di  -  lunedì 14 Dicembre 2009
Immagine tratta da: http://cosmiclog.msnbc.msn.com/

Immagine da cosmiclog© 2008 Dean Reeves II

È ormai più di una settimana che l’acceleratore LHC è in funzione con due beam stabili a 450 GeV.

Ha addirittura avuto un picco a 1.18 TeV lo scorso 9 Dicembre, ovvero l’energia più alta raggiunta finora in un acceleratore di particelle, per poi tornare a 450 GeV per ottenere almeno un milione di eventi a quell’energia da analizzare.

Dovremo aspettare il 2010 per raggiungere l’energia massima dell’acceleratore, ovvero 7 TeV per ciascun fascio. Già adesso, però, possiamo dire una cosa: siamo ancora qui!

La storia degli acceleratori di particelle ci ha insegnato che queste macchine hanno sempre suscitato del timore nella popolazione. Walter L. Wagner aveva già intentato causa all’acceleratore RHIC, costruito a Long Island, NY, che ormai sta raggiungendo la fase finale della sua vita ma non ha attentato la sicurezza di nessuno.

Eppure il signor Wagner non si è lasciato scoraggiare e, abbandonando la sua carriera da fisico per una più proficua carriera in campo legale, e ha perseguito la sua battaglia contro gli acceleratori di particelle denunciando il Large Hadron Collider, dedicandosi assieme a Luis Sancho e Otto Roessler alla difesa dell’umanità contro l’LHC.

La loro teoria è che durante le collisioni dei protoni possano crearsi dei micro buchi neri che possono di conseguenza risucchiare tutta la Terra, portando alla fine dell’umanità.

Tale scenario sembra aver colpito incredibilmente il pubblico, tanto che i fisici del CERN hanno addirittura ricevuto minacce di morte se non avessero interrotto l’esperimento.

A poco sono valsi i tentativi di rassicurazione dei più grandi fisici mondiali, come Stephen Hawking o Brian Greene, ma oggi possiamo vedere coi nostri occhi che siamo ancora qui, e che la Terra sta affrontando rischi per la propria sopravvivenza ben più gravi di un acceleratore di particelle.

Ma vediamo un po’ più nel dettaglio le ragioni per cui possiamo dormire sonni tranquilli, almeno da questo punto di vista.

Il pericolo che ha suscitato il maggiore interesse da parte dei media, probabilmente perché di maggior impatto immaginistico nella mente della popolazione è il rischio di creare dei micro buchi neri stabili che pian piano risucchino tutta la Terra.

Nella geometria standard, che corrisponde allo spazio quadrimensionale con 3 dimensioni spaziali e una temporale, per produrre un buco nero è necessaria una concentrazione di massa assolutamente irriproducibile in laboratorio.

Per fare un esempio, il pianeta Giove dovrebbe essere più massivo di quanto è di circa 2 milioni di volte, per collassare autonomamente in un buco nero. Come ho spiegato in diversi post precedenti, però, la fisica di oggi sente il bisogno di andare oltre al Modello Standard, e esplorare le possibilità di una nuova fisica.

In alcune teorie lo spazio può essere descritto con delle dimensioni aggiuntive e, in questo scenario, potrebbe essere possibile creare dei buchi neri in laboratorio, a causa del fatto che la forza di gravità diventerebbe molto più intensa a distanze estremamente ravvicinate.

Le particelle, quindi, per poter creare un buco nero dovrebbero essere vicinissime, con una distanza tra loro dell’ordine della scala di Planck. Questa scala, che tratta valori di energia estremamente alti e di lunghezza estremamente piccoli è un campo di studio interessantissimo per sondare una nuova fisica, perché è proprio la scala in cui il Modello standard fallisce.

Per avvicinare le particelle a queste distanze è necessaria un’energia che non è mai stata disponibile finora. L’LHC potrebbe essere il primo laboratorio per la verifica di tali teorie. In particolare uno scenario interessante sarebbe il caso in cui si potesse creare un buco nero con una massa vicina alla scala fondamentale (di Planck, appunto), che corrisponderebbe ad un buco nero con un raggio estremamente piccolo.

Questo perché, come detto in precedenza, un tale fenomeno potrebbe avvenire solo in presenza di dimensioni extra, che però, in tutte le teorie, sono “compattificate”, ovvero sono così piccole da non essere notate.

