di  -  venerdì 12 Dicembre 2008

liverpool_airport_biofuel.jpgL’aeroporto John Lennon di Liverpool, in Inghilterra, sta dando il via ad un esperimento che prevede la realizzazione di un impianto di filtrazione dell’aria, capace di produrre biodiesel dalla trasformazione di CO2.

Il prototipo, che secondo le intenzioni sarà in grado di produrre 250 litri di biocarburante ogni giorno, spingerà l’aria attraverso dei filtri “foto-bioreagenti”a base di alghe. Queste grazie ad un afflusso massiccio di anidride carbonica, subiranno una drastica accelerazione della crescita, finché non saranno pronte per essere raffinate per estrarne combustibile.

Il biocarbutante che ne risulterà sarà utilizato per alimentare i veicoli di terra che operano nell’aeroporto inizialmente, ma se l’esperimento andasse a buon fine, gli ideatori prevedono l’espansione dell’impianto per arrivare ad una produzione di 3000 litri giornalieri.

Non sono stati diffusi i costi per la realizzazione di tutto l’impianto, non se ne conosce quindi l’attuale fattibilità in termini economici.

L’augurio è che tale sistema possa crescere in fretta, perché è la prima volta che trovo una notizia sui biocarburanti che possa realmente definirsi ecologica. Il ricircolo continuo dell’anidride carbonica prodotta dalla combustione permetterebbe di dare una tregua all’effetto serra, e la possibilità di produrre carburante lontano dai pozzi di petrolio, senza togliere terreno all’agricoltura porterebbe sostegno anche all’economia.

Tecnologia da tenere d’occhio quindi, facciamo un altro nodo al fazzoletto.

30 Commenti »

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  • # 1
    Michele
     scrive: 

    Se si potesse qui invece alimenteremmo a carbone le auto…

  • # 2
    Brustolino
     scrive: 

    Carburante che andra’ a inquinare comunque…
    L’idrogeno è il futuro.

  • # 3
    fabius
     scrive: 

    Per tirare fuori dall acqua l idrogeno tramite elettrolisi server petrolio, per produrre corrente elettrica, quindi di fatto anche l’idrogeno “inquina” (indirettamente certo, ma sono proprio i costi indiretti in termini di inquinamento che contano). Il futuro sono i pannelli solari. Per assurdo se coprissimo 1/5 del deserto sahariano con questi produrremmo lo stesso quantitativo di energia elettrica che consuma il mondo intero oggi. Tralasciando i problemi certo non piccoli derivanti dal trasporto della corrente nei vari paesi. Anche qui l’ inquinamento “indiretto” è presente, ma in misura relativamente minore. Intendo la produzione di pannelli solari ad alta efficieza e il loro trasporto/montaggio in loco.

    Grazie.

  • # 4
    Gaspare
     scrive: 

    “carburante che andrà ad inquinare comunque”

    si ma almeno le emissioni non andranno ad incidere, quindi almeno si inquina una volta sola. Mi sembrerebbe già un bel passo in avanti, in attesa della diffusione delle nuove tecnologie (se mai avverrà…)

  • # 5
    Carlo
     scrive: 

    x Brustolino

    Scusa ma l’idrogeno come pensi di “estrarlo” ?

    Al momento è molto svataggioso produrlo ed non esiste in natura.

    Sai che per ogni auto ad idrogeno serve qualcosa come $3000 in platino per le celle ?

    Io sono “moltissimo” a favore dello sviluppo sostenibile ed ecologico anche a costo di qualche sacrificio però non vorrei che si creassero falsi miti, tipo che l’idrogeno sarà la panacea di ogni nostro male.

    Dei “riciclati” saluti.

    Carlo

  • # 6
    Simone
     scrive: 

    @ (3)

    Concordo con tutta la prima parte che hai scritto…ma vorrei fare notare che i discorsi sul “coprire il sahara” lasciano il tempo che trovano per vari motivi, il primo è di natura tecnica…prova a mettere un pannello solare dove c’è sabbia, alla prima tempesta se sei fortunato lo trovi coperto…se sei sfortunato lo trovi distrutto dalla sabbia (è abrasiva).

