Per la libertà di espressione e l’esercizio della professione giornalistica si annunciano tempi duri.
Con i canali tradizionali di comunicazione, da sempre oggetto dell’attenzione di gruppi di potere politico ed economico, che si preparano a convivere con regole draconiane, in molti – anche fra gli autori ed editori di stampa e TV – vedono in Internet una via di fuga, uno strumento troppo fluido per rimanere impigliato nelle pur fitte reti normative che vanno delineandosi.
Mentre qualcuno (vedi p. es. Il fatto quotidiano 11/6/2010 p. 3), con l’ausilio di server localizzati su territorio straniero, e magari un’identità fittizia, si prepara ad una nuova stagione carbonara, il sottoscritto non riesce a togliersi dalla mente una visione molto più fosca di quanto già nera appaia la fase che si approssima.
Ho il timore che, piuttosto che sviluppare tutto il potenziale di condivisione, collaborazione e riflessione collettiva di Internet, le vie di fuga dal cd. “bavaglio” tenderanno a raggiungere per prime le zone più popolate della rete, quegli stessi social network dove le persone vanno a piantare cetrioli virtuali, scambiarsi foto del capo ubriaco alla fine dell’aperitivo aziendale o magari cercare compagnia maschile o femminile.
Dunque potremmo finire, nell’intervallo fra un raccolto e l’altro, a schiacciare un bel pulsante “like” sotto sentenze, proposte di legge, ordinanze di custodia cautelare, nomine e dimissioni. Il tutto mentre qualche politico, dopo i primi timidi passi sui social finirà – ben consigliato da qualche consulente dall’espressione immotivatamente gioiosa e vagamente asinina – per acquisirne la piena scienza.
A quel punto sarà più corretto parlare di “democrazia diretta” o piuttosto di democrazia formale? Lascerei volentieri l’ardua sentenza ai posteri, ma temo che toccherà a già questa generazione pronunciarsi.
Speriamo di no!
Saranno, i canali social, sempre più utilizzati anche per quello che scrivi – questo sì – ma davvero mi auguro restino del tutto complementari ai canali più “tradizionali”, testate online e blog di giornalisti inclusi.
Se anche è vero che si mette “male”, da un certo punto di vista, per la già acciaccata libertà di informazione, ricordiamoci che ora il dibattito è più acceso che mai e l’esito, ancora incerto.
prima deve trovarla
Nel paese del populismo la tua ipotesi non e’ affatto assurda.
Ma tanto, che sia attraverso facebook o tramite i canali piu’ convenzionali, il problema di fondo e’ il livello medio della massa di beoni che compongono l’italia delle banane.
Fintanto che questa gente (parecchia a giudicare dai risultati elettorali) si fara’ prendere a bastonate sui denti, continuando a sostenere con forza i loro “politici”, non credo ci saranno cambi di rotta.
Per quanto riguarda l’informazione sara’ un brutto colpo, ma solo per chi gia’ ora vuole tenere gli occhi aperti. Gli altri continueranno a guardarsi il tg1 il tg5 o il tg4 e non noteranno alcun cambiamento.
Tuttavia credo e spero che il giornalismo serio e professionale sopravvivera’, probabilmente ancora piu’ di nicchia e nascosto di quanto non lo sia gia’ ora, ma non penso sparira’.
Certo sarebbe triste e vergognoso se l’informazione si dovesse nascondere in mille sotterfugi come fosse una pericolososa organizzazione criminale. I giochi sono ancora aperti come diceva tmx, confidiamo almeno nella Costituzione.
guardatevi Idiocracy se nn l’ avete mai visto, non è un film politico, di nessun colore, è un’ amara ironia sulla società moderna, soprattutto americana
http://www.imdb.com/title/tt0387808/
guardatelo trascendendo un po la mera ironia e poi pensate alla realtà che viviamo, incredibilmente non siamo molto distanti da tutto ciò che Mike Judge ha messo in questo film
La democrazia italiana è andata a donne di facili costumi…altre che facebook
Complimenti! E’ una considerazione molto azzeccata, a cui avevo pensato anch’io.
Diciamo che una volta si parlava di politica al bar sport, fra una partita di briscola e un bicchierozzo, ma le implicazioni erano molto più modeste.
Questo serpeggiare sui network di onorevoli e i banner che pubblicizzano i movimenti politici, mi spaventano.
Voglio rimanere ottimista, e sperare che certa classe politica sia troppo decrepita (e incolta) per impossessarsi anche della rete.
Ops mi hai preceduto….
Proprio or ora stavo mandando una email a un amico che insiste a farmi iscrivere a FB per commentare le sue foto…
Io glio ho detto … No non mi iscrivo….
Poi ho riflettuto …
1) in FB non è lecito icriversi con speudonimi pubblici e identità private, note solo agli amici stretti. Pena la concellazione dell’account!
2) a dispetto della Privacy e della legge sulle intercettazioni su Facebook i poLLitici posono spiare quello che le masse pensano, magari farsi pure delle liste nere… e pure viceversa… e quindi passare alla querra della delazione e della cancellazione fino ad arrivare alla guerra civile sarà davvero un attimo!
3) Facebook non è veramente Democratico perchè non è soggetto ad alcuna scelta democratica.
4) La maggior parte si iscrive su FB per gioco altri per sentisri importanti e più Visibili in un mondo che li rende schiavi e nullità!
5) Se la DEMOCRAZIA di un pase si dovesse fondare sull’Impresa mediaticha che monopolizza e condiziona l’accesso alla “democrazia” come meglio crede…… allora davvero sarà la DITTAURA l’unico vero risultato dell’uso smodato e spropositato di facebook.
Bhe Obama ha usato FB si … ma per pubblicizzare la sua candidatura; mentre i voti li ha avuti probabilmente anche da chi non seguiva FB… O NO? O_o!
6) Vi ricordo che più lasciamo tracce al telefono su internet ecc… e più siamo controllabili; più siamo controllabili e più siamo ricattabili! Quando il ricatto entra nel sistema allora finisce la democrazia…
(per questo che i politici hanno paura delle intercettazioni?… no loro hanno paura che si scoprino i loro reciproci ricatti…)
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7) Ma come si fa a dire che Facebook è democratico quando ancora una buona fetta di popolazione non ha la possibilità di accedere ad internet?
FB è sopratutto fondato dalla democrazia dell’ostracismo!
E QUESTO è un PERICOLO!
