Apple e Adobe: un rapporto più di odio che di amore

Nel corso del mese di Febbraio mi sono molto divertito nel seguire tutta una serie di botta e risposta che si sono tenuti tra esponenti di Apple e di Adobe in merito al Flash Player ed è per questo che vorrei condividere con voi quanto è emerso per capire se è solo il sottoscritto a trovare tali comportamenti al limite dell’infantile, oppure se qualcun altro tra voi condivide tale impressione.

A seguito della presentazione dell’iPad, infatti, il sig. Adrian Ludwig di Adobe nel blog dedicato alla piattaforma flash ha pubblicato in data 29 Gennaio 2010 un intervento in cui risponde punto per punto alle motivazioni con cui Apple ha argomentato l’assenza del Flash Player sulla sua nuova creatura (e non solo).

In particolare le critiche mosse ad Adobe sono complessivamente le seguenti: il Flash Player non è una piattaforma aperta, Apple non vuole pagare Adobe per integrarlo nei suoi prodotti, le performance e l’efficienza del Flash Player sono scadenti, l’HTML 5 (supportato anche dai browser di iPhone e iPad) ben presto soppianterà il Flash Player.

Adrian Ludwig ha voluto precisare che Flash è basato su specifiche aperte e che Apple è libera di costruirsi da sé il suo Flash Player se preferisce. Inoltre, grazie all’iniziativa Open Screen Project, Apple può integrare il Flash Player nei suoi dispositivi hardware senza pagare nulla trattandosi di un prodotto royalty free.

Una considerazione leggermente più approfondita deve essere compiuta in merito alle performance ed all’efficienza del Flash Player. E’ opinione comune, infatti, che il Flash Player, soprattutto da quando è diventato il player multimediale più diffuso per la distribuzione in streaming di contenuti video, non goda di performance di prim’ordine.

La motivazione principale di tale inefficienza è nell’incapacità, con la versione attuale, di sfruttare l’accelerazione in hardware delle GPU (siano esse su PC che su dispositivi portatili), il che porta ad un elevato utilizzo della CPU, specie nella riproduzione di video in alta risoluzione. In realtà ci sarebbero ulteriori motivazioni legate alle gestione della memoria ed al runtime stesso, ma concentriamoci sulla riproduzione video trattandosi dell’uso più comune.

Adrian Ludwig ha risposto a tale critica facendo riferimento ad una serie di video che mostrano come la versione 10.1 attualmente in beta, primo frutto dell’Open Screen Project al quale moltissimi produttori hardware stanno apportando il loro contributo, abbia migliorato moltissimo la situazione avvalendosi dell’accelerazione in hardware dei SoC integrati nei dispositivi portatili.

Dopo pochi giorni da questo intervento, in data 2 Febbraio 2010, Kevin Lynch, Chief Technology Officer di Adobe, ha annunciato di essere a lavoro con Apple al fine di migliorare le performance del Flash Player sotto Mac OS X. Su questa piattaforma, infatti, sembra che le prestazioni siano inferiori rispetto a quanto disponibile in Windows, con un’occupazione della CPU doppia. Per risolvere questo problema la versione 10.1 dovrebbe avvalersi delle API OpenGL, Core Animation e Core Video al fine di accedere all’accelerazione in hardware delle GPU.

Steve Jobs

Tutto bene, direte voi… e invece no. Neanche il tempo di abituarsi all’idea che Adobe ed Apple possano collaborare insieme a qualcosa, che ecco arrivare come un fulmine a ciel sereno una dichiarazione, datata 19 Febbraio 2010, di Steve Jobs in persona al Wall Street Journal: “Adobe Flash è una tecnologia morta”.

Il buon Steve avrebbe affermato, infatti, che Apple non ha intenzione di sprecare tempo con una tecnologia obsoleta, adducendo come motivazione principale nuovamente la scarsa efficienza: se l’iPad dovesse supportare il Flash Player la sua batteria durerebbe 1 ora e mezza invece di 10.

Nel complesso risulta evidente che tra Apple e Adobe i rapporti siano alquanto complicati, ma trovo francamente sprezzante l’atteggiamento della mela mordicchiata nei confronti del Flash Player. Pur concordando sull’efficienza di quest’ultimo nella versione attuale, con l’iniziativa Open Screen Project, Adobe ha dimostrato di aprire la sua piattaforma al contributo di tutti gli attori interessanti al suo miglioramento, atteggiamento che se da un lato può essere letto come un’ammissione di colpevolezza in merito alla bontà intrinseca del prodotto, dall’altro dimostra la volontà di migliorarlo.

Naturalmente può anche esser vero, come afferma Steve Jobs, che il futuro sia l’HTML 5, così come può essere vero che il timore dell’avvicinarsi di questo standard sia una delle cause della nascita dell’Open Screen Project, ma, in fin dei conti, per quale motivo Apple debba contrastare l’adozione del Flash Player sui suoi dispositivi mobile negandogli questo valore aggiunto, mi è ancora del tutto oscuro.

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