
So bene che da anni l’attenzione del mondo tecnologico è spostata sul mobile, che Krait, Tegra, Snapdragon sono ormai più noti di processori che hanno scritto la storia dell’informatica come Alpha, MIPS, PowerPC e 68k. Però qui in Appunti Digitali circolano molti veterani informatici e in generale molti di noi seguono con passione la storia informatica. Per questo voglio porvi una domanda relativa ad uno snodo fondamentale nell’evoluzione del Mac, un enorme “what if” che avrebbe condizionato pesantemente tutto il mercato.
La domanda in forma estesa è la seguente: se Jobs …

Se dovessi scegliere una canzone da dedicare a Apple, sarebbe “Bella senz’anima” di Riccardo Cocciante, per la facilità e la freddezza nello scaricare i microprocessori che non ritiene più utili alla sua causa (il mero profitto). Ovviamente dopo averli spremuti per bene, specialmente in ambito marketing, esaltandone le incredibili capacità… fino al giorno prima dell’abbandono.
Mi riferisco in particolare a quelli montati nei famosi Macintosh, che hanno visto fasi o ere segnate dall’impiego di precise famiglie di processori che hanno contribuito al “marchio di fabbrica”, quell’elemento di “biodiversità” che poneva i …

Con la Commodore fuori dai giochi a seguito del fallimento occorso nel 1994, le possibilità di far rivivere l’Amiga nel connubio hardware & software che ha sempre contraddistinto queste macchine sono, di fatto, svanite.
C’è stato il tentativo di aggiornare le macchine esistenti con CPU PowerPC e schede grafiche più potenti, oppure costruendo nuovi computer basati sempre sulle nuove CPU di Motorola (similmente alla strada intrapresa da Apple coi suoi Macintosh), ma da vecchio e affezionato amighista i chiodi fissi rimangono la famiglia 68000 e i chip custom disegnati da Jay …

La corsa alle prestazioni e, soprattutto, ai RISC era iniziata con la precedente generazione e proseguiva per dimostrare, se ancora ce ne fosse stato bisogno, che i CISC non erano affatto spacciati, come alcuni specialisti del settore avevano, al contrario, profetizzato.
L’80486 di Intel e il 68040 di Motorola avevano mostrato che eseguire la maggior parte delle istruzioni in un solo ciclo di clock era possibile anche per questi illustri rappresentanti della macrofamiglia, ma il prossimo scoglio si presentava arduo da superare: eseguirne di più in un solo ciclo con un’ISA …

Parlare di un microprocessore in maniera non banale richiede un certo sforzo. Bisogna infatti andare a caccia di documentazione adeguata, con lo user o reference manual in qualità di prima scelta (anche se in genere si tratta di tomi di centinaia e centinaia di pagine) poiché riportano le informazioni più dettagliate sul suo funzionamento.
Ciò è tanto più difficile quanto più vecchio e/o raro è il pezzo di silicio in questione, e riuscire a trovare qualcosa di decente diventa spesso un’impresa notevole. Capita, infatti, tante volte di perder più tempo a …

L’avvento degli anni ’90 sembra dare una scossa concreta al settore dei microprocessori CISC, che con l’introduzione e la diffusione delle architetture di tipo RISC hanno subito un duro colpo relativamente a prestazioni, costi e consumi.
Apre le danze Intel nell’89 col suo 80486 (di cui parleremo in qualche futuro articolo), realizzando una CPU in grado di erogare ben 15 MIPS (e 1 MFLOPS) a 25Mhz: numeri da fantascienza se consideriamo la sua complicata ISA, che si porta dietro la famigerata e mai abbastanza indigesta retrocompatibilità x86.
Motorola, che è solita marcare …

A tre anni di distanza, nel 1987 Motorola presenta il 68030, revisione del core introdotto col 68020, similmente a quanto aveva fatto in precedenza col 68000 e il 68010, in quello che sarà un ciclo pari-dispari che contraddistinguerà questa fortunata e apprezzata famiglia di microprocessori.
Revisione può sembrare un termine che sminuisce l’importanza di una CPU, ma non deve avere necessariamente un’accezione negativa. Al solito, bisogna guardare ai fatti e alle novità introdotte, tenendo in debito conto il contesto in cui ciò avviene.
Se gli 84mila transistor del 68010 rappresentano appena il …

Forte del successo e consenso ricevuto dal primo rappresentante, il 68000, negli anni a seguire Motorola si dedicò a ritoccare il progetto col 68010 (sistemando alcuni errori e aggiungendo qualche funzionalità utile per la scrittura di s.o.) e fornendo anche una soluzione a basso costo col 68008 (che, col bus indirizzi a 20 bit anziché 24 e col bus dati a 8 bit anziché 16, permetteva di utilizzare un package da 48 pin invece dei canonici 64).
Si trattò, in ogni caso, di leggere modifiche al core (che cambiò poco), portandosi …
1 luglio 2009: chi di voi non ha mai sentito parlare di memoria virtuale, paginazione, file di swap, virtualizzazione delle risorse, ecc… scagli la prima pietra!
Sono tutte cose con cui abbiamo a che fare, utilizzamo e diamo anche per assodate da parecchio tempo. Difficile immaginare oggi un mondo senza questi utilissimi strumenti. Eppure parecchi anni fa chi smanettava coi primi computer “domestici” non conosceva nemmeno la loro esistenza, essendo relegati a sistemi parecchio costosi (mainframe, minicomputer, workstation).
Ovviamente, col passare degli anni e la continua diffusione dell’informatica, approdarono nel mercato consumer …
Se il primo amore non si scorda mai, il secondo può essere quello di tutta una vita…
No, non avete sbagliato a digitare e non siete finiti nel sito ufficiale della collana Harmony : siamo sempre su Appunti Digitali e, anche se l’inizio non sembra in linea con l’argomento “tecnologia”, dipinge piuttosto bene la storia e lo stato d’animo di chi, avendo iniziato la propria carriera di programmatore smanettando su un glorioso MOS 6510, è rimasto letteralmente folgorato (in tutti i sensi, dopo quello che avete appena letto) dal successivo microprocessore …