In pratica noi vediamo solo 3 dimensioni perché le altre sono troppo piccole per essere osservate (e con osservate intendo con qualsiasi mezzo a disposizione finora). Il buco nero, quindi, dovrebbe avere un raggio inferiore alla lunghezza della dimensione extra, come calcolato in un articolo di Myers e Perry del 1986.

A questo punto è possibile trattare il buco nero come una particella elementare. Come tutte le altre particelle, infatti, è descritto da una massa, uno spin e una sezione d’urto, ovvero la sua capacità di interagire con altre particelle.

Se il metodo di descrizione è chiaro, però, i valori in questione sono ignoti, poiché un tale buco nero non rientra assolutamente nello “zoo” di particelle descritte dal Modello Standard. Ciò nonostante è possibile fare uno studio approssimativo e calcolare la probabilità di osservazione di questi buchi neri.

Nonostante la difficoltà di realizzazione di un tale scenario, ci sono ancora dei fisici ottimisti, che sperano di osservare un tale fenomeno.

Dunque, se sperano di osservarlo, vuol dire che siamo in pericolo?

Ebbene, la risposta è ancora no. Infatti, come descritto, questi buchi neri hanno ben poco da spartire con i loro “fratelli maggiori”, che vivono nelle 3 dimensioni macroscopiche e che hanno raggi di azione altrettanto macroscopici.

Una cosa che, se esitono, condividono con gli altri buchi neri, è la famosa “radiazione di Hawkings“, che sostiene che un buco nero “evapora”, ovvero emette particelle, con una temperatura che è inversamente proporzionale alla sua massa.

Quindi i micro buchi neri in questione avrebbero una temperatura di circa 200 GeV, cioè 10^16 gradi kelvin! Per valutare la frequenza di evaporazione è necessario valutare, in questo caso, più fattori rispetto ai buchi neri classici. Normalmente si tiene conto di tutte le particelle disponibili nel modello standard e dei loro gradi di libertà.

In questo scenario, però, le particelle normali sono confinate delle dimensioni classiche e possono uscirne solo tramite i gravitoni, cioè le particelle responsabili della forza di gravità, che sono le uniche particelle in gradi di viaggiare tra le dimensioni normali e quelle extra.

Uno studio molto approfondito, che a causa del mio diverso background faccio molta fatica a seguire, spiega come sia possibile, all’interno di una determinata teoria, calcolare il rate di evaporazione di questi micro buchi neri e dargli una vita media di 10-27 secondi.

Se le considerazioni teoriche non danno pace ai detrattori dell’LHC, è possibile essere rassicurati da osservazioni sperimentali.

Come ho accennato in passato, infatti, l’Universo è permeato da una radiazione di particelle ad altissima energia, chiamate Raggi Cosmici. Queste particelle raggiungono energie superiori a quelle dell’LHC di più di 6 ordini di grandezza.

Per capirci, la massima energia raggiungibile dall’LHC si piazza solo a metà dello spettro energetico dei raggi cosmici. Se queste particelle ad altissima energia fossero in grado di creare i micro buchi neri descritti in precedenza, avremmo un modo indiretto di osservarli.

Se uno di questi micro buchi neri venisse creato sulla Terra non ce ne accorgeremmo nemmeno, a causa della ridotta velocità di fuga del nostro pianeta. Infatti essi continuerebbero a viaggiare con una velocità quasi uguale a quella della particella incidente, e attraverserebbero il nostro pianeta senza che ce rendessimo conto (sarebbe interessante vedere, però, se un rivelatore di neutrini potesse osservarli… ;-) ), ma questo discorso non varrebbe in una stella a neutroni. In tali stelle la velocità di fuga è estremamente più alta, e i micro buchi neri rimarrebbero intrappolati nel centro.

A questo punto dovremmo quindi aspettarci che le stelle a neutroni vengano mangiate dal proprio interno in continuazione, ma questa osservazione non trova risontro nella realtà.

Aspettiamo quindi fiduciosi che l’LHC vada a regime e ci risolva un po’ dei dubbi che la fisica non è riuscita ancora a risolvere!

33 Commenti »

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  • # 1
    homero
     scrive: 

    bell’articolo!
    la fisiche delle particelle è sconfinata!
    credo che siamo soltanto all’inizio della nostra ricerca…
    chissà tra 1000 anni…..

