Un anno dopo il terremoto e conseguente tsunami in Giappone è più facile tirare le somme sull’accaduto. L’11 Marzo 2011 il più grande terremoto che il Giappone abbia mai dovuto subire ha messo in ginocchio l’intero paese. Sappiamo che il territorio nipponico non è certo nuovo ai terremoti, che anzi accadono quasi giornalmente. È però veramente raro che l’intensità raggiunga i livelli delle scosse dello scorso anno. Per vederlo coi propri occhi è sufficiente osservare questo video che riporta tutti i terremoti in Giappone durante il 2011 (attorno al secondo minuto potete chiaramente vedere la dismisura delle scosse avvenute a Marzo):
È facile immaginare le difficoltà che il paese ha affrontato in questo anno. In questo articolo del National Geographics possiamo avere un’idea della magnitudine dello tsunami e osservare il successo della ricostruzione successiva. Ma le conseguenze di questa tragedia sono così profonde che sarà necessario ancora molto tempo per un totale recupero.
Come ricordiamo, la conseguenza di maggior impatto psicologico nel resto del mondo è stato l’incidente alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi, che ha avuto luogo in seguito all’impatto con l’onda dello tsunami. L’evento è stato sicuramente di grande impatto, tanto che l’occidente si è spaventato maggiormente per quello che è successo alla centrale che per il terremoto e lo tsunami che lo hanno causato. Come ricordate, io sono sempre stata alquanto critica da questo punto di vista: ad oggi sono più di 15mila le vittime dirette del terremoto (che superano i 20mila considerando i dispersi), mentre l’incidente alla centrale non ha causato nessuna vittima. La discussione su questo punto è sicuramente molto accesa, ma non riesco veramente a prendere sul serio i giornalisti che scrivono articoli come questo, in cui si confondono le vittime dello tsunami con quelle dell’incidente nucleare (manipolando quindi l’opinione pubblica). Ciò non di meno, è importante considerare gli effetti a lungo termine di entrambi questi eventi. Recentemente è apparso un interessante e molto ben fatto articolo sul sito di Nature, pubblicato anche sula rivista di divulgazione scientifica Scientific American (tradotto in italiano come Le Scienze – anche se l’articolo in Italiano non è lo stesso, ma è altrettanto interessante). A questo punto potrei chiudere il mio post, perché quello che voglio dire è scritto molto meglio di quanto posso fare io sul sito di Nature. Vi invito quindi a leggere direttamente quell’articolo, che qui mi limito a commentare.
Come ricordiamo anche dal post di Simone, uno dei principali problemi che il Giappone ha dovuto affrontare a seguito del terremoto e incidente nucleare è il problema energetico. Qui trovate un interessante articolo sull’argomento, in un blog nato attorno al referendum sul nucleare avvenuto in Italia lo scorso anno. Fondamentalmente oltre alla centrale di Fukushima 52 delle 54 centrali nucleari attive in Giappone sono state spente. Poiché il Giappone è un paese privo di risorse naturali, quali petrolio e gas, e le fonti di energia alternativa sono al momento ancora non ben sviluppate e decisamente insufficienti per fornire abbastanza energia alla terza potenza industrializzata del mondo, il paese si è trovato in una situazione veramente tragica. Inizialmente l’energia era razionata a ore, permettendo alle aziende di lavorare solo qualche ora al giorno, e in seguito il Giappone ha dovuto aumentare enormemente l’importazione di gas e petrolio dall’estero, rendendosi per la prima volta dipendente per il 70% da paesi stranieri. Ovviamente un piano di risparmio energetico molto severo è stato messo in atto, ma è anche chiaro che la situazione non è sostenibile in questa forma nel lungo termine. Il Giappone, come molti altri stati nel mondo, si è spaventato enormemente per l’incidente di Fukushima, e sta attualmente sperando di poter sostituire l’energia nucleare con qualche altra forma di energia. Per il momento questo non sembra essere possibile, ma forse in momenti di crisi si prendono delle decisioni che in altri momenti non si ha il coraggio di prendere, e qualche cosa cambierà. Certo, attualmente il futuro energetico del Giappone, senza nucleare, non sembra alquanto roseo.
D’altro canto, come è sottolineato nell’aticolo su Nature, il terrore nei confronti del nucleare non è particolarmente giustificato dall’incidente di Fukushima. Come avevamo già accennato in questo post, anche sull’articolo citato è spiegato come l’incidente di Fukushima non avesse niente a che vedere con Chernobyl, dove l’emissione di radiazione è stata esplosiva e su vasta scala. A Fukushima la perdita di materiale radioattivo è stata lenta e circosritta: l’area di evacuazione è di 30 km a nord e 20 km a sud della centrale, e queste cifre sono state scelte abbondando sulla sicurezza (cosa che, ovviamente, non fa mai male). Anche i tecnici che si sono occupati della gestione della centrale durante le prime settimane dopo l’incidente, e che quindi sono coloro che hanno subito la dose di radiazione maggiore, non hanno superato i 500-600 mSv (qui per ricordarsi cosa sono i Sievert e qui per ricordarsi cosa vuol dire radioattività), infatti nessuno di loro ha avuto i sintomi di avvelenamento da radiazione, tipici dell’esposizione a dosi altissime (e spesso letali). Il governo giapponese ha anche cominciato un processo di screening sulla tiroide dei bambini residenti nella prefettura di Fukushima, che avverrà per i prossimi 20 anni. Dopo un anno non sono stati rilevati casi di avvelenamento da radiazione per ingestione di cibo o acqua radioattiva.
L’uomo ha paura delle emissioni radioattive perché sono qualcosa di invisibile, che può agire sul nostro corpo senza che noi ce ne rendiamo conto, e farci del male. Purtroppo, però, le radiazioni non sono l’unica cosa invisibile che può farci del male. Anzi, non sono nemmeno la cosa più invisibile (infatti il cibo può essere facilmente controllato con un semplice contatore geiger). Il Giappone intero, e soprattutto la prefettura di Fukushima – la più colpita dallo tsunami – ha un sacco di altri fantasmi da combattere, oltre alla radiazione. Sempre seguendo l’articolo apparsi sul sito di Nature, notiamo come molte altre conseguenze del terremoto mettono a rischio la salute degli abitanti. In primo luogo, la stessa carenza energetica. Sembra una cosa banale, ma per le persone anziane che devono essere ricoverate in ospedale, pazienti che hanno bisogno di ossigeno distribuito artificialmente, anche chi ha semplicemente bisogno costantemente di medicinali salvavita, essere al buio e senza energia può rappresentare un problema enorme. Gli ospedali hanno dovuto agire d’urgenza tanto quanto le centrali nucleari. E ancora oggi non tutto è tornato alla normalità. Molti anziani sono tagliati fuori dalla società fondamentalmente chiusi in casa e senza accesso a telefono o mezzi pubblici. Questo, oltre ad avere conseguenze sulla salute fisica delle persone, ha un incredibile impatto psicologico. Ad oggi, ciò che ha mietuto il maggior numero di vittime indirette (quindi non i 20mila dello tsunami) sono le conseguenze psicologiche di questa tragedia. Anziani tagliati fuori dal mondo, persone rimaste sole che hanno visto tutta la propria famiglia rimanere vittima dello tsunami, persone che non hanno accesso alla corrente elettrica, che hanno perso la propria casa, persone che, in un modo o nell’altro, hanno perso l’essenza della propria esistenza durante il terremoto, oggi fanno fatica a sopravvivere. Oltre all’aspetto psicologico, ci sono altre cose da temere: il terremoto non ha causato solo l’incidente alla centrale nucleare, ma molte altre industrie sono state gravemente danneggiate. Tra esse, industrie chimiche hanno disperso materiale altrettanto pericoloso delle radiazioni, e decisamente più difficile da rilevare. Effetti a lungo termine dovuti da questo tipo di avvelenamento non sono da sottovalutare.
Insomma, gli effetti del terremoto e dell’incidente di Fukushima non sono ancora dimenticati, ma anzi, sono attualmente una grande sfida per rendere di nuovo il Giappone un paese economicamente e socialmente competitivo. Per questo è importante non cadere nel tranello della semplficazione, concentrando la propria paura e il proprio odio solo verso un unico nemico, quando invece gli aspetti da considerare sono moltissimi.
Di certo continuo a pensare che abbiamo tantissime cose da imparare da questo tragico evento. La centrale di Fukushima era una centrale vecchia, che ha subito il danno di un evento di dimensioni epiche e, come tale, rarissimo. Alcune cose sono andate meglio di quello che si sarebbe potuto aspettare, mentre altre sono andate peggio. Per esempio è chiaro che ci deve essere un sistema energetico alternativo quando la centrale rimane senza fonti di corrente, e che le batterie di sostegno che avevano a Fukushima non erano sufficienti. I sistemi di sicurezza nelle centrali nucleari (come in qualsiasi altra cosa che coinvolge la salute della popolazione) non sono mai abbastanza ed è necessario prevedere ogni tipo di evento, anche il più raro. Il governo giapponese ha messo in atto un piano di evacuazione molto rapido ed efficace, e questo genere di attività sono estremamente importanti, non solo nel caso di incidenti nucleari.
Insomma, pensando alle 20 mila vittime dello scorso anno, spero che le loro morti non siano vane, e che l’uomo impari che la paura va controllata e, anzi, sfruttata per migliorare il nostro futuro.
Francamente non capisco, anche ad un anno di distanza, la tua volontà di scagionare, seppure parzialmente, o minimizzare la gravità che lo tsunami ha comportato con l’indicente di Fukushima.
A me la questione Giapponese mi ha insegnato che il nucleare è praticamente ingestibile in caso di incidente serio. Il governo Giapponese ha mentito prima ai media poi ai suoi cittadini prima di ammettere di essere “nudo” di fronte a questa disgrazia.
Mi scoccia non poco riprendere la polemica che nacque da un tuo articolo proprio all’indomani del terremoto, ma una frase come ‘ad oggi sono più di 15mila le vittime dirette del terremoto (che superano i 20mila considerando i dispersi), mentre l’incidente alla centrale non ha causato nessuna vittima’ non è degna della persona intelligente che sei ed è una forte offesa alle persone e all’area contaminata che non può più bere la sua acqua, mangiare il suo cibo o fare giocare i bambini all’aria aperta.
Non ti sembra che aver reso contaminata un’area densamente popolata per 20 anni sia una cosa gravissima? Pensi che sia poca roba se nei prossimi anni si stimano almeno 100 morti di cancro indotto dal disastro? (fonte: http://en.wikipedia.org/wiki/Fukushima_Daiichi_nuclear_disaster)
Tu mi parli delle industrie chimiche, che in caso di incidente possono diventare pericolose tanto quanto una centrale nucleare. Verissimo, ma questo non scagiona certo il nucleare, semmai rende necessario responsabilizzare le industrie che minacciano l’ambiente con le loro industri, magari chiedendo loro di pagare delle tasse sul rischio ambientale.
Perdonami ancora se ti parlo in modo chietto e franco, ma proprio non capisco il tenero del tuo articolo, molto più simile ad uno stupido vaneggiamento nuclearista di Franco Battaglia che agli ottimi articoli che di solito scrivi.
Mi trovo a concordare con Andrea che ha postato prima di me.
I danni provocati da un terremoto e da uno tsunami possono essere immensi ma i danni causati da tre reattori nucleari fusi possono e hanno reso inabile alla vita un territorio per un tempo che sarà superiore alla storia della civiltà fino ad ora , per non parlare del fatto che c’è stato il rischio concreto che tokyo venisse evacuata .
Il problema del nucleare è che un uomo che vive 70 anni non può e non deve permettersi di produrre rifiuti che rimarranno letali per millenni , cosa succederebbe se scavando un sito archeologico tra 500 o 600 anni i nostri pronipoti incappassero in un deposito di stoccaggio scorie , o peggio ancora ci costruissero sopra una città ?
Se lo stesso mio pensiero di responsabilità fosse stato fatto dai giapponesi che 50 anni fa hanno costruito centrali sul territorio più sismico del pianeta fukuscima e il problema della mancata energia ,dovuta al fallimento di un sistema energetico pericoloso ,non si sarebbe verificato.
condivido in pieno il post precedente, ma di che stupirsi visto che appunti digitali è da sempre un sito schierato con il PDL e la lega nord. Il danno di aver reso inabitabile una zona di 50 km di diametro e reso inservibili gran parte delle centrali nucleari del paese è ben più grave sul lungo termine della perdita di 20000 vite. Sia economicamente che socialmente. Le case si ricostruiscono i morti si seppelliscono ma il cesio 137 resta la per decenni
Interessante la connessione tra lega nord, pdl e fukushima. In ogni caso prima di dire cose che non conosci sulle mie idee politiche forse è meglio che fai qualche ricerca su google.
aggiungo che gran parte degli sfollati sono stati sfollati per la centrale non per il terremoto o lo tsunami il numero di abitazioni distrutte dagli eventi naturali è ben inferiore a quello di quelle all’interno dell’area di esclusione e quindi inagibili. Sarebbe opportuno chiedere allo staff di appunti digitali di andare a vivere nelle aree contaminate con figli e coniugi annessi.
Concordo con i post precedenti. Eleonoara, leggo sempre con estremo interesse i tuoi articoli che sono decisamente sopra la media, anche se talora non li capisco totalmente in quanto poco hanno a che vedere con la mia professione. Professione che invece ha molto a che fare con le radiazioni ionizzanti e per questo motivo mi sento di disapprovare certe frasi del tuo articolo. Il fatto che non ci siano ancora morti dirette legate all’incidente nucleare significa unicamente che non si sono raggiunte le soglie per il danno iperacuto. Ma il danno peggiore lo si avrà in non meno di una ventina d’anni quando gli effetti mutageni e teratogeni si faranno sentire. Quei poveretti che hanno ricevuto una dose efficace di 500S hanno altissime probabilità di morire di cancro. Ci saranno aumenti considerevoli del numero di tumori, di aborti e malformazioni che ovviamente a solo un anno di distanza non si contano ancora. Forse il danno riguarderà “solo” centinaia o poche migliaia di vittime, meno di quelle dirette del terremoto, ma saprai che se i tecnici non fossero riusciti ad aprire le valvole di sfogo dei reattori con la corrente prelevata dalle batterie delle automobili, il disastro sarebbe stato di tutt’altra portata ed è stato quasi un miracolo se è andata “così bene”. ..ne riparleremo tra 20 anni…
Mi accodo ad Andrea che ha riassunto bene anche il mio punto di vista. Ricordo benissimo il suo articolo a ridosso dell’evento.
Aggiungo,
dovremmo avere il massimo rispetto, sopratuttto nei fatti, nei confronti di ciò che abbiamo trovato in natura nel breve periodo che ci è concesso di vivere. E questo vale il doppio per noi italioti.
Complimenti per il post a Eleonora, lo ritengo equilibrato.
Quello che ha insegnato (IMO) l’incidente di Fukushima è che la sicurezza è sempre un dato secondario, per ragioni economiche.
Ogni volta (per fortuna poche volte, d’accordo) che succede un incidente la giustificazione è che la centrale è vecchia, che ci sono cose che si possono migliorare, che impariamo, etc…
Poi ne capita un altro e di nuovo, guarda caso, la centrale era vecchia, c’erano cose da migliorare, etc…
Ma questo è naturale: le centrali invecchiano!!! Le cose da migliorare costanto!!!
Quello che non è naturale è questa innata fiducia nell’uomo e nella sua capacità di sacrificare il proprio bene (o guadagno, è uguale) per evitare un “rarissimo” danno a persone assolutamente sconosciute. Ci saranno sempre carenze nella sicurezza per motivi economici come ci saranno sempre centrali mantenute attive oltre il normale ciclo di vita; e la ragione sarà sempre la stessa. :)
@ 3
LOL
@Marco MI:
Non sono solo le scorie nucleari che restano in circolo per millenni. Già solo il fatto di bruciare petrolio significa che stiamo liberando nell’atmosfera degli elementi che in caso contrario sarebbero rimasti sepolti nella terra per chissà quanto tempo (e sono certamente inquinanti). A questo punto non vedo perchè il tuo ragionamento debba applicarsi solo alle scorie nucleari.
