di  -  lunedì 28 Aprile 2008

impianti fotovoltaici per regione Nella tabella qui a sinistra, sono elencati il numero di impianti fotovoltaici in esercizio nel 2007, per regione, e la corrispettiva potenza in kilowatt generata. Ancora una volta la Lombardia fa da capofila e sembra far parte di un’altra nazione, con quasi il doppio degli impianti e dell’energia prodotta. La Puglia, prima delle regioni del Sud è al sesto posto.

L’energia fotovoltaica è energia pulita. L’Italia, Paese in cui il sole non manca di certo, potrebbe grazie ad essa ridurre i consumi di energia derivante dai combustibili fossili, e da tutte le altre esauribili, ed inquinanti. Non tutti sanno, e forse non viene detto con l’opportuna forza e chiarezza, che esistono degli incentivi, sotto forma di finanziamenti, a favore di chi installa nella propria abitazione o nella propria azienda, un impianto per la produzione di energia solare.

Senza aspettare che qualcuno venga ad imboccarci, online sono disponibili tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno.

Il meccanismo funziona pressapoco così: noi utenti dobbiamo sostenere i costi di realizzazione dell’impianto, che è possibile farsi finanziare con un prestito dalle banche che offrono soluzioni ad hoc per questo tipo di investimento, quindi in realtà non mettiamo direttamente mano al portafogli.

Realizzato l’impianto, abbiamo due forme di risparmio, da una parte il minor costo della bolletta per l’energia elettrica, che possiamo azzerare, dall’altra i finanziamenti statali che sono stabiliti in rapporto all’energia prodotta tramite il nostro impianto solare.

Questo doppio risparmio, in molti casi, compensa la rata del finanziamento necessario alla realizzazione dell’impianto stesso, per cui il risultato è di non dover sopportare alcun costo iniziale, o comunque un costo molto basso, e, nel lungo periodo di avere un utile derivante dal risparmio energetico.

Tutto questo senza contare la soddisfazione di sapere che si sta producendo energia in maniera pulita, dando il proprio piccolo contributo alla salvezza del pianeta, il che non mi pare cosa da nulla.

Va precisato che ognuno deve fare necessariamente i conti in base al proprio caso specifico, per valutarne impatto e convenienza, ma nella maggior parte dei casi il fotovoltaico, grazie anche ai finanziamenti, si rivela essere un investimento vantaggioso, anche in termini economici, oltre che un’azione etica.

Per ulteriori approfondimenti è possibile visitare il sito del Gestore Servizi Elettrici, ed in particolare il pdf di Aprile 2008 Guida al conto Energia.

32 Commenti »

I commenti inseriti dai lettori di AppuntiDigitali non sono oggetto di moderazione preventiva, ma solo di eventuale filtro antispam. Qualora si ravvisi un contenuto non consono (offensivo o diffamatorio) si prega di contattare l'amministrazione di Appunti Digitali all'indirizzo info@appuntidigitali.it, specificando quale sia il commento in oggetto.

  • # 1
    Paganetor
     scrive: 

    “Pulita” fino a un certo punto… i pannelli solari non crescono sugli alberi, e prima o poi bisognerà cominciare a smaltirli… insomma, sicuramente l’energia solare è un significativo passo in avanti verso qualcosa di più “pulito”, ma siamo ancora lontani da qualcosa di totalmente sostenibile ;-)

  • # 2
    May81
     scrive: 

    @Paganetor
    sei un po’ indietro con l’evoluzione dei pannelli solari, anni fa il tempo per recuparare l’energia utilizzata per la loro costruzione era abb lungo. Ora il pareggio avviene dopo pochissimi anni e ci sono un sacco di tecnologie promettenti che rivoluzioneranno questo mercato a breve (pannelli film sottile, pannelli organici, pannelli di silicio amorfo stampabile etc..)

  • # 3
    Paganetor
     scrive: 

    forse non hai letto con attenzione il mio commento: non sto dicendo che ci vuole tanto tempo per recuperare l’investimento… questi dati ci sono e sono verificabili (mediamente in 10 anni, anno più anno meno, ti sei pagato l’investimento).