  • # 2
    Arunax
     scrive: 

    Articolo interessantissimo (come sempre). Posso fare solo un piccolo appunto linguistico? Per caso parli spesso in inglese? Perché il titolo dell’articolo “suona” più inglese (“LHC broke the energy record”) che italiano; generalmente i record in italiano vengono “battuti” o “superati”, non “rotti”!

  • # 3
    Eleonora Presani (Autore del post)
     scrive: 

    @Arunax
    Hai ragione, mi sono resa conto proprio scrivendo questi post che il mio italiano diventa sempre più inglesizzato.
    Devo stare più attenta.
    Purtroppo accade perché vivendo all’estero parlo poco italiano!

  • # 4
    Cipo
     scrive: 

    seguo sempre con estremo interesse i tuoi post :Sisi:

    continua a tenerci informati sui progressi del LHC! :)

  • # 5
    goldorak
     scrive: 

    Tratto dall’articolo :

    “Eppure il signor Wagner non si è lasciato scoraggiare e, abbandonando la sua carriera da fisico per una più profiqua carriera in campo legale, e ha perseguito la sua battaglia contro gli acceleratori di particelle denunciando il Large Hadron Collider, dedicandosi assieme a Luis Sancho e Otto Roessler alla difesa dell’umanità contro l’LHC.”

    Non so cosa sia piu’ sconfortante, vedere un fisico che diventa un ciarlantano, oppure uno che per convienza diventa avvocato (che tutto rispetto per la professione di avvocato).
    Ah l’ignoranza cosi’ presente anche in persone che dovrebbero sapere meglio di quiunque altro che se mai si potessero creare buchi neri microscopici questi provocherebbero tanti danni quanto un moscerino che viene schiacciato.

    Come farebbe un buco nero microscopioco a risucchiare la terra ? Anzi come farebbero decine e decine di miliardi di buchi neri microsocpici a risucchiare la terra ? Ma lol, facciamo qualche conto spannometrico : un buco nero microscopioco avrebbero un raggio di schwarschild talmente piccolo, e diversi ordini di grandezza piu’ piccolo della dimensione di un nucleo atomico (10^-15 metri) che primo : avrebbe una forza gravitazionale effimera e’ il caso di dirlo poiche’ sarabbe equivalente alla forza attrattiva di un nucleo atomico, e secondo affinche’ ci sia qualcosa di catastrofico le particelle che dovrebbe “risucchiare” si dovrebbero trovare entro l’orizzonte degli eventi. Ora spaendo che gli atomi in condizioni normali distano gli uno dagli altri di circa 10^-10 metri capite come la probabilita’ che anche uno di essi vada a finire su questo ipotetico singolare buco nero microscopico sia 0. E parlo di 1 atomo. In un centrimeto cubo di aria ci sono 10^23 atomi (al minimo) quindi come vedete abbiamo piu’ proabilita’ di morire scacchiati da un treno che non da 1 o anche 1000 poveri ipotetici buchi neri microscopici.

    Ma si sa l’ignoranza e la supperstizione in questo inizio di ventun’esmio secolo la fa da padrone. Tristezza infinita.

  • # 6
    Gio
     scrive: 

    articoli estremamente interessanti… non posso che fare i miei complimenti all’autrice che riesce sempre, nei limiti tecnici del possibile, a renderli alla “portata” di tutti.

  • # 7
    Matador
     scrive: 

    Sono sempre contento di leggere un articolo su questa favolosa macchina che è l’LHC. Finalmente si riparte a gonfie vele, il mio BOINC avrà finalmente un po’ di dati da macinare ^^

  • # 8
    TheFoggy
     scrive: 

    Devo riportare la mia esperienza! Anno 2008..giorno prima dell’accensione dell’LHC (primi di settembre..non ricordo bene la data). Siamo un gruppo di amici a cena e, in quanto appassionato di tecnologia e fisica, vado sul discorso LHC e “testo” la conoscenza media dell’argomento. Beh..in 5 minuti sono riuscito a far piangere dalla paura 4 ragazze e a far preoccupare seriamente alcuni ragazzi. Ero sconcertato.. Da questo ho capito come mai certi personaggi si lancino in una propaganda contro gli acceleratori di particelle..sarebbe veramente facile spillare soldi “per la sopravvivenza del pianeta” da queste persone. La cosa che mi lascia basito è che questo pseudo avvocato fosse un fisico. Che fosse talmente “fallito” da non essere in grado di capire quello che studiava? Oppure è solo alla ricerca di una notorietà che la fisica non gli avrebbe concesso?
    Sono sempre stato un grande sostenitore dell’LHC..attendiamo notizie sul primo buchino nero! :D

  • # 9
    DavideGiB
     scrive: 

    Ciao Eleonora e grazie per l’articolo.
    Un paio di appunti molto seri:

    Tu hai scritto: |…|possano crearsi dei micro buchi neri che possono di conseguenza risucchiare tutta la Terra, portando alla fine dell’umanità. E, in sostanza, che ciò non è possibile o non si possa provare.