@Andrea Del Bene: Certamente non è bello che ci siano zone non più accessibili e allo stesso modo non fa piacere sapere delle vittime potenziali per tumore. Però permettimi paragonare 100 vittime stimate contro circa 19000 accertate non è affatto equilibrato.
Come si dovrebbero responsabilizzare le industrie chimiche, manufatturiere, etc etc per quanto riguarda i potenziali danni ambientali, allo stesso modo dovrebbe si dovrebbero responsabilizzare i gestori delle centrali nucleari (e non chiuderle direttamente, cosa che invece tende ad accadere).
Fermo restando che ogni industria produce scorie di varia natura, ed è così dalla rivoluzione industriale, non vedo perchè in generale l’opinione pubblica debba demonizzare il nucleare. Perchè nessuno si lamenta dei morti dovuti alla combustione del carbone, che si contano in decine di migliaia all’anno?
http://www.isde.it/Biblonline/relazioni/Centrali%20a%20carbone%20e%20tumori.pdf
Ragazzi scusatemi gli errori, ho scritto un po’ di fretta ;)
Post interessante e commenti veramente divertenti… metto subito le mani avanti dichiarando che politicamente sono schierato con Cthulhu (“non accontentarti del male minore”) e posso soltanto fare notare ai vari complottisti postanti che ogni giorno vengono prodotti numerosi inquinanti chimici (prodotti da derivati petroliferi ma non solo) con emivita di secoli o millenni, o anche chimicamente stabili per cui teoricamente permanenti, insomma non escono dall’acqua o dall’atmosfera fino a che non vengono assorbiti da un malcapitato organismo.
Vorrei anche chiedere loro (ma non lo faccio…) se possono immaginarsi cosa sarebbe successo se gli stessi MW fossero stati prodotti da n centrali idroelettriche http://it.wikipedia.org/wiki/Disastro_del_Vajont o n centrali termoelettriche che tanto di smog ne hanno notoriamente ben poco in Giappone e un po di più sicuramente non avrebbe guastato http://en.wikipedia.org/wiki/Great_Smog o se al posto delle nocivissime centrali nuccolari ci fossero state n tranquille industrie chimiche http://it.wikipedia.org/wiki/Disastro_di_Seveso
Forse era meglio vetrificare tutto il Giappone per produrre energia solare e trasferire tutta la popolazione a fare i turisti a Firenze? Cari miei, il mondo reale è un’altra cosa.
Tra l’altro un mio amico giapponese mi ha raccontato che adesso stanno scoprendo un sacco di depositi illegali di materiale radioattivo, perché la gente impaurita si è munita di contatore geiger e va in giro a fare misurazioni. Hanno trovato diversi depositi di materiale radioattivo illegali in centro a Tokyo, che generavo molta più radiazione di quanto non ci sia nella zona evacuata di Fukushima. Questo per dire che è giusto avere paura, anzi, talvolta la paura fa bene, ma bisogna cercare di razionalizzare i propri timori.
Eleonora , i depositi di materiali radioattivi sono frutto in grande parte delle centrali perché se è vero che per la ricerca e gli usi medici si producono scorie radioattive esse non possono essere paragonate alla quantità generata da 50 centrali .
In più mi preme davvero rispondere a quelli che paragonano i combustibili fossili con i quelli atomici
Sono entrambi pericolosi ma , plastiche e materie chimiche stabili possono essere riciclate e gestite se si vuole , una barra di uranio estratta da un reattore può solo essere usata per sintetizzare plutonio o convertita in minima parte per fare il MOX ( uranio e plutonio ) da riutilizzare una ultima volta in centrale e basta .
Detto ciò e tornando in tema con l’articolo , un piano energetico intelligente non può basarsi in grande parte sull’utilizzo di centrali che richiedono manutenzione annualmente e che devono essere spente per potere sostituire i combustibili funzionando a singhiozzo .
Se fukushima sosse stata a carbone a oli pesanti o torbogas ( pericolose e nocive pure loro ) ci sarebbe stato qualche km di costa da bonificare ma il latte e il cibo coltivato in giappone sarebbe ancora sano.
Senza contare che nel lungo periodo non sappiamo se finiranno prima i combustibili fossili o l’uranio che è molto raro .
Pessimo articoletto della Presani, scolastico, cerchiobottista e mistificatore: l’autrice di codesto scritto ritorna sul luogo del delitto, non paga di tutta una serie di post pacchianamente pro-nucleari, peraltro ferocemente avversati da una larghissima maggioranza di lettori di Appunti Digitali anche ben prima del catastrofico disastro di Fukushima, basta leggere le centinaia di commenti negativi a seguito dei suddetti post. Ma forse è proprio questo lo scopo degli articoli della Presani, di alcuni “pezzi” subdolamente pro-nuke di Simone Serra, degli interventi a gamba tesa nei commenti da parte di Cesare Di Mauro: fomentare, esacerbare la polemica sul nucleare in un paese che di nucleare non ne vuol proprio sentire (ben 2 referendum plebiscitari contro), sapendo che così aumenteranno i contatti al sito; sorge il sospetto che si tratti di trollismo sistematico-scientifico finalizzato ad incrementare le pageviews quotidiane.
inoltre, è sufficente notare che già molti dei primi commenti vanno legittimamente contro le ingenue opinioni espresse in questo post, ma tra un po’ – chi vuole scommettere? – nei commenti interverranno i goffi rinforzi dialettici di alcuni noti colleghi di blog della Presani, i quali ribadiranno che per scrivere su AD non sono pagati, che hanno 3 lauree, 4 dottorati e 5 specializzazioni a testa e che scrivono qui nei ritagli di tempo strappati alle loro fulgide carriere di ricercatori (ossia il vecchio “Lei non sa chi sono io!”), come se questo bastasse a porli al di sopra delle critiche.
Mi auguro che stavolta i solerti “amministratori” di Appunti Digitali, a seguito di tutte le critiche che pioveranno su questo post degno del peggior Franco Battaglia, non ricorrano ai consueti mezzucci antidemocratici per mettere a tacere l’opinione dei commentatori (metodi censori già utilizzati su AD in altri post pro-nucleare), ossia chiudere il post ai commenti: voglio ricordare ai Sacerdoti devoti al Culto del Nucleare a tempo perso che scrivono su AD nonostante la gran parte dei lcommentatori siano contro il nucleare, che devono accettare – piaccia loro o meno – il fatto che scrivere in rete significa esporsi a qualsiasi opinione, anche ferocemente contraria.
Cordialmente.
E tu dovresti accettare che ci sono altri che la pensano diversamente. O per te la maggioranza ha il diritto di tappare la bocca agli altri? Mi ricorda un pericoloso ventennio; anzi due, perché la storia si ripete, come disse Vico.
Per il resto non posso che concordare con Dario S e Caio Giulio, e invito a esaminare i fatti di cui si è parlato.
Inoltre se dovessimo applicare lo stesso “principio di precauzione” (o cura?) a qualunque industria, per coerenza dovremmo tornare a zappare la terra (magari autocostruendoci gli strumenti di lavoro).
@barbone: sono commenti come il tuo che mi fanno pensare che la sinistra sia destinata a una perenne opposizione (che peraltro non riesce nemmeno a fare bene).
Ovviamente condivido la risposta di Eleonora: una ricerchina magari non farebbe male prima di sparare sentenze prive di fondamento (sarebbe pure interessante conoscere in che modo tu sia arrivato a queste “conclusioni”).
@stefano smania: Eleonora parlava delle vittime attualmente accertate, e non mi sembra che abbia escluso null’altro visto che ha parlato di effetti a lungo termine.
Infine, ha sottolineato come finora tutti i controlli scrupolosamente effettuati abbiano portato a riscontri negativi.
Tu parli di possibili conseguenze che si riscontreranno in tempi ben più lunghi. Premesso che spero che non sia così, non mi sembra che ciò sia stato negato.
Vista la tua professione, ti chiedo: esiste un metodo per accertare la quantità di radiazioni assorbite da un essere umano? Magari una misura indiretta, se non è possibile averne una diretta.
@Marco Mi: esiste anche il Torio e il Rubbiatron per “consumare” gli scarti delle centrali nucleari (il pericolosissimo Polonio).
Complimenti per l’articolo che mi sento di condividere appieno. Uno dei pochi scritto con coscienza di quali saranno i problemi veri ai quali i giapponesi dovranno fare fronte, e non la solita manfrina di radiofobici a cui ci ha abituato la stampa italiana.
Segnalo solo una svista: è stata dimenticata la m davanti ai Sv quando si parla della dose assorbita dai lavoratori.
@LB
grazie corretto! Altrimenti altro che avvelenamento da radiazione….
Quello che mi fa riflettere, oltre all’incidente di per sé, è il fatto che il Giappone abbia potuto evolversi grazie e soprattutto all’energia nucleare.In 50 anni o giù di lì si sono costruite, come dai dati del post, 54 centrali nucleari.
Così tanta energia da sfruttare, a mio avviso, ha “anestetizzato” la popolazione ed i governi, che si sono affidati ciecamente all’utilizzo di tale tecnologia, rendendola di fatto l’unica risorsa necessaria e ipotizzabile per l’avvenire.
Ad un tratto è arrivato il maremoto e tutti hanno visto che il re è nudo e che di energia non ce n’era più per nessuno.
In un confronto con un paese altrettanto dipendente dalle fonti energetiche il Giappone rischia oggi di ritrovarsi indietro nella ricerca di fonti energetiche alternative rinnovabili e pulite, proprio perché in virtù della grande “dipendenza” dall’uranio, non ha ritenuto economicamente necessario sbarazzarsene.
Purtroppo mi rendo sempre più conto che “la fame aguzza l’ingegno” e che un mondo di grassi ed obesi è destinato a soccombere, perché impigrito nel non dovere cercare quotidianamente uno stimolo per procurarsi il cibo, che prima o poi finirà.
Mi viene in mente la famosa citazione del terzo uomo: “In Italia, sotto i Borgia, per trent’anni hanno avuto guerre, terrore, assassinii, massacri: e hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera, hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e cos’hanno prodotto? Gli orologi a cucù”.
O l’ancora più celeberrima citazione di Steve Jobs “stay hungry stay foolish”.
Lo stesso Asimov, nel ciclo “fondazione” poiszionò un gruppo di scienziati su un pianeta privo di risorse, dacché per sopravvivere svilupparono nuove tecnologie nucleari totalmente sicure.
Lo stesso è successo in Giappone: per 50 anni si sono evoluti tecnologicamente, ma sono rimasti con centrali nucleari vecchie di 50 anni.
Alla fine dei conti, sarebbe stato forse più proficuo per tutti se avessero avuto meno risorse energetiche, per investire così in una ricerca energetica differente.
Con questo invito tutti i fisici nucleari ad imparare dagli errori (non definendoli solo un caso fortuiatmente accettabile) ed a studiare/progettare una centrale nucleare “realmente” sicura, con bassa necessità di manutenzione e priva di scorie da conservare per millenni.
Scusate il lungo post.
quote:
Eleonora Presani (Autore del post) scrive:
Tra l’altro un mio amico giapponese mi ha raccontato che adesso stanno scoprendo un sacco di depositi illegali di materiale radioattivo, perché la gente impaurita si è munita di contatore geiger e va in giro a fare misurazioni. Hanno trovato diversi depositi di materiale radioattivo illegali in centro a Tokyo, che generavo molta più radiazione di quanto non ci sia nella zona evacuata di Fukushima. Questo per dire che è giusto avere paura, anzi, talvolta la paura fa bene, ma bisogna cercare di razionalizzare i propri timori.
Chiedo scusa, ma questo è proprio uno dei motivi per cui uno non vorrebbe centrali nucleari. Quei depositi da qualche parte sono sbucati fuori. Forse da qualche centrale nucleare? Magari totalmente sicura? Boh, leggo qualche contraddizione nei termini.
P.S.
complimenti per i tuoi post, tutti, anche di questo, che comunque fa discutere e riflettere.
@blobay
questo non l’ho scritto nel post proprio perché è una voce di corridioio, non ne so molto. Mi ha solo colpito che le persone hanno comprato i geiger perché avevano paura di fukushima e poi hanno trovato depositi che erano lì da anni e di cui nessuno si preoccupava. Non ho dati, solo un racconto, quindi lo dico giusto come aneddoto. Da come mi ha raccontato erano industrie private, alcune già chiuse da anni (per cui i responsabili non sono stati puniti perché non si sa nemmeno più chi sono).
@Cesare di Mauro
Riferito a MauroMi
Te sai anche che per utilizzare gli scarti delle centrali nucleari, si necessita di acceleratori nucleari… Il gioco vale la candela? Oggi l’uranio è relativamente economico per come viene utilizzato.
Cesare , ma di torio se ne produce una quantità piccolissima così come di plutonio .
Se non ricordo male l’uranio arricchito che va in centrale è un settimo di quello estratto e ne esce più o meno 0,01 % del peso in plutonio e uno 0,05 di materiali vari che si creano durante la fissione , il resto è uranio che non può essere usato.
Detto ciò con plutonio si fanno le bombe e con quello impoverito ci si fanno i proiettili , se consideriamo hiroscima e nagasaki più tutti i morti diretti e indiretti del fuoco con armi all’uranio , le radiazioni , gli incidenti , le scorie , i tempi di dimezzamento e la stupidità umana non riesco a trovare niente di più pericoloso del nucleare.
E’ l’unica cosa che abbiamo in grado di spazzare via la vita sulla faccia della terra .
Se qualcuno volesse rispondermi per cortesia prima mi dica 1 cosa più pericolosa grazie
A me l’articolo è piaciuto, uno dei pochi equilibrati che si sono scritti sull’argomento.
Gli hot-spot a Tokio sono stati quasi tutti (se non proprio tutti) relativi a vecchi contenitori di vernice al Radio.
E guarda un po, il radio è un isotopo naturale, non serve una centrale nucleare per produrlo.
Basta estrarrlo dai minerali in cui è contenuto.
Ma fa comodo partire in quarta e dire “si ma comunque è colpa delle centrali”, missà che qualcuno dovrebbe riacquisire un po di spirito critico.
Comunque, anche chiudendo tutte le centrali nucleari non illudetevi che la produzione energetica verrebbe rimpiazzata con le rinnovabili.
Già ora chi decide di dismettere alcuni reattori pensa a rimpiazzarli con centrali a carbone o gas (tipo la Germania).
Al massimo mettono qualche pannellino fuori dalla centrale tanto per abbellirla un po’.
Non serve poi necessariamente un acceleratore di particelle per smaltire le scorie. I canadesi hanno progettato cicli di combustibile con i loro CANDU per bruciarne alcuni tipi.
Inoltre già ora il combustibile esausto dei PWR può essere usato quasi direttamente (bisogna solo reimpacchettarlo) sempre nei CANDU.
Il riprocessamento per via chimica può essere affinato per estrarre tutti quegli isotopi utili sia industrialmente che in medicina o ricerca.
Insomma alla fine le barre esauste non sono rifiuti, ma una risorsa attualmente solo parzialmente sfruttata.
@ Eleonora
Di niente.
Per quanto riguarda il ritrovamento di radioisotopi non correlati all’incidente, il tuo amico probabilmente si riferiva alle bottiglie di radio 226
http://www.lescienze.it/news/2011/10/18/news/giappone_gli_hotspot_di_radiazione_diffondono_la_paura-599130/
@Massimo C e LB
Si, credo che effettivamente si riferisse al Radio. Grazie del link.
Complimenti per l’articolo. C’è solo una piccola imprecisione: qui
non hanno superato i 500-600 Sv (qui per ricordarsi cosa sono i Sievert
sono 500-600 mSv.
Ciao
Andrea
Tra l’altro mi son scordato di scriverlo prima, di fatto a un anno da Fukushima il nucleare civile è ripreso forse più di prima.
