di  -  mercoledì 12 Marzo 2008

solare_termico.jpgAusra è un startup statunitense che ha sviluppato una tecnica di conversione dell’energia solare molto efficiente. La ricerca è finanziata anche da Google che, annunciate le proprie ambizioni nel settore dell’energia rinnovabile, punta molto sul solare termico.

Le prove sul campo finora svolte con i primi impianti sperimentali, hanno dato risultati entusiasmanti: per rispondere al 90% del fabbisogno energetico degli Stati Uniti, trasporti su gomma inclusi, sarebbe sufficiente una superficie di circa 15000 km²; per fare un paragone la regione Lazio si estende per circa 17000 km².
Non solo, l’impianto è capace di accumulare energia sotto forma di calore, da utilizzare durante la notte e nelle giornate particolarmente nuvolose, garantendo continuità della generazione di corrente elettrica.

15000km² possono sembrare tanti ma negli Stati Uniti lo spazio non manca (9,826,630 km² in totale), inoltre con una popolazione che supera i 300 milioni di persone e con un consumo di petrolio pro capite più che doppio rispetto agli italiani – e una produzione di energia nucleare rilevante, gli USA rappresentano il Paese che ha di gran lunga il più alto fabbisogno di energia del mondo.

Spiegherò brevemente qui lo schema di funzionamento (sul sito di Ausra trovate un esplicativa animazione) che usa degli specchi per convogliare la luce su dei tubi posti a qualche metro da terra, all’interno dei quali scorre dell’acqua, che per effetto del calore evapora. La pressione generata dal vapore muove delle turbine che generano elettricità.
Prima di arrivare alle turbine però parte del calore creato dal vapore, viene raccolto ed immagazzinato. Infatti per generare vapore bastano 100°C, ma questo può raggiungere temperature molto più elevate. Il calore non necessario alla generazione di elettricità viene recuperato e conservato, e sarà utilizzato a sua volta per generare vapore di notte e nelle giornate di brutto tempo.

L’idea è sicuramente valida, ma meno innovativa di quanto la si vuole far sembrare. Chi conosce il nome di Carlo Rubbia e il suo solare termodinamico sa di cosa parlo.

Il fisico friulano che lavorava all’ENEA, premio Nobel nel 1984, costretto a emigrare in Spagna insieme al suo solare termodinamico a causa di attriti col precedente Governo (nuclearista e profondamente incompetente in campo energetico), nella penisola Iberica ha realizzato con successo diverse centrali solari termodinamiche, che si differenziano dal progetto di Ausra, principalmente per il contenuto dei tubi irradiati dagli specchi.
All’interno delle condutture, invece dell’acqua scorre una soluzione altamente salina, capace di raggiungere altissime temperature senza evaporare, permettendo direttamente nei condotti lo stoccaggio del calore. Degli scambiatori di calore portano il calore all’interno di contenitori d’acqua, che evaporando viene utilizzata per produrre energia.

Attualmente Carlo Rubbia e il suo solare termodinamico, fortemente voluti dai Verdi, sono tornati in Italia, e in collaborazione con l’ENEL vengono studiate nuove evoluzioni di questa tecnologia. Di costruire, come in Spagna, qualche centrale termodinamica completamente operativa, che ci aiuti a rispettare il protocollo di Kyoto e che diminuisca la nostra dipendenza dal petrolio, ovviamente, ancora non se ne parla.

via | Wired

20 Commenti »

I commenti inseriti dai lettori di AppuntiDigitali non sono oggetto di moderazione preventiva, ma solo di eventuale filtro antispam. Qualora si ravvisi un contenuto non consono (offensivo o diffamatorio) si prega di contattare l'amministrazione di Appunti Digitali all'indirizzo info@appuntidigitali.it, specificando quale sia il commento in oggetto.

  • # 1
    Lorenzo
     scrive: 

    “…a causa di attriti col precedente Governo (nuclearista e profondamente incompetente in campo energetico)…”

    è troppo chiedere di non esprimere giudizi politici e di non dover leggere “rant” a la Beppe Grillo anche qui?

  • # 2
    Paganetor
     scrive: 

    be’, è la verità: ai tempi si pensava che il nucleare avrebbe risolto i nostri problemi energetici. Inoltre, quale governo (italiano) non è ignorante in materia energetica? Non ne ricordo uno che abbia fatto qualcosa di consistente per alleggerire la nostra posizione nei confronti di petrolio e gas.