    Da quello che ho visto(*) quando si forma un buco nero sulla Terra la probabilità che il pianeta stesso venga risucchiato nel buco nero è certa al 100% e questo accade anche molto, molto velocemente! Ma questo almeno porterebbe ad una fine di noi tutti molto probabilmente quasi indolore, e non è neanche sicuro! Chi lo sa magari appena dopo l’orizzonte degli eventi, ci ritroveremo immediatamente in un altro universo e magari non ci accorgeremo quasi di nulla ritrovandoci esattamente dove eravamo… chi lo sà!?! Sara comunque un’esperienza indimenticabile.

    Vorrei ricordarti anche che all’inizio del ‘900 uno scienziato molto importante ed infallibile disse che l’uomo non avrebbe mai potuto superare la velocità di 100 Km/h in quanto il suo corpo sarebbe esploso; Non avrebbe mai potuto credere che oggi chiunque può viaggiare o ha viaggiato a quella velocità, non poteva certo immaginare che superata quella soglia di velocità il corpo esplode sì, ma subito si ricompone (vedi legge di aggregazione) e questo accade ad una frequenza così alta che noi non ce ne accorgiamo nemmeno.

    (*) Fonte 100% accreditata: Alieni Pazzeschi (cartoon).

    ——-

    Un pò più seriamente: La grande massa delle personè non capisce assolutamente nulla di queste cose, il tuo articolo, per quanto leggibilissimo da chi conosce un minimo la materia, risulta totalmente incomprensibile alla suddetta che arriva ad un massimo di:
    Buco nero = brutto, LHC = Buco nero, LHC = Brutto;
    ed anche:
    LHC = scienziati(folli che sogghingnano e si fregano le mani), scienziati = brutto. Non dimentichiamo che ancora si vedono in televisione test di cultura tipo: Pesa più un chilo di carta o un chilo di X, e sbagliano pure!!!

    Ci sarà sempre chi fa informazione e chi controinformazione e, purtroppo chi annuncia catastrofi(soprattutto se insistenti) sarà sempre preso più in cosiderazione e reso più visibile(vedi discorso sul 2012).
    Anche se, bisogna dire che a volte accade proprio il contrario e quella è la volta buona che la catastrofe si verifica sul serio.

    Chi vuole realmente buona informazione (o per lo meno decente) deve andarsele a cercare con la cosiddetta ‘candela’ cioè si deve impegnare per trovarla, e spesso questa non viene presa molto in cosiderazione; mi viene in mente il giornalista Piero Angela ed i suoi (da 40 anni inascoltati) appelli a favore della ricerca e il TG Leonardo con i suoi miserrimi 7 minuti, nove mesi l’anno e quando alle rete servono alcuni minuti li levano proprio da questa rubrica.

    In questa ricerca internet, ha aiutato molto, vedi anche tuo articolo.

    Ti saluto e ti rigrazio nuovamente.
    Auguri di buone feste!
    Davide.

  • # 10
    goldorak
     scrive: 

    DavideGB ha scritto :

    “Un pò più seriamente: La grande massa delle personè non capisce assolutamente nulla di queste cose, il tuo articolo, per quanto leggibilissimo da chi conosce un minimo la materia, risulta totalmente incomprensibile alla suddetta che arriva ad un massimo di:
    Buco nero = brutto, LHC = Buco nero, LHC = Brutto;
    ed anche:
    LHC = scienziati(folli che sogghingnano e si fregano le mani), scienziati = brutto. Non dimentichiamo che ancora si vedono in televisione test di cultura tipo: Pesa più un chilo di carta o un chilo di X, e sbagliano pure!!!”