Internet ci illude di poter essere padroni di dire quello che si ritiene giusto, ma purtroppo il controllo è ancora nelle mani sbagliate… purtroppo internet è dominato dalla politica e dai poteri economici che lo finanziano… qundi davvero dovremo tornare all’anonimanto dei movimenti Carbonari… magari potessimo farlo… purtropo siamo schiavi dell’egocentrismo e crediamo o meglio sognamo che con una Faccetta Pulita, un mouse, una tasiera e un pc… sia possibile cambiare il mondo…
Sbagliato … invece in FB dopo una prima selezione non ci sarà altro che il conformismo puro o l’idiozia più becera…. che regneranno credendo di essere al centro de mondo… mentre vi saranno paesi e popoli che continueranno a crepare in nome della NOSTRA Libertà di poter mettere la nostra Bella faccia di Culo in un Libro di Facce di Culo che alla fine si somiglieranno tutte quante….
Che tristezza!
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Non capisco veramente da dove arrivi tutta questa guerra dell’informazione. Non c’è stato periodo storico con maggiore libera circolazione di informazione come questo.
Mi fa letteralmente schifo questo continuo piangersi addosso e aggredire tutta la politica e il malcostume sociale riguardo la tolleranza diffusa a questo stato di oscurantismo che esiste solo nelle menti di chi se lo sogna.
@Arkanoid: Freedom House ci mette in fondo alla classifica dei paesi per libertà di stampa. Qualcosa vorrà pur dire. Che poi oggi ci sia più che mai la tecnologia adatta a diffonderla sono d’accordo, ma ciò non equivale ad avere obiettività nei canali ora maggiormente diffusi, vale a dire tv, giornali e radio.
E poi nessuno ha detto che FB sia un ecosistema etico, soltanto che FB potrebbe benissimo configurarsi come uno dei (pochi) canali dove il “bavaglio” potrebbe essere aggirato e quindi crescere la quantità di informazioni su FB inerenti notizie diventate… fuorilegge!
@Arkanoid: Se e’ solo un sogno siamo davvero tanti a farlo…
Riguardo al periodo storico beh, vorrei anche vedere, in teoria dovremmo avanzare sempre, evolverci, tuttavia si puo’ anche tornare indietro, ed e’ proprio questo il problema.
Volendo poi rifarci alla storia c’e’ sempre qualcos’altro che e’ sempre andato a braccietto con la limitazione dell’informazione mmmm chissa’ cos’era e’ passato cosi’ tanto tempo…
Per quanto concerne la politica io non me la prendo con tutta, solo con quella che mina ai diritti e cerca di pararsi il culo e di fare i propri interessi in ogni modo possibile, alzando anche la cresta quando qualcuno gli mette i bastoni fra le ruote.
Credo che a molta gente farebbe bene vivere in un paese dove la libertà è veramente negata, mica come in italia dove si può fare il cazzo che ci pare e nesusno ci dice niente.
Si ruba appena si può, si chiede lo sconto senza la fattura, si piscia sulla ciambella o fuori dal cesso, si buttano in terra le sigareette, la spazzatura dove capita, la differenziata la fanno gli sfigati, si guarda il grande fratello, etc etc etc. Gli italiani sono questi qui, non sono i 4 nerd che frequentano questa rubrica.
Che diritti devono avere queste persone? Ancora che li si lascia cazzeggiare! Pilitica? Informazioni? Ma questa italia non ha nesusn bisogno di una televisione che dica che questo è un ladro e quello è un mafioso, non gliene frega nulla!
I media per il popolo non sono fatti dal “regime”, ma dal popolo, ed è un concetto fondamentale che però buona parte di coloro che vedono sempre i complotti non capiscono.
L’offerta segue la richiesta, a chi non interessa guardarsi la de filippi, non la guarda e passa i minuti che reputa degni dedicare a queste cose nel fare quel che crede, che può essere fare l’amore, leggere questa rubrica, informarsi su come sono state fatte le gare d’appalto del tale edificio pubblico o cosa c’è dietro il tal concorso.
Non siamo giudici nè magistrati, siamo cittadini. Il compito di fare pulizia è della magistratura, non nostra. Quando tocca a noi decidere siamo noi che eleggiamo delle persone.
Tutto ruota attorno a questo, il nostro diritto finisce lì!
E’ una deformazione del concetto di democrazia voler sapere tutto di tutti per l’abitudine depravata dei giornalisti di parlare dei cazzi degli altri praticamente sempre solo per fare notizia e non per inchiesta.
Gli italiani non si meritano una gestione del proprio paese a livello dei paesi nordici, con trasparenza, di facciata o meno che sia, perchè sono per la maggior parte dei farabutti.
Chi non si sente tale ha la posisbilità di informarsi come meglio crede e ogni giorno più e meglio del giorno prima, il resto è fuffa buona solo per inutili e sterili discussioni sui massimi sistemi (perchè è questp che sono le trasmissioni politiche in italia)
“Fintanto che questa gente (parecchia a giudicare dai risultati elettorali) si fara’ prendere a bastonate sui denti, continuando a sostenere con forza i loro “politici”, non credo ci saranno cambi di rotta.”
Facile parlare così ma cerchiamo di vedere la cosa in maniera leggermente più ampia.
Da 30 anni a questa parte la classe politica presenta sempre gli stessi nomi che di volta in volta si ricicla nei vari livelli della politica o in ambienti di contorno ad essa tipo l’editoria. Cambiano i partiti, cambiano i loghi ma alla fine le teste d… ehm i personaggi rimangono gli stessi. Allora che senso ha votare sempre i soliti ?
Alla fine che si voti per tizio che oggi si presenta vestito di rosso o che si voti domani per lo stesso tizio vestito di viola, sempre per la stessa testa si vota, sempre per le stesse idee o meglio per la stessa idea di sfruttamento e riscaldamento ad oltranza della poltrona.
Ci vorrebbe gente nuova, nel vero senso della parola, ovviamente non sostenuta dai precedenti politici (altrimenti dovremmo parlare per l’ennesima volta di pupazzi). Ci vorrebbe gente spigliata che appena il politicante di turno apre bocca per blaterare una delle solite frasi senza senso (tranne quello di dire tra le righe “facciamo passare il tempo così mi faccio la pensione alla faccia vostra”), lo mette a tacere in maniera pratica e decisa. Insomma ci vorrebbe una versione rinnovata di un piccolo duce scremata dagli inutili giri di parole e dai discorsoni.