    Riguardo il sistema sviluppato per generare elettricità, mi sembra una buona soluzione. Quello che non capisco è perchè ci siano così tanti sistemi validi sulla carta (pannelli solari e fotovoltaici, questo, quello di Rubbia ecc.) ma non se ne vadano di installati in Italia. Tante belle parole, milioni di euro spesi in ricerca e pochi risultati nel belpaese…

  • # 3
    Tobe Bofh
     scrive: 

    Fortunatamente è arrivato il governo attuale a farci rivalutare tutti i precedenti.

  • # 4
    Enrico (Autore del post)
     scrive: 

    @ Lorenzo

    “è troppo chiedere di non esprimere giudizi politici?”

    Dipende che intendi per giudizi politici: se è un modo velato per dire che faccio propaganda schierata non hai di che temere.

    “e di non dover leggere “rant” a la Beppe Grillo anche qui?”

    Nessuno sta sbraitando qui.

  • # 5
    Lorenzo
     scrive: 

    @ Enrico:

    allora potevi evitare di mettere quella frase tra parentesi…non aggiunge nulla.

  • # 6
    Cla
     scrive: 

    Che noia dover vederi che gli unici commenti, invece che riferiti all’articolo, sono riferiti all’unica frase che ha attinenza politica (peraltro giustificata).
    E’ intile, in Italia sara’ sempre impossibile discutere di temi importanti senza scatenare i soliti “tifosi”… E i risultati si vedono…

  • # 7
    Sig. Stroboscopico
     scrive: 

    Prima di esprimersi così attivamente a favore di progetti tanto epocali ci si potrebbe anche documentare un pò, prima di scriverle come verità assolute.

    1) I pannelli solari non costano poco e consumano molta energia nella loro creazione / vita.

    2) L’impatto ambientale di un specchio grande cone il lazio (anche se distribuito) non è poco (e l’impatto ambientale dell’eolico è altrettanto pesante – leggasi: il fermare il vento muta le condizioni climatiche del posto ove sono state messe).

    3)Il progetto spagnolo di rubia non sta andando bene, è tornato in italia perchè amico della casta al potere in quel momento.

    4) [b]per favore smettiamola di citare rubia come eminenza italiana…[/b] all’ENEA sanno tutti come ha avuto il nobel (l’ha fregato a un tedesco) e si ricordano tutti bene ancora la sua “mirabile” abilità organizzativa e “capacità” di sviluppare qualcosa…

    Enrico, non voglio essere arrogante e non so cosa hai studiato e in cosa ti piaccia approfondire la tua conoscenza, ma non mi pare giusto trattare argomenti in questo modo. Tacciare un “profeta” di verità assolute, dire che la politica di Pecoraro è stata lungimirante(…) e non verificare cosa dice la controparte sa molto da Focus quando dice che coprendo il Shahara di pannelli solari risolviamo il problema energetico planetario…

    Ciao

  • # 8
    Sig. Stroboscopico
     scrive: 

    Per Paganetor:

    Siano dipendenti dal nucleare prodotto all’estero e dal petrolio/carbone comprati dall’estero perchè non ci sono reali alternative.
    L’energia rinnovabile e pulita e costante è quella delle centrali idroelettriche (e quelle che potevamo fare ormai sono state fatte al tempo del fascismo).

    Di vento in Italia non ne abbiamo (ed è tutto da vedere se sarebbe accettabile averne)
    Di spazio per il solare ce ne è poco, i costi sono elevati, non riusciamo a immaganizzare l’energia in modo efficiente.
    Non so se hai provato a farti fare un preventivo per una installazione di pannelli sul tuo tetto di casa… ti ci vuole un mutuo e rimani dipendente dalla ENEL comunque (e quindi dal nuleare e dal petrolio).
    In Germania, che sono molto più attivi in programmazione a lungo termine, ormai è stato verificato che l’energia nucleare costa 1/6 di quella eolica. Mi chiedo se i “Pecorari” italiani si rendono conto di cosa vuol dire in termini di inquinamento spendere 6 miliardi al posto di 1 miliardo… per avere la stessa cosa.