    Io su questo punto non sono d’accordo. Si puo’ fare informazione scientifica in maniera significativa senza cadere nel tecnicismo piu’ puro che come dici te sarebbe capibile soltanto agli adetti ai lavori. Quello che manca in questo tipo di articolo e far vedere usando considerazioni di fisica generale (roba che si insegna nelle scuole !!!!) come certi argomenti fatti da ciarlatani e fini-mondisti siano appunto idiozie che non stanno ne’ in cielo ne’ in terra.
    Fermi era famoso per per dare una risposta ad un quesito scientifico usando soltanto considerazioni generale che l’uomo della strada puo’ capire.
    Se poi siamo convinti che le scuole producano soltanto asini beh la lotta e’ gia’ persa in partenza.

  • # 11
    DavideGiB
     scrive: 

    Ciao goldorak

    Forse mi sono spiegato male, sono perfettamente d’accordo con te che Si puo’ fare informazione scientifica in maniera significativa senza cadere nel tecnicismo piu’ puro, non volevo dire il contrario infatti ho scritto che l’articolo è leggibilissimo da chi conosce un minimo la materia, e con un minimo indendevo proprio un minimo! Io credo che molte persone, a riguardo i buchi neri, non sappia più di: buco nello spazio che inghiotte tutto.
    E questo lo credo perchè ne ho conosciute molte (in ambienti sociali medi) in cui l’argomento scientifico è quello che meno si affronta se non, appunto, per motivi sensazionalistici e che non si prende la briga di informarsi più di tanto.Prendo in considerazione ciò che si vede in televisone anche per avere una visione più ampia di quello che alle persone interessa, perchè comunque la ‘televisione’ segue le leggi di mercato di domanda ed offerta.

    L’articolo di Eleonora, a mio parere per essere ancora meno tecnico e dire ugualmente ciò che ha detto sarebbe dovuto essere molto più lungo!

    Usare considerazioni di fisica generale come quella che si usa nelle scuole per spiegare quello che ha detto penso che questo si possa fare ma non credo sia il caso di farlo in un solo articolo.

    Ciao.
    Davide

  • # 12
    Sabbia
     scrive: 

    C’è, in un numero recente di lescienze, un articolo che spiega di una teoria riguardo i buchi neri e la loro improbabilità, a favore di un’altra forma che sarebbe stata chiamata “stella nera”; puoi dirci di più al riguardo, specialmente nella parte che spiega la polarizzazione del vuoto, come barriera alla formazione dei black hole?
    Grazie

    Sabbia

  • # 13
    bellaz
     scrive: 

    CVD

    (anche se ormai ai pecoroni/complottisti/malfidenti/fisici dell’ ultim’ora, non interessa più)

  • # 14
    goldorak
     scrive: 

    @ Sabbia :

    il concetto di stella nera e’ antecedente a quello di buco nero e fu scoperto da Laplace qualche secolo fa se non sbaglio nell’ambito della teoria newtoniana della gravitazione.

    O forse per stella nera intendi una stella fatta di materia oscura ? Ad ogni modo poiche’ nessuno sa bene quale sia la natura della materia oscura e visto che fin’ora nessuno e’ stato in grado di rilevarla beh non ha molto senso ipotizzare una tale stella per spiegare cio’ che i buchi neri tradizionali spiegano gia’ benissimo.

    Poi non capisco perche’ parli di buchi neri improbabili.
    I buchi neri sia quelli stellari che quelli galattici sono si costrutti teorici ma la loro esistenza indiretta e’ stata appurata da ormai alcuni decenni (per il modo in cui agiscono sul gas/materia interstellare circostante) almeno per i buchi neri stellari.
    Quelli invece ipotizzati al centro delle galassie, ci sono in corso osservazioni atte a metterli in evidenza. Facendo vedere come influsicono sull’orbita di stelle vicine. E il caso di quello al centro della nostra via lattea.
    Sull’ultimo numero di le scienze (versione americana) ce’ appunto un articolo in tal senso. Anche qualche settimana fa la BBC ha mandato in onda un bellissimo documentario scientifico tutto incentrato sui buchi neri e sui lavori che fanno i fisici per rilevarli ovviamente non otticamente ma tramite radio telescopi etc…

  • # 15
    arkanoid
     scrive: 

    Eleonora, è vero che non c’è riscontro sperimentale della validità delle leggi che dominano la forza gravitazionale già a distanze macroscopiche come sono decimi di millimetro di distanza tra i corpi?