    Il mio ragionamento era sulla produzione dei pannelli (la costruzione vera e propria), che non è propriamente “verde” ;-)

  • # 4
    May81
     scrive: 

    Riguardo al loro smaltimento non dovrebbe essere un problema riciclare il pannello. Le auto per esempio vengono attualmente riciclate per il 90% circa del loro peso

  • # 5
    Paganetor
     scrive: 

    i pannelli solari contengono anche una certa quantità di prodotti “tossici” e nocivi per l’ambiente…

    scommetto che quando sarà ora di smaltirli (non sono eterni) finiranno sepolti in qualche discarica (e l’ambiente ringrazia…)

    Ah, riciclare il 90% di un veicolo che pesa almeno 1000 kg significa che ne restano in giro 100 kg: in genere, sono quelli più difficili da smaltire e, in parte, più pericolosi

  • # 6
    stefano odorico
     scrive: 

    Concordo con Paganetor. La produzione dei pannelli solari molte volte non è così “verde”, soprattutto se provenienti da paesi dove si pensa più al profitto pittosto che all’ambiente.

    http://www.ansa.it/ecoenergia/notizie/rubriche/fotovoltaico/20080325144034621209.html

  • # 7
    Paganetor
     scrive: 

    Esatto Stefano, hai espresso il mio pensiero (e ci hai messo molto meno di me facendo meno casino :-| )

  • # 8
    Markingegno (Autore del post)
     scrive: 

    Giuste obiezioni, ma pur non avendo dati alla mano, credo sia facile immaginare che i costi (ambientali) da sostenere per la realizzazione e smaltimento dei pannelli, sia nettamente inferiore rispetto a quelli per la lavorazione del greggio, ad esempio, senza contare che una volta lavorato, il greggio viene trasformato in combustibile, quindi un agente ulteriormente inquinante.

    Cominciamo a scegliere l’energia che inquina di meno, e poi lavoriamo affinche’ inquini sempre meno o se possibile non inquini affatto.
    ;)

  • # 9
    Paganetor
     scrive: 

    infatti ho detto che è “un passo avanti”, ma che non è certamente il punto di arrivo ;-)

  • # 10
    Pierluigi
     scrive: 

    Peccato che nella mia città (Venezia) non si possano mettere, causa: impatto ambientale. Mi ricordo del caso di un parcheggio fatto tipo edificio che voleva mettere a proprie spese pannelli fotovoltaici in ogni dove, non ha potuto perchè sarebbe stato brutto da vedere (a parte che il concetto di bellezza e relativo, ma ad un certo punto bisogna anche accettare dei compromessi tecnologici per il bene di tutti).
    Tutto bello, ma quando entrano in campo le banche e il loro mutuo mi sa che parte del vantaggio del contributo viene buttato. Ma quanto costa installare un impianto fotovoltaico? Perchè in una trasmissione televisiva un professore del politecnico di Milano, specialista in energie rinnovabili, era molto poco ottimista rispetto a questa fonte di energia perchè anche se il massimo diceva che costava talmente tanto rispetto alle altre che soltanto gli edifici pubblici se lo potevano permettere in senso prettamente economico.

  • # 11
    May81
     scrive: 

    Concordo con tutti voi, però è evidente che nel futuro il solare avrà sempre più successo.
    Credo che i problemi da voi segnalati siano comunque superabili, speriamo il prima possibile

  • # 12
    Cristiano
     scrive: 

    Solo un quesito… per chi dice che “Ah, riciclare il 90% di un veicolo che pesa almeno 1000 kg significa che ne restano in giro 100 kg: in genere, sono quelli più difficili da smaltire e, in parte, più pericolosi”… con questo commento che si vorrebbe dire? Meglio rimanere con quei 100 kg solamente oppure è meglio rimanere con tutti i 1000 kg? :)

    E’ meglio continuare con il petrolio che inquina sia ad essere prodotto (raffinazione) sia nell’uso oppure meglio passare ad un solare che crea un piccolo inquinamento in tipo 20 anni?

    Inoltre, come il mondo insegna, i progressi vanno fatti passo dopo passo, piccoli passi alla volta portano lontano. Fare il cosiddetto “passo più lungo della gamba” non porta a nulla di buono. Come ad esempio pensiamo ai primissimi prototipi di auto ad idrogeno 30 anni fa…

    Adesso ci sono queste tecnologie che ci permetterebbero di fare un bel passo avanti, promuovendo anche la ricerca. Sta a noi se accontentarci per il momento sperando di meglio in futuro o essere ingordi e aspettare la soluzione definitiva, qualora verrà mai fuori (e intanto continuare a “sporcare” 1000 invece di 100 ;) ).