Ma poi ? Come andrebbe a finire ? Semplicemente che fino a quando le cose andranno bene tutti porteranno il tipo in trionfo e quando le cose capitoleranno avranno già abbassata la zip dei pantaloni. A quel punto dimmi, ma chi glielo fa fare al tipo di prendersi briga di sistemare le cose ?
@ arkanoid
Intanto ti pregherei di usare un linguaggio più civile. Detto questo le tue obiezioni mi sembrano, perdona la franchezza, un distillato di qualunquismo.
Che significa “Credo che a molta gente farebbe bene vivere in un paese dove la libertà è veramente negata, mica come in italia dove si può fare il cazzo che ci pare e nesusno ci dice niente.”? Dovremmo prendere a termine di paragone l’URSS o le nazioni della cortina di ferro? La libertà di esercizio della professione giornalistica, per quanto spesso e in modo bipartisan abusata, è un pilastro del concetto stesso di democrazia.
La comunicazione è un potere e laddove non lo si riconosca al pari di esecutivo, legislativo e giudiziario, si tradisce la nozione stessa di democrazia. Che questo sia avvenuto durante tutta la storia dell’Italia repubblicana – vedasi la lottizzazione della RAI – non esclude che oggi viviamo il momento più buio di questo abuso.
Dal momento in cui sono state escluse le preferenze dirette per i candidati il meccanismo elettorale si è irreversibilmente sporcato, e, malgrado il diffuso malcostume clientelare, certi personaggi non sarebbero di certo arrivati al parlamento per elezione diretta.
Per quanto tu possa disprezzare l’elettorato, vorrei ricordarti che se si ammette il cortocircuito fra la forza che crea consenso (la militarizzazione della comunicazione, il 70% degli italiani nel bene o nel male si forma un’opinione politica sulla sola base della TV) con la base popolare che elegge le mere etichette dei suoi partiti, non ci si può poi lamentare della qualità dei risultati.
E comunque in Italia è quello degli astenuti il partito di maggioranza relativa. Gente a cui si può forse rimproverare di non attivarsi maggiormente, ma vogliamo spingerci fino a domandargli la rivoluzione? Quando hanno ancora qualcosa da perdere, che sia uno stupido CoCoPro fittizio o un mutuo appena concesso? Ripetiamo il solito “armiamoci e partite”?
Non commettiamo l’errore di responsabilizzare il popolo quando non siamo in grado di mettere i nostri politici – “maggioranza” ed “opposizione” – davanti alle loro pesantissime responsabilità. È su quest’ultima leva che dovremmo concentrarci, puntando il dito contro il nostro generico concittadino (peraltro, sempre presenti esclusi) facciamo solo chiacchiere da bar.
@D
Io la forma di governo ideale non la conosco, onestamente non saprei come far quadrare il cerchio, lo ammetto.
A me piacerebbe un sistema piu’ snello, con mandati limitati e poi fuori dalla politica intesa come lavoro a tempo pieno. Fai il tuo lavoro, porti avanti le idee che ti hanno reso popolare e poi torni alla tua vita, niente pensioni dopo qualche mese e poco tempo per costruirti amicizie da mantenere con scambi di favori.
Hai ragione quando parli delle solite facce e delle solite parole, e li ci sarebbe da aprire tutta una discussione sulle liste dei partiti ecc.
Tuttavia credo che popolo e politici siano fortemente correlati, almeno in una democrazia. Nonostante tutto non credo che certa gente salga a potere dal nulla, senza il supporto della gente.
E allora forse il grosso del problema sta’ piu’ in basso, forse dipende dal fatto che molta gente non e’ in grado di ragionare con la propria testa, che sa solo assimilare slogan e concetti di una delle parti.
Anche in un sistema con nuove facce, ci vuole poi il feedback critico dei cittadini, altrimenti e’ solo un ricambio generazionale.
@arkanoid
A me sinceramente piacerebbe un po’ di trasparenza in ambito pubblico, forse hai ragione tu ed e’ qualcosa che non funzionerebbe qua da noi. Pero’ credo sia un altro aspetto fondamentale per sperare di cambiare qualcosa. Delle intercettazioni del mio vicino di casa, o della casalinga o dell’operaio non me ne importa nulla, ne, mi pare, importi qualcosa ai giornali. I loro diritti e la loro privacy vanno protetti e se sono indagati sara’ una cosa tra loro e la legge, su questo mi trovi daccordissimo.
Se pero’ c’e’ in ballo un ministro, un presidente del consiglio, un alto funzionario dello stato, allora credo che la cosa mi riguardi, e anche molto. La politica e la gestione della Cosa Pubblica non puo’ essere considerato un lavoro come tutti gli altri. Prevede dei diritti e delle tutele particolari, ma deve anche prevedere dei doveri speciali. Se ti viene affidata la gestione dello stato, tu ne rispondi agli elettori, non puo’ essere una cosa che non li riguarda. In fin dei conti siamo i datori di lavoro in tutti i sensi, sia perche’ li scegliamo, sia perche’ li paghiamo, sia perche’ mettono le mani in qualcosa che e’ anche nostro.
Non fraintendermi, una disciplina nelle intercettazioni l’avrei trovata auspicabile, ma non per come e’ stata concepita. Partendo da un’idea condivisibile si e’ arrivati a qualcosa di obrobrioso che intacca persino le modalita’ con cui la magistratura puo’ servirsene, e credo sia chiaro che non e’ successo per una svista…
“Ho il timore che, piuttosto che sviluppare tutto il potenziale di condivisione, collaborazione e riflessione collettiva di Internet, le vie di fuga dal cd. “bavaglio” tenderanno a raggiungere per prime le zone più popolate della rete, quegli stessi social network dove le persone vanno a piantare cetrioli virtuali, scambiarsi foto del capo ubriaco alla fine dell’aperitivo aziendale o magari cercare compagnia maschile o femminile.”
Credo che coinvolgerà una stretta cerchia di persone, esattamente come accade già adesso… mentre tutti gli altri continueranno a pubblicare/condividere cose del tipo: “Ciao, mi chiamo xxxxx e sono il nuovo cuoco della nazionale.”
Resta il fatto che se nessuno si fa avanti, e si devono fare avanti dei “comuni cittadini”, ci teniamo i politici che abbiamo perchè questo è il modello democratico che reputiamo a maggioranza essere il miglior modello di governo possibile.
O si fa un golpe, o non possiamo sperare che di colpo tutti coloro che sono in questo gruppo elitario diventino caritatevoli e inizino a ragionare.