  • # 16
    arkanoid
     scrive: 

    Comunque, alla risposta “pesa di più un kg di paglia o un kg di ferro” la risposta corretta, in prima approssimazione, è un kg di ferro perchè la spinta idrostatica a rigor di logica è più elevata nel caso della paglia, essendo la paglia più voluminosa del ferro a parità di peso, anche considerando il fatto che sia permeabile.
    Per dire come una risposta “ovvia” in realtà, non lo è.

  • # 17
    Arunax
     scrive: 

    @goldorak

    Ciao, l’articolo di “Le Scienze” di cui parla Sabbia (ce l’ho sotto mano proprio in questo istante, è nel numero di dicembre 2009 dell’edizione italiana) parlava non di stelle di materia oscura bensì (a quanto ho capito io, ma studio ingegneria e non fisica, dunque questa non è la mia materia) di una ricerca in cui si ipotizza che i buchi neri non siano in realtà “buchi”, ma oggetti dotati di dimensione e senza l’orizzonte degli eventi; questo partendo dal fatto che nella teoria attuale nel buco nero si perde informazione, violando i principi della meccanica quantistica. In pratica gli autori hanno derivato una possibile soluzione delle equazioni di Einstein che non viola la meccanica quantistica e che, esternamente, ha un campo gravitazionale simile a quello di un buco nero e l’hanno chiamata “stella nera”.

  • # 18
    Eleonora Presani (Autore del post)
     scrive: 

    @ arkanoid
    La forza gravitazionale a livello macroscopico è perfettamente valida, è quando si comincia ad andare a livello quantistico che non si riesce a spiegarla bene. Finora si è ignorata la cosa, almeno a livello sperimentale, poiché le altre forze sono di gran lunga più “forti”, ma quando si arriva a “singolarità”bisogna cercare di far convivere le due realtà, macroscopiche e microscopiche.

    Il peso è sempre lo stesso, un kg è un kg di qualsiasi materia, poi l’attrito può essere di verso, quindi l’accelerazione in un mezzo, ma se si parla di peso, quello è sempre lo stesso.

    Mi informerò su questa cosa dei buchi neri. Avevo assistito ad un seminario che parlava di una cosa del genere, leggendo il commento di Arunax mi vengono in mente dei vaghi ricordi, ma devo documentarmi…

  • # 19
    arkanoid
     scrive: 

    Eleonara mi confondi la massa con il peso? :doh:

  • # 20
    Eleonora Presani (Autore del post)
     scrive: 

    Mi sa che c’e’ stato un misunderstanding, perche’ tu hai parlato di “spinta idrostatica” e non ho ben capito cosa intendevi con questo termine, ho quindi pensato che ti riferissi al diverso attrito che hanno due oggetti di stessa massa (o peso: sulla Terra massa e peso sono lo stesso) ma di volume o forma diversi.

  • # 21
    arkanoid
     scrive: 

    un corpo immerso in un fluido (in questo caslo l’aria) riceve una spinta verso l’alto pari al peso del fluido spostato. A pari peso, la paglia occupa un maggiore volume di aria quindi la spinta idrostatica è più elevata.

  • # 22
    Giovanni
     scrive: 

    @ arkanoid:
    mi sembre che il peso sia massa per G, mentre quello che intendi tu è l’accelerazione risultante netta di un grave epurata dalla spinta idrostatica: ovvero (P-S)/m diciamo…
    In ogni caso il PESO è sempre lo stesso a parità di massa ;)

  • # 23
    Giovanni
     scrive: 

    ops, g e non G ovviamente.

  • # 24
    arkanoid
     scrive: 

    Giovanni hai ragione

  • # 25
    Alessandro
     scrive: 

    La discussione è diventata più noiosa di una lezione di Fisica I…
    Comunque! Da ‘quasi’ perfetto ignorante in materia non mi torna il fatto delle altre dimensioni che non possono essere notate perchè troppo piccole: una quarta dimensione spaziale dovrebbe essere ortogonale alle altre 3 (xyz) per formare una “base ortonormale” (non sono sicuro d’usare il termine giusto, i miei ricordi di Fisica Matematica sono sbiaditi, scusatemi se commetto qualche imprecisione). Il nostro occhio è sensibile solo alle 3 dimensioni, quindi è per questo che una quarta dimensione spaziale non può essere notata, non certo perchè “troppo piccola”…
    Mi sorge il dubbio che con notata non intendi “vista”. Però anche così, il “troppo piccole per essere notate” non mi suona corretto. Che norma stabilisci per misurare quanto piccole sono?! (scherzo, scherzo :P)

