Proseguiamo sulla valutazione del risparmio elettrico per i vari settori presentati in precedenza, andando oggi a parlare del Settore Industriale.
Prima di entrare nel dettaglio delle soluzione e degli interventi per il risparmio elettrico nel settore industriale è importante ricordare come tale settore risulti suddiviso.
Tale suddivisione è stata esposta in precedenza, quando sono stati analizzati (riferiti al 2009) dettagliatamente i consumi, e viene ora qui riportata:
- Manifatturiera di base (Siderurgica, Chimica, Materiali da Costruzione, Cartaria) – 57.420 GWh
- Manifatturiera non di base (Alimentare, Tessile, Costruzioni, Energia ed acqua) – 55.096 GWh
- Siderurgica – 15.731 GWh
- Materiali non Ferrosi – 5.092 GWh
- Chimica – 14.591 GWh
- – di cui Fibre – 363 GWh
- Materiali da Costruzione – 12.631 GWh
- – Estrazione da cava – 917 GWh
- – Ceramiche e Vetrarie – 4.648 GWh
- – Cemento, Calce e Gesso – 4.251 GWh
- – Laterizi – 798 GWh
- – Manufatti in Cemento – 655 GWh
- – Altre Lavorazioni – 1.362 GWh
- Cartaria – 9.376 GWh
- – di cui carta e cartotecnica – 7.640 GWh
- Alimentare – 12.558 GWh
- Tessile, Abbigliamento e Calzature – 6.197 GWh
- – Tessile – 4.412 GWh
- – Vestiario e Abbigliamento – 690 GWh
- – Pelli e Cuoio – 607 GWh
- – Calzature – 487 GWh
- Meccanica – 19.105 GWh
- – di cui apparecchiature elettriche ed elettroniche – 3.109 GWh
- Mezzi di Trasporto – 3.630 GWh
- – di cui mezzi di trasporto terrestri – 2.838 GWh
- Lavorazione Plastica e Gomma – 8.411 GWh
- – di cui articoli in materie plastiche – 7.194 GWh
- Legno e Mobilio – 3.804 GWh
- Altre manifatturiere – 1.390 GWh
- Costruzioni – 1.808 GWh
- Energia ed acqua – 16.181 GWh
- – Estrazione Combustibili – 392 GWh
- – Raffinerie e Cokerie – 5.979 GWh
- – Elettricità e gas – 3.528 GWh
- – Acquedotti – 6.282 GWh
La siderurgia, così come l’industria chimica, dei materiali da costruzione fa ampio uso di energia elettrica per il funzionamento dei processi di lavorazione, si pensi ad esempio ai forni elettrici utilizzati per alcuni processi siderurgici o per alcune azioni di “cottura” dei laterizi, oppure ad alcuni reattori chimici che richiedono energia termica, in certi casi prodotta mediante sistemi elettrici.
L’industria alimentare, meccanica e quella della lavorazione della plastica e e della gomma presentano situazioni analoghe, richiedendo forti quantitativi di energia elettrica di processo e pertanto scarsamente riducibile per via diretta.
Appare pertanto evidente come il risparmio elettrico nell’industria sia di difficile perseguimento, in quanto sono spesso gli stessi processi industriali ad impiegarla direttamente, ma sicuramente alcuni miglioramenti sono possibili intervenendo, quando non direttamente sul processo, operando sui dispositivi ausiliari, ovvero quelle macchine utilizzate nel processo ma non operando esse stesse le trasformazioni del processo industriale, quali ventilatori, pompe ed impianti nelle quali sono inserite.
Questo ambito di intervento permette risparmi elettrici che possono essere più o meno elevati in funzione delle potenze in gioco e dell’efficienza di quelle già installate, oltre che intervenendo sugli impianti in termini di riduzione delle resistenze, ovvero riducendo le perdite di carico distribuite e concentrate, minimizzando la lunghezza delle condotte ed impiegando sezioni delle stesse adeguate.
Anche per oggi è tutto, vi rinnovo l’appuntamento alla prossima settimana per continuare a parlare di risparmio elettrico relativamente al Settore Terziario, sempre su AppuntiDigitali, sempre con la rubrica Energia e Futuro.
diciamo che per quel che riguarda l’industria plastica si puo’ fare qualcosa.. motori più efficienti.. parzalizzazione elettronica e non meccanica sulle pompe di spinta.. etc..
alimentare non mi esprimo non avendo clienti diretti..
meccanica di nuovo si puo’ fare qualcosa con motori più efficienti e inverte di gestione per certi lavori..
inoltre.. in tutti i casi.. l’ottimizzazione del lavoro e la riduzione dei tempi morti spesso presenti a causa del personale è una soluzione molto veloce per il migliroamento della resa e quindi una riduzione dei consumi..
inoltre.. l’illuminazione.. magari sottovalutata.. ma anche qua si puo’ fare qualcosa.. etc.. non da ultimo le linee elettriche interne .. il rifasamento localizzato etc..
c’è tanto da fare.. ma sono tanti soldini.. e soprattutto.. spesso ci vuole la collaborazione del personale..
Quindi per quanto Risparmio nell’industria è una utopia, una favola e un contraddizione in termini.