Il caso più significativo sono gli USA che dopo oltre 30 anni di fermo hanno ricominciato con due reattori AP1000 nella centrale di Vogtle e ne prevedono altri (in tutto 14). http://www.world-nuclear.org/info/inf17.html
@Blobay: le scorie (radioattive) da conservare per millenni le producono già da parecchi anni alcune strumentazioni mediche.
Se moratoria sul nucleare dev’essere, saremmo disposti a rinunciarvi? Sempre per coerenza. Scommetto, però, che quando si parla di salute le posizioni diventano decisamente più morbide, anzi diametralmente opposte.
Fermo restando che concordo con te sul fatto di stimolare la ricerca in questo campo.
Infatti riguardo al Rubbiatron (e riprendo anche l’altro tuo commento), è vero che c’è il costo non indifferente dell’acceleratore di particelle, ma un impianto del genere non va valutato per il solo costo (iniziale) della sua fabbricazione, quanto per il suo intero ciclo di vita, ed è su questa base, da quel che ho letto finora, che sarebbe economicamente vantaggioso (non mi dispiacerebbe un articolo a riguardo).
Oltre al fatto che produce scorie che dopo circa 500 anni (se non ricordo male) sono equivalenti alle ceneri del carbone in termini di radioattività, poi “digerisce” anche il Plutonio, e il Torio è a più buon mercato dell’Uranio.
Infine sul fenomeno dei depositi / discarichi illegali, non è certo appannaggio del nucleare. Se cerchi “discarica abusiva” e aggiungi poi una fra le seguenti parole:
Melilli, Priolo, Augusta
vedrai quante notizie vengono fuori.
Nessuno sa quanta robaccia è stata infilata sottoterra, ma soprattutto a mare. Anche qui, prova a cercare “mercurio” e poi aggiungi una di quelle tre parole, e vedi cosa viene fuori.
Un po’ di tempo fa un ex-paesano che lavora nel polo petrolchimico mi ha detto che, da alcuni controlli effettuati, vicino al porto di Augusta ci sono fino a 3 metri di Mercurio depositati sul fondo del mare. Non so se ho reso l’idea.
Eppure il polo petrolchimico è ancora lì. Nessuno ha fatto un referendum per abolire questi mostri ecologici né per bonificare l’intera area.
@Marco Mi: la disponibilità di Torio in natura è stimata circa un ordine di grandezza superiore all’Uranio.
Riguardo al resto, penso che l’uomo riuscirebbe tranquillamente a spazzare via la vita dal pianeta anche senza il nucleare.
Non mi sembra, infatti, che il riscaldamento globale sia dovuto al nucleare, come pure il buco nell’ozono, le petroliere che spargono “oro nero” in mare, le navi da crociera che s’incagliano sugli scogli, ecc. ecc.
La pericolosità di un elemento, poi, non vuol dire nulla di per sé. Non penso, per essere chiari, che il solo fatto che Uranio & compagnia siano pericolosissimi se fruttati come armi di distruzione di massa implichi che l’uomo li userà tutti allo scopo, e schiaccerà il famigerato bottone rosso. Infatti siamo ancora qui a parlare. ;)
@ MarcoMi
Non esistono impianti che non necessitino di manutenzione… i componenti invecchiano e vanno sostituiti anche nelle biciclette…
dipende da quanto grande fai il “serbatoio”… anche le macchine vanno spente per sostituire il combustibile, ma si spera il serbatoio sia sufficiente per un uso adeguato
@ Blobay
materiali radioattivi se ne usano sia in medicina che in industria… e proprio le piccole industrie ed i piccoli laboratori hanno più facilità nello sbarazzarsi di rifiuti scomodi (di qualunque natura)
la ricerca è un fenomeno globale nei nostri tempi… ciò che si studia in Giappone è noto in tutto il mondo, così come quello che si studia in USA, Italia, Francia, UK, Svezia, ecc. ecc., ma un conto è ricercare delle fonti e delle tecnologie ed un altro è andare a produrre con quello che esiste… tra l’altro proprio il Giappone è all’avanguardia sul FV
@ Dario Lapi
le opinioni, quando argomentate, non sono mai ingenue… i commenti come il tuo, privi di argomentazione, sono per definizione inutili
le critiche sono sempre ben accette, purché educate e basate sul contenuto, non sullo schieramento ideologico, cosa che nei famosi post non è avvenuto… il resto del quote non merita commento
i commenti vennero chiusi dopo avere lasciato un ampio spazio, spazio che è stato violentato da un gruppetto di commentatori che hanno generato la grande quantità di commenti, tutti uguali e dai contenuti offensivi, rendendo impossibile la discussione per chiunque volesse appunto discutere pacatamente oltre che per l’autore
Cordialmente
La questione nucleare è sempre intoccabile, come tutti gli argomenti sensibili ci si divide in pro e contro. Un riduzionismo esagerato. Dato il mio carattere “pratico” non trovo nulla di male nell’impiego della tecnologia nucleare. Almeno se parliamo dei reattori di terza generazione che hanno delle specifiche impressionanti.
Chiudere le centrali di prima e seconda generazione effettivamente non mi sembra un male dato che hanno specifiche di sicurezza inferiore. Mi rimetto ai tecnici. Comunque a livello pratico, non si può fare affidamento su un paniere ristretto di risorse energetiche, avere una certa quantità di energia prodotta dall’atomo aiuta a gestire i fabbisogni energetici e l’inquinamento. Le scorie sono un problema, lo è anche la combustione del carbone (che complessivamente produce più radioattività nell’aria di tutte le centrali nucleari) e se vogliamo vivere a lungo bisogna fare un mix ottimale. Le crisi nucleari spaventano perché sono pericolose e perché l’uomo ha pessimi record di correttezza.
D’altra parte la faccenda di Fukushima non può essere presa ad esempio di una crisi delle soluzioni nucleari in quanto un terremoto di quella portata è un evento sui generis. Se poi aggiungiamo che nella gestione della centrale c’erano delle macchie – su un reattore di vecchia concezione – si capisce che le centrali non sono così ingestibili ma lo possono diventare. Una terza generazione sarebbe assai diversa (si è vera la storia “ma la centrale era vecchia” ma i settori come il nucleare hanno degli anni alle spalle e sono più maturi, la curva di apprendimento non è ne infinita ne dritta). E i micro-reattori sono una tecnologia che in futuro potrebbe essere assai interessante e in grado di alzare gli standard di sicurezza. Ad oggi, non possiamo fare a meno del nucleare senza causare grossi danni all’ecosistema, prendetelo come dato di fatto. Un reattore di taglia media produce 9 tonnellate di scorie. Tanta roba si, ma quanta roba bruciamo e liberiamo nell’ambiente per le nostre lampadine? C’è ancora molto da fare sul lato delle rinnovabili che comunque vanno incentivate per il bene del nostro futuro.
Se vogliamo parlare della convenienza di fare le centrali in Italia, oggi, è tutto un altro paio di maniche. Ma il discorso iniziato era un altro, non di convenienza. E non neghiamo che le valutazioni sul nucleare spesso sono fatte facendo leva sul confronto paura/cinismo economico invece che su valutazioni di interesse economico, ecologico e sociali che ovviamente ci devono essere. E che non necessariamente sono a favore dell’atomo, che è cresciuto nel tempo grazie anche alla richiesta di Plutonio per le armi nucleari statunitensi e russe.
Tornando a Fukushima, credo che sia un po’ semplicistico minimizzare i danni causati dal reattore. Credo Eleonora che la fai troppo facile. Sicuro ci saranno negli anni degli impatti, probabilmente forti e gravi, ma allo stesso tempo difficilmente stimabili. Il rapporto causa-effetto della mortalità di questi eventi è complesso da analizzare e l’assurda varietà di stime sulle morti di Chernobyl ne è la dimostrazione. Certo non è detto che spegnendo i reattori tanto per far contenta l’opinione pubblica le cose migliorino. Ma i problemi di valutazione degli eventi di breve e lungo periodo dell’uomo sono cosa nota, e nessuno scappa per quanto intellettuale possa essere. La paura è umana e comprensibile, anche se questi repentini ripensamenti puzzano sempre un po’ di ipocrisia riparatoria.
@Marco Mi
Già che c’eri:
[Fixed e sintetizzato] = se consideriamo la razza umana non riesco a trovare niente di più pericoloso.
@Dario S.
@Cesare di Mauro
Ovvio che l’incidente nucleare non possa competere da solo con tutta l’energia distruttiva scatenata contro il Giappone dal sisma prima e dallo tsunami poi.
Ciò nonostante il conto dei danni di un incidente nucleare è comuque enorme, forse addirittura inestimabile se consideri tutte le ricadute sulla filiera alimentare ittica e agricola. Il punto è che nessuno si prende carico di questi rischi, ne peggio ancora si stanziano preventivamente delle risorse da usare in caso di “worst case scenario”.
Detto questo per me la salute e la tutela ambientale vengono prima di tutto e le industrie pericolose vanno chiuse, punto e basta. Posso accettare che vengano riconvertite e che questo meccanismo sia graduale, ma per favore non saltiamo su dicendo “e ma allora torniamo al medioevo”. Sappiamo tutti che la compatibilità ambientale non è solo possibile ma è anche l’unica scelta possibile per il futuro.
Veniamo da 50 di menefreghismo totale per le tematiche ambientali e questo ci ha portato sull’orlo del baratro, olre a causare “inconvenienti” come Porto Marghera, Vajont e Bhopal.
Se poi qualcuno dice che con la eco-compatibiltà non si possono più avere le paccottaglie di plastica a basso costo dalla Cina, allora sono d’accordo, sarà un vero dramma vivere senza i fantstici prodotti Foxconn…
PS: preciso nuovamente che io non sono contro il nucleare ‘tu cur’, ma sono contro QUESTO nucleare vecchio e figlio della guerra fredda, che riceve in ingresso uranio e sputa fuori plutono.
Perchè non parliamo di reattore al torio, un’idea proposta da Rubbia e che sulla carta risolverebbe tantissimi problemi?
@ Andre del Bene
perché è ancora sulla carta… le ricerche avanzano in ogni campo, ma se ci si aspetta di trovare dei prodotti sugli scaffali un anno dopo si sta guardando la cosa sbagliata
@ Marco Mi
“Se qualcuno volesse rispondermi per cortesia prima mi dica 1 cosa più pericolosa grazie”
Voledo fare questi ragionamenti puramente teorici la prima cosa che mi viene in mente è la tossina prodotta dal botulino
http://it.wikipedia.org/wiki/Tossina_botulinica
“poche centinaia di grammi di questa tossina potrebbero teoricamente uccidere ogni essere umano presente sulla Terra”
Restando più ancorati alla realtà, secondo l’OMS le polveri sottili in un anno fanno 2 milioni di morti, più di quanti ne abbiano fatto bombe atomiche e incidenti nucleari sommati.
http://www.who.int/mediacentre/news/releases/2011/air_pollution_20110926/en/index.html
@ #3
MUAHAHAH fantastico, continua a farci ridere ti prego :D
@Cesare Di Mauro
Non è che una colpa grave ne cancelli una meno grave. Non è che non guardo una discarica (autorizzata) di uranio esausto perché in giro ce ne sono altre civili abusive più o meno pericolose. Non sono mai a favore del “benaltrismo”.
So solo che ad oggi non sappiamo di preciso che fine fanno le scorie radioattive, perché celate da sicurezza sovrannazionale. Presumo che vadano a finire in qualche miniera di sale dismessa nell’europa dell’est…
Se mi garantissero una fonte energetica realmente pulita e sicura, sarei disposto a pagare anche il doppio in termini di energia elettrica, da qualsiasi fonte questa provenga.
So solamente che ad oggi queste prerogative non esitono.
So che le centrali nucleari attive hanno una vita media di oltre 40 anni e che la progettazione realizzativa di quelle che “mangeranno” le scorie, non sono previste prima che io muoia (di vecchiaia spero).
Permetti che mi pongo dubbi e perplessità a far impiantare qualche nuova centrale che ad oggi nasce già tecnologicamente vecchia? Vogliamo costruire qualcosa? Facciamolo per lo meno bene.
I cosiddetti “rischi accettabili” o “rischi collaterali” non sono nelle mie aspettative. Investiamo e progettiamo in qualcosa di veramente innovativo e vedrai che tanti cambieranno pensiero nei confronti dell’energia nucleare, quello che esiste oggi, non è a mio avviso accettabile.
Andrea Del Bene scrive:
> una frase come ‘ad oggi sono più di 15mila le vittime dirette del > terremoto (che superano i 20mila considerando i dispersi), mentre > l’incidente alla centrale non ha causato nessuna vittima’
> …
> Pensi che sia poca roba se nei prossimi anni si stimano almeno 100 > morti di cancro indotto dal disastro?
Se sono davvero stimati in 100 nei prossimi anni, confrontati contro i 20mila in poche ore, mi sembra allora che il “mettere le cose in proporzione” di Eleonora sia pienamente giustificato.
> Se mi garantissero una fonte energetica realmente pulita e
> sicura, sarei disposto a pagare anche il doppio in termini
> di energia elettrica, da qualsiasi fonte questa provenga.
Credo che il problema sia proprio questo — che non esiste una tale fonte. Anch’ui sarei disposto a pagare di piu’ per averla.
Ma visto che al momento l’alternativa tecnologicamente fattibile al nucleare e’ carbone e petrolio, non saprei quale delle 3 sia peggiore dal punto di vista ambientale: se i gas serra ci faranno davvero aumentare la temperatura globale di qualche grado, con prospettati scioglimenti di ghiacciai, aumento livello del mare eccetera, i danni dati da questo potrebbero essere cosi’ catastrofici da far sembrare l’evacuazione di 2mila km^2 una cosa da poco.
Simone , porta pazienza , ma un reattore pwr ogni anno va fermato , le barre di combustibile vanno rimosse e rimesse in funzione e poi dopo va riacceso , questo oltre la manutenzione.
Una centrale convenzionale si ferma solo in caso di guasti gravi oppure se se è vecchia e il suo rendimento non la rende più economicamente redditizia.
Quando c’è stato il terremoto metà delle centrali nipponiche era ferma in manutenzione pure a fukuscima 1/3 dei reattori era fermo .
Una centrale nucleare non è redditizia per costi di progettazione , per combustibili , per scorie che non si sa come smaltire e per lo smantellamento .
Poi se le scorie le butti in mare , il governo ti da sussidi ,i militari ti comprano il plutonio
, ti paga lo smantellamento e ti mette a tacere gli incidenti magari ci si guadagna pure su.
@ MarcoMi
Queste cose dove le hai lette?
@Simone
Se hai piacere e un po di tempo , ti inviterei a vedere cosa abbiamo ereditato in italia con le nostre 4 centrali e quanto sono state davvero usate per produrre energia.
E’ una puntata di report che si chiama” l’eredità” . Io l’ho visto e sono contento di non averne avute 50.
http://www.youtube.com/watch?v=BgKYQ0af5gk
@ Marco Mi
Punti di vista differenti, ed ho visto qualcosa di più della puntata di report… tra l’altro la storia delle nostre centrali nucleari è ben nota e sono completamente differenti da quanto è oggi presente connesso sulle reti di distribuzione
@ Marco Mi
sia chiaro che con la frase “ed ho vista qualcosa di più…” non intendo ritenere il mio punto di vista più autorevole, intendevo solamente che ho basato le mie convinzioni su varie fonti di informazione
> un reattore pwr ogni anno va fermato , le barre di
> combustibile vanno rimosse e rimesse in funzione e poi
> dopo va riacceso , questo oltre la manutenzione
Sicuro? Ad esempio, le portaerei americane classe Nimitz hanno propulsione nucleare (2 reattori ognuna) e non le fermano ogni anno, se ricordo bene fanno un “mid-life maintanance and upgrade” ogni 20 anni, dove ricaricano anche il combustibile nucleare (tieni conto che per un ciclo di manutenzione del genere la nave sta ferma in bacino per piu’ di anno).
@ Simone
Per carità non sono uno scienziato nucleare, ma , non sono così ignorante da non sapere andare in biblioteca e usare i mezzi a disposizione per sapere cosa sia un reattore e quanti anni ci vogliano per il dimezzamento delle scorie.