    La seconda motivazione è di carattere energetico…i pannelli non producono la potenza che viene indicata dal produttore (indicano la potenza massima nelle condizioni di riferimento) bensì la potenza che riescono a convertire dal sole (nei casi migliori nell’ordine del 17%) che tiene conto anche del fattore NOCT (al suo interno ritrovi la temperatura alla quale i pannelli operano)…se la temperatura esterna è alta il rendimento dei pannelli scende (in certi casi crolla)…non credo che nel deserto faccio fresco…e quando lo fa non c’è sole…sono “piccoli” problemi da considerare…poi si dirà…niente fotovoltaico ma termodinamico…anche su questo i problemi mica sono pochi…perchè si tratta pur sempre di impianti termici nei quali cambia la sorgente energetica…il condensatore bisogna pure raffreddarlo per condesnare il fluido termovettore…e per farlo o usi acqua (non so quanto sia facile nel sahara) oppure aria forzata…spendi energia per questa ed alla fine immetti in rete meno…

    Un conto sono i titoli dei giornali “copriamo il deserto”, un conto è la realtà…

  • # 7
    fabius
     scrive: 

    @simone

    Hai ragione, molte problematiche sono insormontabili se non con costi decisamente troppo elevati per chiunque in relazione al guadagno dato dalla vendita di energia prodotta in questo modo. Il mio intervento era un “per assurdo” , nel senso che a livello di idea porterebbe meno inquinamento dell’ utilizzo dell’ idrogeno.

    Detto questo ti ringrazio per aver elencato molte informazioni che non conoscevo sui problemi dell’ installazione di pannelli solari sia fotovoltaici che termodinamici in ambienti estremi (per l’uomo e per gli apparati).

    Grazie.

  • # 8
    Simone
     scrive: 

    @ fabius

    Per carità, non sono un esperto e non volevo apparire “saccente”, solo che lavoro nel settore “energia” (faccio ricerca all’Univ sul campo dei motori a combustione interna ma il mio campo di specializzazione è in generale il settore Energia), inoltre per la libera professione mi sono interessato al solare, quindi alcune cose le ho affrontate sotto l’aspetto professionale e purtroppo devo notare che troppe informazioni che girano sono molto superficiali e rischiano di traviare chi è realmente interessato, devo cmq dire che sei una persona che dimostra una certa preparazione, mi stupisce leggere la tua discussione sull’idrogeno, sei una delle poche persone che si è resa conto del “bilancio energetico negativo” dell’idrogeno…inoltre faccio notare una cosa che gli ambientalisti non dicono…ma il vapore acqueo è un gas serra “in maniera superiore” rispetto alla CO2…purtroppo devo notare che anche alcune classi di ingegneri non sono a conoscenza di questo, pur essendo per definizione orientati a problematiche di tipo ambientale, così come in materia (so che sto andando fuori tema) di risparmio energetico negli edifici si pensa solo a coibentare (e quindi ridurre lo scambio convettivo) trascurando completamente il termine legato all’irraggiamento…che ricordo dipendere dalla temperatura elevata alla 4a potenza…(quindi forse da tenere presente)

    Dico tutto ciò perchè tante, troppe volte su temi energetici l’ignoranza la fa da padrone, e basta un minimo di campagna “pseudoecologista” per convincere persone di cose inesatte…

  • # 9
    maumau138
     scrive: 

    Scusate, ma non avete mai sentito parlare di energie rinnovabili? Se l’idrogeno invece di produrlo con energia presa da una centrale a petrolio lo producete con energia presa da un impianto eolico (per dirne una), avete riportato il bilancio in positivo. Sono comunque daccordo sul fatto che il vapore acqueo può essere dannoso come e anche più della CO2; quindi spero in futuro di vedere mezzi di trasporto che vadano a corrente elettrica piuttosto che a idrogeno o peggio a combustibili fossili.