Che consenso vorrai mai fare? Dici che c’è la militarizzazione della TV, e con questo? Gli italini non sono capaci di valutare nulla, il livello di benessere è sufficientemente elevato per la maggior parte della popolazione che “non vale la pena” di perdere tempo dietro a questo o a quello tanto alla fine quel che cambia sono 10€ in busta paga, al massimo, tra le conseguenze delle scelte dell’uno o dell’altro.
Siamo in grado di mettere…chi?….cosa?….sì io sono un pianoforte ed orbito intorno alla luna.
facebook imo è la rovina.
molta gente (troppa) pensa che sia una finestra sul mondo in cui se condividi un post che dice “i bambini down sono come tutti gli altri bambini!”, “se non condividi quest’ uomo senza cibo e malato sei senza cuore!” automaticamente ti senti in pace col mondo,casto e senza peccati.
sta rammollendo l’ umanità quel sito di merda.
le persone condividono i pensieri degli altri, le loro idee le loro paure i loro gusti, come se fosse una grande catena.
sinceramente è una coa molto triste, tanti cervelli che pensano tutti insieme, e se non sei tra noi di facebook, sei out.
avessi la possibilità di farlo romperei ogni singolo server dedicato a facebook a colpi di martello.
e la cosa terribile è che solo in pochi la pensano come me, quando le leggi verranno veramente approvate con un “mi piace”, forse inizieranno tutti a capire che per i capi di stato controllare il pensiero del mondo non è mai stato così facile come con facebook.
@Narkotic_Pulse___
la situazione è ancora peggiore: Facebook non è altro che un prodotto sviluppato per rispondere ad esigenze commerciali ed essendo uno strumento è privo di responsabilità e volontà.
Ciò che invece è terribile è l’uso che ne fa la maggioranza degli utenti, questo significa che il noto social network non ha fatto altro che evidenziare l’idiozia di chi lo usa per essere continuamente in contatto con gente altrettanto idiota, scambiandosi proposizioni in pseudo-italiano che chiamare “informazioni” è un’offesa a chi si occupa della vera Informazione.
@arkanoid
è vero che la realtà dei fatti non è la censura dell’informazione, ma la scarsa (se non nulla) diffusione delle notizie importanti sui canali mediatici più seguiti.
è anche vero che la democrazia in fondo è gestita dalla massa, il problema è che la massa ha un comportamento e dei bisogni così prevedibili che la maggioranza di essa risulta d’accordo quando vengono prese delle scelte dalla classe politica.
La questione quindi non è tanto “le informazioni importanti vengono censurate”, ma piuttosto “le informaizioni importanti non arrivano a chi non è in grado di trovarle (ovvero alla maggior parte degli individui)”.
Quindi è la massa a non voler informare sé stessa, e questo catastroficamente porta ad una spirale di degradazione sociale-culturale da cui personalmente non ho idea di come se ne possa uscire (perché è ovvio che si deve escludere una improbabile quanto fantascientifica presa di coscienza istantanea)
@Arkanoid “Non capisco veramente da dove arrivi tutta questa guerra dell’informazione. Non c’è stato periodo storico con maggiore libera circolazione di informazione come questo.” E’ giustissimo che ci sia questa “guerra”, perche’ l’argomento e’ delicatissimo e alla base di una democrazia sana. Si puo’ eventualmente discutere su chi abbia ragione o meno, ma non puoi dire di non capire il perche’ di tutte queste proteste!! Meno male che ci sono degli scontri sul tema, altrimenti davvero si potrebbe parlare di regime!!!
Comunque pure se ci fosse come dici tu una enorme ed incondizionata quantita’ di informazione (ho un po’ di dubbi..), per citare le parole di Fini,”In un grande Paese democratico la libertá di stampa non è mai sufficiente”. Testuali parole dette dal n.2 di Berlusconi. Fai un po’ te.
@Narkotic_Pulse___
“facebook imo è la rovina…sta rammollendo l’ umanità quel sito di merda.”
Pienamente d’accordo con te! Tra l’altro (esperienza personale), e’ stato incredibile vedere il livello di idiozia crescere esponenzialmente al mio numero di amici.. quasi una dimostrazione del legame tra massa e ignoranza :D
Una delle cose che anche mi rattrista di piu’ facebook e’ l’APPIATTIMENTO di tutto: interessi, video, immagini, articoli di giornale, frasi, Dante, gemma del sud, ecc. sono tutti dei “likes”.. con buona probabilita’ che gemma del sud riceva piu’ “mi piace” di Dante.. ovvio, ognuno faccia quello che vuole, pero’ e’ davvero triste vedere un’intera societa’ andare in questa direzione. :(
si chiamerebbe oclocrazia. il governo delle masse ignoranti. e secondo platone si farebbe alla svelta a tornare alla tirannide o all’oligarchia. speriamo :)
lasciate stare sti argomenti…a quanto pare nn siete molto informati…per inciso…la legge che aveva messo in cantiere il governo Prodi era molto peggio di questa!! andate a cercarla e informatevi! vi ricordo che negli Stati Uniti si fanno circa 1000(mille) intercettazioni l’anno!! da noi almeno 10 volte tanto!! nn è in pericolo niente!! o meglio c’era lo stesso pericolo se fosse passata la legge del governo Prodi!! nn dite sempre solo quello ke vi pare!! gli argomenti vanno affrontati nella loro interezza!! ciao
**** COMMENTO OFFENSIVO MODERATO ****
@ Alessio Di Domizio
Per quanto la situazione che prospetti possa essere relistica, la realtà che OGGI viviamo è molto peggio.
Se ci pensi (o se chiedi alla gente per strada) la maggior parte delle persone con diritto di voto non hanno la minima idea di cosa prevedesse il Programma del partito che hanno votato, spesso non conoscono nemmeno i nomi dei rappresentanti di zona del loro partito e nemmeno partecipano ai Consigli Comunali della loro città.
In pratica la maggior parte degli elettori ha votato dei Programmi senza nemmeno leggerli (spesso perchè alcuni partiti nemmeno hanno un Programma), si disinteressa della Politica e ha delegato il potere di rappresentanza a persone sconosciute.
Davanti a tanta ignoranza ed irresponsabilità cosa dovremmo fare?
Un sistema democratico ci imporrebbe il diritto di voto a tutti.
Ma se ci pensiamo, già i limiti dei 18 anni e poi dei 25 anni (Senato) sono pensati perchè si ritiene che prima dei 18 anni non ci sia sufficiente maturità per influire sulla vita di tutti con il proprio voto; e che prima dei 25 non si conoscano bene tutti i sistemi politici per decidere circa la composizione del Senato.