La nostra società si fonda sull’aumento di produzione e quindi un risparmio energetico metterebbe in crisi i produttori di energia che fanno investimenti e previsioni future in base ad un inesorabile aumento di richiesta….
Questo modello di sviluppo si è rivelato folle e spregiudicato, ma ancora nessuno fa qualcosa per cambiarlo.
Lo vediamo ovunque e non conta quanti di noi si possono sforzare per risparmiare, tanto alla fine l’industria e il “Sistema” devono per forza consumare l’energia prodotta in più … pena la perdita finanziaria dei propri investimenti.
Dobbiamo rassegnarci… ognuno di noi è obbligato moralmente a risparmiare il massimo, ma nessuno vieta che quello che io risparmio altri lo utilizzino o lo sprechino…. quindi purtroppo, pur non volendolo, siamo destinati a continuare a consumare sempre di più.
Io credo fortemente al risparmio energetico e all’efficienza energetica, ma a quanto pare i produttori di energia che fanno sempre stime di crescita non sono veramente interessati che qualcuno risparmi.
Un esempio… il mio.
E’ da 3-4 anni che ottimizzo i miei consumi in base alle reali esigenze energetiche, e quindi, almeno in un intervallo che al minimo va da un anno si e uno no fino a due o tre anni consecutivi, risparmio sempre qualche decina di Kwh all’anno, e l’ENEL che fa…. quando vede che la lettura non è uguale o maggiore a quella dell’anno precedente, fanno una sorta di conguaglio facendo finta di non sapere che ho risparmiato, poi a fine anno, quando chiudono i conti … si ricordano di leggere e conteggiare il reale consumo decurtando dalla bolletta il mio Risparmio effettuo nelle letture di 2-3 bollette precedenti.!!!!!!
Questo non è un grosso problema, ma non è comprensibile come possa esserci dei disguidi nelle letture quando ormai con in “Nuovi Contatori” la lettura è telematica!
La risposta me la sono data pensando che proprio l’ENEL stessa per fronteggiare al pagamento dei dividendi promessi dalle loro previsioni di incremento di fatturato … si inventano trucchetti e mezzucci per spostare a fine anno il reale conto delle perdite dovute al risparmio, sperando che l’energia risparmiata da me, venga consumata da altri….. e a quanto pare, guardando i grafici dei consumi… e quasi sempre così.
Il miglior modo di obbligare a risparmiare tutti è l’avvento di una crisi economica, finanziaria, energetica ecc… totale e profonda tanto da minare ogni previsione di possibile ulteriore investimento per una fantomatica crescita e mettere in primo piano l’unica possibilità di recuperare i denari spesi attraverso un vero impegno nel risparmio (o meglio senza aumentare i consumi complessivi).
Peccato però che mentre penso e scrivo questo, pure io sto consumando e davvero inutilmente protraggo tale consumo nel tempo … infatti il modo migliore di risparmiare è pure non spendere, rinunciare e centellinare le proprie spese e i propri consumi, usando meno tutto quanto non sia esclusivamente comandato dal nostro cervello e dai nostri muscoli… ovvero gambe piedi mani bracia… in altre parole…… basta andare in macchina, motorino ecc… PEDALAREeeeeeeeeeee!
mamma mia che marea di …. ho letto in merito alla gestione dei contatori..
1. se non sei contento di Enel Servizio Elettrico passa ad un fornitore del mercato libero..
2. è Enel Distribuzione che fa la lettura del tuo contatore.. se non sei gestito da una municipalizzata e non chissà chi.. non pagano dividendi.. sono un servizio pubblico dello stato.. dalla separazione delle reti.. gestita da ENEL S.p.A. ma con delle tariffe regolamentate dall AEEG.. inoltre puoi fare la telelettura se sei in una zona così disagiata dove non fanno la telelettura (anche se non ho idea di dove non si faccia..)
3. la legge prevede la possibilità di fare conguagli e acconti purchè vi siano almeno due letture fisiche all’anno
4. se sei già con un fornitore del mercato libero (tipo Enel Energia..) allora fatture di acconto e conguaglio fanno parte di quello che hai firmato nel contratto.
per il resto.. le fesserie che hai detto sopra in merito agli sprechi delle industrie lasciano il tempo che trovano.. molte persone come me lavorano per ridurre i consumi delle ditte da oltre 25 anni ormai.. sentirmi dire che è utopia fa venire i brividi se penso a quanti milioni di kWh sono stati risparmiati negli anni con l’aumento dell’efficienza dei macchinari e la riduzione degli sprechi..
risparmia un po’ di corrente.. spegni il pc ;-)
@Notturnia
Allora se tu lavori per il risparmio energetico delle ditte sapresti dirmi perchè senza la crisi in atto, il consumo energetico globale che ora appunto grazie alla crisi è sì in leggera flessione si negativa, si sarebbe mantenuto sempre in un graduale costante aumento? e non presentava mai una graduale e costante diminuzione almeno fino al 2007-2008?
Anzi solo la crisi ha lievemente fermato l’acquisto dall’estero di nuove quote di energia, ma naturalmente la flessione registrata è dovuta dalla cessazione di attività produttiva e non al risparmio.
