Ho esposto spesso in passato auspici in direzione monodevice: anche un telefono di fascia alta oggi dispone di potenza di calcolo sufficiente per pilotare monitor, tastiera e storage esterni, offrendo prestazioni più che sufficienti per i più comuni scenari d’uso, compreso il gaming.
È del resto solo di qualche giorno fa la notizia – nemmeno così sorprendente per gli addetti ai lavori – secondo la quale un iPhone 5 rivaleggia come potenza di calcolo con i migliori Mac PowerPC, prodotti e commercializzati fino al 2005 e promossi come macchine hi-end. Se una versione recente di OS X proiettata su iPhone, avrebbe comunque la grande limitazione di non essere ottimizzato per una fruizione touch, nulla escluderebbe una soluzione docking, attivando la quale lo smartphone possa essere fruito, con gli stessi dati e le stesse applicazioni (e non una replica cloud-backed degli stessi, con tutte le complicazioni che questo implica), come un desktop.
Questa ipotesi, che a molti frequentatori di Appunti Digitali è in passato suonata peregrina, è vivamente osteggiata da Apple e da altri OEM – Padfone, l’hardware più vicino a questa visione, ha finora conosciuto volumi minimi di produzione – per un motivo tanto semplice quanto indipendente dagli interessi dell’utente finale: la somma degli introiti che si possono ricavare dalla vendita di un notebook per le funzioni di produzione di contenuti, un tablet per il divano la sera e uno smartphone da tenere sempre in tasca, è molto superiore rispetto a quella che si ricaverebbe da uno smartphone più le periferiche adeguate a fruirlo in contesti diversi da quello puramente, per l’appunto, smartphone.
Un punto di svolta in questa direzione potrebbe arrivare però da Microsoft. Non certo per motivazioni filantropiche: semplicemente perché il colosso di Redmond è meno vincolato al mondo hardware rispetto ad Apple, Samsung o altri OEM, ed ha un bisogno disperato di riprendere il controllo del mercato ICT dopo aver perso, fin dal lancio del primo iPhone, la bussola di un mercato nel frattempo ben presidiato da Apple e Google.
Nel dettaglio la convergenza fra il nuovo Windows 8 – “ambasciatore” del touch nel mondo PC – e Windows Phone, con RT a fungere da anello di congiunzione, potrebbe accelerare un nuovo modello di convivenza fra device. Sarebbe per MS, se non altro, un modo per non continuare a ballare la musica suonata dai rivali Apple e Google. Personalmente un po’ ci spero.
In merito al monodevice, c’è un video (oggettivamente impressionante) proprio di un noto sito Italiano di telefonia: http://youtu.be/aOY9ncAESwY il tutto oggi e con un device tutto sommato accessibile in termini di costo.
Quanto alla prospettiva che MS possa rappresentare il “Principe Azzurro” traghettatore verso tale e radioso futuro ho i miei (modesti) dubbi: dal momento che l’agnosìa verso l’hardware di MS è chiaramente smentita da chiarissime (e recentissime) dichiarazioni dell’ineffabile Ballmer: “Steve Ballmer’s Next Big Job: Selling Hardware” “”Is it fair to say we’re going to do more hardware? Obviously we are” “Steve Ballmer (again) confirms that Microsoft is developing hardware”.
Ah, che poi Win8 sia il mono-SO “giusto”, sappiamo bene tutti come al momento è uno e (soprattutto) trino vero? ;-)
Ciao!
Marco
Penso che non sei il solo a sperarci :)
In merito al “monodevice”, io invece mi chiedo: è il vero progresso?
Anni fa, il famoso ingegnere e psicologo Donald Norman, considerato da molti un profeta dell’interazione uomo-macchina, nel suo libro “Il computer invisibile”, predicava proprio la fine del monodevice (che all’epoca era il PC) in favore di un’informatica pervasiva, realizzata da diversi oggetti intelligenti capaci di poche funzioni, ma in modo molto più rapido e immediato per l’utente.
Per avvalorare la sua previsione, Norman portava l’esempio dei motori elettici: intorno al 1920 erano in commercio motori elettrici “general purpose”, che potevano essere abbinati ad accessori diversi per svolgere molteplici funzioni. Al giorno d’oggi, nessuno ricorda più quei motori, perché sono stati soppiantati dagli elettrodomestici, che hanno ciascuno il proprio motore, ma l’utente non se ne deve preoccupare più di tanto.
Secondo Norman, lo stesso sarebbe successo con i computer: il PC (o almeno parte delle sue funzioni) sarebbe stato soppiantato dagli “infodomestici”, cioè dispositivi diversi specializzati in singole funzioni, ma molto più semplici da usare. La previsione di Norman ha cominciato ad avverarsi con l’avvento dei sistemi operativi mobili: ora abbiamo smartphone, tablet, smart TV, computer di bordo sulle auto, ultimamente anche fotocamere con Android. Siamo sicuri che tornare al monodevice, anche se con un aspetto molto diverso, sia un progresso vero? Io ho quasi il sospetto che anzi, al contrario, le funzioni dei vari dispositivi siano ancora fin troppo sovrapposte.
