Come si rifletteva in un precedente contributo, il caso Wikileaks può essere considerato uno spartiacque nella storia del web, un momento in cui sono divenuti molto chiari i limiti di un sistema culturale che si voleva in qualche modo estraneo alle logiche che hanno nei lunghi decenni dominato i mass media.
Così non è, e mentre ancora si attende la formulazione di un capo di accusa nei confronti di Julian Assange, il dipartimento di giustizia USA ordina a Twitter di fornire tutti i dati relativi allo stesso Assange, al soldato Manning, e a Brigitta Jònsdottir (la parlamentare islandese promotrice dell’iniziativa sulla libertà d’informazione). Tre personaggi di cui solo uno (Manning) è cittadino USA e solo uno, sempre lo stesso Manning, ha in carico un capo d’accusa definito e il relativo procedimento in corso.
Apprendiamo dalla fonte (salon.com) che i dati richiesti dal DOJ a Twitter, relativamente agli utenti citati, includono:
all mailing addresses and billing information known for the user, all connection records and session times, all IP addresses used to access Twitter, all known email accounts, as well as the “means and source of payment,” including banking records and credit cards.
Il tutto da novembre 2009 in poi. Ovverosia il DOJ, avendo i dati personali di tutti i soggetti coinvolti – indipendentemente dalla nazionalità e dallo status di parlamentare della Jònsdottir, senza bisogno di accuse formali – depositati presso un’azienda che opera sotto la sua giurisdizione, se ne appropria senza chiedere permesso a nessuno.
Si tratta senza tema di smentita di un episodio gravissimo, che getta ombre inquietanti sulla vita di milioni di persone che hanno la propria “vita digitale” depositata su server americani e si trovano per questo, indipendentemente dal proprio status e dalla propria nazionalità, assoggettati senza ulteriori tutele, alla giustizia USA. Anche quando questa decida di adottare procedure molto più sommarie di quelle cui il proprio stato di appartenenza dà diritto.
Per ulteriori approfondimenti vi rimando alla lettura del commento di Guido Scorza.
L’ho già detto su questi schermi, e piu passano i giorni più arrivano conferme, piu bella rivoluzione di tutti i tempi è definitivamente finita.
E’ arrivato “napoleone”.
Si salvi chi può.
Enduring freedom… Export democracy…
Semplicemente IPOCRITI
**** COMMENTO OFFENSIVO MODERATO ****
Ragione di Stato: come far credere a te stesso di vivere in un sistema democratico senza che questo lo sia.
Possono dire e fare quello che vogliono, ma ormai è troppo tardi.. il genio è uscito dalla lampada.. il vaso di Pandora è rotto.. ecc..
signori, il “sommo bene dello stato” è sempre stato anteposto ampiamente agli interessi del singolo, mi ricordo lo sconcerto provato nel sentire una intervista ad Andreotti il quale in una chiaccherata con un ex primo ministro francese (o qualcosa di simile) chiese a quello come avessero fatto in Francia a rimuovere il terrorismo estremistico negli anni settanta…Andreotti riferisce che la risposta fù:” qualche cadavere che galleggia sulla senna”.
Sempre a meno di non venir smentito mi pare che in italia sia prevista la possibilità da parte dei servizi segreti di poter richiedere la eliminazione di cittadini la cui esistenza sia di “comprovato pericolo per il paese”..cero mi pare che non ci siano notizie di applicazione di tale possibilità, ma è emblematico…vi ricordo inoltre che la pena di morte in Italia non è abrogata…ma sospesa nei tempi di pace…in tempi di guerra è reintegrata!
Non ci si deve stupire pertanto che qualsiasi paese “democratico” sentendosi minacciato utilizzi qualsiasi mezzo per difendersi. Più interessante sarebbe notare se l’atto compiuto dagli americani sia “tecnicamente” legale..ma credo di sì per via delle leggi post 11 settembre…..sic!
per me l’ipocrisia e l’ingenuita’ sono solo da parte di chi non sapeva e non si aspettava tutto questo… ed e’ normale in astratto che la ragione di stato prevalga su qualsiasi liberta’ personale. Tutto sta poi a vedere dove fa comodo a noi che finisca la liberta’ dello stato di autodifendersi e dove fa comodo cominci la nostra liberta’ individuale.