In merito al contratto enelel io sono con Enel Energia … e non mi lamento, ma mi son chiesto, visto che il contatore non è più un problema e le leture sono automatiche, perchè quando IO risparmio fanno la lettura presunta e quando invece consumo di più, fanno sempre quella reale….?
per il resto mi pare che non abbia detto stupidaggini ma analizzato il problema del risparmio sotto l’ottica di chi vende e produce enenergia….. che non è affatto interessato al mio risparmio se non in ragione della possibilità di vendere ad altri la mia quota risparmiata…. altrimenti perchè dovrebbero produrre o acquistare l’energia in più se non per lucrarci su? Mentre se tutti risparmiassero l’energia ogni anno ci sarebbero fatturati sempre più in ribasso e addio dividendi.!
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https://secure.wikimedia.org/wikipedia/it/wiki/Effetto_rebound_%28economia%29
L’effetto rebound è stato descritto per la prima volta nel 1865 da William Stanley Jevons nel suo libro The Coal Question. Jevons osservò che l’invenzione in Gran Bretagna di un motore a vapore più efficiente fece sì che l’utilizzo del carbone diventò economicamente conveniente per numerosi nuovi usi. Questo, in ultima analisi, portò a un aumento della domanda di carbone e aumentò così il consumo globale di carbone, anche se era diminuita la quantità di carbone richiesta per ogni singolo processo. Secondo Jevons “è una follia supporre che un uso parsimonioso di carburante ne riduca il consumo. È vero il contrario.”[3]
Tuttavia, la presenza dell’effetto rebound nella letteratura scientifica odierna è dovuta soprattutto ai lavori di Daniel Khazzoom. Sebbene Khazzoom non abbia usato questo concetto, ha lanciato l’idea della scorrelazione fra aumento dell’efficienza energetica e riduzione dei consumi energetici, a causa di un cambiamento del prezzo dell’energia “contenuta” nei prodotti destinati al consumo finale.[4] Il suo studio si è basato sui guadagni di efficienza energetica negli elettrodomestici, ma il concetto vale in ogni settore economico. Un esempio comunemente studiato è quello di una vettura più efficiente. Dal momento che ogni chilometro di viaggio diventa più economico, ci sarà un aumento della velocità di guida e/o dei chilometri percorsi, fino a quando l’elasticità della domanda di viaggi in automobile non è zero.
Altri esempi potrebbero includere la crescita della illuminazione del giardino in seguito al risparmio energetico ottenuto grazie all’uso di lampade fluorescenti compatte; oppure l’aumento delle dimensioni delle case dovuto, in parte, all’introduzione di tecnologie di riscaldamento più efficienti. Se l’effetto rebound è maggiore di 100% tutti i vantaggi provenienti dalla maggiore efficienza è spazzato via da un aumento della domanda (paradosso di Jevons).
La tesi di Khazzoom è stata criticata aspramente da Michael Grubb [5] e da Amory Lovins[6] che ha respinto qualsiasi sconnessione tra il miglioramento dell’efficienza energetica in un singolo mercato, e una riduzione dei consumi energetici a livello macroeconomico. Sviluppando le idee di Khazzoom, e alimentando un acceso dibattito sulla rivista Energy Policy, Len Brookes ha messo in discussione l’efficienza energetica vista come soluzione alle emissioni di gas serra.[7] La sua analisi ha mostrato che i miglioramenti dell’efficienza energetica — economicamente giustificati — di fatto stimolano la crescita economica e fanno aumentare l’uso totale di energia. Per ridurre i consumi totali è necessario che l’aumento dell’efficienza sia accompagnato da un aumento dei costi. A tal proposito, Brooks sostiene che “l’elevata considerazione per il tema [dell’efficienza energetica] sembra sia dovuta più all’attuale ondata di fervore ‘verde’ che all’analisi sobria dei fatti, della validità e dei costi delle soluzioni.”[8]
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Teoria di 140 anni fa!
Che dire ….. se non Sorprendente!!!!!!!!!????????
scusa la tardiva risposta..
allora.. parlo solo in merito ai consumi e la loro crescita che per alcuni sembra strana così come la loro “recessione” dell’ultimo periodo..
Da cosa derivano i consumi ?.. in ultima analisi dalle esigenze della gente a casa propria.. e mi spiego meglio..
30 anni fa pochi avevano una lavastoviglie.. molti meno ancora il condizionatore e pochissimi il computer.. oggetti che oggi sono di uso comune..
Altri oggetti come il rasoio elettrico, il telefono senza fili, il telefonino e qui mi fermo.. non esistevano quasi..
Questi oggetti consumano a casa di molti di noi oggi giorno.. ma per farli sono nate industrie che prima non esistevano.. e queste hanno incrementato i consumi di energia (elettrica e gas) per venire incontro ad una richiesta di un mercato che prima non esisteva..
se 30 anni fa c’erano solo water e bidet bianchi oggi ce ne sono in tutte le salse.. e questo fa aumentare la disponibilità di scelta e i consumi.. più fabbriche..
un altro fattore da considera è come sono cambiate le fabbriche..