  • # 10
    Pyres
     scrive: 

    scusa se hai già energia eolica perché dovresti usarla per estrarre idrogeno? tanto vale che la immagazzini in un accumulatore e usi direttamente macchine elettriche… troppo logico? °_°

  • # 11
    Mauriziosat
     scrive: 

    ma infatti
    Il principale problema dell’ecologismo è ch edi solito gli ecologisti sono laureati in scienza delle merendine.
    Se va bene sono esperti in TETRO ANTICO oppure in COMICITA’ TELEVISIVA.
    I leader ecologisti sono o COMICI o ATTORI o politici trombati..
    .
    ne deriva che di fisica non ne capiscono un tubo e sparano sciocchezze a palate.

  • # 12
    maumau138
     scrive: 

    @Pyres
    Infatti ho anche scritto di sperare nell’uso di auto elettriche, ma se il mercato dovesse proporre solo auto ad idrogeno l’utilizzo di energie rinnovabili per l’idrolisi eliminerebbe l’inquinamento da combustibili fossili… ma forse era troppo difficile da capire

  • # 13
    buthanol
     scrive: 

    cito: “faccio notare una cosa che gli ambientalisti non dicono…ma il vapore acqueo è un gas serra “in maniera superiore” rispetto alla CO2”

    Infatti questo lo vado ripetendo spesso ma mi prendono per pazzo.
    A quanto pare il vapore sprigionato dalla combustione potrebbe risultare ancora più dannoso della CO2!
    Ci sarebbe bisogno di un condensatore di bordo che “espelle in stato liquido” il vapore. Cioè fa fare la pipì alle auto!
    Correggetemi se sbaglio!

  • # 14
    Nat
     scrive: 

    Da profano: ma la tanto discussa fusione nucleare a che punto sta? E’ realmente qualcosa di fattibile e vantaggioso in termini energia/costo/inquinamento o e’ un’altra tecnologia di cui se ne sentira’ parlare per i prossimi 50 anni senza mai vedere risultati?

  • # 15
    Kino
     scrive: 

    @Nat
    Aspetta e spera, la fusione è una bella cosa, ma fusione a freddo stabile ancora non è stata ottenuta (e ho i miei dubbi si riuscirà ad ottenerla entro tempi brevi)

    Ad ogni modo per quelli che credono che l’idrogeno sia chissà cosa: l’idrogeno non è altro che un vettore di energia.. spendi a monte l’energia per ottenere l’idrogeno e lo fondi con l’ossigeno (o lo bruci, a seconda) per ricavare l’energia, il problema è che come qualsiasi ingegnere o fisico saprà qualsiasi trasformazione comporta una perdita di energia, in questo caso decisamente considerevole (sia in entrata, sia in uscita).

    Personalmente vedo l’uso dell’idrogeno come fumo negli occhi, l’ennesimo esempio di potere dei mass media per cui fa figo pubblicizzare una tecnologia che tutti questi vantaggi non li da (anzi…). Nell’immediato futuro andremo ancora bene con il petrolio, tanto per ora ce n’è a sufficienza; poi probabilmente sarà la volta dell’etanolo prodotto tramite colture intensive di alghe o bambù giganti o simili. Quando i tempi saranno maturi per lo sviluppo di accumulatori decenti (che adesso come adesso sono l’unico freno) si comincierà a parlare di macchine elettriche pure. Questo per quanto riguarda i vettori e l’uso in campo automobilistico, per quanto riguarda la produzione vera e propria di energia credo che si andrà avanti con il nucleare ancora a lungo dato che tuttosommato funziona bene; nel frattempo stanno lavorando su implementazioni sempre più efficienti di sfruttamento solare, eolico, moti ondosi e compagnia bella, prima o poi probabilmente si passerà ad un modello energetico decentralizzato in cui ognuno produce un pò di energia tenendo quella di cui ha bisogno e immettendo nella rete quella d’avanzo, il tutto con TUTTI i sistemi produzione di energia rinnovabile a seconda delle convenienze dei luoghi

  • # 16
    Vas.ko
     scrive: 

    A proposito di energie alternative e idrogeno, leggetevi questa ricerca pubblicata dal MIT ad agosto:

    http://web.mit.edu/newsoffice/2008/oxygen-0731.html

    In sostanza sono riusciti ad ottenere in laboratorio un modo pulito ed efficiente per convertire energia elettrica in idrogeno, “mimando” quanto fatto dalle piante. Un possibile utilizzo che indicano è quello di abbinarlo con dei pannelli solari, in modo da immagazzinare l’energia sotto forma di idrogeno da usare per quando il sole non splende.