    Concludo… i bambini imparano a camminare facendo piccolissimi passi… solo dopo che hanno ben imparato a camminare iniziano a provare a correre… ;)

  • # 13
    Paganetor
     scrive: 

    vuoi fare del bene all’ambiente e hai un’auto euro 0? TIENITELA!

    inquina di meno un veicolo vecchio che produrne uno nuovo ;-)

  • # 14
    Cristiano
     scrive: 

    Paganetor… proponi soluzioni sempre molto di nicchia, oserei dire :) Un rappresentante che fa 500 km al giorno secondo te può fare ciò che consigli? E soprattutto, qualora lo facesse (trascurando i porconi per la continua rottura di auto usata), sei sicuro ci sarebbe meno inquinamento?

    A prescindere cmq dal discorso automobile… sinceramente io ho pensato a questo futuro, e mi domando se, per un’uso “cittadino”, non sia idilliaco: automobile a idrogeno + carrozzeria/pannello solare. Mi spiego… un’auto fondamentalmente ad idrogeno che si autoricarica tramite sia alternatore sia energia solare. Così, per usi non massicci e prolungati, si potrebbe avere praticamente energia “gratis”. Penso possa, al momento, rappresentare una soluzione decisamente non economica, ma molto proficua!

    Poi, altro mio quesito: ma perchè, ad esempio, i centri commerciali non si muniscono di pannelli solari? Se consideriamo la vasta superficie che occupano, potrebbero risparmiare notevoli quantità di denaro!

    Sinceramente non vedo alternative “valide” per l’energia, se non proprio il fotovoltaico… non sarà una soluzione totale e definitiva, ma intanto permetterà di svincolarsi notevolmente dall’estero. Ed è inutile pensare a centrali nucleari in Italia… perchè come dicevo (se non ricordo male) in qualche discussione precedente, ci vorranno, BEN CHE VADA, almeno 5 anni per terminare la costruzione di una centrale a fissione… considerando che siamo in Italia, ce ne metteremo 10 di anni. A quel punto altrove saranno già riusciti ad utilizzare e gestire la fusione nucleare… così saremo indietro e dovremo spendere i miliardi per smantellare quelle porcherie :)

    A mio parere cmq, le agevolazioni sono insensate, almeno qui in Italia… perchè non tutti possono permettersi la spesa iniziale dei pannelli, anche se sanno che possono guadagnarci/risparmiarci. Come si ricorda spesso, i giovani in linea di massima faticano ad arrivare a fine mese. E di certo (o quasi) un 50enne non si metterà a fare una cosa simile (non ha prospettive per il futuro così lontano, mi baso sul giusto ragionamento di mio padre). Dovrebbero semmai proporre il contrario… ossia pannelli praticamente gratis e applicare uno sconto sulle bollette magari del 20-30%… l’energia prodotta in eccesso rivenderla ad altri e così ci guadagnano tutti quanti. L’utente finale con una spesa praticamente zero ha solo vantaggi (bolletta meno cara) con il solo svantaggio di aver tappezzato il tetto di casa con pannelli solari. Lo Stato è contento perchè così crea tante piccole centrali decentralizzate (scusate il gioco di parole) che producono energia e alleggeriscono il carico, a fronte di qualche installazione di pannelli solari. Meglio di così… e invece fanno il contrario!

  • # 15
    Pierluigi
     scrive: 

    Col discorso auto concordo con Paganetor, compri una macchina e quando hai fatto quei 200-250.000 kilometri (quando cioè è arrivata a fine vita) si cambia con una nuova. Altrimenti se la prendi nuova ad ogni cambio norma anti-inquinamento invece di aver inquinato una volta inquini n volte quante volte hai cambiato macchina perchè il processo produttivo non è svincolato (come invece erroneamente viene fatto pensare). Mettiamo poi che una euro 5 usi materiali che richiedano processi produttivi 30 volte più inquinanti di una euro 0. E’ possibile che nel computo totale produrre euro 0 sia più “ecologico”. E questo discorso vale anche per tutti gli altri beni.
    I pannelli non li mettono nei centri commerciali perchè:
    a) gli architetti non sanno che esistono o non sanno come usarli o non li ritengono esteticamente gradevoli;
    b) economicamente non sono appetibili