25 anni fa un mio cliente aveva ben 160 dipendenti.. e fatta 100 la loro produzione oggi con 30 dipendenti e 16 robot e qualche pressa in più e un sistema automatizzato di carico del polimero produce 10 volte di più con un consumo solo 5 volte superiore ed una spesa quasi il 50% inferiore a prima.. solo che all’epoca rasentava i 2 milioni di kWh anno.. oggi passa spesso il milione al mese.. ed ecco perchè aumentano i consumi.. + ditte.. e meno personale..
in merito al calo dei consumi è facile..
per avere un consumo la gente deve avere dei soldi..
facciamo un esempio “per assurdo”.. domani in tutto il mondo si decide che i condizionatori non vanno più usati.. che i computer vengono banditi e che la lavastoviglie non si puo’ più usare..
queste causerà dapprima un brusco calo dei consumi domestici.. seguito poi dal fallimento di molte ditte che li producevano e quindi un ulteriore calo dei consumi.. dopo di che decine di milioni di persone si troveranno senza lavoro e ci saranno meno soldi disponibili per fare acquisti ed altri beni che oggi sono normali non saranno più comprati perchè non economicamente alla portata.. e quindi altre ditte falliranno non potendo più gestire i costi ed altra gente sarà senza lavoro etc.. ed è quello che sta accadendo oggi.. senza il presupposto di partenza ovviamente..
ah.. dimenticavo.. l’aumento dei consumi degli ultimi anni è dovuto anche al crollo della “cortina di ferro” che ha permesso di vendere a paesi che prima non erano disponibili sul mercato.. questo ha creato una bolla di vendita che ha permesso a molte ditte di crescere più di quanto il mercato, una volta a regime, avrebbe potuto gestire.. etc..
ma sono tutte cose ovvie quelle che ho detto.. e non ci sono ne macchinazioni di sorta ne cose strane.. è sotto gli occhi di tutti che oggi in casa, in macchina, nelle strade, negli uffici godiamo di una vita molto più agiata grazie alla tecnologia.. ma la tecnologia vuole corrente elettrica o metano per funzionare.. e questo mi permette di scrivere con il mio pc colelgato alla mia rete collegato ad internet collegata ad un server che sta registrano i miei discorsi.. ma tutto questo consuma.. e 40 anni fa non esisteva e non consumava.. e non è una cosa strana ne da letteratura scientifica.. l’evoluzione modifica lo status quo.. e da che ne so io.. se più gente vuole una cosa.. qualcuno la deve produrre.. e questo consumerà risorse..e a me sta bene così.. adesso ho il climatizzatore in macchina, in ufficio e in casa e vivo meglio.. anche se qualcuno ha consumato per farli.. qualcuno ha consumato per portarmeli e io consumo per farli funzionare..
non sono ipocrita.. sono consio di quello che faccio e non mi lamento..
quello che dici è corretto in molte cose.. ma dimentica che l’uomo vuole progredire e vuole migliroare il suo modo di vivere.. e quindi spesso va oltre il solo beneficio dell’efficienza proprio perchè puo’ avere di più a meno di prima..
molti di quelli che hanno messo i tetti FV non consumano meno di prima ma ben di più perchè adesso una parte è vista come “gratis” avendo spostato il problema agli altri..
e visto che siamo in 6 miliardi se non di più.. è normale che presto le cose andranno peggio quando anche chi non puo’ (cina ed india) vorrà .. d’altro canto.. è umano.. ed è stupido stupirsene..
p.s. ci sono teorie molto più vecchie (antica grecia) che sono tutt’ora valide.. e questo perchè l’uomo è sempre lo stesso e sempre alla ricerca del proprio benessere da oltre 10 mila anni.. o anche 8 milioni ;-)
@ Notturnia
Che dire… vedo che capisci il mio discorso eppure tenti di smontarlo, facendo finta di niene, ma il tuo inconscio alla fine tradisce la tua sofferenza nell’ammettere che il punto non è consumare meno energia per singolo apparecchio, ma poterne attaccare di più in contemporanea… e soddisfare tutte le necessita fino ad ora represse.
Corretto giusto… ma alla fine, vista la crisi e i default che ci minacciano, saremo costretti a consumare meno…. e questo non sarà un passaggio indolore, per il fatto che fino ad ora le azioni energia si vendevano con stime di fatturazioni in rialzo, mentre nessuno comprerà se le previsioni saranno in costante ribasso, perciò noi consumatori, non possiamo far finta di niente… e continuare ad aggiungere devices su devices senza curarsi dei consumi totali.
La crisi porterà a non avere più soldi per pagare i consumi e saremo naturalmente portati a risparmiare, ma la logica degli investimenti nella produzione elettrica si basa su previsioni di aumento di richiesta e quando si scontreranno con la drastica caduta dei consumi… se non addirittura distacchi… il piatto sarà troppo vuoto per rendere conveniente produrre quantità in crescita di energia… e così, per coprire i costi degli investimenti fatti in precedenza.. ci saranno aumenti delle tariffe e nuove tasse per compensare le perdite!
Quindi neanche noi converrebbe risparmiare se nessuno poi consuma il nostro risparmio… le aziende di produzione saranno in perdita, dato che immetteranno energia che mai verrà consumata…. Il sistema si è retto fino ad ora proprio perchè i consumi aumentavano….