A leggere a emergenza ancora incorso con 100 km di mare e terra contaminati , produzioni agricole distrutte e danni che solo tra 50 anni sapremo un articolo dove si dice avanti col nucleare in giappone mi sembra inopportuno.
La motivazione poi che col nucleare non si è dipendenti dall’importazione delle materie combustibili è risibile visto che semplicemente si importa uranio al posto di gas e petrolio.
@Pleg
Prendo atto che esiste qualcuno molto più bravo di me a fare proporzioni con i morti e a considerarli un mero dato statistico.
E sono felice che lo tsunami abbia fatto 20000 morti e non 200, così da far sembrare l’incidente di Fukushima poca roba…
Questo ovviamente è vero se i morti sono ben distanti da noi.
@Simone Serra
Se le ricerche non le fai partire non credo che arriverai mai ad un’alternativa. Inoltre quella del torio sembra essere un’alternativa abbastanza concreta e non un progetto che richiede decine di anni di sviluppo.
@ Marco Mi
non mi pare di avere parlato di nessuna delle questioni citate… solo ho fatto un appunto sul link a report e sui dati che hai riportato, il resto del discorso merita una discussione più approfondita
@ Andrea del Bene
le ricerche si fanno, e ce ne sono tantissime in corso… addirittura esiste il programma Euratom a livello europeo… basta che sia dia tempo al tempo… ma siccome i tempi della ricerca (ed anche i risultati, dei quali non si ha mai la certezza) sono diversi dai tempi della tecnologia di consumo si creano aspettative e convinzioni che con la realtà dei problemi non hanno molto a che fare…
Penso che sull’argomento ricerca sia il caso di scriverci qualche post, almeno si potrà chiarire un po’ qualcosa a riguardo
E’ tutta colpa del berlusca. ahahahaha
Ciao
http://www.youtube.com/watch?v=_VfpAKm7F38
“Speravo” di non dover leggere di nuovo un articolo del genere di Eleonora, mi “dispiace” la cosa! Anche se condivisibili alcune cose di certo non concordo con il messaggio di base che è chiarissimo e neanche con il “metodo”, come al solito teso a sminuire e sorvolare!
L’incidente di Fukushima ha dimostrato come anche in giappone nn si possono gestire certe emergenze (nn mi riferisco allo tzunami ma solo alla centrale), hanno cercato di nascondere le informazioni il più possibile e ancora oggi lo fanno! Fukushima non era l’unica centrale NON IN TOTALE SICUREZZA e per fortuna la maggior parte dei reattori nucleari giapponesi quel giorno ERANO SPENTI! Ora è normale che tutte le centrali siano sotto controllo visto che molte avevano bisogno di una grossa manutenzione! A quanto pare la tecpo si è preoccupata come prima cosa di salvaguardare la centrale e ha ritardato l’uso dell’acqua di mare per raffreddare i reattori! Acqua di mare che è stata utilizzata ugualmente alla fine rilasciando grandi quantità di radiazioni ed è difficilissimo fare una stima sui danni ENORMI all’ecosistema! Non si dice in questo “articolo” che il Giappone ha innalzato i limiti di assorbimento della radioattività da parte dei bambini passando da 1 millisiviert a 20 millisiviert all’anno, ovvero lo stesso limite imposto a un tecnico di un centrale nucleare in Germania, “pari di una radiografia al torace ogni mese” (per usare un paragone usato anche nei vecchi articoli di Eleonora).
inoltre mi fa strano vedere come qui ci sia gente per niente preoccupata, quasi “sollevata” mentre i giapponesi al contrario sono preoccupatissimi, soprattutto quelli che vivono “vicino” alla zona interessata arrivando a comprare macchinari costosissimi per misurare il livello di radiazioni nei cibi perché non si fidano di quello che dicono le autorità! anche i media hanno un po’ bavaglio sull’argomento!
Io dico che a distanza di un anno l’incidente ha mostrato ancora di più la sua enorme gravità e le conseguenze si pagheranno per decenni! E sto articolo non fa che confermare i dubbi sorti un anno fa sulle posizioni di Eleonora e altri di Appunti Digitali sull’argomento nucleare! Mi sarei aspettato un po’ più di autocritica, eravate arrivati ad affermare che nn era avvenuta alcuna fusione del nucleo (all’inizio escludevate anche l’ipotesi di una fusione parziale) quando invece era una cosa perfettamente intuibile soprattutto da chi ne capisce come “voi” (e il livello di conoscenza e cultura di Eleonora mai lo metterà in dubbio)…….alla fine pure la AIEA lo scorso maggio ha confermato la parziale fusione delle barre di combustibile nei reattori 1, 2 e 3 anche se un po’ in ritardo (strano!!)
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2011/05/24/visualizza_new.html_845952555.html
e a distanza di un anno non “fate” neanche un minimo di autocritica? “andate” dritti per la vostra strada? Continuo a non condividere….
Ogni volta che leggo un articolo del genere di Eleonora provo “imbarazzo conto terzi”.
Qui mi pare che nessuno centri il vero problema. Che le centrali nucleari siano indispensabili oggi è, ovviamente, vero, a meno che non si scelga di usare altri tipi di centrali elettriche che inquinano nello stesso modo di quelle nucleari (se non di più).
Il problema è quel ‘indispensabili’. Indispensabili per chi e per cosa? Per continuare a tentare di dissetare la nostra sete infinita di energia? Possibile che non riusciamo ad immaginare un modello di sviluppo, cioè un modo di vivere, ossia un’idea di VITA diversa da quella attuale in cui abbiamo bisogno di MW e MW di potenza per vivere? Sia chiaro, non sto dicendo niente di nuovo, Massimo Fini lo scrive tutti i giorni e Simone Perotti ha scelto di “vivere” la decrescita sulla sua pelle in ogni instante della sua esistenza (per citare i primi due mi vengono in mente).
Questo mi pare l’unico terreno sul quale ci si possa confrontare. Come al solito le scelte che vanno fatte sono politiche (prima ancora culturali, filosofiche). La tecnica ci dice come raggiungere uno scopo (e se è possibile raggiungerlo). Ma come diceva Machiavelli “il fine giustifica i mezzi”, ossia bisogna utilizzare i mezzi giusti per raggiungere il fine prefissato. Ecco, il fine che l’occidente si è dato qual è? Continuare a consumare sempre di più?
Scusate per il post lungo.
Certo che l’articolo di Repubblica è proprio vergognoso…
Ciao a tutti. Onestamente la questione sul nucleare mi lascia piuttosto perplesso. Non sono assolutamente contro il nucleare, perche’ in definitiva e’ una fonte energetica abbastanza ecologica e sicura se ben controllata. Questo controllo pero’ non sempre e’ possibile poiche’ le autorita’ che dovrebbero vigilare non sempre fanno il loro lavoro (un po’ come e’ successo per altri disastri che con il nucleare non hanno niente a che fare). Ad esempio Tepco e’ notoriamente un gigante inaffidabile ed omertoso. In Italia la corsa al nucleare degli ultimi anni sembrava totalmente ingiustificata (nei cablogrammi americani di wikileaks si parlava di mazzette miliardarie francesi se non erro, ma non ne sono sicurissimo). Chernobyl non e’ stata l’affermazione dell’efficienza. Insomma, il mio ragionamento e’, nucleare ok, ma con attenzione. E soprattutto bisogna vigilare attentamente, non sul nucleare, ma sulle persone che lo controllano, che possono essere manipolate o spinte da motivi meramente economici. Ovviamente il livello di attenzione dovrebbe essere sempre alto, ma con il nucleare, essendo una materia controversa e anche potenzialmente pericolosa, ancora di piu’. Inoltre vi ricordo che nei rapporti pubblicati da NISA dopo l’incidente si evince che Tepco non era chiaramente preparata a fronteggiare la situazione. Perche’ nell’articolo non si parla di questo? Il problema di questo articolo a mio avviso e’ che e’ un po’ partigiano e non comprende i rischi nel lungo periodo, o meglio sono sottovalutati, ed e’ per questo forse che ci sono tante persone perplesse (in maniere piu’ o meno educate). Inoltre sinceramente, una zona evacuata di 50 km non mi sembra un danno da poco. A voi avrebbe fatto piacere perdere una zona grande come la provincia di Perugia per decine di anni? Non interrogarsi su questi problemi e’ secondo me sintomo di poca lungimiranza. Per quanto riguarda la Germania, non so da dove avete preso i dati, ma il nucleare forniva energia solo per il 23%. Secondo Intergovernmental Panel on Climate Change, che non e’ un gruppo di cospirazionisti ma e’ un team di scienziati che fa capo a tre agenzie delle Nazioni Unite premiato con il Nobel per la pace nel 2007, guidato da Rajendra K. Pachauri, ovvero il capo dello Yale’s Climate and Energy Institute (YCEI), le energie rinnovabili dovrebbero essere in grado di soddisfare il fabbisogno mondiale entro il 2050.
Complimenti all’autore di questo articolo, ne condivido l’approccio e le conclusioni.
Non voglio assolutamente entrare nel merito del dibattito sulle fonti energetiche o sulla conta dei morti. Mi limito ad osservare che il danno da radiazioni, meccanismi e fenomeni ad esso collegati sono studiati e capiti a partire dal 1890, in un divenire infinito di sapere scientifico. Nondimeno è in gran parte travisato, malcompreso e demonizzato dal grande pubblico. L’origine di questo gap tra il reale e il percepito ha origini culturali (film, fantascienza, libri), storiche (Hiroshima e Nagasaki) e sociali che sono state spiegate e argomentate in lunghi articoli. E non di meno ad ogni occasioni si riparte da zero.
La storia ci dirà come sarà la vita a rifiorire anche nella zona che alcuni definiscono “inadatta alla vita”. La flora, gli animali e l’uomo occuperanno pienamente quella zona tra breve tempo (3-5 anni, non 20). E sarà proprio l’occupazione “routinaria” dell’uomo a tornare adistruggerla lentamente.
L’edilizia, le strade, la deforestazione, i fertilizzanti chimici, la caccia, l’agricoltura intensiva, la canalizzazione delle acque, etc, questo è il normale metodo umano per rendere un ambiente “inadatto alla vita”. Lo dimostrano gli elevatissimi livelli di inquinanti chimici che respiriamo e mangiamo tutti i giorni anche in Italia senza che se ne dia notizia.
Una terra con un po’ di cesio se la cava molto meglio da sola che non una terra pulita con l’uomo sopra.
SM
@Andrea del Bene: il reattore al torio non è alternativo a quello all’uranio o al polonio.
Si tratta di un’altra, possibile, fonte d’energia, che dovrebbe avere anche il pregio di fagocitare gli scarti delle precedenti.
E’ chiaro che servono ricerca e investimenti, anche se il problema rimane sempre il solito: parliamo sempre di energia nucleare, e su questa parola purtroppo s’è costruito il babau che spaventa tanti.
@Z80Fan: l’articolo di Repubblica sarà perfettamente in linea con quanto espresso finora sull’argomento…
@Cesare Di Mauro
A me sembra che non sia tanto l’energia nucleare in se a spaventare ma più gli uomini che la gestiscono.
Se invece di migliorarne la tecnologia ne migliorassimo l’etica, probabilmente si farebbe un grosso passo in avanti.
@zephyr83:
La radiazione di fondo della terra è attorno ai 2,5 millisievert l’anno.
Ci sono alcune zone sulla terra in cui la radiazione di fondo è 10 millisievert/anno.
Mi pare un po’ strano che in giappone il limite stabilito per legge fosse di 1…
Comunque, a mio modo di vedere, il problema non è la centrale. In jappone c’è stato un terremoto enorme, sono morte 20000 persone, interi villaggi sono stati distrutti, l’economia ne ha risentito e ne risentrà per chissà quanti anni, ci sono state inondazioni, danni all’agricoltura… e il 99% del mondo si ricorda solo di fukushima. Oggettivamente è ridicolo!
Chi ha paura del nucleare in Giappone o in Cina o chi sa dove?…
IO NO
Chi se ne frega se in quei pesi fanno energia elettrica con l’uranio o con lo sterco di vacca!
L’importante che se ne stiano a debita distanza e non mi irradiano la mia aria con le loro nefandezze radioattive!
E se poi avviene un “incidente”?
Meglio anzi proprio in Cina e in Giappone un bell’incidente portebe risovere il problema sia della crisi mondiale!
Questi paesi scellerati, pur sapendo cosa rischiano si mettono in casa l’uranio arricchito e con le fette di prosciutto sugli occhi accendono e spengono le loro lampadine facendo finta di non aver paura!
A noi questo viene di buon auspicio … se saltassero tutti all’aria quei maledetti paesi che usano pesantemente il nucleare per produrre energia, ci farebbero un bel favore … e finalmente al mondo si starebbe più larghi!
Certo che convivere con il rischio, reprimere la paura, avere un sano e razionale ragionamento che ci dice: – tanto si deve morire… e allora è meglio morire con la luce accesa… – è davvero da idioti!
Io credevo, pensavo che i Giapponesi fossero dei saggi ed intelligenti ometti … e invece scopro che sono idioti che da bravi Samurai studiano da sempre il modo migliore di morire… Ma Facessero tutti KaraKiri!!!!!
Va bhe!
Insomma dico tutto questo per esorcizzare la paura e razionalizzare il problema… ma non ci riesco… davvero non so perchè questi popoli si ostinano a vivere al disopra delle possibilità che la natura gli offre!
Certo usare il petrolio il carbone ecc.. non è da meno.. infatti e facile prevedere che fra breve possa di nuovo scoppiare un conflitto mondiale per accaparrarsi più energia possibile, o per mettere in condizione di sudditanza energetica altri paesi o addirittura per sfruttarne le risorse. Chi vincerà? Non so, ma sicuramente l’unica guerra possibile sarà quella che porterà i 7Miliardi di inutili persone a ridursi nuovamente a non più di qualche unità di miliardo (2-3,5max) e allora si che dalle ceneri che vi sarà un nuovo Mondo pronto a rinascere e prosperare…….
Come vedete non c’è d’aver paura, ma solo da sperare che noi saremo tra i vincitori o tra i superatiti e che in virtù di questo avremo maggiori possibilità di prosperare e crescere di adesso!
Quindi Niente Paura… dal nucleare o dalle guerre o da quant’altro di catastrofico…. i superstiti prostreranno sempre e con maggior vigore di prima… questo è quello che ci insegna la storia delle catastrofi!
A scusate… per errori di prima… ripeto, così ribadisco meglio…
Non c’è d’aver paura di niente, ma solo da sperare che noi saremo sempre tra i vincitori, o al massimo tra i superstiti! In virtù di questo avremo sicuramente maggiori possibilità di prosperare e crescere di adesso e sopratutto ci vedremo eliminate o ridotte anche fastidiose concorrenze! (naturalmente … come dice il saggio “Mors tua Vita Mea”)
Quindi Niente Paura… dal nucleare o dalle guerre o da quant’altro di catastrofico…. I superstiti, in un modo o in un altro, prospereranno sempre e con maggior vigore di prima… questo è quello che ci insegna la storia delle catastrofi!
@Dario S
http://www.guardian.co.uk/world/2011/may/02/parents-revolt-radiation-levels
Si parla del livello di assorbimento delle radiazioni per i bambini, ho trovato diverse notizie che ne parlano come quella linkata. Anche in tv ho sentito spesso (anche recentemente) questa cosa!
@SM
vero che è nella natura dell’uomo “distruggere” ed è proprio per questo che bisognerebbe tener lontano dalle mani dell’uomo un’arma come questa! poi dici che fra 3-5 anni si tornerà ad abitare quelle zone! Io ne dubito inoltre non mi pare che mi pare che a Chernobyl sia tornato tutto alla normalità! certo l’incidente della centrale ucraina è stato ben più grave per quanto riguarda le radiazioni emesse ma nn mi pare sia da sottovalutare neanche questo di Fukushima! inoltre in questo caso c’è l’aggravante dell’acqua di mare contaminata che avrà ripercussioni sull’ecosistema marino! Inviterei quelli “tranquilli” ad andare a mangiare sushi in giappone, magari in qualche localino e vedere se sn ancora così sicuri e tranquilli e se possono avere la certezza che quel pesce sia davvero stato controllato da qualcuno!
