E’ tornato. Italia.it è di nuovo online, e con esso è tornata la valanga di critiche che già avevano travolto il primo tentativo di realizzare un portale web a sostegno del turismo italiano. Critiche dovute al fatto che il portale, seppure ancora nella sua versione beta, come ormai d’obbligo per qualsiasi cosa venga pubblicata online, presenta molte lacune.
Vediamo le principali, prima di passare a dire perché sarebbe sbagliato da parte di tutti fermarsi alle critiche, e perché in molti (soprattutto online) sparano sulla croce rossa, consapevoli del fatto che …
Sembra che i timori di Markingegno fossero fondati dato che Enrico Paolini, vicepresidente di ENIT (Ente del Turismo Italiano) in una recente intervista ad Altroconsumo, ha confermato ufficialmente che ENIT ha ricevuto l’incarico di riavviare il progetto Italia.it
Non pago, dunque, della pessima figura, nazionale ed internazionale che il portale del turismo italiano ha portato al paese e non soddisfatto dello sperpero di denaro pubblico sinora perpetrato, il governo pare non volersi dar per vinto.
Pensavate che la storia si sarebbe chiusa così? Qualche milione di Euro di risorse pubbliche gettate alle ortiche e via? Illusi. Italia.it potrebbe risorgere come la fenice dalle proprie ceneri.
Non c’è destra o sinistra che tenga. Mentre in Spagna si regalano nomi di dominio .es ai giovani, qui in Italia si spendono milioni di Euro per un progetto che seppur mastodontico non giustificherebbe un tale spreco di risorse.
Abbiamo posto qualche domanda a Luca, uno dei cofondatori di scandaloitaliano, blog multiautore che ha seguito da vicino la storia di italia.it, portale costato finora ai cittadini 7 milioni di Euro, recentemente chiuso dopo pochi mesi di vita, ed una montagna di polemiche. Ma a quanto pare la storia non si è del tutto conclusa.
1. Cosa ci aspetta? C’e’ davvero la possibilita’ che italia.it risorga dalle proprie ceneri?
Il giorno della disconnessione è arrivato per il progetto più controverso della breve e travagliata avventura online del belpaese. Del resto è già dalla sua nascita, che italia.it appare nient’altro che lo stendardo della poca competenza della classe politica italiana in materia di Internet e nuove tecnologie.
Annunciato già nel 1994, il portale ha sempre sofferto di incorreggibili difetti di progettazione, legati a una concezione centralistica dell’informazione sul web e complessivamente ad un approccio dimostratosi sempre più antiquato, mano a mano che il ritardo nella messa online si accumulava (accompagnato …
E’ di questi giorni la notizia che il governo si è rifiutato di mostrare al pubblico i dati di spesa relativi al maxi progetto “Italia.it“, che doveva essere il portale d’accesso per il turismo in Italia costato la sproporzionata e astronomica somma di 50 milioni di euro. Cifra che, per chiunque abbia almeno una volta nella vita avuto a che fare con progetti web, è assolutamente fuori dal più costoso e lussuoso range di prezzo si possa immaginare.
Già a luglio 2007 si raccolsero ben 1500 firme, grazie a Scandalo Italiano, …