E’ ovvio che la diminuzione dei consumi poi si fermerà ad un certo livello di minimo consumo e rimarrà costante per molto tempo, fino a quando, recuperati i soldi investiiti si ritornerà a consumare, ma probabilmente i consumi si alterneranno su e giù per diversi cicli senza più avere un grafico lineare, ma sinusoidale o al massimo logaritmico… e qua mi fermo perche queste visioni, possono anche non essere confermate e quindi per ora sono da ritenere ipotesi … A già dimenticavo.. la soluzione sarebbe un evento catastrofico che metta tutti in ginocchio e ci permetta di ricominciare tutto da capo. E raggiunto un nuovo benessere, presteremo, forse, maggior attenzione a non voler sempre bere da un bicchiere troppo pieno, limitando i consumi allo stretto necessario per mantenere una vita dignitosa, ma senza eccedere… questo sarà un nuovo tipo di economia, non piu basata sul consumo, su debito e sullo spreco, ma per l’energia, posso immaginare un modello di produzione di base, uguali per tutti, ai quali ognuno accoppierà ed integrerà a sue spese eventuali impianti, solari, fotovoltaici, eolici eccc per ricoprire le eventuali esigenze non più coperte, come accade oggi, da società terze che produrranno solo un quantitativo minimo adeguato a mantenere il comfort per tutti, ma ad un livello uguale a tutti… (esempio.. per mantenere 19°C in inverno e 26-27°C in estate chi vuole 24*C costanti… dovrà, per esempio, provvedere a costruirsi ed ad alimentarsi un generatore suppletivo.) ma questo sarà compito dei superstiti…. :-(
Bhe Notturnia comunque apprezzo pure la sequenza dei tuoi ragionamenti che non escludono, ma integrano e ridefiniscono meglio quello che pensando scrivevo… haaaa questo si che è gioco di squadra Grazie per il dibattito…
Ciao!
grazie anche a te :)
ma purtroppo.. lavorando nel settore da un po’.. so che i fornitori non basano lo loro stime sulla crescita costante se non per la disponibilità di potenza.. ed in realtà questa crisi ha giocato un ruolo importante nella dismissione di centrali obsolete che erano necessarie per i consumi elevati mentre si costruivano le nuove.. e per il rimodernamento di centrali che non si potevano fermare prima del 2009.
la crisi ha portato un grande beneficio ai costi di energia elettrica.. tanto che io dal 2009 pago la generazione 65 €/MWh in casa contro gli 85 di prima.. e quindi ne traggo beneficio.. pago il metano 226 € ogni mille metricubi contro i quasi 350 di prima.. e ciò nonostante i fornitori riescono a vivere.. e lo fanno perchè comprano una materia prima più economica etc..
la diminuzione dei consumi si è già arrestata.. tanto che lemme lemme si sta ripartendo con i consumi.. ad un rateo più lento.. ma pian piano si vede l’uscita ..
l’evento catastrafico di cui parli porterebbe alla morte di molte decine di milioni di persone poichè un blackout generale di.. diciamo 3 mesi.. porterebbe alla carestia.. e di li a tutto il resto.. non sarebbe un nuovo benessere ma una nuova peste.. gli ospedali usano corrente elettrica.. e ti posso assicurare che ne usano molta.. ne ho fra i clienti.. 3 giorni senza corrente elettrica e inizierebbero a fioccare morti su morti..
potrà sembrare facile da fuori.. ma la mancanza di soli 2400MW di potenza genera problemi economici e di gestione non indifferenti in italia anche se programmati (guarda il PUN di settembre per averne un’idea..)
un collasso di unìintera nazione come la francia o la germania porterebbe a dover far scelte molto pesanti.. chiusura dei confini nazionali energetici pur di sopravvivere e morte del vicino senza corrente..
inoltre.. detto fra noi.. ma sei sicuro che la gente vuole avere meno cose e vuole veramente un’economia meno ricca di cose di quella attuale ?..
la strana produzione di energia di cui parli tu non tiene conto di riserva calda.. di dispacciamento.. di bilanciamento.. di regolazione di tensione.. di un sacco di cose senza le quali non sarebbe possibile neanche accendere un apparecchio elettronico senza vederlo bruciare..
sei sicuro che la gente rpeferisca il medioevo ?.. mia nonna.. inizio 1900.. quando parla dei vecchi tempi mi fa sempre presente quanto sono fortunato io che vivo in questo periodo.. e non li ricorda come un bel periodo facile da vivere.. mi ricorda quando c’erano -25° in casa perchè non c’era la stufetta elettrica la mattina presto prima di accendere la stufa a legne.. e di quando non aveva il frigorifero .. e altre cose non proprio romantiche..
lei è vissuta in quell’epoca dove l’economia era povera.. e adesso le fa piacere che qualcuno le consegni il cibo a domicilio quando le serve.. le fa piacere avere la tv e il telefono.. etc..
io personalmente non vorrei dover tornare in dietro neanche di 25 anni e avere la macchina senza climatizzatore.. e come me.. vedo.. la pensando la maggiorparte delle persone.. perchè altrimenti se la maggiorparte volesse quello di cui parli tu.. lo avremmo già.. basterebbe smettere di comprare cose che si ritengono superflue.. eppure..
p.s. gli investimenti nelle centrali sonof atti da privati.. non centra niente la storia delle tasse ;-) il mercato è privatizzato.. e quando Sorgenia o Edison fanno una nuova centrale.. o anche Enel Power.. lo stato non ci mette soldi.. è libera iniziativa privata..
il FV e l’eolico ricadono sulle nostre spese.. ma quello è un modo strano per far finta di fare i verdi fuori ;-)
Ehila ragazzi, come volate alto sul livello della discussione!
