Morire su Facebook

facebook_squared_logo.jpgUno degli argomenti più curiosi dei social network, per quanto macabro, è la morte degli utenti che lo popolano.

Nessuno infondo si è mai posto la questione, per quanto di iniziative bizzarre ne siano state intraprese. Fin’ora gli account di persone decedute sono rimasti appesi nel limbo della rete e c’è persino chi si è preso la briga di censirli e raccoglierli in apposite pagine web. Facebook ha deciso di affrontare la questione.

Considerata la difficoltà nel far sparire le proprie tracce di sé, quando si è ancora vivi e attivi nelle proprie volontà, figuriamoci se Facebook ha intenzione di acconsentire all’eliminazione di un account di cui l’unico che conosceva la password non è più tra noi.

Il social network ha messo a disposizione dei familiari delle persone decedute un form in cui comunicare il triste evento e trasformare il profilo in una sorta di lapide virtuale, in cui sarà possibile continuare a lasciare messaggi in bacheca e a leggere alcune informazioni del profilo, compresa la data di morte naturalmente. Mi raccomando, teneteci una bella foto di voi nel profilo, non si sa mai…

Facebook mantiene le relazioni tra persone, è il secondo sito più visitato al mondo, dopo Google ed è diventato, se non indispensabile, necessario per tenersi in contatto con alcune delle nostre conoscenze.

Visti quali sono gli ambiti della nostra vita, e il modo in cui più o meno ha cambiato le abitudini di milioni di persone e di aziende è innegabile che stia entrando a far parte della nostra esistenza, come Google e i telefoni cellulari prima di questo.

Il quotidiano delle persone è la crepa in cui si infila l’abitudine, il riconoscimento di un ruolo e quindi una certa forma di potere.
È una tecnica antica quanto il mondo, usata sia oggi dai consulenti di marketing che dalle istituzioni politiche e religiose da secoli, e addirittura millenni.

Prendere parte ai momenti salienti della vita delle persone ed esserne sempre al centro è un buon modo per durare a lungo. I palazzi signorili e le chiese danno sulle piazze, i campanili scandivano le ore e i ritmi di vita, le festività, i lutti e mettevano in allarme la popolazione in caso di calamità o attacchi. I matrimoni si svolgono in chiesa o in comune e così i funerali.
Insomma, niente di nuovo, ma è curioso quanto Facebook si voglia imporre a fondo nella vita di ognuno di noi.

Torno a ripetere: mi raccomando la foto!

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