Riguardo alla questione lo tzunami è stato un evento tragico così e non è vero che è stato dimenticato così come nn vengono dimenticate altre calamità naturali! Ma l’uomo può farci poco! normale che faccia più arrabbiare un incidente sul quale ha conseguenze dirette l’operato umano! quella centrale non era in sicurezza, quelli della tepco avevano molto da nascondere e a quanto pare si sn preoccupati principalmente di salvare i reattori! Mi pare normale esser arrabbiati più per questo che per lo tzunami!
Inoltre è vero l’articolo di Repubblica è vergognoso ma dice anche cose giuste così com’è altrettanto vergognoso questo di articolo anche se pure qui vengono riportate cose vere! Si “annullano” a vicenda, di fondo come articoli sn identici perché entrambi tendono a focalizzarsi solo su un determinato aspetto per voler dimostrare quello che fa comodo! Io davvero non noto differenze!
benchè i dati esposti siano esatti, io, come altri prima di me, ritengo che il tenore generale dell’articolo sia di minimizzare l’incidente. sono d’accordo che sul fatto ci sono molte altre attività umane dannose, ma non è un buon motivo per soprassedere sui rischi del nucleare. ci sono alternative più sicure e anche più economiche dello scaldare acqua spaccando atomi
ps: recentemente ho sentito che la tepco, per risparmiare sul pompaggio, ha scavato la scogliera sulla quale ha costruito la centrale abbasandola da 35 a 10m.
Posso dire una cosa? Io leggendo questo ennesimo post saccente-prepotente di eleoneora presani ho chiuso con appunti digitali, lo eradico proprio dai preferiti. C’è una tale mala fede diffusa in tutto quello che ha scritto, che l’unica ragione per cui l’ha scritto sembra essere “vedete, è passato un anno da quando mi avete tanto criticato, eppure vi dimostro che avevo ragione io, a Fukushima non è successo nulla”. Con che faccia poi la Presani osi criticare l’articolo di La Repubblica, scritto dal giornalista Giampaolo Visetti, inviato in carne ed ossa in Giappone mentre la Presani sta da tutt’altra parte a fare tutt’altro, quando poi lei medesima in un suo commento esordisce con “Tra l’altro un mio amico giapponese mi ha raccontato”, forse i suoi presunti amici giapponesi sono più credibili dell’inviato di Repubblica? Oppure linkare e citare quell’altro sfigatissimo blogghetto amatoriale a nome “nucleareeragione”, scritto da chissà quale illustre sconosciuto, presentandolo come una fonte degna di considerazione. Questa condotta ha un solo nome: dilettantismo.
Mi dispiace, ma non posso seguire questo blog se sono costretto a sciropparmi almeno una volta al mese il solito richiamo a quanto è bella, sana e intelligente l’energia da fissione, sono già stati annunciati pure i post tematici di Serra proprio sul nucleare, tant’è che il blog pare una succursale di forumnucleare.it, che invece ha chiuso per mancanza di investitori!
Mi rincuora solo il fatto che, nonostante la propaganda spicciola e rosicona di questo blog per il nucleare, il referendum di giugno 2011 ha seppellito almeno per altri 25 anni le stolide smanie nucleariste di qualsiasi autopromosso scienziato che scrive su AD.
Ciao ciao!
> benchè i dati esposti siano esatti, io, come altri prima di me,
> ritengo che il tenore generale dell’articolo sia di
> minimizzare l’incidente
Se sono esatti, come puo’ essere un “minimizzare”? :)
Mi pare che ben pochi abbiano letto l’articolo di Nature (non repubblica o il giornale, eh) che e’ il motivo di questo articolo di Eleonora.
Walter B.
> forse i suoi presunti amici giapponesi
> sono più credibili dell’inviato di Repubblica?
Se l’inviato esordisce con “La vita spenta è ciò che resta dell’ *esplosione atomica* nella centrale di Daiichi”, si.
@pleg
scherzi vero? :D è facile minimizzare o ingrandire qualcosa anche usando dati correnti! bastassero i dati soltanto ogni articolo di qualsiasi natura sarebbe quasi inutile! la differenza nn la fanno tanto i dati quanto chi scrive gli articoli! Inoltre bisogna anche vedere quali dati vengono riportati, solitamente sempre quelli che fanno comodo alla propria tesi!
Cmq spesso i dati riportati, pure quelli ufficiali non sembrano così attendibili (in sti casi soprattutto), vanno valutati bene ed è quello che mi aspetto su un blog del genere. Ricorderai benissimo i primi articoli qui su AD prima di Eleonora e poi di Simone, si basavano su dati (a dire il vero il primissimo articolo di Eleonora non si basava su nulla ma solo su proprie “idealizzazioni”) che volevano dimostrare come fosse prima impossibile, poi altamente difficile, fino a diventare poco probabile la fusione anche parziale del nocciolo nascondendosi sempre dietro dati ufficiali anche se qualcosa non tornava ed era PALESE! eppure faceva comodo credere a quei dati! Se si fa un presunto articolo di natura tecnica o scientifica basandosi su dati e conoscenze ma poi viene tutto smentito dai fatti i casi sn due: o non si possiedono certe conoscenze come si è voluto far credere (ma nn credo) o si è voluto dimostrare a prescindere la propria idea. E questo nuovo articolo mi sembra la prosecuzione della seconda ipotesi!
La piega che ha preso Appunti Digitali non piace più neanche a me. E’ evidente che c’è un manipolo di autori per i quali sostenere la validità del nucleare ha assunto un aspetto identitario, per cui chi “crede” nella salubrità dell’energia nucleare è saggio, avveduto e razionale, chi la discute è stupido, ignorante e irrazionale. Non mi piace la reazione di questi stessi autori alle critiche che i lettori fanno loro, reazioni sopra le righe, sarcastiche o scomposte. Tutto ciò denota un generale “ce ne freghiamo dei lettori”, perciò anche io smetto di leggere Appunti Digitali.
> Se l’inviato esordisce con “La vita spenta è ciò che resta dell’
> *esplosione atomica* nella centrale di Daiichi”, si.
Esplosione atomica MUAHAHAH fantastico!
Ah ma aspetta, e’ lo stesso che un anno fa diceva “Milioni di persone, non più solo gli stranieri, stanno lasciando Tokyo con ogni mezzo”:
http://www.repubblica.it/esteri/2011/03/18/news/esodo_biblico-13751501/
Milioni eh, mica quattro gatti :D
Tu li hai visti tutti quei video di *milioni* di persone riversarsi nelle campagne fuggendo da Tokio? No? Neanche tu? :D
Ma vuoi mettere? E’ l’inviato di Repubblica.
Cosa vuoi che siano gli scienziati di Nature e Scienze al suo confronto. :D
Ormai possono assumere anche il mago Otelma, tanto è sufficiente spararle grosse con la sfera di cristallo, il fondo della tazzina, ecc.: se c’azzeccano saranno degli eroi, se sbagliano nella gran confusione l’errore si dimenticherà velocemente.
@Cesare Di Mauro
Hai ragione, ma la sfera di cristallo l’ha avuta anche Eleonora e non ci ha preso molto purtroppo! riporto dal suo articolo scritto 3 giorni dopo l’incidente:
“Durante uno Tsunami mancano tante cose, ma non l’acqua. Gli operatori hanno quindi deciso di usare l’acqua marina per completare il raffreddamento, che si è concluso con successo. Non vi è più rischio di fusione o cose del genere, quindi. Cosa sarebbe successo se il nucleo si fosse fuso? Beh, lo avrebbero lasciato fondere all’interno delle camere di contenimento e aspettato che il terremoto passasse.”
Bhe quella che durante uno Tsunami mancano tante cose ma non l’acqua è abbastanza triste e molto semplicistica perché nn funziona certamente cosi e ci sn stati proprio molti problemi a pompare acqua marina nei reattori! Tra l’altro ci sn stati rischi di fusione nei giorni successivi eccome e la parziale fusione è avvenuta nei primi 3 reattori! inoltre se fosse avvenuta una totale fusione col piffero che non sarebbe stato un problema!
E che dire che quest’altra “perla”:
“Quando ciò è avvenuto, i giornalisti di cui sopra hanno cominciato a urlarci nelle orecchie che si è verificata una dispersione di materiale radioattivo verso l’ambiente circostante la centrale. È vero? Si, è verissimo. Ma si tratta per lo più di isotopi di azoto, e alcuni gas nobili. In pratica, si tratta di aria e acqua radioattiva. La vita media di questi isotopi è nell’ordine della frazione di secondo. Ciò vuol dire che nel tempo che uno pensa di prendere delle misure della radioattività la radioattività è già scomparsa.”
Si peccato che poi la situazione abbia continuato a peggiorare e alla fine della fiera la radioattività rilasciata non è “scomparsa in un battibaleno”!
Oppure:
“io credo che la gestione giapponese sia stata impeccabile e che manterranno sotto controllo la situazione come hanno fatto finora.”
E ancora:
“Stanno resistendo, molto bene nonostante quello che si dice, ad un terremoto di grado 8.9, ovvero 7 volte maggiore! Ecco, quindi, la prima cosa che dobbiamo imparare dai giapponesi: come costruire centrali nucleari. Non è solo questo, ovviamente. Un mio amico che lavora per un esperimento di fisica in Giappone mi ha raccontato, molto stressato, come i Giapponesi prendano sul serio le prestazioni di design (ovvero le aspettative sui risultati che si hanno al momento della progettazione).
Quando noi poniamo una prestazione di design pari a 10, ci aspettiamo nella realtà di avere 8 (parlo di esperimenti di fisica ora). In Giappone, quando si dice 10, si intende 15. Evidentemente, hanno applicato questo principio anche nella costruzione delle centrali nucleari. Tanto di cappello. Tutto, infatti, è stato gestito con la massima competenza.”
Bhe ora sappiamo che erano “fantasie” più che fatti e la palla di cristallo nn ha decisamente funzionato!
Lo spessore di quell’articolo è pari a quelli di Repubblica e company qui criticati! Si bilanciano, di la troppo catastrofici e qui troppo rassicuranti!
Perché non fare un mea culpa ed ammettere di esser stati volutamente troppo leggeri nelle considerazioni?
@Walter B.
scritto dal giornalista Giampaolo Visetti, inviato in carne ed ossa in Giappone
Sarà anche inviato in carne ed ossa, ma ha il vizietto di scopiazzare le cose dagli altri, ha dipinto Tokyo come una capitale in agonia, quando semplicemente c’era un ponte e tutti andavano al mare.
Scusa, ma di un personaggio così non mi fido…
@zephyr83: se non riesci a cogliere la differenza fra uno scienziato che a un tempo T da un dato X elabora Y, e un ciarlatano che allo stesso tempo T il dato X, invece, se lo inventa di sana pianta, e produce Y soltanto per lo scoop, allora non ci sono margini di discussione.
Gente così meriterebbe di finire in carcere per falsa testimonianza e procurato allarme. Invece vengo idolatrati da gente come te & compagnia.
camicius, ma perchè per criticare un giornalista di repubblica citi 2 blogs mai sentiti che non contano un’acca e inoltre smentiti dai fatti?! è noto che a tokyo, nei giorni seguenti al disastro di fukushima, c’è stato un generale e diffuso allarmismo, che ha portato anche a comportamenti immotivati (come la fuga dalla città e l’assalto ai supermercati), fatto riportato da centinaia di testate, anche straniere. persino il governo centrale, nell’evenienza tutt’altro che remota di un aumento della radioattività a tokyo, aveva predisposto i piani per un’evacuazione di massa di tokyo. cioè, chiunque abbia uno spazio web può scrivere ciò che gli pare e godere pure di una credibilità superiore a quella di testate come repubblica?! ma a chi volete darla a bere? poi quei quei due blogs si sono particolarmente distinti nel minimizzare i gravissimi accadimenti di fukushima, hai linkato davvero delle fonti autorevoli… mah. questo insistere a sminuire la gravità enorme, acclarata della catastrofe di fukushima (SCALA INES 7), ha fatto perdere credibilità a questo sito e a quei due blog piccini picciò, non certo a repubblica. rassegnatevi.
@Cesare Di Mauro
Idolatrata da gente come me? Essì, infatti non ho mai criticato quegli articoli pure io!! Così come non vedo di buon occhio giornalisti (non scienziati) che fanno allarmismo, vedo ancor meno di buon occhio uno scienziato competente che cerca di sminuire fatti importanti e ne ignora altri per “comodità”! Il primo articolo l’anno scorso di Eleonora non sembrava affatto scritto da uno scienziato preparato quale lei è (e ne ha dato ben prova in moltissimi sui articoli qui su AD). Ed è ancora peggio se a distanza di non anno non si fa alcun mea culpa e anzi si tenta di dimostrare di aver avuto ragione (perché a me questo articolo pare abbia proprio questo scopo). Se la tendenza è quella di voler continuare a criticare gli altri (giornali) sentendosi così superiori qui su AD per non si sa quale motivo senza neanche fare un minimo di autocritica allora hai ragione, non c’è margine di discussione
Un fatto è un fatto.
I numeri che Visetti ha citato sono sbagliati.
Punto.
Che abbia scopiazzato drammatizzandole alcune testimonianze prese qua e la sulla stampa internazionale è un altro fatto. Non una opinione.
Giusto per tirarne fuori un paio,
Dentro l’impianto la radioattività resta di 1500 micro-sievert all’ora, la soglia di sicurezza è di 0%2C114.
Dove siano i 1500 microsievert/ora non è noto, ma la soglia di sicurezza di 0,114 è una cavolata. A Roma ce ne sono mediamente 0,25 il doppio della soglia di sicurezza citata da Visetti. A Ramsar in Iran, siamo a 30 microsievert/ora, 200 volte la soglia di sicurezza. E c’è gente che ci vive.
Chi entra, protetto con tute da alieno, può restare un paio di minuti per volta.
Le ispezioni del 14 marzo nei seminterrati dei reattori 2 e 3 sono durate rispettivamente 20 e 28 minuti. Dieci e quattordici volte quello che dice Visetti.
A chi devo credere?
@ Walter B
di post sul nucleare ne ho fatto annunci molto tempo prima di Fukushima… dopo avere parlato della gran parte delle fonti di produzione energetica non è che resti molto altro da trattare, ed il nucleare ti piaccia o meno è una fonte che esiste, viene usata e come tale merita di venire descritta in queste pagine… se poi la cosa urta la tua sensibilità francamente me(ce) ne infischi(am)o
@ camicius
Ed aggiungerei anche la perla “2 e 3 micro-sievert all’ora, una concentrazione che la scienza considera letale”.
Così giusto per dissolvere ogni dubbio sul fatto che Visetti possa avere anche solo un’idea appprossimativa di cosa stia parlando..
Poi per quanto riguarda la presunta credibilità di Repubblica, non solo si è dimostrata essere a zero, ma le bufale di Visetti si sono rivelate pure un’ottimo pretesto per tirare un pò di letame sulla stampa italiana in generale.
http://www.theatlantic.com/international/archive/2011/04/the-italian-presss-tradition-of-fake-interviews/73377/
Grazie Visetti. E grazie anche a chi si ostina a difenderlo.
@LB
Quell’articolo è talmente zeppo di castronerie che ne ho prese due a caso. Evidentemente a Ramsar (oppure su qualunque volo di linea, dove i 2 microsievert/ora sono usuali) sono tutti morti e non ce ne accorgiamo!
La mia profonda intolleranza per le opinioni espresse superficialmente e al solo fine di cavalcare ondate di disinformazione mi ha spinto a scrivere parole eccessive che desidero con quanto appena detto rettificare.