Interessante il discorso del rimbalzo (REBOUND) che vanificherebbe in parte o in toto le innovazioni che migliorano l’efficienza energetica.
Quindi diventa importante la politica fiscale sulla energia perché non vengano vanificati totalmente i risparmi energetici ottenuti dalle nuove tecnologie, perché comunque l’energia non vada sprecata.
Comunque il discorso che aumentino i consumi elettrici del settore produttivo in vari possibili scenari CI PUÒ STARE solo a patto di non avere un impatto negativo sull’ambiente. Questo per via dei cambiamenti climatici e anche per l’aria che dobbiamo respirare. Quindi il discorso SOSTENIBILITÀ, credo diverrà sempre più attuale.
Che senso avrebbe produrre tanta più energia per uso domestico o per le industrie, se dobbiamo camminare in strada con la mascherina? Quindi più energia va bene, ma con meno impatto ambientale.
Aggiungo un’altra variabile sulla dinamica dei consumi.
Quando tra due-tre anni avremo la grid parity per alcune fonti rinnovabili –almeno per i grossi impianti- ci saranno sempre più fabbriche e imprese che si produrranno la energia da soli.
I consumi a tal punto, almeno nelle statistiche avranno un calo, anche se in realtà si consumi sarebbero maggiori, dato che le autoproduzioni non rientrano nelle statistiche.
Poi in realtà, su quanta aumenteranno i consumi e sul prezzo della energia ci sono tante altre variabili; come il picco del petrolio e gli shock petroliferi, le crisi internazionali ecc.
@Notturnia
Ok va bene ho capito … come sospettavo io, tu dici che la crescita dei consumi è in lento ma inesorabile aumento… ok sono daccordo!
Ma alla fine anche se consumassi anche io di più sarei sempre limitato dal contatore che mi obbliga a mantenermi sotto i 3Kwh … quindi due conti 24ore per 365giorni = 8760ore per 3Kwh = 26.280 Kw all’anno questo è il massimo che per ora possiamo arrivare… Azz.. bolletta permettendo, io ne consumo appena 3200 ne ho di strada da fare…. ;-) e quelli che hanno i contratto a 6Kwh allora?… copperi posso sfiorare 52.560 Kw all’anno… !!!! bhe chi sa magari oggi sembra folle … ma domani per assurdo sarà lo standard minimo…
No dai su davvero ci vorrà un limite oltre al quale nessupo potrà andare…
@ joe.vanni
Su quello che dici ci trovo molto senso e condivido con te il timore di una crescita infinita….
Cavolo malgrado pesti guerre carestie ecc… siamo davvero troppi al mondo! E se tutti volessimo consumare la stessa energia con la stessa tendenza di crescita….. ????
Insomma in due righe riassumo il mio concetto… è giusto voler risparmire, magari cedere il nostro risparmio ai paesi più poveri perchè crescano, ma bisogna fissare una soglia di benessere oltre la quale nessuno dovrebbe mai andare!
Sarà pure un poco comunista.. ma non vedo alternativa… almeno che apponto non avvenga una catastrofe che riporti la popolazione ai livelli di 100.. 200 anni fa… se non addirittura a 1000 anni fa… appunto al medioevo…. Il mio non è un auspicio, ma un pensiero preocuupato… perchè ancora siamo in tempo… ma a quanto pare nessuno ci pensa… e come dice NOCTURNIA i consumi stanno aumentando ancora…
Magari da ora in poi i consumi andranno Su e Giù come gli indici della borsa rendendo la curva media più vicina ad una curva sinosidale che ad una retta in costante aumento… sarebbe già qualcosa.. se i consumi, grazie all’efficienza degli apparecchi, si fermassero a livelli di oggi senza amentare più di tanto…
Forse sarà proprio questo lo scenario più agurabile per il futuro, ma scordiamoci pure nuovi investimenti per nuove centrali… anzi è auspicabile chiderne altre.. magari a favore di una costruzione di nuove e più efficienti centrali nei paesi che a causa della loro storica arretratezza ancora sono in via di forte sviluppo.
