboccioni.
Esatto, speranza, ma anche ambizione. Molto speso nelle nostre scuole, per non parlare delle parrocchie, si insegna che l’ambizione personale e’ un difetto.
L’eccesso di ambizione lo e’ sicuramente, ma un minimo di desiderio di successo personale e’ un motore che spinge i migliori ad emergere.
Insomma, la nostra cultura, e quindi la societa’ vuole premiare le eccellenze o deprimerle?
Per restare in Italia farei i sacrifici non ha senso… per andare a NY invece farei i salti mortali… Ci sono stato 2 settimana fa ed è tutto un’altro mondo.
Quoto il ragazzo di 25 anni…hai ragione, stipendi troppo bassi, e da quando è arrivato l’euro…prezzi alle stelle.
E non ditemi che non è vero, i garanti si sono grattati.
Ed io mi ritengo fortunato,coniugato,casa.auto.lavoriamo entrambi,bimbo.
Ma non navigo nell’ oro, sacrifici in continuo per riuscire a mettere qualche briciola da parte per il figlio.Comunque, i giovani al giorno d’oggi hanno vita dura, il lavoro è un miraggio, le case costano come prenotare un viaggio su Marte, e gli stipendi sono quello che sono. E poi il governo si batte per combatere il sommerso (nero). Ma la gente, se non gli bastano i soldi, è normale che si cerchi un secondo lavoro per arrotondare. Pagateli un po di più e vedrete che non dovranno andare in pizzeria a fare i lavapiatti al fine settimana…
In Italia riusciamo nelle missioni impossibili: coniugare l’alta competitività dell’economia capitalista con la rassegnazione delle economie comuniste :)
il qualunquismo italico non ha mai portato ad alcunché, solo ai tempi dell’SPQR c’era una itaGlia unita, poi il nulla {una repubblica con una media di un governo per anno non dà un bell’esempio}.
Si è rimasti al medioevo, no peggio e nn penso serva spiegare la situazione.
Certo avere l’Impero del Male nella Capitale non ha mai aiutato le cose (neanche ai Romani) anzi…
L’ignoranza regna sovrana e gli allocchi son fin troppi, chi vuole è meglio che se ne vada più in fretta possibile (poi devon avere l’accortezza di scegliere una valida destinazione, cosa poco probabile visto che il 95% della nostra esterofilia è basato sui paesi di lingua inglese -escludendo chi ha già parentele altrove, l’Argentina è l’Italia-bis per intenderci-)
Quindi finché sarò costretto a vivere i miei pochi anni come una persona della 3^ età, sarò sempre ben disposto a fare fuoco & fiamme per l’annientamento totale di questo stupido posto & dei suoi ignobili abitanti punto & basta.
Se qualcuno da fuori legge il sito e ha bisogno di un volontario per l’espatrio son sempre pronto…
Altro che sacrifici farei per poter starmene a New York… Se invece mi tocca fare straordinari, tagliarmi i capelli da solo esaltare la cena per poi abitare in un buco senza ADSL, 500 Euro spese a parte per una singola e 5 coinquilini in zona Piramide e poi vedermi sfrecciare accanto i parlamentari con le sirene mentre vado a lavoro accese forse il gioco non vale la candela…
Ergo… Straquoto in pieno il pezzo :-)
Mammamia… Scusate il post doppio, ma mi sono accorto che nella foga ho finito per scrivere un commento sgangheratissimo :-) (“e saltare la cena”, non “esaltare la cena” )
Mah, bamboccioni, certo…Parla facile il Padoa! Con lo stipendio che si ritrova non credo abbia mai pensato due volte se riusciva a comprare una bistecca in più o a risparmiare per comprare l’abbonamento al bus!
[…] Italiani un pò bamboccioni un pò disillusi; […]