Cesare di Mauro, Le consiglio di eliminare quel “ciarlatano mistificatore che s’è inventato un sacco di balle” all’indirizzo del giornalista Giampaolo Visetti, ci sono gli estremi per la diffamazione. Una persona che volesse darLe una lezione di educazione e di responsabilità riguardo a ciò che Lei scrive on-line, potrebbe facilmente segnalare il Suo infelice commento a Visetti, e quest’ultimo ne avrebbe ben donde se decidesse di denunciarLa per diffamazione. Ritengo che la redazione di Hardware Upgrade/Appunti Digitali abbia altro a cui pensare che imbarcarsi in cause legali dovute alla leggerezza di un collaboratore esterno.
Come volevasi dimostrare, e come qualcuno prima di me ha rilevato, questo post è stato messo su solo per cercare la polemica e creare gazzarra, nonché per aumentare i contatti. Sorvolo poi sulla creanza del Sig. Serra, al quale non ho fatto il benché minimo appunto e nonostante ciò mi risponde “francamente me(ce) ne infischi(am)o”.
L’impressione ultima, aldilà del dibattito – superato dal referendum – nucleare sì o no, è che alcuni autori di AD non abbiano ancora ben chiaro né il rispetto per i lettori né la responsabilità dello scrivere in rete.
@ Walter B.
l’impressione è che certi lettori di AD (come lei) non abbiano ancora chiaro che si possa discutere su quanto scritto dagli autori (cosa che è stata fatta in centinaia di post, senza alcun problema) ma che, se l’argomento trattato non aggrada, si può benissimo ignorare il post ed andare a leggere i blog che più soddisfano le proprie esigenze, non a tutti i lettori possono piacere le stesse cose
Mi dispiace, ma non posso seguire questo blog se sono costretto a sciropparmi almeno una volta al mese il solito richiamo a quanto è bella, sana e intelligente l’energia da fissione, sono già stati annunciati pure i post tematici di Serra proprio sul nucleare, tant’è che il blog pare una succursale di forumnucleare.it
direi di essere stato tirato in ballo
@ 66
Gentile sig. B., se lo desidera possiamo fornirle il CV dei nostri autori.
Ora se vogliamo abbandonare la polemica ed entrare nel merito del pezzo qui riportato e di quello da cui trae spunto…
Che peccato che nessuno abbia accettato la scommessa che ho proposto nel mio precedente commento N# 16, perché avrei vinto a mani basse! Infatti, è avvenuto tutto ciò che avevo previsto (Otelma è un dilettante al mio confronto):
– sono intervenuti “i goffi rinforzi dialettici di alcuni noti colleghi di blog della Presani”;
– si è arrivati, come un anno fa, all’ostensione dei CV dei “nostri autori” (ossia il vecchio “Lei non sa chi sono io!”).
E intanto il post viaggia alto con 87 commenti, del resto, certo posizioni ostinatamente minimizzatrici su Fukushima e i pericoli del nucleare, possono essere sostenute solo c’è un tornaconto, in questo caso, come avevo già scritto, l’incremento dei contatti del blog.
Ecco perché non capisco tutta questa acredine nei confronti di Walter B., che ha detto di grave, di banale, di offensivo? Ha detto che non leggerà più Appunti Digitali, ben prima che che Simone Serra lo invitasse a non leggere il blog. E la stessa cosa farò io.
@ 87
Arriva tardi, intorno alla comparsa di commenti saccenti come il suo o di insinuazioni sulla competenza degli autori, abbiamo fatto e ahimè vinto scommesse già dal 2007. Sin da allora rimane tuttavia una fondamentale differenza fra gli assalti polemici di un nickname qualunque e le opinioni espresse con cognizione di causa. Una cognizione che, ahimè, i titoli accademici e l’esperienza professionale ancora sostanziano meglio della retorica da bar o delle insinuazioni complottistiche.
@86
C’è poco da entrare nel merito per un semplice motivo di fondo che su AD sembrate ignorare tutti.
Eleonora è un fisico, ma pontifica su una faccenda che non richiede il parere di un fisico.
I problemi di cui parla, sono problemi ingegneristici, economici, sociali ecc… i problemi fisici, si suppone siano già stati risolti a monte.
Non è il suo mestiere, punto.
Ora se si pone come un cittadino che esprime la sua sacrosanta opinione, è un discorso, se invece ci propina (come è usa fare) preferenze personali vendendole come “il punto di vista dell’esperto” non ci siamo più.
Al solito, se si parte col metodo sbagliato, discutere del merito diventa quasi inutile.
Ma chi mai vi propina il punto di vista dell’esperto? Io ho detto la mia, tra l’altro quello che ho detto è che ho trovato un articolo interessante su Nature e ho pensato fosse interessante anche per i lettori di AD, quindi ho messo il link e ne ho tradotto alcune parti commentandole. Ora siete liberi di farci tutti i castelli in aria che volete, ma sarebbe più carino non entrare nel personale. Poi onestamente io non ho grande intenzione di distribuire qui il mio cv né di discutere il mio lavoro, visto che i miei contributi su ad sono fatti come hobby. Io scrivo il mio punto di vista su un blog di divulgazione, uno può essere d’accordo o meno, ovviamente cerco di corroborare la mia opinione con della documentazione, ma non sto scrivendo un rapporto governativo né un articolo scientifico sull’argomento, quindi secondo me questo genere di critiche sono ridicole.
# 89
Corre l’obbligo di andare OT.
Qui la differenza fra un’opinione e un fatto conta ancora. Qui ognuno ha diritto ad un’opinione (più che altro ad essere preso in considerazione quando la esprime) nella misura in cui ha rispetto dell’opinione altrui. Le insinuazioni complottistiche, anche le tue, che osservo da mesi o anni, mostrano una carenza di rispetto che renderebbe le opinioni di chi insinua totalmente trasparenti, se non fosse che si chiama in causa la buona fede di chi scrive in questo sito.
La buona fede rimane per definizione terreno di opinione – dunque uno spazio aperto per chi ha pochi argomenti, specialmente per chi è in malafede. Ma le fonti, che pochissimi ho visto commentare, e le opinioni su di esse poggiate, qui contano anche se qualcuno vuole cambiarle alla pari coi suoi preconcetti.
E i titoli pure. A proposito, parli di problemi ingegneristici, economici, sociali. Prima di affrontare la differenza fra opinioni o fatti, iniziamo a parlare delle tue competenze in merito.
Io per esempio sono incompetente su tutte le materie menzionate, non mi sono attribuito una laurea di buon senso e per questo taccio. Ma ad una carfagna che domani potrebbe diventare anche ministro dello sviluppo economico, non darei nemmeno i cerini per accendere il gas a casa mia, men che meno il volante della politica energetica nazionale, particolarmente qualora andasse verso il nucleare. Questa è una mia opinione, cui non sono estranei elementi irrazionali e non oggettivi, ma che soprattutto non mi impedisce di rispettare l’opinione altrui, men che meno di incasellarlo nelle schiere del “nemico”. È un’opinione che vale poco, e che al limite sarei contento che qualcuno che ne sa più di me, smentisse. Parlarne al bar o qui, con gente che ne sa quanto o meno di me, è contro uno dei miei precetti fondamentali, che m’impedisce di parlare a vuoto. Non desidero certo far valere questo mio personalissimo punto di vista, ci mancherebbe, è giusto per dare un po’ di contesto.
Oltre. Beppe Grillo ha recentemente pubblicato un libro intitolato “Quel che non sapete è vero”. Chi è d’accordo con questa affermazione, che senz’altro riflette le posizioni sue e di molti ciarlatani negli ultimi anni, risparmierebbe certo tempo e fatica saltando Appunti Digitali per atterrare direttamente da lui. Se invece viene qui lo stesso, non per discutere ma per insinuare, evangelizzare, tentare di incasellarci in una delle sue categorie mentali o semplicemente trollare, perde e perderà sempre tempo.
Appunti Digitali, grazie all’adorata Internet del tutto gratis, guadagna sì e no 100€ al mese di pubblicità, primariamente via Google. Ciò che *non* ci nutre *non* ci distrugge nemmeno. Chi ci scrive lo fa per passione e nient’altro. Chi ci ospita, l’editore, non ha alcun progetto economico su questo sito.
AD è un luogo di ritrovo per chi ha voglia di pensare e discutere con gente in gamba (lettori e autori) e aperta al confronto. Non abbiamo bisogno di suscitare gazzarra, non abbiamo bisogno di commenti tanto per dire qualcosa, non ci servono i vostri dati personali, non abbiamo bisogno di pageviews o di utenti unici che da 100 ci porterebbero a 120€ al mese. Tu e tutti quelli come te, fate bene a ricordarvelo prima di venire qui a pontificare. Per parlare di complotti, di interessi occulti, di rettiliani, troverete sempre posti migliori. E meglio remunerati. Per esempio, andate a cambiare il mondo a colpi di petizioni, diventate una lista DEM double opt-in per vendere l’ultimo libro sulle scie chimiche. Nessuno vi trattiene qui.
Ci piace discutere con chi ha voglia di discutere. Per tutto il resto vale la sempre ottima avvelenata di Guccini.
Cara Eleonora,
permettimi di farti i complimenti per il bel post che riassume e inquadra in prospettiva le calamità di un anno fa e l’incidente di Fukushima.
Ti segnalo che è stato anche molto apprezzato dagli amici di unico-lab, che stanno spulciando il desolante panorama della stampa:
http://unico-lab.blogspot.jp/2012/03/commentiamo-e-premiamo-la-stampa-su.html
Sempre per porre in un contesto le dosi assorbite dai lavoratori alla centrale, vale la pena di ricordare le dosi annue:
1 mSv/anno per la popolazione in generale
2-3 mSv/anno per gli equipaggi degli aerei
300-400 mSv/anno per gli astronauti sulla Stazione Spaziale
3-4 mSv ogni volta che ci facciamo una TAC
e dulcis in fundo http://tinyurl.com/6q6xhyq:
150 mSv/anno per il Polonio 210 contenuto nel tabacco. Questi sono depositati sui bronchi dei fumatori. La radioattività da tabacco è causa di 5000 morti all’anno in Europa.
qui c’è un aggiornamento sulla situazione alimentare in Giappone:
http://marco-casolino.blogspot.com/2012/03/la-reale-contaminazione-alimentare-in.html
complimenti per l’ottimo lavoro,
Marco
——
Marco Casolino
RIKEN Advanced Science Institute,
2-1 Hirosawa, Wako, Saitama 351-0198, Japan
INFN ed
Universita’ di Roma Tor Vergata
Dipartimento di Fisica
Via Della Ricerca Scientifica 1
00133 Roma
Italy
http://www.casolino.it
Appunto, di questo parlavo.
Vediamo di chiarirci le idee sulla differenza tra rispetto e condivisione.
L’ho anche scritto che considero le opinioni di Eleonora, in materia, assolutamente rispettabili, non le condivido perché le reputo drammaticamente sbagliate.
E non condivido il metodo di infilarle praticamente in ogni suo articolo.
Altro che complottismo questi sono “messaggi subliminali” proposti, spesso, all’interno di articoli che nulla avrebbero a che vedere con lo sfruttamento energetico per usi civili della fissione nucleare.
E quindi ?
Il rispetto lo si richiede ma si evita di darlo ?
Cosa caspio ne sai tu di chi sono io, di cosa faccio nella vita, e SOPRATUTTO, di come si è formata la mia opinione a proposito dell’oggetto del contendere ?
L’opinione di Eleonora, è frutto di un brainstorming lungo una vita, mentre la mia è una caxxata letta alla veloce su un blog di complottisti sghangerati ?
Giusto ?
Su qualunque faccenda io metta bocca, lo faccio se ho un ragionevole background culturale, e ragionevoli pezze d’appoggio per poterlo fare.
Non passo la mia vita su AD, ma dovresti essertene già reso conto.
Occhio che sei su un terreno davvero scivoloso.
Le mie competenze derivano dal fatto che sono abituato a *ragionare*, e non mi importa un fico secco se si tratta di smontare un avvocato che sta dicendo sciocchezze, il capo della manutenzione di una grande casa automobilistica, l’amministratore di un blog o un dottore in medicina.
Ancora una volta si tratta di *metodo*.
Il merito: le nozioni, quelle sono dettagli. Dettagli che magari richiedono una vita di studi, ma che restano dettagli.
Il metodo o lo padroneggi o no, io ho la fortuna di padroneggiarlo molto bene. E se volessi potrei creare una specie di anticurriculum vitae fatto unicamente con le scuse dei “formalmente” esperti nei più svariati settori.
Per la cronaca odio questo genere di “autopromozione”, ma se mi ci costringi ti rispondo, come faccio con chiunque.
E quindi, siccome è gratis, evitiamo di criticarlo ?
Quale sarebbe lo scopo di un blog che non rende economicamente, e contemporaneamente rifiuta la discussione sugli argomenti trattati ?
Per inciso, e l’ho già chiesto più volte, sarebbe così difficile dedicare dei thread dedicati del forum (agganciandoli qua sotto), per rendere più fruibili e fattivi i commenti ?
Guarda che se uno non argomenta come vorrebbe è anche per l’impossibilità di quotare facilmente, linkare un grafico, aggiungere una faccina per dare tono al proprio pensiero e quant’altro.
Ma potrà mai essere che uno per risponderti appunto per punto debba impazzire coi blockquote, senza possibilità di correzione se ne ha dimenticato uno ?
@ The Solutor
Ci sono sicuramente dei limiti su quote ecc, ma ci sono per tutti eppure questo non impedisce a molte persone di argomentare i propri interventi… cosa che nei tuoi (non solo in questo post) non si è proprio vista… parli di smontare posizioni, ma almeno montane una, la tua, altrimenti cosa commenti a fare?
@The Solutor: ma dacci un taglio. Vatti a rivedere i commenti che hai scritto qui.
La polemica gratuita è frutto del “metodo” di cui ti vanti?
E l’esperienza dove la metti? Non è importante anche quella? Se dovessi lavorare basandomi soltanto sul metodo che ho acquisito, senza aver accumulato un buon bagaglio culturale grazie all’esperienza, sarei un disastro persino a lucidare le scarpe…
Mi piacerebbe, invece, vedere un’analisi di cosa trovi sbagliato in quello che è stato scritto negli articoli che ti hanno dato fastidio. Il metodo ce l’hai, no? Usalo.
Mi è sembrato un buon articolo, con spunti interessanti per riflettere.
Ovviamente parlare di nucleare in Italia senza dichiararlo malvagio e portatore di sventure, significa esporsi al linciaggio pubblico. In Italia non si costriranno più impianti nucleari per produrre energia elettrica. Punto. Questo significa che si deve anche smettere di pensare a questa tecnologia? come tutte le tecnologie si evolverà (non in Italia), produrrà tipi diversi e più sicuri di impianti ecc. ecc.
I fatti sono una cosa, le opinioni un’altro. Bisognerebbe cercare di rappresentare i fatti ed esprimere le proprie opinioni. Se i fatti sono rappresentati male, è giusto contestarlo con ALTRI FATTI, non con le proprie credenze ideologiche.
Complimenti ad Eleonora, bell’articolo e molto coraggio: sei uno spirito libero:-)
Leggo che indignati signori non leggeranno più Appunti Digitali.
Io comincero’ a farlo da oggi, come faccio con il sito di GreenPeace, di cui condivido alcune cose e altre no, ecc. ecc.
Giusto una nota: (@Pleg) i reattori militari, per potenza e requisiti devono effettivamente essere riforniti ogni 10-20 anni.
Quelli civili fra 18 e 24 mesi, con l’eccezione dei CANDU che consentono il ricambio a caldo.
@simone e mauro
Parto dal fondo, la mia non è una richiesta personale, o meglio lo è anche, ma il fatto che gli altri subiscano gli stessi limiti che subisco io, non toglie il fatto che sia drammaticamente scomodo, per me come per gli altri.
Forse i parvenu abituati a twitter e facebok lo notano meno, ma io sono abituato ai forum, scrivo di getto, e poi correggo e integro, in seconda lettura.
Ho sempre questa idea “folle” che la tecnologia debba servire a migliorare la vita, non a complicarla.