  • # 9
    Gianky
     scrive: 

    dopo gli insulti alla Montalcini, pare proprio che ci vergogniamo di avere dei Nobel in casa. Rubbia non e’ dio ma ci sta provando e col precedente governo aveva dei contrasti. Cosa c’e’ di scandaloso in queste semplici verita’?

  • # 10
    BrightSoul
     scrive: 

    @Sig. Stroboscopico

    La gente, forse a ragione, tende a preferite le centrali che sfruttano energie rinnovabili piuttosto che il nucleare che sì, costerà meno, ma produce problemini tipo le scorie radioattive che vanno opportunamente stoccate.

    Abbiamo già problemi a smaltire la munnezza, figurati le scorie radioattive.

  • # 11
    Enrico (Autore del post)
     scrive: 

    @Sig. Stroboscopico

    hai scritto:
    1) I pannelli solari non costano poco e consumano molta energia nella loro creazione / vita.

    stai facendo confusione: i pannelli solari di cui tu parli sono i fotovoltaici. Il termodinamico non fa uso di silicio e la resa degli impianti per metro quadro di esposizione alla luce solare è di gran lunga superiore. Anche i costi di produzione e l’energia necessaria alla produzione sono di molto più bassi. L’unico limite del termodinamico rispetto al fotovoltaico è che necessita di grandi impianti e non permette la produzione di energia decentralizzata.

    Di pannelli fotovoltaici poi ce ne sono di diversi tipi, quelli realizzati con silicio policristallino o quelli con silicio monocristallino e queste due categoria a loro volta si suddividono in altre sotto-categorie.

    La Spagna sta puntando molto sul solare, anche su tante tecnologie sperimentali. Così facendo, finanzia le multinazionali che sviluppano queste tecnologie e, anche nei casi in cui l’investimento non si ripaghi, le compagnie se ne ricorderanno in futuro.

    hai scritto:
    2) L’impatto ambientale di un specchio grande cone il lazio (anche se distribuito) non è poco (e l’impatto ambientale dell’eolico è altrettanto pesante – leggasi: il fermare il vento muta le condizioni climatiche del posto ove sono state messe).

    l’impatto ambientale di uno specchio grande quasi come il Lazio, non è così pesante come credi, visto che confondi gli specchi con il fotovoltaico, ma è comunque alto. È vero comunque che il solare, l’eolico. così come tutte le rinnovabili pure l’eolico crea danni all’ambiente. La salvaguardia dell’ecosistema, passa soltanto per l’efficienza energetica ed per un uso razionale delle risorse. Il grande vantaggio delle rinnovabili è che sono tali, a differenza di petrolio e uranio che sono in via di esaurimento e che, in quantità più o meno diverse, sono distribuite su tutto il pianeta, così che non si generino dipendenze da materie prime, disponibili in grandi quantità solo in alcuni Paesi.

    Hai scritto:
    3)Il progetto spagnolo di rubia non sta andando bene, è tornato in italia perchè amico della casta al potere in quel momento.

    4) [b]per favore smettiamola di citare rubia come eminenza italiana…[/b] all’ENEA sanno tutti come ha avuto il nobel (l’ha fregato a un tedesco) e si ricordano tutti bene ancora la sua “mirabile” abilità organizzativa e “capacità” di sviluppare qualcosa…

    basta cercare “solare termodinamico rubbia” con Google per smentire tali affermazioni.

    hai scritto:
    Tacciare un “profeta” di verità assolute, dire che la politica di Pecoraro è stata lungimirante(…) e non verificare cosa dice la controparte sa molto da Focus…

    io non ascolto né Pecoraro Scanio, né tanto meno la contro parte. Le affermazioni e l’operato dei politici non va ascoltato, va verificato, tra il primo e il secondo caso, passa la differenza tra una cattiva e una buona democrazia.

    hai scritto:
    Siano dipendenti dal nucleare prodotto all’estero e dal petrolio/carbone comprati dall’estero perchè non ci sono reali alternative.
    L’energia rinnovabile e pulita e costante è quella delle centrali idroelettriche (e quelle che potevamo fare ormai sono state fatte al tempo del fascismo).