Solo essendo ben consapevoli della mobilita’ di tali paletti si puo’ utilizzare coscientemente il web e consegnare i propri dati a chicchessia
Tutta la vicenda e’ un argomento sul quale io stesso sono molto combattuto
@ Iro
Per correttezza bisogna specificare che, riguardo la Pena di Morte, dal 1994 non è più così:
“La pena di morte rimase nel Codice penale militare di guerra fino alla promulgazione della legge 13 ottobre 1994, n. 589, che l’abolì sostituendola con la massima pena prevista dal codice penale, che è attualmente l’ergastolo.”
“Nel 2007 fu approvata una legge costituzionale che modificò l’art. 27 della Costituzione. Con tale riforma fu introdotto il divieto assoluto di utilizzare la pena di morte nell’ordinamento penale italiano. La pena di morte era contemplata nell’art. 21 del Codice penale, poi abrogato.”
se fosse stata la Cina—>3° guerra mondiale.
poi gli americani si chiedono perchè sono odiati da tutto il mondo.
Quantomeno la guerra a Wikileaks ha di fatto smascherato già diverse organizzazioni in palese cattiva fede: Mastercard, Visa, Paypal, Amazon. Oltre ovviamente al governo americano.
Sta a noi ora togliere il supporto a queste compagnie, altrimenti siamo degli ipocriti anche noi.
Poi voglio aggiungere una piccola storia per farvi capire come la presa per il c… della gente sia cominciata tanto tempo fa:
La statua della libertà. Statue of _liberty_.
Il significato di liberty è diverso da freedom, anche se in italiano c’è una traduzione sola. Liberty da più l’idea di concessione, permesso, non di diritto personale.
Per i marinai liberty è la licenza di sbarcare e trascorrere del tempo a terra, fuori dalla gerarchia di comando della nave.
Infatti la statua della libertà è piazzata in mare, in una isoletta fondamentalmente artificiale, con costi sicuramente molto più alti di quelli che ci sarebbero stati a metterla sulla terra ferma.
Quindi il significato non è quì sei libero di fare ciò che vuoi, ma quì ti diamo il permesso di fare una serie di cose.
Inoltre c’è il fatto di non essere un’idea americana ed avere della simbologia particolare, cose che meritano un’indagine di per se.
Perchè ci intortano sulle idee di libertà e democrazia? Perchè dobbiamo credere di essere liberi? A chi giova?
Wikileaks forse toglie una fetta di prosciutto davanti ai nostri occhi, ma ne rimangono molte altre.
http://www.hwupgrade.it/news/multimedia/obama-pensa-a-carte-d-identita-digitali-per-gli-americani_35005.html
i tasselli piano piano si stanno completando..
ognuno poi si farà la sua opinione, dico solo che l’ipotesi a cui avevo pensato,si sta tramutando in realtà :)
CDM poi quando il puzzle sarà completo ne riparleremo a riguardo delle “inquisizioni”.
Troppo presto per trarre conclusioni,concordo, ma l’idea che abbiano creato il dummy perfetto su cui creare una serie di leggi restrittive/di controllo, si avvalora.
prima era l’11 settembre,adesso wikileaks, saranno casualità? Avranno anche ragione loro, ma la parte malfidente di me valuta gli avvenimenti anche dall’altro punto di vista…
la creazione VOLONTARIA di nuovi public enemy da cui difendersi,per poi attuare la loro palese politica.
Che questa mia affermazione sia vera o meno, comunque chi ci vieta di valutare più punti di vista, lasciando poi ai fatti concreti l’ardua sentenza?
http://it.wikipedia.org/wiki/Totalitarismo
http://it.wikipedia.org/wiki/Il_Principe
sono solo mie fantasie complottistiche, oppure qualcosa torna?
grazie per l’attenzione :)
@smoke.kills
Torna tutto, io infatti scommetterei che il prossimo 11 settembre arriverà da internet, invece che dai cieli. E’ sarà la scusa per maggiore “sicurezza” in rete.