
C’era una volta, tanto tempo fa, una batteria di software house che sviluppavano applicazioni e, in particolare, videogiochi tentando di spremere letteralmente ogni singolo bit che l’hardware gli metteva a disposizione pur di offrire un’esperienza di gioco innovativa, sbalorditiva ed entusiasmante.
Non sempre gli sviluppatori riescono a concretizzare quello che hanno in mente, ma l’idea che mi sono personalmente fatto quando penso all’era pre-PC nel mondo dei videogames, è che all’epoca l’impegno speso nell’ottimizzazione era molto spesso più che evidente.
Oggi, invece, vi parlo di una notizia che ho appreso qualche giorno …