    Questi sono luoghi comuni, non dipendiamo dal nucleare francese perché non ci sono alternative o perché non abbiamo il nucleare, ma più semplicemente l’Italia è senza un piano energetico da 30 anni, e questo in generale la dice lunga sulla nostra classe dirigente (credo che anche il Burkina Faso ne abbia uno). L’energia è importante quasi quanto la cultura in un Paese avanzato. Purtroppo in Italia abbiamo troppo poco di entrambe.

    hai scritto:
    In Germania, che sono molto più attivi in programmazione a lungo termine, ormai è stato verificato che l’energia nucleare costa 1/6

    Altro luogo comune: il nucleare che è economico. Intanto c’è da dire che è vero che l’energia rinnovabile ha un prezzo più alto rispetto a quella da combustibili fossili, ma comportarsi in modo intelligente e responsabile non è necessariamente economicamente conveniente, o almeno non nel breve periodo. I danni arrecati all’ambiente portano sempre il conto nel lungo periodo, con le tasse destinate alla sanità ad esempio, e l’aggravio dovuto alle patologie da inquinamento è rilevante sul bilancio complessivo.

    Il nucleare poi, ha costi immensi. Gran Bretagna e USA finanziano il nucleare con sovvenzioni altissime per ogni kW prodotto, più di quanto fanno con le rinnovabili, e nonostante questo non riescono a convogliare investimenti per la realizzazione di nuove centrali, perché hanno costi di realizzazione che definire immensi è riduttivo, tempi di costruzione lunghissimi (in alcuni casi anche 10 anni).
    Quancuno dice che l’uranio è uno dei materiali più presenti sulla crosta terrestre, ma si dimenticano sempre di dire che le zone in cui è presente in concentrazioni tali da poter essere estratto sono pochissime e che le miniere sono in via di esaurimento. Il prezzo dell’uranio aumenta esponenzialmente già da qualche anno, e gli analisti stimano che anche con questo regime di sovvenzioni fra pochi anni non sarà più economicamente sostenibile. Quando le centrali nucleari chiuderanno rimarranno tonnellate e tonnellate di scorie da stoccare sotto il contrllo umano, e indovina un po’ di chi saranno le tasse che servitanno a mantenere attivi i centri di stoccaggio.

    hai scritto:
    Di vento in Italia non ne abbiamo (ed è tutto da vedere se sarebbe accettabile averne)
    Di spazio per il solare ce ne è poco, i costi sono elevati, non riusciamo a immaganizzare l’energia in modo efficiente.

    Falso. Di energia rinnovabile ce n’è ovunque sotto un’infinità di forme. Dal micro-idroelettrico, alla produzione distribuita, al geotermico, al mare, ai fulmini, al vento a bassa e alta quota (il secondo non ancora sfruttato, ma in via di sperimentazione) e tante, tante altre forme di energia ancora poco esplorate. Direi che ci sono talmente tante possibilità che gli unici limiti sono fantasia, volontà e fondi per la ricerca. Ribadisco infine, che per prima cosa va fatto un uso coscienzioso e razionale dell’energia, altrimenti non si risolverà mai alcun problema.

  • # 12
    Enrico (Autore del post)
     scrive: 

    @Sig. Stroboscopico

    Dimenticavo una cosa riguardo al nucleare. La Germania che tu citi nel discorso dei costi del nucleare, sta investendo tanti soldi nelle rinnovabili, solare compreso, nonostante le latitudini tedesche non siano tra le più favorevoli per questo.
    Poi visto che in Germania, a differenza di noi, un piano energetico ce l’hanno, hanno pianificato l’uscita dal nucleare entro il 2025 mi pare. Sono sicuro sulle intenzioni ma non sono certo della data. Ora non ho tempo, casomai più tardi verificherò se l’anno è giusto.

  • # 13
    Ilruz
     scrive: 

    Pensate che io prevedo il ritorno delle macchine a vapore, dei motori ad ammoniaca per la refrigerazione, degli stirling per il recupero delle basse temperature, etc.

    Nel fotovoltaico al silicio ci creo poco nel breve termine, anche se alla lunga con l’aumentare dei rendimenti e l’introduzione dei pannelli a film sottile, il ritorno economico potrebbe essere di due/tre anni invece di dieci (ammettendo zero contributi statali). e’ vero pure che un pannello dura cmq almeno trent’anni … percui il ritorno ambientale c’e’, comunque.

    Diverso il discorso del termico solare: 2Mq di pannelli sul tetto permettono di tenere spenta la caldaia per 8 mesi l’anno, avendo persino problemi di sovratemperatura! e quello e’ tutto gas in meno che si consuma.

