Google precipita in borsa, ma è solo un errore

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Come se non bastassero i guai che l’economia mondiale deve affrontare, guai veri, purtroppo, ci si mettono anche inspiegabili malfunzionamenti del NASDAQ, a far tremare i polsi agli investitori.
A pochi minuti dalla chiusura della borsa di New York, lo scorso martedi, le azioni di Google segnano un improvviso quanto inspiegabile -16%. Non pochi investitori sono andati a controllare anche altri titoli, temendo per il peggio.

Il giorno dopo si è saputo che si è trattato “solo” di un malfunzionamento tecnico, a quanto pare un errore nel trasferimento dei dati provenienti da un’altra borsa. Le operazioni effettuate con i valori falsati delle quotazioni di Google sono state annullate e tutto è tornato come prima.

Passata la paura per una scampata, temuta, inesistente, crisi economica, resta da riflettere su come la tecnologia possa condizionare la nostra vita, e persino gli equilibri economici mondiali. Cosa fare quindi, cercare di ridurre al minimo l’utilizzo di quegli strumenti che potenzialmente potrebbero ridurre la capacità dell’uomo di controllare la realtà, o continuare ad utilizzarli massicciamente perché ci semplificano la vita, e ormai non siamo più in grado di farne a meno?

Se oggi qualcuno con gli strumenti e le risorse necessarie organizasse uno scherzo come quello ordito per radio da Orson Wells nel 1938, e quindi con video, notizie verosimili, la concreta possibilità che qualche solerte testata giornalistica dia spazio alla notizia senza verificare la fonte, e così via… come ci comporteremmo, cosa succederebbe? Avremmo la forza ed il sangue freddo per analizzare i fatti senza farci prendere dal panico?

[photo credit: Roventine]

Markingegno

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