Tutto questo porterà noi industrializzati a risparmiare e a donare il surplus di energia a chi non ne ha… ma bisognerà pur sempre evitare che si verifichino nuovamente le impennate che ci hanno accompagnato fino ad oggi e su questo joe.vanni dice bene……
Bhe vediamo cosa ci riferirà in fututuro il nostro Simone Serra e vediamo se esistono davero margini di riduzione dei consumi globali….. PER ora tra agricoltura e Industri non mi pare che ci siano troppi margini… Peccato!
p.s. mi permetto di ricordare che NON esiste il concetto di surplus di energia.. viene prodotta SOLO l’energia che viene richiesta.. non è fisicamente possibile produrre più del necessario ..
lo sbilanciamento, la regolazione di tensione e frequenza servono proprio per impedire qualsiasi “surplus” ..
in merito agli investimenti per le nuove centrali per fortuna si stanno facendo al fine di ottimizzare la produzione e aumentare l’efficienza.. ci sono ancora centrali sotto il 50% di efficienza e vederle ammodernare al 60-65% è bellissimo.
per quel che riguarda la grid parity.. io spero che vengano addebitati i costi che le fonti generano ad ogni singola fonte..
all’eolico è già stato addebitato il dispacciamento.. solo che lo paga la collettività e non il proprietario del generatore che crea il casino…
Idem per il FV.. non è addebitato al chi ha il tetto FV il casino che genera in rete.. purtroppo anche in questo caso pagano gli altri.. è un sistema un po’ semplice quello di far pagare agli altri e chiamarlo grid parity.. sa tanto di truffa..
cmq questo è OT.. e mi fermo..
margini nell’industria ce ne sono.. e parecchi.. tanto che chi è nel settore lo sa e ci sta lavorando da tempo.. dire che li non ce ne sono denota scarsa conoscenza della materia..
i famosi inverter che tanto fanno pubblicità nel modo commerciale nelle industrie sono presenti da tempo e stanno via via entrando in tutti i settori.. per farne un esempio..
i sistemi a controllo di lux per l’illuminazione interna.. i motori marelli e affini ad alta efficienza.. trafo con perdite inferiori al 2%.. etc.
c’è spazio per il miglioramento e molti lo fanno..
va ricordato che alcune tecnologie che si implementano conportano il licenziamento di persone sostituite da suddette tecnologie più efficienti..
@ A.varo & Joe.vanni
Dubito che ci saranno flessioni più sostanziose, e su quanto le industrie potranno produrre in autonomia la partita è aperta, ma non conterei più di tanto (in termini di potenze ed energie REALI, in termini di numero di impianti e potenze di picco è invece molto probabile che questo avvenga) sulle fonti rinnovabili.
@ Notturnia
Concordo pienamente, difatti i miglioramenti più sostanziali non si ottengono operando nel processo in se quanto intervenendo sugli ausiliari che operano in esso (io indicavo ventilatori e pompe per fare degli esempi)… di sicuro se ho bisogno di scaldare un fluido per via elettrica e mi necessitano tot kW di potenza per esso, difficilmente potrò intervenire in tale direzione… poi questo non è impossibile ma gli interventi alla fine (come anche tu hai evidenziato) si fanno sugli impianti e non tanto sui processi
Per quanto riguarda la discussione sulla produzione di energia, grid parity, scaricamento dei costi sui cittadini delle fonti green ecc ne abbiamo parlato già tante volte che preferisco evitare di aggiungere altro dal momento che abbiamo lo stesso punto di vista, oltre ad averne parlato ampiamente anche in post precedenti, sempre utili per chi non ha capito come funziona il sistema di produzione dell’energia elettrica.
approposito di scaldare ..
in questi giorni ho avuto occasione di visionare alcuni impiandi di derivazione americana per la produzione di energia elettrica dal sole tramite turbine a vapore.. come “scarto” generano vapore a bassa pressione :-D
Stiamo preparando le scartoffie per un progetto pilota da 16kW per vedere come funziona.. da 3 a 4 volte più efficiente del FV e con una disponibilità di energia solare fino al 20% maggiore grazie all’accumulo termico di 3 ore in assenza totale di sole..
è una cosa che stiamo cercando di fare per evitare le rogne dell’FV e risparmiare anche qualche metro cubo di metano..
Appena abbiamo le autorizzazioni si parte.. e poi vediamo come va.. ma siamo ottmisti.. c’è parecchio materiale “didattico” in materia ma poche applicazioni pratiche..
@ Notturnia
La cogenerazione solare specialmente se realizzabile per “piccoli” impianti è sicuramente positiva.
Sarebbe interessante se realizzata con collettori solari non troppo ingombranti e anche capire costi, rese elettrica e termica effettivi. L’accumulo immagino che sia solo di energia termica.
Se non sono indiscreto qual`è la casa americana che state “visionando” ?
Ritornando al tuo primo commento inserisco tra gli attori che potrebbero collaborare di più per realizzare interventi di efficienza energetica LE BANCHE, le quali -spesso per insipienza- impediscono la realizzazione di interventi che sarebbero a costo zero, in quanto si ripagano da soli col risparmio energetico.
Inoltre dovrebbero proporre soluzioni che siano di più su misura -anche come rateizzazioni- per questo tipo di investimenti. Io dico che in questo campo c’è poca scelta e poca concorrenza.