  • # 16
    Paganetor
     scrive: 

    x Cristiano:

    tu dici “Dovrebbero semmai proporre il contrario… ossia pannelli praticamente gratis e applicare uno sconto sulle bollette magari del 20-30%… l’energia prodotta in eccesso rivenderla ad altri e così ci guadagnano tutti quanti. L’utente finale con una spesa praticamente zero ha solo vantaggi (bolletta meno cara) con il solo svantaggio di aver tappezzato il tetto di casa con pannelli solari. Lo Stato è contento perchè così crea tante piccole centrali decentralizzate (scusate il gioco di parole) che producono energia e alleggeriscono il carico, a fronte di qualche installazione di pannelli solari. Meglio di così… e invece fanno il contrario!”

    ok, ma i soldi allora chi ce li mette? lo Stato?

  • # 17
    Cristiano
     scrive: 

    x Paganetor:

    A suo tempo mi ero informato riguardo a questo Conto Energia… in pratica per ogni kW prodotto (intendo dall’Enel o chi per essa) ognuno di noi paga una piccola quota che va appunto per questo fondo. Se non ricordo male è da anni che avviene questa cosa…
    La tua domanda allora potrebbe essere anche fatta sull’attuale situazione allora: da dove prendono i soldi per “pagare” tutti quei kW prodotti? :)
    Ecco, la risposta è proprio quella poco sopra… come ci sono i soldi (e sono limitati, infatti questo Conto Energia non è aperto a CHIUNQUE voglia installarsi un pannello fotovoltaico, ma solo se il fondo residuo lo permette) per ripagare la gente per ogni kW prodotto, ci sono i soldi per la mia idea…

    x Pierluigi e Paganetor:
    chiedo scusa se non avevo inteso questa mentalità, ma sono completamente d’accordo con voi! Naturalmente non ha senso cambiare l’automobile ogniqualvolta esce una nuova normativa sull’inquinamento… sia per l’inquinamento stesso, sia per le proprie tasche!

  • # 18
    Calimero
     scrive: 

    E quando non c’è il sole che si fa? Il parco centrali deve essere dimensionato su una domanda media. Accendiamo e spegnamo (o speniamo? ho un vuoto) centrali per coprire i picchi di richiesta come se fosse semplice come accendere il motore di un’auto?

  • # 19
    Cristiano
     scrive: 

    x Calimero:
    Quando non c’è il sole, hanno inventato degli apparecchi chiamati “accumulatori” :) Più comunemente chiamati “batterie”… se poi vogliamo una soluzione più pulita, esiste anche l’idrogeno… l’energia in surplus viene stoccata sotto forma di idrogeno e utilizzato qualora il sole venisse a mancare (e, attenzione, se noi non vediamo il sole non vuol dire che produciamo ZERO energia… ne produciamo poca, ma qualcosa produciamo… solo qualora voi usciste in strada e non vedreste nulla come se foste in una camera chiusa e senza alcuna fonte di luce allora la produzione di energia sarebbe ZERO).

    E poi… adesso per caso smettiamo di bruciare petrolio quando la produzione di elettricità è sopra la soglia (anche se in Italia è molto difficile capiti dato che la acquistiamo dall’estero)? Non credo proprio… si va a regime e si accumula!

  • # 20
    Markingegno (Autore del post)
     scrive: 

    Esatto, Cristiano, inoltre va detto che installare un impianto fotovoltaico non vuol dire staccarsi del tutto dalla rete elettrica, i due sistemi si integrano.

    Ci saranno momenti della giornata – per esempio di giorno quando non c’e’ nessuno in casa – in cui l’energia prodotta e’ in surplus, e allora la si accumula o la si immette nella rete (se possibile), altri, la sera, in cui ovviamente la produzione di quel preciso istante non sarebbe sufficiente a soddisfare i consumi, ma o si consuma quello che si e’ accumulato o si attinge dalla rete, pareggiando il conto con l’energia che avevamo ceduto nelle ore precedenti.

