Carlucci e Barbareschi, i timonieri nazionali della rete

È singolare che nel 2009 in Italia, siano due personaggi rubati al mondo del varietà a dettare l’indirizzo legislativo della rete. Due personaggi che hanno peraltro dimostrato di avere le idee parecchio confuse tanto sulla rete stessa – mi riferisco all’intervento di Barbareschi circa Youtube – quanto sulla tecnologia – magistrale l’intervento della Carlucci sul consumo di elettricità dei PC, che renderebbe la “pirateria” economicamente non conveniente causa bolletta ENEL e usura del computer.

I due soggetti citati, hanno spinto (Carlucci) e si troveranno a valutare (Barbareschi), una proposta di legge intitolata:

Disposizioni per assicurare la tutela della legalità nella rete internet e delega al governo per l’istituzione di un apposito comitato presso l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

Dietro all’altisonante genericità del titolo, si celano alcuni intenti piuttosto dirompenti, su cui molto si è discusso, fra cui quello relativo all’abolizione della possibilità di caricare su Internet qualunque genere di contenuti in anonimo, che siano testi (commenti), materiale fotografico o multimediale etc.

Non mi dilungherò sulla critica ai contenuti tecnici della proposta (per la quale vi rinvio altrove), la cui inapplicabilità tecnica ne fa un ulteriore, insensato, ingorgo per il già agonizzante sistema giudizario nazionale.

Non aggiungerò ulteriori elementi al ridicolo di cui i due personaggi citati si sono già coperti ogni qual volta sono entrati in merito tecnico.

Vorrei solo sottolineare quanto poco valga il criterio della competenza in Italia – da Levi a Urbani a Barbareschi, Carlucci, D’Alia – anche quando si tratti di legiferare sulle questioni più scottanti e potenzialmente esplosive legate ad un settore che sempre più porrà sotto il suo segno il futuro del paese.

Oggi, con Barbareschi a recitare maldestramente il ruolo di paladino dei diritti delle major e la Carlucci eroina della tutela contro la diffamazione a mezzo Internet (ma non esisteva già una norma?), della lotta alla pedofilia e alla “pirateria” – tutto in una legge! – sapendo che buona parte dei miei lettori conosce più di loro le rispettive materie di competenza, dovrei sentirmi ben rappresentato presso le istituzioni?

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