Io credo che un futuro ideale il PC rimarrà principalmente come strumento di lavoro (e quindi non necessariamente in tutte le case) e sarà un dispositivo sia touch sia mouse e tastiera in stile Win 8, poi ci saranno gli smartphone per le funzioni di comunicazione e informazione immediata usabili anche mentre si sta camminando o facendo altro, come chiamate, messaggi di tutti i tipi, mappe; i tablet per ciò che si fa “comodamente seduti”, cioè lettura, video, editing di contenuti semplici, le console per i giochi eccetera… mentre le funzioni base come internet e i social network saranno disponibili dappertutto. Ovviamente il quadro è completato dalla domotica, che al momento è ancora molto d’elite.
Sulla potenza di elaborazione: il mio OmniaII mi permette di giocare tranquillamente a FFVI.
Microsoft credo si stia muovendo verso una convergenza dell’esperienza d’uso dei device.
Al momento reputo da medio/lungo periodo una convergenza dei dispositivi.
Windows 8, un futuro monodevice è più vicino?
Assolutamente no, perchè dovrebbe?
Microsoft?
L’unica cosa che gli interessa è continuare a vendere licenze di SO e Office. Sta disperatamente tentando di adeguarsi al mercato.
Che il monodevice sia tecnicamente possibile nessuno lo discute ma,
1. Non conviene alle aziende
2. Non conviene agli utenti ormai abituati alla comodità del multidevice (io non baratterei mai il mio kindle per un ipad)
Il monodevice è come Atlantide: una favola mitica.
Ci sono xmila buone ragioni per capire da soli che è impossibile, a meno di accontentarsi MOLTO.
basta pensare alle differenze FINDAMENTALI che passano fra uno smartphone, un PC portatile, un TABLET e un desktop.
Voglio proprio vedervi far funzionale COrelDraw su uno smartphone ,anche quadricore…. e usarlo ;)
Correggo la mia affermazione precedente:
Pur possedendo un tablet, non rinuncerei alla comodità di un dispositivo dedicato alla lettura di ebook.
Il monodevice comporterebbe quella pratica romantica risalente ai bei tempi del Commodore64 in cui ogni volta che si voleva usare il computer bisognava apparecchiare la tavola e collegare tutti i cavi… non sta in piedi dai!
Più che al mono-device, l’obiettivo di MS mi pare arrivare al mono-os o comunque mono-interfaccia. Ma se il monodevice è un’utopia, anche volere fare usare la stessa interfaccia ovunque mi convince poco.
Però ho anche il “sospetto” che i CEO stiano seriamente prendendo in considerazione che questa sia una fase di transizione, con la possibilità di un futuro in cui smarphone, tablet e altri dispositivi rimpiazzeranno i portatili per la maggior parte della gente negli usi comuni, tranne forse i prodotti di fascia alta ad uso professionale o di nicchia, e un desktop sempre più al tramonto, chissà se prima o poi rimpiazzato da nuove Smart TV con tutto in cloud, forse anche i giochi in remoto, elaborati dal server, sulle cui tecnologie si sta già lavorando. Un possibile futuro in cui chi resta sul vecchio concetto di computer rischia di fare la fine dei dinosauri. Non si può prevedere davvero, ma si sa che nell’IT le cose cambiano in fretta, talvolta in modo radicale, e non è raro che chi prima era un leader in un settore, poi venga tagliato fuori. La cosa ha impensierito un po’ anche Intel, che ora punta molto sugli ultrabook e si sforza anche di produrre un’alternativa ad ARM.
l’n8 mi sa che è stato uno dei precursori
http://www.youtube.com/watch?v=FJ6OthGSki0
Quando parlo di monodevice, intendo un dispositivo “minimo”, in cui sono presenti i dati d’identificazione dell’utente e i suoi dati personali di maggior uso, quelli che ciascuno vorrebbe poter avere sempre con sé. Attorno a questo dispositivo minimo, che dimensionalmente, dato lo stato della tecnologia, potrebbe essere uno smartphone – 32/64gb di storage per identità, dati, app, potenza di calcolo sufficiente per pilotare risoluzioni elevate e masticare applicazioni office ad una velocità che non faccia sentire la mancanza di un notebook. Un dispositivo attorno al quale nascerebbero una serie di “docking station” per gli usi volta per volta necessari, le quali funzionino in maniera del tutto automatica, con le applicazioni che si adattano al contesto e la modalità di fruizione.