  • # 26
    arkanoid
     scrive: 

    Cercati qualcosa sulle varietà di calabi yau e poi ne riparliamo :D

  • # 27
    Eleonora Presani (Autore del post)
     scrive: 

    Ciao Alessandro,
    hai ragione a dire che una ( o più..) extra dimensioni dovrebbero essere ortogonali alla base delle nostre tre dimensioni. Ma non è solo con gli occhi che non possiamo vederle, in quanto nessuna particella ad oggi osservata “sente” queste dimensioni extra. Ho usato il termine “notare” perché non esistono al momento strumenti di nessun tipo per sondare queste dimensioni, nemmeno in maniera indiretta. Si suppone (ma tutte queste cose sono solo in alcune teorie, ancora da dimostrare!) che i gravitoni, cioè le particelle che “trasportano”la forza gravitazionale possano risentire di queste dimensioni “compattificate”. Sono “piccole” in quanto sono ripiegate su se stesse (“wrapped” in inglese). Le dimensioni in gioco sono dell’ordine della lunghezza di Planck (1.6X10^(-35)metri).
    Un ottimo libro divulgativo sull’argomento è “L’Universo Elegante” di Brian Greene, uno dei più grandi sostenitori della teoria delle stringhe. Se lo leggi, devi solo stare attento a non farti convincere che questa teoria sia bell’e pronta, perché, purtroppo non lo è!

  • # 28
    Alessandro
     scrive: 

    @ Eleonora

    Grazie per la tua disponibilità e la tua spiegazione! Leggerò quel libro, ma mi sa che devo estendere le mie conoscenze di matematica (gli spazi di L2 mi sa che non bastano, vero? :P).
    Grazie per l’articolo :)

  • # 29
    arkanoid
     scrive: 

    un altro libero sempre di greene che per la verità è un po’ una diversa versione delle stesse cose è “la trama del cosmo”

  • # 30
    Camminando Scalzi
     scrive: 

    Gran bell’articolo, completo.

    Di LHC si parla oggi nell’approfodimento: http://www.camminandoscalzi.it/wordpress/its-the-end-of-the-world-as-we-know-it.html

  • # 31
    Enderedge
     scrive: 

    Se vi interessa andatevi a leggere “Passaggi Curvi” di Lisa Randall, direi che è il più recente “riassunto” di tutte le teorie “ultime”.
    Potrete trovare ben spiegate tutte le teorie relative alle dimensioni extra.
    Le più accreditate sono (se non ricordo male) quella supersimmetrica delle “superstringhe” (11 dimensioni totali) e quella, sempre supersimmetrica della “supergravità” (10 dimensioni extra)che in qualche modo sono la stessa vista da due angolazioni differenti. In entrambe le dimensioni “extra” sono o arrotolate su se stesse o assomutamente piccole(vicine alla lunghezza di Plank ovvero 10^-33)

    Ofc, se ben ricordo … l’ho finito di leggere un paio di mesi fa ed i ricordi iniziano a sbiadirsi …

    La cosa fondamentale è che si riferiscono a livelli di edergia che solo l’LHC a pieno regime potrà (forse) raggiungere.

  • # 32
    Dean Reeves
     scrive: 

    This image of the astronaut witnessing the earth’s destruction is mine. It is titled “An Earth Shattering Experience,” and it is published here without permission. While I am flattered that you like the image I created enough to publish it, I do require that proper credit be given.

    Either add the tag line:

    © 2008 Dean Reeves II

    AND the link:

    http://deanreevesii.deviantart.com/art/An-Earth-Shattering-Experience-146786821?q=gallery%3Adeanreevesii%2F23937479&qo=0

    or remove it. Whichever you prefer. Failure to do so will result in further action to protect my copyright.

    Thank you.

  • # 33
    HadronBuster
     scrive: 

    C’è poco da dire, ringrazio chi lavora al progetto, ringrazio chi ci tiene informati e non spendo parole per coloro che pur ignorando parlano. Un domani grazie alle scoperte fatte ringrazieranno senza nemmeno sapere chi, perchè continueranno ad ignorare.
    Grazie in anticipo :)

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