di  -  giovedì 8 Gennaio 2009

I newyorkesi che scaricano musica sui loro iPod dovranno pagare una tassa del 4% sul costo del brano che hanno acquistato, questa l’idea di David Paterson, governatore dello stato, per tentare di combattere la crisi di bilancio.

La tassa, già stata soprannominata iTax, riguarderà anche gli ebook e qualsivoglia servizio d’intrattenimento digitale. Contro l’aumento di questa tassa si è schierata la NetChoice, che conta in qualità di membri aziende del calibro di eBay, AOL e Yahoo!

Steve DelBianco, direttore esecutivo di NetChoice ha dichiarato: “Con il riscaldamento globale ed un mondo che sta esaurendo il petrolio, l’ultima cosa che i governi dovrebbero fare è aggiungere tasse su qualcosa che non usa l’olio e non produce inquinamento; il download di contenuti digitali è il modo migliore per combattere l’inquinamento in quanto non richiede di guidare fino al negozio”.

Ritengo che una tassa del genere possa solamente incoraggiare la pirateria, infatti già ora molti utenti ritengono che spendere 0.99 cent per un brano sia troppo e preferiscono scaricarlo, figurarsi ora che i prezzi saranno rincarati a causa di questa tassa. Ma non c’è solo l’iTax, infatti il governatore ha approvato altre 137 tasse per il biennio 2009-2010.

Tra queste da segnalare sicuramente la obesity tax con la quale Patterson tenta di combattere il problema dell’obesità. Verranno tassate tutte le bevande gasate e non dietetiche, come la Coca-cola. Già in altri stati esistono tasse di questo tipo ma la proposta del governatore si contraddistingue perché per la prima volta separa bibite dietetiche e non facendo leva sui valori calorici.

10 Commenti »

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  • # 1
    Ciny2
     scrive: 

    Questa è pura follia!

    Non oso immaginare quando costerebbe poi un brano su iTunes, visto che adesso ci saranno i prezzi variabili a seconda dello stato ormonale della major di turno.

  • # 2
    demon77
     scrive: 

    Immagino la gioia ed i canti di tripudio.. :-P

  • # 3
    4D
     scrive: 

    Fanno bene ad introdurre questa tassa !
    America, Italia o quello che volete, la gente è sempre la stessa.
    Arrivano alla fine del mese in lacrime che non sanno come far quadrare i conti ma alle scarpe di marca non rinunciano, il telefonino da uno stipendio non rinunciano, il lettore mp3 che memorizza 10000 discografie complete non rinunciano, questo non rinunciano, quel ninnolo non rinunciano, quell’altro neanche a parlarne.
    Sono morti di fame ma vogliono vivere alla grande come se fossero tutti Abramovich.
    Il concetto è semplice: vi piace tanto spendere nelle caxxate ? Dal momento che ne avete spendete ancora !
    Tassa qui, tassa là, tasse dappertutto !
    Gli usa sono andati a donnine con sta storia dei mutui perchè la gente non li pagava più, ma chissà come mai ho il forte sospetto che i soldi che non c’erano per la rata, invece saltavano fuori puntuali per l’ultimo gingillo alla moda.
    Se lo meritano, finchè non capiscono e maturano.

  • # 4
    Redvex
     scrive: 

    Effettivamente 4D non ha tutti i torti. Non sono beni primari quindi se proprio bisogna tassare, si tassano i beni superflui.
    Se non fosse per il fatto che in questo modo nessun comprerà brani ma si limiteranno a scaricarli per vie alternative.
    Poi sinceramente a sentire certe cose mi fa pensare a gente tipo Adriano che prende 500.000 euro mensili quando con quello stipendio paghi 300 dipendenti.

  • # 5
    Alessio Di Domizio
     scrive: 

    @ 4D
    Prima di tassare gli mp3 magari converrebbe tassare il carburante e portarlo a livello europeo, che col calo del costo del petrolio negli USA hanno già ripreso a comprare SUV (http://www.npr.org/templates/story/story.php?storyId=97583130)

    E tanto che ci sono una bella tassa sui veicoli di grossa cilindrata, inquinanti e non efficienti, non guasterebbe.

    Ma no, giusto, si deve salvare Detroit. Allora sì, tassiamo gli obesi e gli mp3 che si fa prima…

  • # 6
    Auch
     scrive: 

    Ma fanno bene un par de palle, invece di favorire l’acquisto e il download online dei contenuti digitali le vanno pure a tassare per il loro tornaconto personale.

  • # 7
    Pio Alt
     scrive: 

    Hai ragione 4D e i telefonini e le scarpe li comprano solo perchè non sono capaci di rubarli, se fosse facile come scaricare musica lo farebbero anche per quelli!

    Ciò non esclude che i più ladri siano le società che tutelano i propri “diritti” di sfruttamento attraverso la corruzione della politica :D

  • # 8
    Gustavo
     scrive: 

    l’analisi di 4D è corretta in parte, perchè tassare la musica che è superflua va bene, ma io mi concentrerei su cose tipo computer e cellulari piuttosto che sul singolo brano mp3, perchè non penso che per colpa di un albuma a 10€ ogni 2 mesi uno non arrivi a fine mese.

    Comunque, quando si parla di soldi pubblici, sono io male informato o non mai sentito dire i politici “facciamo almeno di aumentarci lo stipendio oppure togliamoci il 3% per far fronte alla crisi”…..

    Per concludere, finchè tassano la coca cola a me sta anche bene…..ma se continuano così ci troveremo anche la tassa sull’aria

  • # 9
    kyra
     scrive: 

    Si d’accordo, si tratterà anche di beni superflui….ma qui si esagera! Anche secondo me è un provvedimento che contribuirà a far aumentare la pirateria, già sono pochi quelli che realmente acquistano gli mp3, figuriamoci con un aumento dei prezzi! Ma a parte questo, nn credo che sia questa la strada per fronte alla crisi …

  • # 10
    Agramante
     scrive: 

    @ 4D:

    Dovresti avere il pudore di informarti o studiare prima di parlare di argomenti dei quali risulti assolutamente digiuno, come ad esempio la crisi economica.

    Ti dico solo che, attualmente, per uscire dalla crisi economica, bisognerebbe che le famiglie consumassero di più. Infatti in periodo di crisi le famiglie tendono a diminuire la richiesta sui beni non di prima necessità, e facendo così, innescano un circolo vizioso, cioè: meno domanda – meno produzione – lincenziamenti/blocchi di produzione – crisi economica.
    Quindi per fermare la crisi bisogna incoraggiare le famiglie a SPENDERE, anzichè risparmiare(perchè così facendo alimentano la crisi), e ovviamente si parla di spendere su beni NON di prima necessità, visto che su quelli di prima necessità la domanda non cala mai …
    Totale: questa tassa va CONTRO i principi basilari del combattere la crisi economica. E’ una cosa insulsa IN QUESTO MOMENTO PER L’AMERICA. Fortunatamente è un delirio circoscritto a NY.

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