    Le tecnologie ci sono, la soluzione non sarà una sola, sarà un insieme di fattori, ma DEVE cambiare la mentalità della gente. Deve capire che NON ABBIAMO le risorse per vivere con il tenore che abbiamo oggi.
    Esiste un unica via, e parte dal basso: risparmio energetico, acquisti orientati, cambiamento di alimentazione (non dimentichiamo che è il metano ad avere un effetto serra molto più intenso di vapore acqueo e anidride carbonica: e noi stiamo alimentando 14 miliardi di annimali da allevamento, con carne che chiede di essere congelata e immagazzinata e trasportata. E diciamocelo, non abbiamo bisogno di mangiare carne tutti i giorni, come spesso avviene. La nostra società È terribilmente viziata). Spero che chiunque abbia a cuore i problemi ecologici del pianeta, e che magari scrive anche su questo blog, si sia già messo in discussione per quanto riguarda i propri stili di vita.

  • # 17
    Doraneko
     scrive: 

    Per avere in uscita idrogeno capace di dare 1 di energia, bisogna dare dentro 1,3 di energia.
    In parole povere l’idrogeno e’ svantaggioso.
    Avrebbe senso usarlo come vettore di energia solo se per qualche strano motivo si avesse una fonte di elettricita’ talmente mostruosa da permetterci di poterla sprecare.Oppure se proprio ci fosse qualche particolare necessita’.

  • # 18
    Gas
     scrive: 

    @Simone
    Visto che i sembri piuttosto informato sull’argomento ti chiederei di chiarirmi le idee sul fotovoltaico:
    Ho sentito (oppure ho letto, non ricordo) che anche le attuali celle fotovoltaiche hanno un “bilancio energetico negativo”, ovvero la quantita’ di energia che viene impiegata per produrre un pannello non verra’ mai generata dal pannello stesso. Ti risulta ?

  • # 19
    Ser
     scrive: 

    @ Gas

    No è falso.
    Il tempo di vita medio di un pannello (in generale senza entrare nei dettagli dell’efficienza, della tipologia ecc.) è dell’ordine dei 25 anni.
    In 25 anni si produce assai più energia di quella spesa per la costruzione (in tonnellate equivalenti di petrolio).

  • # 20
    Simone
     scrive: 

    @ Gas

    diciamo che dipende da vari fattori,ma in linea di principio è corretta la risposta di “Ser”, diciamo che l’energia la recuperi in un periodo piuttosto variabile, ma grossomodo in 7-10 anni dovresti recuperare tutto…poi c’è chi parla di 2, chi dice “mai”…ma di fatto si recupera…più che altro il problema è un altro…parliamo di superfici esposte…sento sempre parlare di germania e paesi nordici (per inciso…sono da due mesi in svezia per fare un periodo di ricerca e qui non ne ho visto mezzo di solare), se consideriamo il tetto di una casetta unifamigliare posso disporre di una grande superficie per una sola utenza…ma pensate a milano, 10 piani con un tetto per unità abitativa irrisorio…pannellate quanto volete…l’energia prodotta sarà sempre un’inezia rispetto a quella consumata…si dirà…bisogna pure cominciare da qualche parte…ma in questi casi forse è una buona idea giusto quella di mettere pannelli solari termici per l’acqua sanitaria, occupano poco per ogni utenza ed aiutano a ridurre il consumo della caldaia (riducono…non eliminano se non in certi casi, e solo per l’acqua sanitaria…fare il riscaldamento a pannelli termici è la più grande caxxata che ho sentito).