Quanto all’energia nucleare, a che servirebbe RI argomentare per la ennesima volta cose che (oltre ad essere lapalissiane) ho già estrinsecato N volte, anche su questi schermi ?
Capisco che se Eleonora ribatte sempre sugli stessi punti, io dovrei rispondere sempre le stesse cose, ma il farlo non mi sembrerebbe un impiego nobile di questo spazio, almeno quanto non mi sembra nobile l’atteggiamento di Eleonora nei suoi articoli.
E a proposito di questo, l’oggetto della mia critica qui, non era il nucleare, era il modo di proporlo su queste pagine, e su questo punto mi pare di avere ampiamente argomentato.
Per inciso, cercate mie critiche agli ariticoli di Simone (giusto x citare uno degli autori), non ne trovate.
Chiedetevi il perchè
@marco
Quanto all’esperienza ovvio che è importante, solo che se vai avanti senza metodo, fai esperienza sbagliando 8 cose su 10, se hai il metodo giusto ne sbagli 2 o 3.
E visto che lo chiedi, si da il caso che abbia speso un pezzo della mia vita lavorando nell’industria, mettendo a norma impianti, progettando linee di distribuzione, e si, anche mettendo le mani su centrali elettriche.
La prima in Italia automatizzata via rete cellulare è opera mia.
Che ti piaccia o meno esistono persone che grazie al metodo, possono passare in scioltezza, dal progettare casse bass reflex allo scrivere utilities per android, dall’automatizzare centrali elettriche, al discutere (con cognizione di causa) di aerodinamica o di bosoni di higgs.
Costoro esistono, sono pochi, ma ci sono. E personalmente mi pregio di appartenere a questa categoria.
Non ho mai cercato un lavoro in vita mia (è sempre successo l’opposto) e quindi una delle non tantissime cose che non sono proprio capace a fare è scrivere un CV, ma se proprio sei abituato a giudicare le persone dai pezzi di carta, al posto di giudicare se quello che dicono è sensato, sono disponibile a tentare di scrivertene uno, verrà scritto male, ma ti garantisco che verrà bello lungo.
Se Eleonora vorrà discutere serenamente di energia nucleare abbia il coraggio di uscire allo scoperto, con un articolo dove le sue idee sono esposte in chiaro.
Il giorno che scriverà “sono favorevole al nucleare, vi spiego il perché” sarò felice di discutere dell’oggetto. Qui discuto del come viene proposto.
cara Eleonora,
mamma mia che nervosismo quando si tocca il nucleare.
Davvero difficile portare avanti una riflessione onesta e serena, come cerchi di fare tu.
Quasi che nei forum si decidesse il futuro energetico del mondo.. vabbè :)
Io volevo solo toccare un piccolo punto, la dipendenza da fonti straniere.
Non mi risulta che il Giappone (come l’Italia, d’altro canto), abbia risorse di uranio.
Quindi possiamo dire che lo squilibrio si sposta, Australia e Nigeria al posto dell’Arabia e della Russia, ma non mi torna che cambino le quote di dipendenza dall’estero in modo tanto spettacolare.
Grazie di tutto
m.
ciao marosini,
grazie del supporto :)
per quanto riguarda la dipendenza dall’estero credo che voglia dire molto da chi importi cosa e in che quantità. Il gas naturale proviene fondamentalmente dalla russia e da paesi ex urss, mentre il petrolio deve attraversare il medio oriente prima di arrivare in giappone… sono zone politicamente instabili da cui non è bello dipendere in modo completo, soprattutto se non si hanno carte nel gioco, come il giappone. L’uranio australiano è molto più “tranquillo”, inoltre non serve costruire oleodotti, regassificatori, condutture di vario genere…. Credo (ma Simone credo ne sappia più di me) che queste siano le principali ragioni per cui il nucleare in giappone è una scelta più facile ed economica.
@ The Solutor
C’è un errore di fondo in quanto affermi… questo non è un forum né tantomeno un sondaggio… c’è un autore che espone un argomento e dei lettori che, limitatamente al topic, commentano argomentando i loro commenti… se quanto esposto non è di gradimento ci si astiene da commentare… se quanto esposto non lo si condivide perché si ritiene di ravvisare punti discutibili si commenta nel merito… se si fa come hai fatto tu non si arricchisce la discussione (le critiche arricchiscono purché siano consistenti con il topic della discussione) e si crea solo una posizione che pare dire: “se volessi smonterei quanto pensate”… quale utilità ha tutto ciò?
ciò che uno estrinseca N volte al di fuori di AD resta al di fuori di AD… lo conosce chi ha già letto quanto da te affermato in altri lidi ma non per questo si deve dare per scontato che lo debba conoscere chi legge queste pagine… resta il fatto che il post è argomentato, bene o male, condivisibile o meno ma è argomentato… le risposte lo devono essere altrettanto IN questo post.
PS concordo con te sui limiti della non modificabilità dei commenti e dei quote
PPS la differenza tra autori e lettori è sostanziale… nulla vieta a chiunque di divenire a propria volta autore… almeno così si trova ampio spazio per esprimere le proprie idee ed assoggettarsi alle critiche dei lettori
Simone, ma che vuol dire ?
Se uno espone il proprio pensiero al pubblico, lo espone in toto, se il problema fosse stato un articolo condivisibile ma scritto con un italiano da prima elementare, qualcuno avrebbe avuto a che ridire sulla grammatica, e non ci avrei visto nulla di sbagliato, il problema non era quello e i commenti sono arrivati da un’altra direzione.
Di sicuro non mi limito a commentare il dettaglio dell’articolo se il problema sta a monte.
Come la prenderebbe marco, se io mi mettessi a pontificare sulla scelta di ambienti di sviluppo e di linguaggi di programmazione, solo perché sono un informatico, che però si occupa di tutt’altro (e ci capisce ben poco di programmazione)?
In quel caso il mio parere varrebbe quanto quello del verduriere all’angolo, magari anche meno se il verduriere all’angolo si dilettasse a scrivere piccole applicazioni.
Come da regolamento, mi sono scordato di chiudere il blockquote, scusate
E’ falso, perché critichi ANCHE nel merito.
E’ capitato spesso nei miei articoli, e di recente hai rivolto la tua attenzione anche a quelli di Simone, affermando che avesse scritto cose false. Sei stato invitato più volte a entrare nel merito, ma è rimasto soltanto il tuo “metodo”: infangare, senza dimostrare alcunché.
Il tuo esordio in questo pezzo è “da manuale” (il tuo, però).
E’ molto facile intervenire in questo modo, e puoi vantarti di aver fatto questo e quest’altro, ma rimane l’incapacità a intavolare una discussione intellettualmente onesta su un argomento che hai dimostrato più volte che ti sta sullo stomaco e che ti fa “partire per la tangente” (ogni riferimento ai nostri recenti alterchi NON è casuale).
Cesare
Difatti non è affatto casuale, perché tu usi esattamente lo stesso metodo di Eleonora, applicato a una faccenda differente .
E si questo metodo mi sta sullo stomaco.
L’onestà intellettuale dovrebbe essere il primo requisito di ogni articolo meritevole di discussione serena.
L’onestà di schierarsi apertamente, al posto di pubblicizzare informazioni subdolamente in un articolo che non c’entra nulla o, alternativamente, di proporre l’argomento nella maniera il più possibile neutrale.
Perché se parti da un articolo tecnico su GCC, e finisci inevitabilmente per tirare in ballo Stallman e il suo rapporto col sapone, stai facendo ESATTAMENTE la stessa operazione che fa Eleonora sul nucleare.
Quello è il punto,il resto è fuffa.
Non cercare di ribaltare il discorso. Il tuo problema è che quando vengono toccati i tuoi totem ti sale il sangue alla testa e devi per forza infangare l’untore.
Quest’articolo riporta dati oggettivi della situazione di Fukushima a un anno di distanza, prendendoli da riviste scientifiche prestigiose.
Dubito fortemente che ti sia accanito allo stesso modo con gli articoli spazzatura che continuano a riportare situazioni apocalittiche.
In ogni caso la situazione rimane quella di cui ha parlato Eleonora, che ti piaccia o no.
Idem per gli articoli di Simone: ti sei stracciato le vesti perché ha “osato” scrivere “termovalorizzatore”, termine a te assolutamente non congeniale. Beh, potresti indirizzare le tue invettive contro la Treccani, ma anche qui rimane il forte dubbio che possano prendere in considerazione le tue “vibranti” opposizioni.
Non ultimo, il GCC continua a generare codice più lento e/o che richiede più spazio, a non supportare adeguatamente le architetture più vecchie, a supportare estensioni “proprietarie” agli standard compromettendo l’uso di altri compilatori che, al contrario, li seguono, nonostante i tuoi tentativi di spostare la discussione verso Stallman.
Appare, dunque, evidente la differenza fra chi opera nel merito e chi, invece, s’è costruito un proprio “metodo di valutazione” per appagare il proprio ego e che per ovvie ragioni lascia il tempo che trova.
D’altra parte il tuo evitare di intervenire nel merito (ultima tua “tattica”, perché in passato non ti sei certo risparmiato, anche se non ha certo portato frutti), non mancando però di infangare gli autori, è sufficiente a comprendere lo spirito “rigorosamente scientifico” che ti anima…
Forse nessuno degli tanti scemi che ha scritto qui leggera’ il mio commento.
Sono come tanti zombi dell’inquisizione spagnola.
Dove la scienza la tecnologia l’ignoto che non comprendono e’ il male assoluto.
ogni anno 50/100milioni di umani muoiono per tante ragioni. Ma se si dice che forse tra 50 anni un umano morira’ per una particella invisibile allora bisogna mandare al rogo tutto.
ossia l’ignoto futuro morto (ipotetico per un tumore che nessuno potra’ ricondurre a nulla) e’ piu’ terribile dei 3 miliardi di morti (che ci saranno in 50 anni)
A Fukushima potrebbe vivere per cento anni un milione di persone e avere le stesse morti di una citta’ come roma.
Ma ogni caduta direbbero che e’ stato il fantasmino nucleare.
Come il riscaldamento globale
sono 14 anni che la temperatura non sale di un millesimo di grado ma tende a scendere per effetto dei cicli solari.
Ma si inventano teorie bibliche del fantasmino co2 che non capiscono che e’ il cibo della vita
Alessandro, sono d’accordo con te che tante volte si perde la scala dei fenomeni.
Come quando avevo letto (tutt’altro tema) che i morti dell’intifada, da entrambe le parti (pieni i giornali, giustamente), erano parecchi meno dei morti per omicidi da arma da fuoco fatti dai soli minorenni in Brasile nello stesso periodo (di cui i giornali, ovviamente, non davano nessuna notizia).
Come quando si era rivoltato il mondo perchè in Veneto erano stati cambiati i valori massimi di atrazina nell’acqua potabile, e poi – dopo tanta indignazione – scopri che la soglia precedente era stata messa solo perchè era il livello di rilevabilità strumentale di allora, mentre chiudere l’acqua potabile aveva sulla salute pubblica degli effetti certi e pesanti.
Poi però non ti seguo più. Soprattutto sull’effetto serra. Se mandiamo a mare quello (e ormai davvero chi prende queste posizioni si pone al di fuori dalla comunità scientifica) allora non ha più senso nulla di quanto stiamo dicendo. Guarda: di gas e carbone ce n’è a strafottere: che te ne fai più del nucleare industriale?
Vale il principio di fare i conti con la penna – che è proprio l’obiettivo di questi articoli – ma bisogna farli sempre, per quanto possibile, allo stato delle conoscenze.
La CO2 è indispensabile alla vita sulla Terra, ma se rendo adiabatico un sistema gli impedisco di scaricare entropia verso il serbatoio freddo (gli spazi esterni), e la sua capacità portante si riduce. Questo, o almeno per me è così, è l’unico motivo per cui siamo qui a occuparci di forme di energia che non siano quella fossile.
Ma siete così certi che NESSUNO dei “tecnici” intervenuti abbiano riportato conseguenze come si dice nell’articolo? Mi pare che a riguardo sia la tepco che il governo giapponese tengano le cose molto molto “riservate”! è già stato ampiamente dimostrato che non c’è molto da fidarsi sulle dichiarazioni che sono state fatte.
Se domani saltasse fuori che invece qualche “vittima” da radiazione c’è stata ma che hanno tenuto tutto nascosto cosa direste? come rivalutereste questo articolo? Mi sa che cambierebbe poco visto che non è stato rivalutato neanche il primo di Eleonora dell’anno scorso!
Io sono d’accordo con la critica che si fa verso alcuni giornali sull’eccessivo allarmismo e sulla voglia di cavalcare l’onda della paura! Ma non si può commettere lo stesso “errore” al contrario se no si finisce sullo stesso piano!
Mi quoto, e spero non debba ribadire nuovamente il concetto:
“uno scienziato che a un tempo T da un dato X elabora Y”
Per tutto il resto ci sono le sfere di cristallo…
Peccato che nel primo articolo di Eleonora “dati da scienziato” non ce ne fossero!
“Quando noi poniamo una prestazione di design pari a 10, ci aspettiamo nella realtà di avere 8 (parlo di esperimenti di fisica ora). In Giappone, quando si dice 10, si intende 15. Evidentemente, hanno applicato questo principio anche nella costruzione delle centrali nucleari. Tanto di cappello. Tutto, infatti, è stato gestito con la massima competenza.”
a me nn sembra un commento da scienziato basato su dati!
Oppure:
“Durante uno Tsunami mancano tante cose, ma non l’acqua. Gli operatori hanno quindi deciso di usare l’acqua marina per completare il raffreddamento, che si è concluso con successo. Non vi è più rischio di fusione o cose del genere, quindi. Cosa sarebbe successo se il nucleo si fosse fuso? Beh, lo avrebbero lasciato fondere all’interno delle camere di contenimento e aspettato che il terremoto passasse”
Sono discorsi che fanno il pari con quelli dei giornali che parlano di “sopravvisuti” di Fukushima!
Per non parlare di altri articoli dove si è banalmente fatto un “paragone” con il terremoto dell’Aquila sulla base del solo valore della scala Richter! ovviamente dato corretto certo ma totalmente fuorviante in questo contesto! Si criticano i giornali ma poi ci si comporta nella stessa maniera!
Tra l’altro rileggendo vecchi articoli mi sn anche accorto di un’informazione sbagliata:
“Tutti gli altri reattori distribuiti per il Giappone hanno continuato ad operare senza problemi, pertanto 43 reattori sono rimasti attivi e lo sono tutt’ora in quanto non coinvolti negli effetti del sisma.”
Cosa non vera, c’erano diversi reattori fermi per “manutenzione” (mi pare la metà se nn di più). Ma sono sicuro che questa cosa è stata detta in buona fede da Simone, così come quelle di Eleonora nel primo articolo! Buona fede che mostra però chiaramente l’idea dei due autori sull’argomento.
Quindi Cesare non puoi continuare a parlarmi di “scienziato che da un dato X elabora Y” perché non è proprio avvenuto questo soprattutto nel primo articolo di Eleonora!
@105
Oh, no, c’è poco da ribaltare, gli articoli o sono asettici o non lo sono.
O si dichiara apertamente di essere schierati o non lo si fa.
Perché se Emilio Fede viene a raccontarmi delle mozzarelle blu vendute alla COOP, io penso che il problema suo siano le cooperative rosse, non le mozzarelle blu, anche quando stesse seriamente parlando di batteri fluoerescenti.
E lo penso non perché “ci” ho i totem a casa, lo penso perché la credibilità di fede ai miei occhi si è formata nel tempo.
Fatte le debite proporzioni qua il discorso è esattamente identico.
Ci sono degli autori capaci di esporre la loro conoscenza coi numerini e coi fatti, e ci sono quelli che tirano acqua verso i propri sogni/aspirazioni/corporativismi.
Tornando a noi mi sarebbe davvero piaciuto vedere quale sarebbe stato il tono dell’articolo di Eleonora, se il guaio fosse capitato a 40KM da casa sua, al posto che agli antipodi.