  • # 21
    Eleonora
     scrive: 

    X Cristiano:
    Come vuoi produrre idrogeno in loco (nella macchina) con energia solare o elettrica?!?!?!?!?!!?!??!?
    Produrre idrogeno, e soprattutto stoccarlo, non è esattamente una cosa semplice, né di poco consumo energetico, né che può essere fatta da qualche parte che non sia un’industria preposta con le stumentazioni necessarie…
    Io sono estremamente favorevole all’energia “pulita” o comunque “più pulita”, ma noto che spesso i difensori di queste soluzioni sono oltremodo ottimisti e spesso impreparati (e qui non mi riferisco a nessuno di voi, ovviamente, che non siete responsabili della cosa, ma a certo politici e/o informatori pubblici)… In ogni caso sono d’accordo che queste soluzioni possono dare un aiuto al problema energetico globale, anche se non certo risolverlo…

  • # 22
    Eleonora
     scrive: 

    A proposito… più che altro una domanda all’autore che vedo è informato coi dati… Ho recentemente parlato con dei ragazzi tedeschi che erano molto critici nei confronti del’atteggiamento del governo tedesco. Infatti secondo loro la stragrande maggioranza delle industrie produttrici di celle fotovoltaiche è proprio in Germania, e così anche le vendite delle stesse. I tedeschi sono molto incentivati all’acquisto dell’impianto perché i contributi statali sono veramente sproporzionati (si rifanno dei soldi dell’impianto iniziale in circa 2 anni, contro i circa 6-10 che si impiega in Italia, a seconda della casa). Di conseguenza le industrie di celle mantengono i prezzi molto alti, perché il maggior mercato di acquisto, la Germania, può permettersi una spesa elevata. Ormai il costo di produzione celle permetterebbe di venderle circa a metà prezzo. Il risultato è che i paesi nordici, più ricchi, sono pieni di pannelli, e quelli del sud ne hanno molte meno, nonostante potrebbero sfuttarle molto meglio… Qui in olanda stanno costruendo un intero paese che funziona solo con l’energia solare (http://prive.eneco.nl/homepage.asp) e vi assicuro che qui di sole ce n’è veramente poco :-((((((
    In pratica questi ragazzi dicevano che con la “scusa” dell’ambientalismo è tutto un tramacco di soldi… Che voi sappiate vi risulta qualcosa del genere?

  • # 23
    Cristiano
     scrive: 

    x Eleonora:
    Allora… mai detto che a breve termine l’idrogeno possa essere vantaggioso… o se l’ho detto, chiedo perdono, sicuramente ho sbagliato (scusatemi ma seguo anche un altro forum in questo periodo in cui si discute appunto dell’idrogeno e energia “pulita”)! L’idrogeno, per il momento, è una prospettiva futura, non di certo presente! Ma con la ricerca si può arrivare a davvero molto, cose che ora ci sembrano impossibili o irrealizzabili, in un futuro (magari anche non troppo lontano) potrebbero essere la “normalità”.
    Per questo progresso basta vedere la storia… chi si immaginava 100 anni fa che un automobile potesse andare a 300 km/h? O cmq ti ridevano dietro (e qui faccio una citazione del mio film preferito :) ) dicendoti “Dannazione figliolo, ma chi può avere mai tanta fretta?”. O pensiamo che 50 anni fa l’uomo ha fatto il primo passo sulla Luna, ora ci sembra quasi una banalità… O che 30 anni fa non si immaginava neanche che su ogni scrivania si potesse trovare un computer… e neppure con le potenze che abbiamo attualmente!

    E’ il progresso… non sappiamo cosa ci può riservare il futuro (altra citazione :) )!

  • # 24
    Calimero
     scrive: 

    Accumulatori!!!!? Ma di che potenze stiamo parlando? Se per voi risolvere il problema della dipendenza dal petrolio è riuscire a tenere accese tre lampadine per la notte non ci siamo proprio. Se poi vogliamo fare accumulatori grandi come degli stadi… Se è una soluzione tanto semplice perchè non si usa adesso per accumulare l’energia quando la richiesta è inferiore alla produzione? Accumulatori di queste dimensioni sono improponibili. Per coprire i picchi di richiesta si usano turbine a gas o centrali idroelettriche. Produrre idrogeno (da elettrolisi dell’acqua se no tanto vale) da stoccare e poi riutulizzare in celle a combustibile è una soluzione carina ma troppo dispendiosa. Ora come ora un pochino di accumulo di energia si puo fare nelle centrali idroelettriche reversibili, riportando l’acqua dai bacini di valle a quelli di monte. Altrimenti quantità significative di energia elettrica non si accumulano!!!!!!! Si cerca di incentivarne l’utilizzo proprio quando c’è piu produzione che domanda. Altrimenti perchè non accumulare l’energia dei fulmini se fosse cosi semplice.
    Il massimo irraggiamento del sole è circa un KW (tipo bella giornata a mezzogiorno del 21 giugno) al metro quadro e i pannelli fotovoltaici non so se arrivano a rendimenti del 20%. Se c’è poca luce con un metro quadro di pannello ci accendi un led!!
    L’energia da fotovoltaico è una bella cosa ma ci sono ancora troppi problemi da risolvere prima di dire che sia una soluzione valida.