Se anche un sistema democratico prevede dei limiti (18 e 25 anni) legati alla capacità di intendere e alla maturità, inizio a pormi dei dubbi.
E se penso che persino Marx (comunista) non volesse dare il diritto di voto al sotto-proletariato a causa dell’analfabetismo che lo caratterizzava, i dubbi diventano una domanda:
Partendo dal presupposto che “diritto di voto” e “diritto di rappresentanza” non sono la stessa cosa; perchè concediamo il diritto di voto tanto facilmente?
Essendo una cosa che influenza la vita di tutti, non sarebbe meglio rilasciare una “patente” che certifichi sufficienti conoscenze (storiche e sociali) da consentire di prendere delle decisioni “mature”?
Continuare a permettere che in Italia CHIUNQUE, solo perchè maggiorenne, possa influire sulla guida del paese ha la stessa logica di permettere la guida di un autobus pieno di persone a chiunque abbia compiuto 18 anni. Anche se cieco e senza patente.
AI MODERATORI DI QUESTA SEZIONE … RICORDATEVI CHE VI SONO ALTRI LUOGHI DOVE POSSO DIRE QUELLO CHE VOGLIO E POI HO UNA CULTURA TALMENTE FINE CHE IN MODO ELEGANDE POSSO PRENDERE PER I FONDELLI VOI, IL GOVERNO E LO STATO ITALIANO DI CUI MI FA SCHIFO ESSERNE MEMBRO
@ fede
Non immagini quanto poco m’interessi della tua cultura fine e del tuo modo “ELEGANDE”. Prendi per fondelli chi vuoi ma non fare l’errore pensare che l’editore voglia beccarsi una denuncia per aver mantenuto le tue sparate su un sito di cui LUI – e non tu, che tra l’altro commenti da anonimo – risponde legalmente.
@ Raskal
Credo perché non si è nella storia trovata alcuna limitazione “qualitativa” che si conciliasse coi presupposti di uno stato democratico.
D’altronde come si può arrivare a queste conclusioni senza prima aver badato a che quelli che sono storicamente determinati come i presupposti della democrazia e dello stato di diritto, siano rispettati?
Rimettiamo in ordine le fondamenta e la casa non crollerà. Ma se crolla pezzo dopo pezzo, vale a poco prendersela col mattone che non ha fatto il suo dovere ovvero non ha esercitato pienamente e con piena coscienza i suoi diritti.
@ Alessio Di Domizio
Capisco le tue perplessità, però basta ricordare che anche il limite di 25 anni per il voto al Senato (o i 40 anni per diventare Senatore) è un limite imposto in modo pur sempre arbitrario.
Semplicemente un gruppo di persone ha deciso che a 18 anni (con la “maturità” scolastica) si è maturi per eleggere un Parlamento ma non un Senato.
Ricordiamo anche che i casi in cui si può perdere il diritto di voto sono vari, ad esempio un imprenditore sottoposto a fallimento perde per 5 anni il suo dirito di voto.
Senza dimenticare che molti cittadini (es. stranieri) non possono votare pur partecipando attivamente alla vita del Paese. E nessuno si scandalizza di questo.
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Perchè tutte queste considerazioni?
Perchè penso che il Diritto di Voto sia uno di quei “tabù” sociali che non si possono mai mettere in discussione, ma senza una vera ragione.
“Diritto di Voto” non è sinonimo ne di “Diritto di Rappresentanza” ne di “libertà individuale”.
Se ripensiamo al caso dell’imprenditore, non è che perdendo il diritto di voto perde la rappresentanza della sua categoria lavorativa o la sua libertà. Semplicemente il sistema evita che la sua influenza elettorale sugli altri cittadini sia turbata dal fatto che è sottoposto a fallimento.
Oppure pensiamo ad un bambino che non può votare semplicemente perchè un voto incosciente sarebbe PERICOLOSO per la Democrazia.
Alla luce di questa situazione continuo a pensare se quasi ho bisogno di una laurea anche per spazzare le strade, un’esame di storia dovrebbe essere almeno obbligatorio per avere il diritto di voto.
L’ignoranza (nel senso di non-conoscenza) è pericolosissima per la democrazia e dovrebbe essere evitata in ogni modo.
@ raskal
Dal punto di vista dello stato l’ignoranza è una colpa propria, non una responsabilità da accollare ai cittadini. Se poi ci sono dei politici che non hanno a cuore il fatto che ogni elettore conosca i propri diritti, perché temono che poi possa anche usarli, ci mettiamo dentro una vite senza fine.
P.s.
Per evitare che la casa crolli serve che i muratori, consci della storia e della struttura della casa, prendano le giuste decisioni.
Chiedere ai bambini, al padre o ad altre persone incompetenti un’opinione su dove mettere i mattoni, contribuirebbe solo ad accelerarne il crollo.
Né la storia né il diritto esauriscono, in dosi ragionevoli, la questione dei diritti e doveri legati alla cittadinanza. Un tempo a scuola s’insegnava educazione civica, ma nemmeno un approccio didattico esaurisce il problema.
Non è facile fare una nazione ed ancor meno lo è fare dei cittadini ma è certo che se fin dalle più alte sfere promana malaffare e riduzione delle reti democratiche a meri intralci, se la politica diventa una macchina di consenso che si autoalimenta a forza di clientelismo e controllo sui media, non si va lontano.
Non sono d’accordo sul fatto che l’ignoranza sia completamente una colpa propria.
La TV commerciale italiana (mia opinione personale) in 30 anni ha cercato proprio di ridurre al minimo il livello culturale degli italiani, vendendo benessere e felicità in cambio della spensieratezza (non pensare ai problemi e delegare le decisioni ad “altri”), per attuare un controllo mediatico simile a quello attuato negli anni 30-50 negli U.S.A. (e in parte ancora attuale).
Non è un caso che se analizzano le conquiste sindacali e sociali in Italia, il numero maggiore di diritti ha coinciso proprio con la nascita della TV commerciale; riducendosi progressivamente fino ai giorni nostri.
@Raskal
In linea teorica potrei condividere il tuo pensiero, ma al lato pratico concordo con Alessio: non esiste sistema per determinare ed escludere, in modo assolutamente imparziale e corretto, chi ha le capacita’ per influire coscientemente sulle decisioni della collettivita’.
Il rischio di incappare in sistemi pesantemente antidemocratici e’ altissimo e pericolosissimo.
