Si chiama sCMOS ed è un evoluzione delle attuale tecnologie attualmente utilizzate per la realizzazione di sensori alla base di fotocamere e videocamere delle generazioni future.
Tre aziende attive nel settore delle tecnologia dell’immagine hanno unito gli sforzi per partorire quest’evoluzione delle specie, che unisce i vantaggi dei sensori CCD e CMOS in un’unica soluzione, in un sensore dalla risoluzione di 5,5 Mpx, per il momento destinato ad essere utilizzato soltanto nella ricerca scientifica.
Le caratteristiche prestazionali dichiarate dimostrano che si tratta di un prodotto che ha le potenzialità per surclasare le tecnologie attualmente utilizzate e diventare protagonista di una nuova generazione di apparecchi per la cattura di immagini e video.
Prendete la possibilità di girare video ad alta risoluzione a frame rate molto spinti e senza le deformazioni sugli oggetti in movimento, tipiche dei dispositivi con sensore CMOS e l’estesa gamma dinamica di un sensore CCD. Uniteli a un basso rumore a parità di densità di pixel, e alla possibilità quindi di operare a sensibilità alte. Ecco che avete ottenuto un sCMOS.
Di seguito le principali caratteristiche dichiarate:
- Sensor format: 5.5 megapixels (2560(h) x 2160(v))
- Read noise: < 2 e- rms @ 30 frames/s; < 3 e- rms @ 100 frames/sMaximum frame rate: 100 frames/s
- Pixel size: 6.5 μm
- Dynamic range: > 16,000:1 (@ 30 frames/s)
- QEmax: 60% (with excellent red/NIR response)
- Read out modes: Rolling and Global shutter (user selectable)
la diffusione di questa tecnologia significherebbe un grande passo avanti nella fusione in un unico dispositivo di fotografia e videoripresa, portando in entrambi i campi vantaggi che prima erano esclusivi dell’altro.
Aspettando di vedere come e in che tempi continuerà a crescere la qualità degli sCMOS, sarà da capire quali strade potranno essere percorse da questo sensore per affermarsi tra i produttori di dispositivi.
Tutti i maggiori produttori di sensori CMOS e CCD odierni (tra cui Canon, Sony, Samsung, Kodak e Fujifilm, per citarne alcuni tra i più importanti in termini di numeri di vendita), sono anche in grado di fornire ampie gamme di prodotti finiti per l’utente finale. Tutte aziende che sicuramente non hanno alcuna intenzione di dismettere i propri stabilimenti produttivi.
Esistono poi altri validi e blasonati concorrenti che si affidano a terzi per la fornitura, e in questo caso vale la mena menzionare Nikon che monta sensori Sony e Leica che si affida a Kodak.
La mia speranza è che alla logica delle acquisizioni, che mirano a legare una tecnologia ad un’unica linea di prodotti, prevalga la possibilità di vedere tali progressi tecnici in un vasto numero di corpi macchina.
FANTASTICO!!
Alzare la qualità del sensore stesso rende automaticamente migliore qualsiasi macchina!
In particolare le poket ed i cellulari miglioreranno sensibilmete la qualità delle immagini restituite!
Credo che per i cellulari bisognerà attendere parecchio per, meglio non rimandare l’eventuale acquisto di un telefono per questo motivo (per quanto sia allettante), l’ho imparato a suo tempo a mie spese con l’UMTS… intanto seguirò i miglioramenti di questa interessante tecnologia.
Si conoscono almeno le linee guida, i principi di innovazione adottati? Mi pare di capire che in qualche modo sia stata creata una tecnologia ibrida tra CCD e CMOS. I vantaggi sono stati elencati, ma gli svantaggi? Forse un consumo più elevato (il doppio di un CMOS tradizionale)? Saluti, Roberto
Potrebbero essere proprio coloro che si riforniscono da terzi a proporre per primi questi nuovi sensori, costringendo gli altri a seguirli, se davvero la qualità è così marcatamente migliore dei sensori che utilizzano altre tecnologie.
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