
Il 12 Aprile 2014 segna i 30anni dalla presentazione ufficiale dell’Amstrad CPC 464, uno dei personal computer ad 8 bit che maggiormente hanno contribuito a diffondere nelle case europee i nuovi home computer.
CPC 464
Il Color Personal Computer (CPC) è pensato come un sistema all-in-one, dotato di un apposito monitor che evita di dover utilizzare il televisore domestico, a differenza dei diretti concorrenti Commodore e Sinclair.

L’ampia tastiera, da sempre ritenuto uno dei punti di forza del CPC, ingloba una lettore di cassette, mentre il sistema operativo è il classico BASIC (realizzato da Locomotive Software), dotazione praticamente standard di tutti i personal computer ad 8bit della prima metà degli anni ’80.
Al momento del lancio vengono rese disponibili due configurazioni: la prima con monitor a fosfori verdi (299£) e la seconda con monitor a colori (329$), mentre, dopo alcuni mesi, viene reso disponibile il kit per collegare il lettore floppy da 3” al CPC 464, composto da: interfaccia DDI-1, cavo di connessione per due unità e unità floppy drive FD-1. Presente anche un’interessante componente software, composta dal CP/M 2.2 e il linguaggio Logo.
In realtà, per la gestione dell’FD-1, Amstrad realizza anche l’AMSDOS (Amstrad DOS), funzionalmente concentrato nel mappare le routine di accesso al drive a cassette su quelle per floppy, in modo da consentire il funzionamento dei programmi/giochi pensati per girare su cassetta anche su floppy. Chiaramente nulla di paragonabile al CP/M di cui è, praticamente, un complemento.
Lettore FD-1
Ad un anno di distanza, Amstrad annuncia il CPC 664, con floppy integrato da 3” al posto della cassetta, e il CPC 6128, una versione aggiornata del CPC 664 con 128KB di RAM, pensata per il mercato statunitense e per le piccole imprese.
Il successo però dura solo per alcuni anni, visto che il mondo dell’informatica si sposta rapidamente verso i sistemi a 16bit, trovando la società di Sugar completamente impreparata. Amstrad reagisce scegliendo una strada alquanto opinabile: non si concentra sulla creazione di sistemi di nuova generazione, ma sul migliorare i propri computer a 8bit, per quanto ciò fosse possibile.
Così nel 1990 arriva la serie “Plus”, con il 464plus ed il 6128plus, a distinguerli sempre l’unità di memorizzazione/lettura dei dati esattamente come le versioni classiche. Superfluo evidenziare che entrambi i prodotti ebbero scarsissimo risultato, non essendo minimamente in grado di competere con le soluzioni basate sulle architetture di nuova generazione.
CPC 464+