Anche voler vincolare il diritto di voto al grado di istruzione e’ un azzardo. Basta guardare cosa e’ in grado di fare un governo ai danni della scuola e della ricerca per rendersi conto di quanto sarebbe facile escludere una grossa fetta di popolazione dall’istruzione e quindi dal voto.
Per quanto, come ho sostenuto anch’io nei commenti precedenti, credo ci sia un grosso problema di ignoranza e disinformazione tra la massa, il voto deve essere garantito a tutti.
Le convenzioni di eta’ per l’accesso al voto e alle cariche sono senza dubbio arbitrarie e, per quanto mi riguarda, troverei anche sensato ridiscutere su questi parametri. Considerando che l’eta’ di per se non e’ un grande spartiacque tra cittadino consapevole e non consapevole, si potrebbe abbassare l’eta’.
Non e’ ovviamente responsabilita’ solo dei cittadini, la politica ha gravissime colpe, se non altro di approfittare del potere concessogli e di ingannare e raggirare gli elettori. Quindi il dirscorso dell’ignoranza delle masse lo considero complementare a quello delle responsabilita’ di una grossa fetta della nostra classe politica. Guardando poi a certe riforme, si portrebbe forse dire che e’ vantaggio della classe politica tenere ignoranti le masse; del resto si sa che e’ piu’ facile controllare e soddisfare gli ignoranti.
@gui10 visto che parli di informazione completa, potresti per piacere indicare la fonte dei numeri da te citati?
mi ha sempra affascinato come si possano fare statistiche a supporto delle proprie tesi..
da Raskal “Non è un caso che se analizzano le conquiste sindacali e sociali in Italia, il numero maggiore di diritti ha coinciso proprio con la nascita della TV commerciale; riducendosi progressivamente fino ai giorni nostri.”
.. affascinante..
è come dire che una volta che si ha ottenuto molto poi si puo’ solo ottenere di meno.. e se mettiamo una situazione casuale nel mezzo possiamo darle la colpa perchè questo avvalora la nostra tesi politica preferita..
onestamente ho smesso di guardare i canali “non commerciali”.. o meglio dire la RAI da quando hanno iniziato a fare solo politica e propinare immondizia.. che purtroppo pago con il canone.. cosa che almeno le tv “commerciali” non fanno..
posso scegliere (non se pagare il canone.. quello è obbligatorio..) e quindi non guardo programmi scadenti ne di dx ne di sx.. e non so chi vinca fra rai e mediaset o affini..
Idem per quel che riguarda il motivo per cui esistono le tv.. in teoria la tv di stato (pagata col canone..) esiste per fare informazione e cultura.. mentre le altre “commerciali” per fare pubblicità e beccare soldi..
in realtà non mi risulta che la rai faccia quello per cui io la pago.. mette pubblicità e non da cultura.. (se escludiamo quark.. ma non è molto..) in compenso da false informazioni come le tv commerciali.. o se devo correggermi.. veste la vera informazione con il colore che preferisce al fine di trovare giovamento da una notizia.. così come fanno le tv commerciali.. ma ancora.. io pago il canone per la tv “non commerciale” e pretendo la verità.. o meglio.. i fatti.. poi la verità me la invento io.. non loro..
mi aspetto che una tv commerciale mi dia la sua verità.. non mi aspetto che la tv di stato che io pago mi dia la verità del gruppo politico che la sponsorizza visto che sono io a pagare..
è incoerente.. ma è sempre stato così.. e così sarà.
circa FB e dintorni.. non cambia molto.. la gente si fa abbindolare dalla tv di stato o da quella commerciale.. e così farà con FB e altri sistemi.. internet stessa è fonte di un sacco di errori che poi vengono usati come false verità per ottenere risultati veri (sbagliati spesso.. ma pur sempre nella vita vera..)
l’ho visto molte volte quando internet del “popolo” si intreccia con il mio lavoro e allora si che ne leggo di cotte e di crude.. fortunatamente sono persona informata del mio piccolo mondo e posso permettermi di apprendere quanta ignoranza gratis c’è in giro.. e non dipende dai politici.. ahimè è la gente stessa che si fa pecora nel gregge.. e credo che gli piaccia.. sx e dx.. le pecore sono ovunque.. chi segue beppe grillo, chi segue prodi e chi segue berlusconi.. alla fin fine chi ci guadagna è chi conduce il gregge e non chi segue..
ma qua vado fuori tema :-D
@ Alessio Di Domizio
Scusami se rispondo in ritardo …
**** MODERATO ****
Ad ogni modo ribadisco che dobbiamo convincere con ogni mezzo quante più persone a far si che boicottino questa gentaglia che attualmente sta al governo alle prossime elezioni bisogna fare in modo che abbiano al più un numero minimo di rappresentanza nel parlamento poi sarà il futuro governo che penserà a promulgare leggi che segheranno definitivamente la gambe a Berlusconi e al suo impero mediatico, se io fossi stato Prodi è da tempo che avrei segate le gambe a Berlusconi per questo anche questa sinistra o centro sinistra non merita attenzione non meritano voti, tutte queste figure attualmente presenti nella scena politica italiana siano esse di destra, di sinistra di centro le dobbiamo mandare tutte a casa, è una vergogna che nel parlamento ci sia un personaggio come la Mussolini i discendenti di Benito Mussolini devono farsi carico delle responsabilità di Benito in persona per generazioni e generazioni e devono pagare le misfatte del loro capostipite.
Intanto adesso possiamo benissimo boicottare le trasmissioni di Fininvest, e benché il mio precedente commento sia stato censurato, ripeto quello che è all’occhio di molto persone la trasmissione Grande Fratello, non è spettacolo, non è arte è malcostume e abominio umano soprattutto in questi ultimi anni dove abbiamo visto nella scena di cinecittà gente matta che minacciava di cacare e pisciare chisà dove, vincitori che non hanno rispetto delle donne, donne pazze furiose che per banalissimi discussioni lanciano coltelli, piatti e bicchieri, ricchi sfondati che offendono la dignità dei spetatori dichiarando che le scarpe le usano per bere lo champagne (se ci stavo io dentro la casa del grande fratello quel ricco sfondato ma marcio dentro lo avrei gonfiato come una zampogna).