    Sul nucleare da fusione si sta lavorando…ma il fatto che nasca un impianto non significa che la si riesca a fare stabilmente…si tratta di impianti di ricerca…forse sarà il futuro…di sicuro allo stato attuale è piuttosto lontano…

    Sul metano…è un gas serra ma è anche un bel gas combustibile…se lo si recuperasse in qualche modo non sarebbe male…il problema della CO2 non è tanto “quanta se ne mette in atmosfera”…ma quanta la natura ne può assorbire…se distruggiamo ogni angolo verde anche il nostro respirare (sempre che resti ossigeno) sarà insostenibile (ovvio che sto “esagerando”)

    I motori elettrici…l’elettricità va prodotta…e siamo di nuovo al punto di partenza…il problema non è come fare andare le macchine, ma come produrre l’energia…e si deve sempre guardare al presente ed al futuro…poi si potranno accusare i petrolieri, le industrie ed i politici di non volere i cambiamenti, però la realtà non è proprio quella…hanno gravi responsabilità, però non crediate che le cose che si studiano siano tutte applicabili…il difficile non è “creare un processo ecc ecc che faccia questo o quello”…leggasi piante mangia CO2 o convertitori naturali o biocombustibili, bensì fare in modo che tutto ciò abbia un bilancio energetico ed ambientale positivo…

    Un’ultima cosa sull’idrogeno…complimenti a chi ha detto che è un vettore…perchè è esattamente quello!!!…peccato che gli ecologisti e molti scienziati non lo abbiano capito…

    PS gli scienziati…si sente sempre dire “esperti”…vi siete mai chiesti “in cosa”?…non crediate che ci siano tanti esperti veri tra quelli che dicono le cose…i veri esperti compaiono sempre con nome, cognome e riferimenti…gli altri invece solo come “esperti”

    Saluti a tutti!

  • # 21
    Simone
     scrive: 

    @ buthanol

    rileggevo ora la catena dei messaggi…a proposito della “pipì alle auto”…mah…devo dire che a riguardo si rischierebbe di non risolvere nulla…su base locale emetteresti una grande quantità di acqua che in parte evaporerebbe…in parte bagnerebbe le strade…sicuramente ci sarebbe molta più umidità locale…

    Poi è anche vero che se l’idrogeno la hai prodotto dall’acqua ed alla fine del ciclo hai di nuovo acqua il bilancio è “in parità”…ma alla fine le cose nella realtà si complicano, l’atmosfera è un qualcosa di più complesso, con profili termici che mutano in funzione degli strati, con condizioni generali che favoriscono in certi casi e sfavoriscono in altri la dispersione delle sostanze ecc ecc ecc…

    Sicuramente un uso razionale dell’energia aiuterebbe tutti…ma personalmente dubito aiuterebbe il clima…ci sono ciclicità aventi periodo sufficientemente grande da non essere notate come tali…il terreno assorbe calore e lo rilascia non istantaneamente…(tutte cose che si possono valutare, almeno a livello didattico)…sicuramente siamo responsabili della qualità dell’aria che respiriamo…sul fatto che siamo responsabili dei cambiamenti climatici ho i miei dubbi…i modelli matematici che si utilizzano sono equazioni, e se è difficile simulare con precisione adeguata semplici fenomeni fluidotermodinamici, immaginate un sistema complesso (ed in parte nemmeno compreso) come la terra…

    Poi buona regola è quella di “comportarsi con prudenza”…usiamo meno la macchina prima ancora di lamentarci con chi le produce sulla mancata innovazione, coibentiamo le case, cambiamo gli infissi, e quando accendiamo il riscladamento teniamo le finestre chiuse e mettiamoci almeno un maglioncino…consumeremo meno energia…sostituiamo la caldaia con quelle moderne (senza credere ai rendimenti del 107% che scrivono i produttori…basta calcolarlo in maniera “adeguata” e si ottiene quel valore…ma non è un vero rendimento)…riflettiamo sull’importanza dei treni nei trasporti (un treno a parità di potenza con un camion porta un carico molto superiore…), guardiamo con rispetto ogni cosa che buttiamo…anche i rifiuti sono una fonte di energia se separati correttamente…

  • # 22
    Mauriziosat
     scrive: 

    madonnina quante cavoate va sparando questo SIMONE

    e sembra pure convinto di quello che dice .
    Evidentemente anche lui è laureato in giurisprudenza o in lettere antiche.

