Aerei sempre in ritardo

Aerei in codaConsiderazioni sparse su aerei e carburanti.

Oramai, parlando di aerei, una lunga attesa sulla pista in attesa del decollo sembra sia diventata inevitabile; da anni, viaggiare su un volo in perfetto orario è diventata una vera utopia. Se tralasciamo i piccoli aeroporti che solitamente hanno brevi o brevissimi tempi di attesa, se tralasciamo alcune compagnie low-cost e se non prendiamo in considerazione la cara Ryanair che, a costo di partire ed atterrare puntuale, è in grado di sorpassare pure i velivoli che gli stanno davanti; è abbastanza normale aspettare un’oretta seduti (s)comodamente sul proprio sedile senza capire se l’aereo partirà oppure no.

In questa situazione di stallo, il tempo non passa mai; nessuno che passi e che ti offra almeno una bibita, nessuno che faccia un annuncio per tranquillizzare i passeggeri. Ogni piccolo movimento del velivolo infonde vane speranze, tristezza, stress, preoccupazione, speranza assalgono i malcapitati viaggiatori. Ma in tutto questo lasso di tempo, quanto cavolo consuma un aereo visto che i motori son sempre accesi?

Tantissimo…

Comunque, non siamo i soli ad odiare questa snervante forzata attesa, nemmeno le compagnie aeree e il pianeta terra in generale possono dirsi molto felici; nel solo 2007, infatti, la bellezza di circa 1,3 miliardi di euro di carburante è stato consumato da aerei in coda per il decollo. Questo equivale a circa 30 milioni di ettolitri di carburante bruciato e a 7 milioni di tonnellate di Co2 prodotte.

Ovviamente questi dati sono destinati ad aumentare a causa dell’aumento dei costi del carburante e all’allungarsi dei tempi di ritardo di tutti i voli e, purtroppo, sembra non esserci una vera soluzione al problema: si lavora su nuovi sistemi radar più efficienti e su migliori apparati di navigazione satellitare. È per questa ragione, ma non solo, che molte delle più importanti compagnie aeree e i costruttori di velivoli stanno investendo in carburanti alternativi, più economici, sostenibili e meno inquinanti.

Come esempio si può citare la francese Airbus e l’americana JetBlue che lavorano su biocarburanti derivanti da alghe; oppure la texana Continental Airlines che, in collaborazione con Boeing lancerà un programma dimostrativo usando solo biocarburanti a partire dalla prima metà del 2009. Senza dimenticare l’inglese Virgin che già ha utilizzato in voli commerciali carburanti bio.

I dati suoi consumi sono stati rilevati dall’agenzia americana Joint Economic Committee, che aggiunge: “il principale motivo per il quale i voli partono in ritardo è perché altri voli atterrano in ritardo” (acuti!). Si cercherà comunque di realizzare al più presto un nuovo sistema di controllo radar e satellitare, il NextGen traffic control system che, teoricamente, permetterà di ottimizzare al massimo i tempi di atterraggio/decollo.

Soluzioni? Da qualche parte ho letto di qualcuno che ipotizzava di trainare gli aeroplani fino alla pista per il decollo, facendo sì che non debbano usare i loro motoroni ciuccia carburante per spostarsi a terra.

Maggiori informazioni su Media Cleantech.

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