**** MODERATO ****
Per non parlare di trasmissioni come Uomini e Donne (modestamente io faccio sesso tutti i giorni e non mi serve andare a trasmissioni simili dove si divulga l’idea che nella vita bisogna essere incapaci di saper fare qualche cosa basta un po di bellezza e soprattutto mazzette o se volete tangenti)
**** MODERATO ****
Tra i miei familiari e parenti ci sono molti ufficilai e graduti dell’esercito, della finanza, dell’areonautica, della marina, poilizia, carabinieri ecc.ecc.e quando questi hanno cominciato la propria carriera sono state fatte le indagini su tutta la famiglia perché se ci stava qualche membro anche con un piccolo neo non avrebbero potuto avviare la fiera cariera militare. Incece oggi chi abbiamo al governo o in parlamento dentro la maggioranza?
**** MODERATO ****
poi ci sarebbe da fare il discorso sull’operato dell’attuale governo, a parte il discorso del bavaglio all’informazione che ha mosso questo articolo sono tanti i discorsi su quello che hanno fatto, su quello che non hanno fatto e su quello che avrebbero potuto fare. in soldoni
**** MODERATO ****
AD OGNI MODO LE LEGGI CHE HANNO FATTO LE HANNO FATTE IN VIRTU’ DEL LORO SCARSO QUOZIENTE DI INTELLIGENZA (SE VOGLIAMO DARE UNA VALUTAZIONE QUANTITATIVA STIAMO NON NEL CAMPO DEI NUMERI REALI MA NEL CAMPO DEI NUMERI IMMAHGINARI) E QUINDI UN QUALSIASI DEFICIENTI SU QUESTA TERRA RIESCE FACILMENTE AD AGGIRARLE
Oggi più che mai bisogna ripristinare assolutamente questi tre concetti
MERITO se non sai fare nulla, sei ignorante la società deve segarti le gambe non puoi diventare ricco sfondato senza fare nulla, con il rispetto di tutti i diritti che una persona deve avere moltissimi dei diritti vanno conquistati mostrando chairamente che si è all’altezza di averli.
GIUSTIZIA E UGUALIANZA e ora di finirla con le discontinuità sociali perché troppi sono i casi in cui molti si sono arricchiti senza merito, poi sono tutti uguali li vedi per strada come guidano in modo strafottende, li vedi agli sportelli della banca che non vogliono fare la fila ti rendi conto della loro profonda maleducazione e del loro comportamento che scxhernisce e offende i diritti degli altri , la libertà ecc. ecc. Per non parlare delle tasse ma dico io è possibile mai che chi gira con lo scuv, chi ha nel porto la nave, chi possiede un’azienda riesca puntualmente ad evadere le tasse? eppure la loro azienda è inscritta nella camera di commercio, il loro scuv è inscritto negli archivi della motorizzazione civile … insomma le tracce pubbliche sono moltissime per cui se lo stato vuole li costringe a fargli patare le tasse.
Ma comunque in moltissimi casi la colpa è anche degli altri, per esempio pochissimi (e io sono uno dei pochi) pretendono lo scontrino fiscale, la ricevuta fiscale denunciano certi fatti ecc. ecc. a se ame non mi emettono una ricevuta fiscale sull’istante chiamo la pattuglia della finanza.
LIBERTA’ DI OPINIONE SOPRATUTTO LA LIBERTA’ DI DIVULGARE NOTIZIE SU TRUFFE, ASSOCIAZIONI A DELINQUERE, MALEFATTE ECC. ECC. DI PERSONE CHE SI OCCUPANO DELLE COSE PUBBLICHE.
Invece di aver fatto leggi che tutelano la riservatezza di certi fatti criminosi bisogna mettere su leggi che sputtannano apertamente in modo da mettere certi personaggi esposti al linciaggio pubblico sul suolo pubblico. Se fosse così è da tempo che non avremmo nella scena politica squallide figure come Berlusconi in primis, come Scajola, come Dell’Utri, come Bertolaso … ecc.ecc. e come tanti imprenditori che si permettono persino di riedere sulle tragedie altrui e di massa in vista di occasioni di guadagno.
Anche nel nostro piccolo possiamo agire in tale senso basta denunciare apertamente certi fatti di cui siamo testimoni, SOPRATTUTTO FINIAMOLA DI FARE I PECORONI, GLI ITALIANI SU QUESTO SI COMPORTANO DA SEMPRE COME PECORONI TUTTI DICONO MI FACCIO I CAZZI MIEI PER QUIETO VIVERE, ETUTTI SI VEDONO I CAZZI PROPRI SOPRATTUTTO CON MEZZI PIUTTOSTO ILLECITI CHE LECITI.
@ Notturnia
Hai citato una mia osservazione e l’hai interpretata così:
“è come dire che una volta che si ha ottenuto molto poi si puo’ solo ottenere di meno.. e se mettiamo una situazione casuale nel mezzo possiamo darle la colpa perchè questo avvalora la nostra tesi politica preferita..”
Ma l’analisi che fai è sbagliata perchè quando si parla di Diritti, si presuppone che siano conquiste ultime rispetto ad una posizione sociale; non sono accordi mutevoli ogni anno (“si può solo ottenere di meno…”).
Il Diritto al divorzio o all’aborto sono tali, o non sono. Non ci sono vie mediane.
Come per la Libertà Individuale, rispetto alla schiavitù, il massimo diritto sarebbe Non essere schiavo; oltre a questo non ci sono altri diritti da conquistare in quanto schiavo, ma solo in quanto cittadino libero.
Uno degli scopi del sindacato ERA la conquista dei Diritti Umani e di equità sociale che, teoricamente, una volta raggiunti non avrebbero richiesto ulteriori lotte per acquisire altri diritti ma solo azioni per l’esercizio dei diritti acquisiti.
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Circa la seconda obbiezione che fai, posso capire che uno stesso fatto (la nascita della TV commerciale di Berlusconi) possa essere interpretato in modi diversi da più persone; ma l’interpretazione inizia a diventare univoca nel momento in cui si relaziona ad altri fatti accertati:
– Berlusconi (come Maurizio Costanzo) faceva parte della loggia massonica segreta “Propaganda Due” (P2) con la tessera n. 1816; associazione resa illegale nel 1982 per attività eversive.
– Licio Gelli, ufficiale della Repubblica di Salò e fondatore della P2, ha scritto un documento con Francesco Cosentino intitolato “Piano di rinascita democratica” che era la parte essenziale del programma della Loggia P2 per il controllo del Paese.
Documento quasi completamente integrato nel programma del 1994 di Forza Italia.
Tra i vari punti del Piano di Rinascita Democratica, leggiamo:
“immediata costituzione di una agenzia per il coordinamento della stampa locale (da acquisire con operazioni successive nel tempo) e della TV via cavo da impiantare a catena IN MODO DA CONTROLLARE LA PUBBLICA OPINIONE MEDIA nel vivo del Paese.”