    Un corsointensivo di termodinamica non gli farebbe male .
    E non gli farebbe male avere una pallida idea di come si produca il silicio monocristallino e di quanta enorme energia ci vuole per produrlo .
    E di quanta enorme acqua serve alle aziende che lo producono .
    E di quanto esotiche e africane siano le sostanze droganti usate per renderlo fotovoltaico.

    e di quanto sia da ignoranti pensare al fotovoltaico come fonte energetica.

    Dovrebbe chedere dritto a RUBBIA ….. ch eha internazionalmente bollato il fotovoltaico come ADATTO ALLE CALCOLATRICI ED AGLI OROLOGI DA POLSO.

    ps: NELLA SUA VITA UTILE …. UNA CELLA …. NON RESTITUISCE L’ENERGIA NECESSARIA ALLA SUA PRODUZIONE.

    è non è una negazione prezzolata a far cadere questa evidenza.

  • # 23
    Mauriziosat
     scrive: 

    @ simone

    pensare all’idrogeno come a vettore energetico è decisamente da cerebroleso ambientalista.

    l’idrogeno è probabilmente il piu’ scomodo, pericoloso, povero, costoso, vettore esistente.

    il trucco che usano gli ambientalisti è calcolarne il potere calorifico (la quantità di energia contenuta) in base ai KILOGRAMMI MASSA.

    PECCATO CH EL’IDROGENO SIA UN GAS NON LIQUEFACIBILE E VA MISURATO A NORMAL-METRICUBI.

    e cambia tutto …….
    contando da ingegnere e non da psicologo , l’idrogeno è il piu’ povero combustibile esistente in natura.

  • # 24
    Ser
     scrive: 

    @ Mauriziosat

    ho il sospetto che tu non abbia capito il senso di quello che è stato scritto sul fotovoltaico.
    Nessuno ha detto di mandarci avanti l’industria (quello era il riferimento di Rubbia).
    Per la compensazione ed il risparmio attraverso fonti alternative il fotovoltaico è una risorsa e non ha bilancio negativo.
    Cerca dove vuoi.
    E, prendila come una provocazione, gli ingengeri dovrebbero far tutto tranne che occuparsi di ambiente ed ecologia.

  • # 25
    Ser
     scrive: 

    @ mauriziosat

    Per completezza aggiungo che non mi riferisco al bilancio economico (che senza incentivi non potrebbe essere sostenuto, ma è un altro discorso) ma al bilancio energetico in termini di tonnellate equivalenti di petrolio sull’intera filiera di produzione.

  • # 26
    Gas
     scrive: 

    Perdonate la mia ignoranza (e il mio essere un po Ing. dentro :P )ma continuo a non capire una cosa:
    il bilancio energetico e’ positivo o no ?
    Dovrebbe essere un dato oggettivo..

    Nel caso il bilancio sia positivo: perche’ non ci si dovrebbero poter alimentare (almeno idealmente) le industrie ?

  • # 27
    Ser
     scrive: 

    Il bilancio è positivo per la filiera di produzione (del pannello).
    Con l’attuale solare non si mandano avanti le industrie per ragioni sia economiche sia di efficienza in caso di fabbisogni molto grandi e costanti nel tempo.
    Rubbia si riferisce a questo con il suo solare termodinamico. Non alle potenzialità di risparmio energetico dei pannelli in generale (che è oggettivo).

  • # 28
    Simone
     scrive: 

    @ mauriziosat

    prima di offendere dovresti leggere tutta la catena degli interventi…io stavo rispondendo ad alcune domande…se tu anzichè leggere tutto (forse non ne sei capace) ti limiti agli ultimi interventi non capisci proprio nulla…ed è quello che hai dimostrato…proprio io non apprezzo il fotovoltaico come soluzione per produrre energia…rileggiti tutto e forse ci arrivi!!!

