WiFi pubbliche o connessioni mobili?

wifi

In rete si e’ aperto un interessante dibattito su quale sia lo strumento più appropriato per le amministrazioni pubbliche che desiderano offrire ai propri cittadini la possibilità di collegarsi ad Internet gratuitamente, o comunque utilizzando un servizio pubblico, il che vuol dire pagato dal contribuente.

C’è chi sostiene che una copertura tramite hotspot wifi sia da preferire perché, tra l’altro, è un tipo di connessione più stabile ed omogenea (la copertura umts/hdspa è ancora a macchia di leopardo e varia da operatore ad operatore), e perché non vincola alla partnership con un gestore telefonico. Non solo, Sergio Maistrello, ad esempio sottolinea come l’impatto del wifi pubblico sia una importante innovazione anche dal punto di vista sociale.

Altri invece, tra cui Alfonso Fuggetta , sottolineano come la copertura tramite wifi possa essere dispendiosa e complicata da ottenere su vaste aree, lasciando comunque l’utente con ampie aree non coperte tra un hotspot e l’altro, che lo costringerebbero comunque ad integrare il servizio con una connessione gprs.

Outsider il Wimax, che pur al meglio della sua efficienza non pare poter garantire la velocità di navigazione offerta dalle altre due tecnologie, soprattutto in ambito urbano.

Ancora una volta sono dell’idea che molto dipenda dall’utilizzo che si fa della Rete. Se parliamo di un utente business, mi pare chiaro che questo non possa fare affidamento al servizio pubblico, almeno nel prossimo futuro, se vuole garantirsi la piena efficienza.

Su una cosa tutti sembrano essere d’accordo però: l’utente comune, il cittadino, invece, trarrebbe il massimo beneficio dalla diffusione della possibilità di connettersi ed utilizzare i dispositivi mobili, come gli smartphone, sempre più diffusi, e dotati sia di connettività umts/hdspa che wifi.
Quando una tecnologia è disponibile per tutti, come insegnava Ford, genera progresso.

È interessante discutere di quale tecnologia scegliere, e va fatto per evitare che le pubbliche amministrazioni si scottino con esperienze negative ed inutile sperpero di denaro pubblico, ma ancora prima sarà opportuno far capire alle stesse l’importanza di investire in servizi di connettività, per combattere il digital divide, per ammodernare il Paese, e, nel lungo periodo, per cercare di uscire da una situazione di arretratezza culturale e tecnologica che costituisce un freno alla nostra economia.

Se possibile io mi accontenterei che tutti gli uffici pubblici si convertissero al wifi, magari lasciando una seconda rete aperta, con un sistema di login abbinato alla propria tessera sanitaria o al codice fiscale.

Uffici pubblici, ospedali, scuole, musei e persino le piscine comunali. Un access point per ogni adsl. Non sarebbe un inizio, tutto sommato a buon mercato?

[photo credit: mailtobee]

Markingegno

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