@Joe.vanni
hehe non posso dirti la ditta.. ma..
sono “ingombranti” per una casa.. e ance per le industrie.. parliamo di parabole lineari alte circa 3 metri in posizione orizzontale.. ma che.. su un tetto piano.. con un metro e mezzo di muretto.. su di una ditta.. non si vedono praticamente dalla strada.. ovviamente non si possono montare su tetti inclinati.. ma chissà.. ho visto degli schizzi per fare dei sistemi “domestici” per palazzine.. e li erano alte “solo” 2 metri ed ancorate diversamente..
per l’accumulo.. è termico.. ma per fare termico ed elettrico.. ti spiego.. l’accumulo è fatto con i sali a 330 gradi.. e quindi è ancora in grado di generare il vapore per le turbine che fanno energia elettrica.. è li la furbata.. il sale è mantenuto in un serbatoio dimensionabile a seconda del caso e non è usato come fluido ma solo come stoccaggio di energia termica.. pronta a divenire quello che serve..
Capitolo banche.. ahimè devo contraddirti.. vero.. potrebbero fare di più.. ma ti assicuro che hanno fatto.. quando il direttore di banca che era con noi ha avuto due minuti mia moglie gli ha fatto qualche domandina.. risultato.. 72 impianti ad olio vegetale finanziati.. 2 operativi .. 70 fermi per il costo dell’olio o per la difficoltà di reperirlo.. la banca quindi questa volta è venuta in prima persona a vedere il progetto perchè ha paura che quei 70 impianti fermi (parliamo di circa 75 milioni di euro finanziati da solo questa banca..) finiscano per non pagare i leasing e la banca si troverebbe con tanti bei motori da 400kWe a 1MWe inutili..
posso dirti che le banche hanno fatto.. ma adesso si sono accorte che la speculazione finanziaria di FV, Eolico, etc etc ha generato un sacco di squali che hanno venduto cose ridicole ed inefficienti che ora rischiano di esplodere come una bolla “ecologica” .. quindi ci vanno pesanti.. noi chiedevamo un impianto da 500 kWe – 1MW termico.. la banca ci ha detto che lo finanzia.. ma solo DOPO che montiamo un impianto pilota e dimostriamo in 12 mesi che è efficiente e funziona.. poi ci presta quei bruscoli per fare quello grande..
puo’ dar fastidio da un certo punto di vista.. ma ha una sua logica ineccepibile se lo si guarda con onestà..
Sembra un evoluzione del solare termodinamico “Archimede” di Rubbia… In formato tascabile e con con la possibilità di fare cogenerazione. Accumulando a 330 gradi posso ricavare in seguito sia corrente che calore. Ottimo
Se riuscite a renderlo affidabile fate un bel colpaccio. C’è solo il problema dell’ingombro dei collettori che non si adatta a tutti gli spazi.
Per quanto riguarda le banche io mi riferisco principalmente al fatto che spesso non sono flessibili, non finanziano “su misura” il cliente e hanno una burocrazia pletorica, con tempi lunghi.
Io lavoro nel campo dell’efficienza energetica e delle energie alternative.
Un finanziamento sul fotovoltaico, che dovrebbe essere ormai una pratica standardizzata, capita che per i tempi lunghi dell’istruttoria il cliente perda la tariffa e in certi casi slittare alla tariffa del mese successivo vuol dire per il cliente una perdita del 7% della tariffa incentivante (per 20 anni).
Poi il conto energia, da quando inizi i lavori a quando prendi i primi soldi da GSE ed Enel passano 6 mesi. È cosi complicato per la banca calcolare le rate in modo che la prima parta dopo 6 mesi? Un’istituto soltanto – straniero- che offre questa possibilità e spero di sbagliarmi.
Un’altro aspetto: un intervento di efficienza energetica deve essere rateizzato nelle tempistiche con cui si conseguono i risparmi energetici e non tutte le banche lo permettono.
Poi un’altra possibilità, che so che da qualche parte si realizza. Se sostituisco una caldaia con una più efficiente la stessa azienda del gas finanzia l’intervento rateizzandolo nella bolletta del gas.
Idem l’azienda elettrica se sostituisco le lampade con lampade + efficienti.
Fuori topic – Simone non me ne voglia- un bel giocattolino solare, un aereo cargo con payload=30 ton a propulsione fotovoltaica, da non prendere troppo sul serio o forse si..
http://ideas.solarship.com/video
@ Simone Serra
Il fotovoltaico per certe industrie manifatturiere molto energivore potrà al massimo fornire una quota. Questo è fuori di dubbio, e non bisogna alimentare false speranze.
È anche vero che in altre situazioni si può arrivare all’autonomia.
Comunque ad ora in Italia sono già installati 11 GW di potenza FV (pari alla produzione di quasi tre centrali convenzionali da 1 GW), con un tasso di aumento annuale di circa il 50%.
E sono stati utilizzati solo una piccolissima parte di tetti di capannoni ed edifici commerciali .
I prezzi dei pannelli sono scesi in un anno del 30-40%, compensando il calo delle tariffe incentivanti.
Ci sono varie Start-up che hanno già realizzato prototipi di fotovoltaico a film sottile con efficienza del 20 o anche 25%.
Anche per l’eolico sono in cantiere grosse novità.
Per il futuro credo che le rinnovabili giocheranno un ruolo importante, più di quello che ci possiamo aspettare.