    Sulla faccenda “idrogeno = vettore energetico” ti consiglio di andare a scuola a partire dalle elementari…prima impara a leggere tutto…poi impara a comprendere ciò che la gente scrive… ho detto che l’idrogeno è un “vettore” e non una “fonte”…questo non significa che io la ritenga la migliore…ma visto che in alcuni interventi si parlava dell’idrogeno come una “fonte energetica” e solamente “fabius” lo aveva definito correttamente…

    Sulla laurea…sono un Ingegnere Meccanico, specializzato in Energia, faccio ricerca sugli MCI e mi occupo di libera professione nel settore energetico ed impiantistico…

    Sulle lauree altrui…Rubbia è un fisico che ha preso il nobel su altre cose…non mi importa se meritato o meno come ho letto in vari altri post, ma è un nome di spicco ed un grande organizzatore…catalizza miliardi…e l’ENEA è l’ennesimo ente che dietro un nome altisonante (finchè è durato) e dietro un acronimo importante non produce niente…

    Poi Rubbia può dire quello che vuole…a me il fotovoltaico non piace granchè, ma spiegare agli altri come funziona e quali sono i problemi legati alla superfici esposte vedo che ti ha “traviato”…sul ritorno energetico…beh…ci sono voci molto discordanti…leggiti le pubblicazioni in merito sulle riviste internazionali (sempre che tu possa averci accesso)…non gli articoli di FOCUS…

    Sul termodinamico…non è questa risorsa potente che si crede…la costante solare è quella che è…una bella fetta di energia si perde nell’attraversamento dell’atmosfera…un’altra fetta per ragioni di incidenza sul pannello…non ne arriva tanta…

    Da una ricerca giapponese (parlo di pubblicazioni vere), analizzati i loro (e ribadisco…i LORO!!!) impianti risulta che tra tutti quello che dalla posa della prima pietra allo smantellamento, considerati tutti i consumi energetici x gli smaltimenti di tutto…quelli che costano meno energia sono i nucleari

    Alla prossima

  • # 29
    Simone
     scrive: 

    @ mauriziosat

    prima nella fretta mi sono sfuggite alcune cosette…lungi da me essere un amante dell’idrogeno (e dire che la cosa si sia capita), devo cmq aggiungere una cosa…tu dici che l’idrogeno va misurato in normal-metri cubi…benissimo…ma forse non hai capito cos’è il potere calorifico…e forse non hai ben chiaro il legame che esiste tra massa, volume e condizioni di riferimento…e forse ci sono altri punti oscuri…magari un corso di termodinamica ti farebbe davvero bene…poi potremmo riparlarne…

    PS il fatto che sia un vettore non significa che lo si detta usare come combustibile (e quindi non ha grande significato il potere calorifico)…per quanto mi riguarda non è nemmeno detto che lo si debba utilizzare in generale, io ho altre opinioni sulle risorse energetiche da utilizzare…

  • # 30
    adelchi dal bo
     scrive: 

    scusate tutti, oggi ho letto le vostre idee sulle varie fonti rinnovabili, penso abbiate letto della cogenerazione, secondo me sarebbe la migliore in tutti i sensi, sia con l’olio vegetale e sia con alghe e scarti vegetali e co2, con gli olii vegetali che si potrebbero far produrre in zone anche quasi desertiche, e quindi autoriproducendo un ottimo terreno fertile, che attirerebbe anche meglio la pioggia, si darebbe lavoro a migliaia di persone che altrimenti continuerebbero a cercare miglior fortuna in europa, ed anche come emissioni di co2, pare sia prossima allo zero, con le alghe andrebbe ancor meglio, si potrebbero usare i reflui di fogna, scarti vegetali, di frutta, la co2 di stabilimenti inquinanti, un’altra fonte è l’energia d’alta quota, pulitissima pochissimo invasiva e distruttiva di terreni dove invece occorre posizionare le torri eoliche, l’energia del moto ondoso, e altri, ma purtroppo andiamo a pestare i piedi di troppi politici e grandi uomini d’affari, vedete la difficoltà che trova Obama a convertire il mondo verso le energie rinnovabili. vi ringrazio se potete sviluppare un dibattito in merito, grazie

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