Apple e la politica delle mani libere

Steve JobsDopo l’acquisizione di PA-Semi, azienda fabless licenziataria delle architetture PowerPC e ARM, con grande esperienza nella realizzazioni di CPU ad alta efficienza energetica, Apple ha acquisito un pacchetto azionario pari al 3,6% della Imagination Technologies, l’azienda titolare dello storico marchio PowerVR, oggi impegnata nella produzione di soluzioni video ad alte performance per il mercato embedded – utilizzate tra l’altro su iPhone e iPod touch.

La intenzione che sembra emergere da questa seconda acquisizione relativa ad un’azienda che progetta chip, riguarda il controllo diretto degli asset strategici per il presente e futuro dei propri prodotti.

Piuttosto che acquistare azioni di Imagination Technologies, Apple avrebbe infatti potuto far leva sulla nuova partnership con NVIDIA e accedere alle soluzioni Tegra, che già promettono performance mirabolanti.

Ma come già è accaduto per Intel, soppiantata da NVIDIA nelle soluzioni chipset, Apple ribadisce la sua volontà di non stabilire legami troppo profondi con alcun fornitore, memore forse delle disastrose conseguenze del mancato impegno di IBM a realizzare un PowerPC G5 adatto al mondo mobile.

L’importanza che per Apple ha storicamente la politica delle mani libere ce la ricorda proprio la migrazione ad Intel: in occasione del divorzio con IBM, Jobs giocò infatti il jolly dello sviluppo parallelo di una versione x86 di OS X. Una mossa fondamentale per poter dire addio ad IBM senza dover affrontare in stato di emergenza i tempi biblici di riscrittura dell’OS.

Press ESC to close