“moltiplicazione delle reti radio e TV in nome della libertà di antenna”
“limitare il diritto di sciopero alle causali economiche ed assicurare comunque la libertà di lavoro”
“ricondurre il sindacato alla sua naturale funzione di interlocutore del fenomeno produttivo in luogo di quello illegittimamente assunto di interlocutore in vista di decisioni politiche aziendali e governative”
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Ora, considerando che più della metà del piano di Licio Gelli è stato attuato da Forza Italia (su wikipedia trovi l’elenco di tutte le riforme Gelli-Berlusconi attuate dal ’94 ad oggi) e che il padrone della prima TV commerciale nazionale è ora il Presidente del Consiglio e controlla l’Italia, che conclusioni vuoi trarre?
Pensi seriamente che sia un coincidenza?
@gui10
Vorresti far credere che negli stati uniti, un paese con 300 milioni di abitanti, si eseguono solo 1000 intercettazioni l’anno? Come no…
E poi cosa significa “1000(mille) intercettazioni l’anno”?
1000 numeri di telefono intercettati? 1000 persone intercettate?
@ MorfeoXp
Il dato può anche essere vero, non è importante, perchè il NUMERO delle intercettazioni non è rilevante in un confronto tra nazioni.
Anzi sarebbe un’aggravante della situazione criminale italiana.
Perchè l’Italia, a diferenza degli U.S.A., ha 4 regioni controllate totalmente dalla Mafia, con quasi 3/5 di territorio influenzato da organizzazioni criminali.
In Italia ci sono moltissime intercettazioni; e moltissimi arresti eseguiti a seguito delle intercettazioni.
Ovvero:
Dato che si delinque di più > Si intercetta di più > Per arrestare di più.
Le attuali leggi che vogliono promulgare non servono per tutelare la privacy dei cittadini ma per nascondere fatti come questi:
Copio e incollo ….
ROMA – In carcere l’intramontabile uomo delle trame Flavio Carboni, 78 anni, il giudice tributario Pasquale Lombardi, 77 anni, e l’imprenditore napoletano Arcangelo Martino, lui 63. Avevano costituito, dice la Procura di Roma, un’associazione a delinquere che con la corruzione, l’abuso d’ufficio, la diffamazione e la violenza privata mirava a condizionare “il funzionamento di organi costituzionali e di rilevanza costituzionale” nonché di “apparati della pubblica amministrazione dello Stato e degli enti locali”. Come si legge nelle ultime tre righe della lunga ordinanza di custodia cautelare, la loro era “una realtà organizzata del tutto corrispondente alla cosiddetta legge della Loggia P2”. La P2 del 2010.
I tre avevano organizzato una rete di contatti, larga e profonda, che consentiva a persone vicine al gruppo di essere collocate “in posizioni di rilievo in enti pubblici e apparati dello Stato” ed ottenere “appalti pubblici, provvedimenti giudiziari e amministrativi favorevoli”. Il “gruppo di potere occulto” ha mosso a fini corruttivi 4 milioni di euro ed è stato intercettato al telefono con diversi parlamentari. Tra settembre e ottobre 2009 i tre tentarono l’avvicinamento di alcuni giudici della Corte costituzionale per influire sul giudizio del lodo Alfano (la sospensione del processo penale per le alte cariche dello Stato, in realtà poi bocciato dalla Consulta). Il “clou” dell’attività del gruppo si realizzò il 23 settembre con una riunione – se ne contano sei, prima e dopo – nella splendida casa romana alle pendici del Campidoglio di Denis Verdini, coordinatore del Pdl, già indagato per l’eolico, il filone toscano dell’inchiesta sulla Protezione civile e la ricostruzione all’Aquila. Oltre a Carboni, Lombardi e Martino, quel giorno parteciparono Marcello Dell’Utri, il sottosegretario alla Giustizia (e magistrato) Giacomo Caliendo, i magistrati Antonio Martone e Arcibaldo Miller.
Al telefono preparando l’incontro, Lombardi dirà a Caliendo: “E poi stasera chiamo Antonio (Martone) per quanto riguarda la Corte costituzionale. Amm’ fà nu poc’ na conta a vedé quanti sonn’ i nostri e quanti sonc i loro… andò sta o’ buono e ando sta o’ malamente… Poi vediamo come bisognerà raggiungere i contrari… ci sono tutti i mezzi possibili”. Parallelamente il gruppo si è mosso per ottenere la candidatura alla presidenza della Regione Campania di Nicola Cosentino, sottosegretario alle Finanze indagato per concorso esterno in associazione camorristica. Lombardi esercitando pressioni su componenti del Csm, cercò di pilotare diverse nomine di alti magistrati, tra cui il campano Alfonso Marra alla presidenza della Corte di appello di Milano. Il 4 febbraio Marra, sostenuto dalle correnti della magistratura di centrodestra, fu eletto. A Marra l’ex magistrato Lombardi chiese subito un intervento per riammettere la lista formigoniana “Per la Lombardia” alle ultime elezioni regionali, “ma fu infruttuoso”, registrano gli inquirenti. In una telefonata il gruppo, invece, si vantò di aver fatto ritirare un candidato in Puglia. In diverse intercettazioni, ancora, s’ipotizza l’intervento sulla Suprema Corte per evitare alla Mondadori il pagamento di 200 milioni di euro per evasione fiscare. Il magistrato Martone si difende: “Non ho mai fatto nessuna pressione sui giudici della Corte costituzionale”. Il sottosegretario Caliendo conferma la sua partecipazione a una cena, “ma non si parlò del lodo”.
DALL’ARTICOLO APPARE CHIARO QUELLO CHE SEMPRE SOSTENGO E SEMPRE SOTERRO’ CHE INVECE DI ESSERE CELATO VA DIVULGATO IN MODO CHE SIA DI DOMINIO PUBBLICO … DIETRO LA TRUFFE, LE ASSOCIAZIONI A DELINQUERE DI STAMPO MAFIOSO C’E’ SEMPRE LUI BERLUSCONI CON I SUOI PARTITI, I SUOI PROSELITI E I SUOI SCAGNOZZI.
QUESTA E’ LA VERA PRIVACY CHE VOGLIONO TUTTELARE?
@ Alessio di Domizio
Se mai trovi degli errori sull’articolo che ho copiato e incollato qui, cerclo su internet, trova chi ne è l’autore e parlane con lui degli eventuali errori, magari ti conquisti una nuova posizione lavorativva … non si sa mai, prova