I romani hanno un modo di dire che calzerebbe perfettamente, non la menzionerò in quando non è il massimo della raffinatezza, ma sono certo che abbiate capito
Zephir83
“Ma siete così certi che NESSUNO dei “tecnici” intervenuti abbiano riportato conseguenze come si dice nell’articolo?”
Dai, seriamente, un avvelenamento acuto da radiazioni è facilissimamente riconoscibile (a partire dalla perdita dei capelli, te lo ricordi Litvinenko?), quindi un eventuale occultamento richiederebbe il silenzio assoluto non solo da parte di Tepco e del governo che così poca fiducia ti ispirano, ma anche di parenti e amici del malato, di tutto il personale medico con cui è venuto in contatto e della stampa mondiale che ad un anno di distanza ha ancora gli occhi puntati su Fukushima. Sarebbe insomma il solito gomblottone sionista-massonico-rettiliano in stile 9/11..
Dico la mia se non vi dispiace. Vivo in Giappone da 16 anni ormai e la gente e’ non e’ serena come si pensa. Se i giapponesi non protestano e non vanno a lanciare le molotov come si fa in Italia lo si deve ad un unico motivo. Il giapponese piu’ sfaticato, se gli va bene, lavora 11-12 ore al giorno (spesso anche nei fine settimana) e non ha tempo di occuparsi d’altro. Inoltre e’ intrinseco nella sua cultura di protestare solo quando proprio non se ne puo’ fare a meno. In ogni caso qui vige la cultura del profondo rispetto per chiunque si rimbocca le maniche ed il dissenso viene espresso in modi spesso incomprensibili per noi occidentali. E’ il paese dove crea piu’ frastuono quello che non si dice rispetto a quello che si dice. Per far capire questo concetto faro’ un esempio. Se a qualcuno che mi ha preparato un dolce dico semplicemente che esso e’ “buono” e non che e’ “eccezionale”, per il modo di intendere le cose nipponico significa che “fa schifo” proprio perche’ ci si sarebbe aspettato un commento superlativo. Per come la vedo io,la gente qui e’ veramente “incazzata” (scusate l’oxford) e si e’ resa conta che il nucleare non puo’ essere gestito nemmeno per un paese notoriamente serio come il Giappone. Probabilmente e’ cosi’. Nonostante tutte le buone intenzione ed il fatto che “in teoria” il nucleare e’ piu’ sicuro e meno inquinante di altri sistemi, di fatto a causa della complessita’ della sua realizzazione e manutenzione con tutti i problemi annessi allo smaltimento delle scorie, lo fanno diventare molto appettibile a quelle aziende che guardano solo al profitto ed non hanno minimamente a cuore la salute pubblica grazie alle inevitabili complicita’ di politici corrotti. Non parliamo poi dell’Italia. Da noi persino lo smaltimento della comune immondizia e’ un boccone goloso per tutte le mafie e camorre che fanno profitti da capogiro. Figuriamoci cosa sarebbe da noi, come in tanti altri paesi. A mio avviso bisognerebbe investire tutte le risorse e la ricerca non solo per trovare fonti alternative di energia (facile a dirsi, lo so) ma anche rivedere il modello economico globale che e’ basato tutto sulla crescita esponenziale dei consumi e della relativo fabbisogno energetico per produrli. Ma e’ regolare che un lettore mp3 dopo aver fatto il giro del mondo due volte sia venduto 7 euro (e’ quanto ho trovato vicino casa mia, con tanto di display a colori)?. Se nel mondo la ricchezza fosse distribuita in modo piu’ equo non ci sarebbe bisogno di avere una massa di operai pagati a randellate per produrre ogni giorno beni di consumo che vengono usate e gettati in pochi secondi. Invece no. Un’azienda per essere competitiva deve incrementare i suoi profitti ogni anno, se non lo fa rischia di chiudere. Tutto per soddisfare quei 4 bastardi che se la spassano in California (od in qualunque altro posto per plurimiliardari) che si divertono a giocare con il pianeta e le sue risorse allo stesso modo in cui noi utenti ci divertiamo a giocare a “simcity”.
per me sono stati pazzi, a chiudere 52 centrali su 54.
allarmismo ingiustificato e giornalismo da strapazzo hanno manipolato l opinione pubblica e hanno costretto i capoccia (che non volevano perdere il posticino…) a seguirli nella guerra contro il nucleare…
tutto questo in nome della sicurezza, ma adesso dal punto di vista economico sono rovinati…
sono tornati agli anni 50..
@LB
La cosa non mi stupirebbe! i primi giorni davvero i familiari non sapevano nulla di quelli che lavoravano nelle centrali! inoltre ho parlato di conseguenze e “vittime”, non c’è bisogno per forza di un avvelenamento acuto da radiazioni (cosa che nemmeno io penso sia avvenuta per nessuno).
@Parampampoli81
è vero è eccessivo ma di certo non è solo per allarmismo! diverse centrali erano già chiuse, alcune addirittura dal terremoto del 2007! L’anno scorso mi pare che solo metà dei reattori fosse effettivamente in funzione. Evidentemente diverse centrali non erano in totale sicurezza e adesso alla minima cosa si preferisce tenerle chiude! In ogni caso anche io penso non potranno continuare a tenerle spente ancora a lungo
@zephyr83: nemmeno ti rendi conto che riportando quei fatti non fai che confermare quanto già detto, perché si tratta di cose deducibili proprio a motivo delle informazioni a disposizione nel momento in cui è stato scritto il pezzo.
Cose che, peraltro, rimangono vere, come dovresti ben sapere se avessi seguito le vicende.
Comunque mi sono scocciato dei complottismi. Ho ben altro a cui dedicare il mio tempo. Tanto di queste cose s’è già parlato ampiamente.
@The Solutor: il sole continuerà a splendere ancora per diversi miliardi anni grazie alle reazioni NUCLEARI emettendo RADIAZIONI, a prescindere che ci siano persone a “favore” (sic.) o “contro” (ri-sic.) queste cose.
E per fare un altro paragone, il leone continuerà a dare la caccia alla gazzella e a papparsela, a prescindere che esistano gli onnivori (carnivori) o i vegetariani.
FATTI, dunque. Il resto sono soltanto fantasie di chi non vuol entrare nell’unica cosa di cui vale la pena discutere: il merito.
E tu ne sai qualcosa, visto che in passato non ti sei certo risparmiato; adesso hai semplicemente cercato di aggirare l’ostacolo che non sei riuscito a superare.
Infatti eviti sistematicamente di entrare argomentare su quanto detto, nonostante ti abbia rinfacciato un po’ di cose.
Per quanto mi riguarda non spenderò più altro tempo con chi non vuole argomentare, trincerandosi in una divisione del mondo in brutti e cattivi secondo la sua personalissima, soggettivissima visione, che non può essere messa in discussione per ovvie ragioni.
@ginojap: molte cose sono condivisibili. Su altre ne abbiamo già parlato in alcuni pezzi, e non mi trovi d’accordo.
@Cesare Di Mauro
???Ma non mi sembra proprio! Rimangono vere cosa? Che se in Giappone, quando si dice 10, si intende 15? Che è stato gestito tutto con la massima efficienza? Che erano in funzione ancora 43 reattori? Va bhe tanto è inutile continuare, piace criticare i giornali ma poi non si fa neanche un minimo di autocritica quando ci si comporta nella medesima maniera!
@Cesare
Ma fai il piacere ?
Continui a ripetere a papera che “io in passato di qua, in passato di la”,
a parte che io non scrivo scemenze, ne in passato, ne nel futuro, a parte che ho la desuetissima abitudine di aprire bocca solo su faccende che conosco…
Ti pare questo il modo di procedere per uno che pretende che il prossimo argomenti ?
Il punto è che qua io ho scritto delle cose PRECISE, e nessuno le ha smentite.
Si è preferita la tecnica del “se non ti puoi difendere attacca”, tecnica che ogni tanto funziona, se si ha uno straccio d’appiglio.
E tu non ce l’hai.
Ergo se hai da commentare sul sottoscritto (cosa che peraltro non vedo come possa arricchire la discussione, visto che non sono io quello colo blog) linka le eventuali inesattezze/sciocchezze che io possa avere scritto in passato e ne discutiamo.
tanto per palare di FATTI
Giusto perché è stato tirato in ballo il numero di reattori attivi al momento del terremoto… potrei sapere la fonte?
@The Solutor: le fantasie non hanno bisogno di smentite.
Quanto alle sciocchezze che hai scritto, alcune le ho già citate, per cui i miei articoli, quelli di Eleonora, di Simone, e la Treccani aspettano le tue “argomentazioni”.
Qui si parla d’altro.
Cesare
Le cose che hai già citato, diciamolo sono sciocchezze buttate li per fare sembrare il sottoscritto uno che critica a vanvera qualsiasi articolo su AD.
Simone NON ESISTONO, e non esistono per un semplice motivo.
Simone parla dell’oggetto dell’articolo, con cognizione di causa e senza infilarci messaggi subliminali.
La faccenda sul termine “termovalorizzatore” a cui ti riferisci, è una critica ad un TUO messaggio, (guardacaso) buttato li per spalleggiare Eleonora.
Ora, scrivetelo bene in testa, due opinioni soggettive sbagliate, non bastano a farne una oggettiva.
E darsi ragione raccontando semplicemente frottole su quanto avrei scritto, come stai facendo qui, non solo è meschino, ma è anche stupido, visto che, sai com’è… scripta manent.
Nel dubbio tu continua pure a parlare d’altro.
Ma nel mentre rileggiti bene il thread, perche a me pare proiprio che le stesse critiche che ho mosso io siano espresse in varia forma da un sacco di altra gente.
****COMMENTO OFFENSIVO MODERATO****
Scusate ma come si fa a confrontare i morti di un terremoto(immediati) con i morti per radiazione previsti nei prossimi 30-50 anni?
Si parla di migliaia di morti previsti in più ogni anno, ed è chiaro che ora è presto per contarli, una ‘semplice’ leucemia ci mette minimo 2-4 anni a svilupparsi.
Li la radiottività tornerà fuori per molto tempo da mille strade, è nei pesci, sul fondo del mare, nei terreni, nei fanghi dei depuratori delle acque (fanghi che smaltiscono diluiti come concime da giardino), ecc..
Per inciso qualche morto immediato, magari non tanti, in realtà ci sarebbe, 45 anziani su 440 abbandonati a morire di inedia in una casa di cura dagli operatori in fuga per l’allarme radioattivo, e una decina di operatori in tutto tra le centinaia di ‘kamicaze’ che hanno partecipato alla fase di emergenza, ufficialmente non vengono contati perchè di fatto sono morti per altre patologie, anche se in rete si sono lette testimonianze degli ospedali che li hanno ricoverati in cui si parlava di chiari sintomi di intossicazione da radiazione; ps: di quest’ultima cosa non chiedetemi i link, erano notizie ‘minori’ dell’anno scorso, ma per il resto la ricerca in rete di approfondimenti è facile.
Ecco cosa dice riguardo a ciò che è accaduto a Fukushima un VERO professore universitario, Massimo Zucchetti, docente di Protezione dalle radiazioni al Politecnico di Torino e collaboratore del Mit, per il quale l’incidente di Fukushima è stato “della massima magnitudine possibile, analogo a quello di Chernobyl”. “I rilasci sono stati notevoli, anche se principalmente acquatici”, sottolinea l’ingegnere nucleare: “Ha poco senso citare le misure di radioattività ambientale a Tokyo, quando ancora oggi una zona di 30 chilometri intorno agli impianti è off limits”. Inoltre, aggiunge Zucchetti, “le stime sul numero di decessi non immediati, ma ritardati dovuti alla radioattività sono in corso e parlano di migliaia di persone”.
FONTE:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04/02/nucleare-cento-scienziati-dicono-ancora-campagna-antinucleare-fondata-pregiudizio/201521/
E’ più credibile lui o le smargiassate della Presani e di chi le fa sponda agitando – senza tema di ridicolo – i curriculum di alcuni misconosciuti studenti e/o ricercatori che scrivono su Appunti Digitali?
*curricula*
ciao Eleonora,
qui ho trovato un breve aggiornamento di oggi sull’Asahi Shimbun, per la gestione delle aree intorno all’impianto, magari può interessare.
http://ajw.asahi.com/article/behind_news/social_affairs/AJ201204040051
baci
m.
Colendissima Sig.ra Presani,
Nella lingua italiana non è un errore usare curriculum come plurale al posto dell’originario plurale della lingua latina “curricula”:
http://news.biancolavoro.it/categorie/56-orientamento-lavoro/532-plurale-curriculum-o-curricula.html
http://news.biancolavoro.it/orientamento/651-perche-il-plurale-di-curriculum-non-e-curricula.html
http://www.accademiadellacrusca.it/faq/faq_risp.php?id=3940&ctg_id=93
Colendissima Sig.ra Presani,
Nella lingua italiana non è un errore usare curriculum come plurale al posto dell’originario plurale della lingua latina “curricula”:
http://bit.ly/HemmqJ
http://bit.ly/HUFzNC
http://bit.ly/H8Aqy6
Caro Dario,
mi pare che non capisci molto l’ironia. Sarò anche smargiassa ma non ti obligo certo a leggere quello che scrivo né a crederci. Ho trovato un articolo interessante e l’ho condiviso con i lettori di AD pensando fosse un’interessante riflessione anche per loro. Per alcuni lo è stato. Per te no. Benissimo, ognuno è libero di cercare le informazioni dove preferisce. Ti faccio presente che quello che ho scritto non è in contraddizione con il fatto che tra generazioni ci siano conseguenze sulle persone. Ho detto che i primi controlli non sembrano far pensare al peggio, anzi. Poi nessuno di noi ha la palla di cristallo, vedremo i risultati tra 20 anni. Se preferisci leggere altre cose, non ci sono problemi, ma evita di andare sul personale perché io nemmeno ti conosco come tu non conosci me, quindi attieniti a quello che ho scritto e non a curriculum, curricula, cover letter e test attitudinali che non interessano a nessuno. Non serve avere lauree per leggere un articolo e commentarlo.
Garbatissima Sig.ra Eleonora Presani,
I curriculum non li ho tirati in ballo io, né in questo post né in alcuni precedenti post dello stesso tema: se Lei vorrà rileggere accuratamente i commenti constaterà che sono stati alcuni collaboratori di Appunti Digitali a tirare in ballo nei commenti stessi i Vs. curriculum (in questo medesimo post, al commento #86 lo ha fatto Alessio Di Domizio), nonché la professione e preparazione di chi scrive su Appunti Digitali, il tutto per ammantare di maggior credibilità l’opinione di chi scrive i post rispetto a quella di chi li commenta (cfr. il commento #88 sempre ad opera di Di Domizio). Lo stesso accadde in alcuni post dell’anno scorso sul medesimo tema, basta andare a spulciare tra le centinaia di commenti.
Pertanto, non mi pare di esser andato sul personale.
Suo Devotissimo.
Un anno e 2 mesi dopo fukushima ecco cosa sapere:
http://enenews.com/columbia-medical-professor-inhaling-one-radioactive-hot-particle-cancer-video
In ritardo, ma vorrei offrire ad AD il mio incoraggiamento. Ottime tematiche, pereri (condivisi o meno da questo o quel lettore) espressi con chiarezza ed onesta’ e, a differenza di quanto riteneva qualcuno dei commetatori, niente affatto proposti subdolamente o addirittura subliminalmente. Il punto di vista dell’autrice e’ chiaramente pro-nucleare, rispettabilissimo e chiaro.
E’ naturalmente spiacevole osservare l’incapacita’ di molti lettori di dissentire nel rispetto altrui, ma ho colto l’occasione per apprezzare l’intelligenza degli autori e il fair play che hanno saputo nel complesso conservare, nonostante tutto. Bravi, continuate cosi’. Per ogni lettore che smette di leggervi ve ne sono altri che iniziano a farlo con piu’ assiduita’. Non demordete. :)
Beh, volendo generare un altro po’ di flame, direi che ci starebbe un post sullo studio preliminare appena pubblicato dall’OMS…
Così, giusto per far crescere ulteriormente la schiera degli arrabbiati con Eleonora..