di  -  martedì 18 Novembre 2008

ScaffaleAria condizionata “a palla” o riscaldamento sempre “a palla” a seconda delle stagioni, monetina per il carrello, carrello con la solita ruota che gira male, vagare all’infinito tra le corsie del supermercato, luce accecante che rimbalza sul pavimento bianco brillante, temperature che variano in pochi metri dal freddo siderale al caldo australe, promoter che cercano di promuoverti qualsiasi cosa, lista della spesa sempre incompleta, carta igienica in promozione sempre terminata (perché?), coda chilometrica alla cassa, musichetta di sottofondo ridicola che si mescola a spot commerciali osceni insomma…il, per molti, quotidiano fare la spesa.

Una diversa soluzione al comune processo del “fare la spesa” era stata sperimentata nel lontano 1933 in America.

Un nuovo rivoluzionario concetto di negozio self-service, dove gli scaffali venivano attaccati ad un nastro trasportatore simile a quello degli aeroporti (nastro mosso da un motore elettrico).

Come riportato dalla famosa rivista Modern Mechanix, in un negozio di Los Angeles non erano i clienti a girare tra gli scaffali del supermercato bensì gli scaffali stessi passavano davanti ai clienti comodamente seduti su degli sgabelli imbottiti. Nell’articolo originale possiamo leggere che lo scaffale mobile, inaugurato nel ’33 a Los Angeles, era lungo 157 piedi e compiva un giro completo ogni 8 minuti.

L’idea di base era semplice ed efficace: servire un gran numero di persone utilizzando il minor numero di personale.

Scaffali mobili

Nell’immagine qui sopra possiamo vedere: i clienti seduti comodamente su degli sgabelli; un commesso intento a rifornire gli scaffali; un grafico che riproduce il funzionamento del negozio mobile.

Qualcuno avrà il coraggio di riproporlo?

7 Commenti »

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  • # 1
    Flare
     scrive: 

    Davvero curioso! Comunque trovo più divertente cercare, sarà qualche atavico istinto dei nostri antenati cacciatori/raccoglitori.

  • # 2
    unoqualsiasi
     scrive: 

    Mi vengono in mente alcuni problemi:

    1) Come si stabilisce una velocità di rotazione che vada bene per tutti? C’è chi dopo 30 secondi netti è già in macchina con le buste della spesa e chi dopo 30 minuti ancora sta decidendo quale marca di pasta scegliere…
    2) C’è chi prima di scegliere tra vari prodotti legge le etichette: un sistema che si sposta mentre stai decidendo non mi sembra molto pratico
    3) Considerando che all’interno di un supermercato sono i clienti a muoversi (e quindi a sprecare le loro calorie), quale risparmio ci sarebbe per il supermercato, se non di spazi? A parte gli eventuali banchi per pane/pesce/carne in cui possono esserci dipendenti del supermercato, il resto è composto da scaffali che non necessitano di personale se non per essere riempiti (e immagino che anche gli scaffali rotanti debbano essere riempiti!)

  • # 3
    Nik
     scrive: 

    Anch’io preferisco avventurarmi tra gli scaffali per cercare e scegliere i prodotti leggendo le etichette e le scadenze, è più divertente…

  • # 4
    banryu79
     scrive: 

    Sì, anche io preferisco aggirarmi tra gli scaffali: a parte il fatto che quando faccio la spesa voglio sentirmi libero di dedicare il tempo che voglio ai diversi “settori” (cosa che con gli scaffali mobili non potrei fare), c’è sempre l’occasione di fare qualche incontro interessante :)

  • # 5
    Cla
     scrive: 

    A quando un bel negozio virtuale da girare come si fa con Google Earth e Streetview? :)
    O magari un bel simulatore di carrello della spesa da pilotare col force-feedback! :D

  • # 6
    T&M
     scrive: 

    Purtroppo una soluzione del genere non e’ piu’ applicabile.

    1)Negli anni 30 c’erano si e no 300 prodotti diversi ora saranno 3000 a dir poco. Ipotizzando un tempo di rotazione aumentato di x5 ma sempre ci vorrebbero 16 minuti per un giro completo

    2) effettivamente ci sono persone che devono prendere una cosa specifica, aspettare anche 10 minuti e’ semplice follia con la frenesia dei tempi moderni

    3) Forse si potrebbe pensare una soluzione parallela per determinati prodotti, invece di avere un solo nastro trasportatore enorme, potrebbero essercene 10 + piccoli ma sempre non andrebbe bene.

    Una piccola rivoluzione io la vedrei cosi’:

    A) si suddividono le cose tra quelle specifiche e/o deperibili (saponi di bellezza, frutta, verdura) da quelle “common” (pasta, acqua, marche note di cui il cliente non ha bisogno di riverificare gli ingredienti)

    B) si prepara un bel sistema touch screen con la scheda di riconoscimento (come quelle dei punti che danno orami in tutti i supermarcket) e si attrezzano le casse con dei nastri trasportatori tipo aereoporto.

    C) Il cliente fa il 50% della spesa comodamente seduto (magari le cose piu’ pesanti come l’acqua) e ordina quelle che vuole

    D) poi si fa una passeggiata per il supermarket a prendere il mancante (magari quello che si e’ scordato di prendere al punto D) )e a vedere se c’e’ qualcosa di nuovo poi va alla cassa con la scheda, mentre la cassiera passa la spesa fatta “ordinariamente” il nastro trasportatore porta alla cassa la spesa gia’ bella imbustata e ordinata via terminale e l’aggiunge al conto.

    E) il cliente si imbusta da solo le sole cose comprate “ordinariamente” paga e se ne va. Se poi il supermarket usasse il bacomat come scheda di riconoscimento del cliente e (accordi bancari) non facesse pagare al cliente nessuna commissione, il cliente dovrebbe solo digitare il PIN e portarsi via la spesa

    In sintensi posso ipotizzare un risparmio sui tempi alla cassa del 20% (soprattutto se applicato il putno E), e un risparmio sui tempi utente del 25%-30% (soprattutto per la non necessita’ di sollevare/trasportare le cose piu’ pesanti a beneficio della 3° eta’)

    My 2 Cents

  • # 7
    minuz
     scrive: 

    quand’è invece che cominceranno ad organizzare un servizio di spesa on line affidabile? questo si che sarebbe un bel guadagno, peccato che i pochi siti che propongono il servizio servono poche zone d’italia!

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