    Riguardo all’ammoniaca e agli stirling, ho un po’ paura di iniziare qualche serio progetto, perche’ sono certo potrebbe capitarmi un incidente, magari mortale.

  • # 14
    Giulio
     scrive: 

    Unica cosa non detta, tra i pro e i contro del nucleare: i prossimi reattori saranno molto più efficienti e produrranno molte meno scorie. In più una delle versioni future sarà anche in grado di utilizzare le scorie dei reattori odierni come carburante. A me non sembra poco…

    Al di là del nucleare, comunque, è chiaro che un paese dovrebbe avere un equilibrio energetico basato su un variegato numero di fonti. Quindi investire sulle rinnovabili e tutt’altro che male (spero che nessuno osi dire il contrario), ma bisogna anche saper guardare in faccia la realtà: l’acqua delle centrali ideroelettriche la notte va ripompata a monte e proprio a questo serve l’energia nucleare francese (o di altri confinanti)…

    Ma tuttto questo basta vederlo su wikipedia (oltre che su siti assai più specializzati), mica serve andare lontano…

  • # 15
    Sig. Stroboscopico
     scrive: 

    OFF TOPIC

    Sarebbe comodo avere la possibilità di quotare in automatico…

    Caro Enrico,

    Iniziamo:
    1)”Il termodinamico non fa uso di silicio e la resa degli impianti per metro quadro di esposizione alla luce solare è di gran lunga superiore. Anche i costi di produzione e l’energia necessaria alla produzione sono di molto più bassi. L’unico limite del termodinamico rispetto al fotovoltaico è che necessita di grandi impianti e non permette la produzione di energia decentralizzata.”
    Il termodinamico fa uso di silicio, tutto il vetro a sto mondo è di silice. E costa pure parecchio.
    Mi fa piacere che riconosci almeno che non da una energia molto facile da gestire nè da trasportare (anche se al momento i sistemi di riscaldamento comunitario sta tornando di gran moda, ma è un altro discorso.)
    Il fatto poi che offra energia in continuo è tutto da vedere e con quanto apporto di fornti esterne (i bacini di raccolta di acqua ad alta salinità non sono il massimo, anche sotto il fattore sicurezza ambientale)

    2)”La Spagna sta puntando molto sul solare, anche su tante tecnologie sperimentali. Così facendo, finanzia le multinazionali che sviluppano queste tecnologie e, anche nei casi in cui l’investimento non si ripaghi, le compagnie se ne ricorderanno in futuro.”
    La Spagna investe esattamente come tutti gli altri, ma ricordati che le condizioni climatiche cambiano di paese in paese, di regione in regione, di città in città.
    E’ un discorso molto complesso. E’ come dire che in pianura padana ha senso sperimentare l’eolico.
    Nel caso che l’investimento non si ripaghi si ha il fallimento del progetto.
    Se le compagnie ci rimettono l’unico ricordo che ne hanno è di un danno.

    3&4)L’ENEA è pubblica e non ha le porte chiuse. Hanno una grandissima professionalità e know-how su questi argomenti e sono sempre disponibili a approfondimenti e confronti. Basta che li vai a trovare e chiedi (non ufficialmente) notizie su Rubia, sul team della ricerca che gli ha fruttato il nobel.
    Poi puoi anche andare a vedere cosa ha fatto dopo e che fine hanno fatto i centri a lui affidati e dove e come ha investito soldi pubblici. Su google non ci sono, ma sono dati accessibili perchè si tratta di società pubbliche.

    Vado a prendere il treno, riprendo dopo

    Scusa e ciao

  • # 16
    Enrico (Autore del post)
     scrive: 

    @ Sig. Stroboscopico

    silicio e silice… bacini di raccolta per l’acqua ad alta salinità… trasportare la luce del sole…, apporto di fonti esterne su una centrale solare…

    Ok, mi stai prendendo in giro, ci sono cascato.

  • # 17
    Enrico (Autore del post)
     scrive: 

    Sig. Stroboscopico, ora ho un po’ più di tempo e di calma, vedrò quindi di rispondere alle tue perplessità.

    Non sto mi dilungo a in noiose spiegazioni sul perché nonostante il silicio e la silice abbiano nomi simili e chimicamente siano “parenti alla lontana” i processi produttivi di un pannello fotovoltaico, quando non ha senso usare specchi di vetro in una centrale termica, visto che si possono ottenere ottimi specchi con metalli cromati o lucidati.

