di  -  giovedì 24 Aprile 2008

Loghi Apple e PA Semi

Sull’autorevole sito Forbes.com è apparsa la notizia che Apple ha accettato di spendere 278 milioni di dollari in contanti per acquisire la P.A. Semi, un’azienda di 150 persone specializzata nel design di chip a basso consumo energetico.

Secondo le prime indiscrezioni questa mossa tenderebbe ad assicurare una nuova classe di potenza per i telefonini Iphone e gli Ipod di prossima generazione, ma secondo me c’è di più:fondata nel 2003 da un ex dipendente Digital (uno dei designer della serie di processori Alpha), l’azienda opera in California e il suo prodotto di punta è la serie di processori PWRficient, dual core 64bit a 2 Ghz con 2Mb di cache L2 e due controller DDR2, con controller DMA integrato e accelerazione hardware per TCP/IP, crittografia e SSL e funzioni RAID. Tutto questo in 35 mm di lato, mentre il processore odierno del melafonino sembra essere un Samsung S3C6400 a 667Mhz, bus misto 64/32bit, basato su ARM1176 ma grande solo 14 millimetri.

Nessuno ovviamente si aspetta che il processore di PA Semi possa andare così com’è su un Iphone, ma la notizia è che Apple in futuro sarà in grado di “cantarsela e suonarsela da sola”, come si suol dire. Cioè non dovrà più dipendere da terzi per la progettazione dei suoi chip.

Intel nei mesi passati ha speso inutilmente tempo e parole cercando di convincere Cupertino a mettere il suo Atom sui device mobili della mela. Il processore di PA Semi vanta di essere più efficente del 300% rispetto a tutta la concorrenza presente sul mercato, e consuma tra i 5 e i 13 watt girando a 2 Ghz (anche se il whitepaper disponibile sul sito dice che il caso peggiore a quella frequenza è 25w).

Il fatto che Apple da ora in poi sia in grado di progettarsi da sola i chip partendo da una base con quelle premesse, rende da un lato estremamente interessante il futuro dei telefonini della mela (teoricamente in grado di fare un notevole salto avanti nella potenza di calcolo), e dall’altro costringe a ragionare sul comportamento che Apple ha avuto finora nei confronti degli unlock: una continua rincorsa a cercare di tappare le falle trovate dagli smanettoni in giro per il mondo. Potersi disegnare in casa i circuiti e le funzionalità core del processore le darà finalmente un vantaggio decisivo in questa partita?

3 Commenti »

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  • # 1
    Alessio Di Domizio
     scrive: 

    PA Semi è stata acquistata a un prezzo molto basso per le tasche di Apple, prezzo che potrebbe trovare giustificazione anche solo nelle proprietà intellettuali acquisite. Certo è che per Apple la scelta di sviluppare i chip in casa, anche solo per iPod e iPhone, potrebbe non risultare una passeggiata…

  • # 2
    Processori Apple nei missili statunitensi - Appunti Digitali
     scrive: 

    […] già sapete che Apple ha di recente acquisito P.A. Semi (”piccolo” produttore di microprocessori ad alta efficienza energetica) per la cifra di […]

  • # 3
    Apple potrebbe investire miliardi in una fabbrica - Appunti Digitali
     scrive: 

    […] ma affascinante. Come detto, a me piace per la sua logicità, e qualcuno azzarda che l’acquisizione di PA Semi non sia del tutto casuale, ma funzionale proprio al perseguimento di questo obiettivo. Come al […]

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