
Il Mega Drive è stato senza dubbio una delle console che ha maggiormente affascinato i videogiocatori dalla fine degli anni ’80 alla prima metà dei 90.
Nella battaglia senza fine con il suo acerrimo nemico “a 16 bit”, il Super Nintendo, ha mostrato grandi doti di versatilità, sfornando capolavori in tutte le tipologie di titolo possibili, dal platform (Sonic e Ristar solo per citare un paio di nomi), agli RPG (Shining Force), ai beat’em up sia 1-on-1 (con il porting di Street Fighter II o Mortal Kombat) che a scorrimento orizzontale …

Continuiamo anche quest’oggi nel miniciclo dedicato esclusivamente ai “16-bit” che furono.
Ed in particolare ci occuperemo di uno dei titoli che diedero maggior risalto internazionale ad Electronic Arts, colosso mondiale del settore dei giorni nostri.
Lasciamo il campo dunque a Desert Strike: Return to the Gulf.
L’originale game-concept è frutto della mente di Mike Posehn, sviluppatore divenuto freelance dopo aver lavorato proprio con la EA. Inizialmente, ispirato dal conflitto degli anni ’80 tra Iraq ed Iran, Posehn aveva previsto l’utilizzo molti veicoli militari, con una tipologia più vicina a quella che potremmo definire …