    I progetti che non hanno dato buon esito in germania non sono quelli legati al solare termodinamico, che si è distrato un successo, ma quelli basati sul fotovoltaico con silicio amorfo (conosisciuto anche come fotovoltaico a film sottile”). Questa è una tecnologia giovane, che permette di realizzare pannelli fotovoltaici, più compatti, leggeri, con un dispendio di energia di gran lunga più basso nella produzione. La tecnologia non è ancora matura e ha dei limiti in termini di efficienza nella conversione della luce in energia e nella vita utile di un pannello.
    Le principali aziende ad investire in questo tipo di fotovoltaico sono Mitsubishi e Sharp, che possono continuare la ricerca in questo campo grazie ai soldi che arrivano dai governi che costruiscono impianti con tali tecnologie. Non solo la Spagna, ma anche Germania e Italia stanno investendo sui pannelli a film sottile. Investimenti che vengono ripagati quasi completamente dagli impianti realizzati, ma che rappresentano un grande aiuto per la ricerca. Quando tale tecnologia sarà matura (si parla di qualche anno) le multinazionali che le sviluppano, si ricorderanno de Paesi che hanno permesso di affermarla.
    Il solare termodinamico di Rubbia è considerato un successo in Spagna.

    Riguardo al discorso sulla disponibilità di acqua ad alta salinità e sul pericolo dei bacini che la contengono puoi stare tranquillo: come nel radiatore della tua auto, tale fluido salino, scorre in un circuito chiuso, e non bisogna aggiungercene continuamente di nuovo.

    Il solare termodinamico non può essere realizzato in piccoli impianti domestici, a differenza del fotovoltaico. Così come le centrali a carbone, a petrolio, a metano, nucleari ecc, quindi non mi pare un grande problema.
    L’energia di una centrale solare termodinamica vien facilmente immagazzinata sotto forma di calore, come ho spiegato in un commento precedente.

    L’ENEA è pubblico ed è indipendente dai poteri della politica più o meno quanto lo è la Rai, e ho avuto modo altre volte in passato di smentire le relazioni pubblicate da chi vi lavora.

    I presunti fallimenti professionali di Rubbia di cui tu scrivi, sono semplicemente off topic: se parliamo di solare termodinamico, fin’ora ha collezionato solo buoni risultati, tanto da sucitare l’interesse di Google, che fin’ora non mi pare ne abbia sbagliate tante, considerato quanta strada ha fatto in 10 anni partendo da 0.

    Ad ogni modo le accuse che porti contro Carlo Rubbia sono gravi, e meriterebbero da parte tua un approccio più serio, fornendo link e fonti attendibili.
    Screditare la carriera lavorativa di qualcuno pubblicamente, adducendo come prove le chiacchiere nei corridoi, oltre che poco elegante, dubito sia credo non sia completamente legale :-)

    A presto.

  • # 18
    Innovativa turbina eolica abbatte i costi di produzione dell’energia - Appunti Digitali
     scrive: 

    […] il fotovoltaico e il solare termodinamico hanno conosciuto molte evoluzioni, l’energia eolica non ha fatto grandi progressi negli […]

  • # 19
    Intel produrrà celle fotovoltaiche - Appunti Digitali
     scrive: 

    […] per la produzione di energia da rinnovabili e sta investendo qualche milione di dollari nello sviluppo di una tecnologia molto simile al solare termodinamico ideato da Rubbia. Ora anche Intel entra nel settore con un […]

  • # 20
    Alberi solari ed energie rinnovabili - Appunti Digitali
     scrive: 

    […] fonti rinnovabili (per approfondire la questione vi rimando all’interessante post di Enrico: Il sole potrebbe fornire il 90% dell’energia degli USA -trasporti compresi), alcuni nuovi “alberi solari” sono stati installati sopra a due parcheggi del campus e molti […]

Scrivi un commento!

Aggiungi il commento, oppure trackback dal tuo sito.

I commenti inseriti dai lettori di AppuntiDigitali non sono oggetto di moderazione preventiva, ma solo di eventuale filtro antispam. Qualora si ravvisi un contenuto non consono (offensivo o diffamatorio) si prega di contattare l'amministrazione di Appunti Digitali all'indirizzo info@appuntidigitali.it, specificando quale sia il commento in oggetto.