Windows 8 è la prima piattaforma che può rispondere nativamente a un’esigenza del genere perché nasce con l’intento di unire il mondo PC al mondo tablet, con lo smartphone solo un passo più in là, contraddistinto da Windows RT più dalla dimensione dello schermo e dalle funzioni prettamente telefoniche, che dalle potenzialità computazionali.
La riflessione in effetti nasce proprio dalla miniaturizzazione dell’hardware necessario a svolgere le più diffuse funzioni per le quali, fino ad oggi, le persone hanno acquistato personal computer. Questo “massimo comun denominatore” potrebbe anche non avere uno schermo. Fra qualche anno potrebbe avere la dimensione di una SIM che, quando inserita in ciascun “contesto” (dock smartphone, tablet, e-reader etc) dà accesso per l’appunto identità digitale, dati, applicazioni. Di questo oggetto servirebbe semplicemente un backup, locale o cloud.
Avrebbe senso per Microsoft? La tecnologia è matura o lo sarà presto, al punto tale da non impattare affatto la semplicità di fruizione e poi sarebbe una “Microsoft way” verso il futuro, laddove oggi Microsoft non fa altro che seguire i trend stabiliti da altri. Windows 8, con il citato sforzo di unificazione tablet/PC, rappresenta un piccolo passo in questa direzione. Ripeto: io ci spero.
Nulla vieta l’avvento di un oggetto tascabile che faccia da computer e da mettere in docking la sera per avere il computer da casa, se il pubblico lo accetta commercialmente, ma non è detto che Microsoft sia la favorita in questa operazione, dato che i concorrenti oggi sono molti e l’operatività web-based rende sempre meno necessaria la presenza di un SO specifico.
10 anni sarebbe stato diverso, Microsoft avrebbe vinto a mani basse, ma tecnologicamente non c’era questa possibilità.
ho provato un asus con win8 rt….si il monodevice è molto vicino.
mah, io sarei favorevole ad sistema che tramite nfc/wifi e caricatore induttivo permette di appoggiare sul tavolo il proprio telefono ed usarlo con mouse e tastiera e monitor…
non ho ancora un tablet, però (voglio prima scoprire come potrei usarlo e poi acquistare quello che fa al caso mio)
e chi guadagna dal monodevice? solo gli utenti
quindi ‘e molto difficile vederlo, quantomeno non in forma di “proprieta’ “
Monodevice? All’ U/Lusern interessa il risultato.
Cambiamo tutto per non cambiare niente non attacca più in tempo di crisi.
Wow che bello Bob 8 con le mattonelle e le applicasciòn fullscriin, così possono vendermi un monodevice ultraportable che mi fa lavorare in mobility… poi è solo un telefono/tablet/coso come un’altro, che mi manda su uno store anzichè su un altro (bella differenza!), e che mi fa telefonare (forse, se gli garba) e fare connessioni dati con una 3g – veloce ben come una lunaca zoppa, che costa solo un rene al minuto e che richiede che mi registri al Grande Fratello con tutti i miei dati, carta di identità, diametro del dere e del tano, così sono sempre e dovunque identificabile a fini pubblicitario/totalitaristi.
Wow che innovazione: se sei in casa risparmi (se ti becchi il doppio costo di una linea fissa oltre che il mobile), se sei fuori continui ad andare come una lumaca spendendo un botto e tracciato anche ar ces**.
Però hai le mattonelle, wow che innovascìon!
Innovazione sarà quando potrò veramente lavorare in remoto quasi come in locale, cioè bruciare la mia sim e connettermi con wan free on air a banda larga ovunque (come nei paesi del terzo mondo si fa da 8-10 anni, sono meno invorniti di noi), e il sistema, il form factor, lo store e le mattonelle non c’entano un belino con la vera rivoluzione dello stile di vita che abbiamo per le mani in questi anni – e che stiamo barattando per qualche eyecandy di èppol guggle e microschif.
La storia del mono device può essere interessante ma poi ognuno proporra il proprio mono device e non risolvi niente. Apple è anni avanti. Le tue infornazioni sono sempre con te e usi gli stessi programmi (solitamente) sia sul mac che iphone che ipad che anche itv. Sono uniti lato software che è più utile che lato hw. Poi come dici tu meglio avere un iphone che fa tutto quello che fa un pc ma quello prima o poi accadrà.
E’ interessante la citazione di Norman, che ha sostanzialmente esaltato l’approccio Windows 8 / Tiles / Touch / cross form factor di Microsoft da ben prima che i dettagli di Windows 8 e Metro venissero pubblicati.
Non solo credo che in questo caso Microsoft sia uno dei fautori dell’integrazione delle interfacce utente e spinga verso un monodevice nel senso dell’autore del post, ma credo che ciò sia ottimo. E proprio il Norman-Nielsen Group sembrerebbe ben d’accordo.