  • # 25
    Ilruz
     scrive: 

    Saro’ un complottista, ma leggendo certi commenti mi viene sempre da pensare che in giro ci sia tanta gente prezzolata.

    Io ho un impianto solare termico, che mi permette di spegnere la caldaia per sei/sette mesi l’anno. Al momento, e’ la scelta piu’ ecocompatibile possibile … l’impianto funge senza energia elettrica e mi da 300L di acqua *bollente* al giorno.

    Torniamo al fotovoltaico:

    Un pannello fotovoltaico in produzione puo’ costare anche 0.5$ per watt, peccato che poi all’utente europeo sempre 5€ a watt costa – se costassero 1 euro, credo ci sarebbe la rincorsa all’installazione, con gente che litiga per i mq. Ma il prezzo e’ deciso dal mercato … percui, attendiamo con ansia i primi prodotti cinesi, che del “mercatino” se ne fottono.

    Perche’ un impianto fotovoltaico e’ difficile o quasi impossibile da installare?

    Allo stato attuale della tecnologia, per avere 1kW di picco servono 8 mq; per avere un decente ritorno economico devi installare almeno 10kW: non tutti hanno a disposizione questa superficie.

    La documentazione che devi produrre ti costa una buona fetta del costo dell’impianto, e le banche sono in agguato con meravigliosi mutui: il primo indizio che la cosa sia conveniente e’ proprio l’interesse dell banche per l’argomento. Nota Bene: se prendi un prestito del tipo “conto energia”, l’intera redditivita’ del sistema va a farsi benedire.

    I pannelli fotovoltaici inquinano? certo – ma non piu’ del pc con cui stai scrivendo, e possono essere riciclati per intero – leggasi 100%, sempre ammesso che li vuoi dismettere: i primi pannelli mai prodotti circa 30 anni fa, stanno ancora funzionando (con rendimenti ridotti di pochi punti percentuali, e ancora vanno …), indi, porsi il problema se siano o meno “ecosostenibili” mi sembra una domanda sterile. Se fossero implementati su larga scala, con l’energia prodotta si potrebbero produrre altri pannelli e via dicendo.

    C’e’ un interessante articolo su “le scienze” del mese scorso, sul nuovo piano energetico americano e sul fotovoltaico.

  • # 26
    Pleg
     scrive: 

    Eleonora disse:
    “Come vuoi produrre idrogeno in loco (nella macchina) con energia solare o elettrica?!?!?!?!?!!?!??!?
    Produrre idrogeno, e soprattutto stoccarlo, non è esattamente una cosa semplice, né di poco consumo energetico, né che può essere fatta da qualche parte che non sia un’industria preposta con le stumentazioni necessarie…”

    Calimero disse:
    “Accumulatori!!!!? Ma di che potenze stiamo parlando? Se per voi risolvere il problema della dipendenza dal petrolio è riuscire a tenere accese tre lampadine per la notte non ci siamo proprio. Se poi vogliamo fare accumulatori grandi come degli stadi…”

    Ma no cosa dite! attenti! adesso vi tacceranno di essere collusi coi petrolieri, le banche e la massoneria :-) almeno e’ quello di cui hanno piu’ o meno accusato me quando qualche settimana fa avevo cercato di fare gli stessi discorsi :-)
    Diciamo che il mio professore di optoelettronica al Politecnico di Milano aveva un po’ dei dubbi sul fotovoltaico, e aveva fatto anche un intervento moderatamente critico ad una conferenza dell’AEIT. Importanti si’, da sviluppare certo, ma torniamo coi piedi per terra e cerchiamo di capire bene cosa possono dare e a che prezzo. Peccato che la maggior parte della gente preferisca ascoltare i Grilli Parlanti, perche’ i comici si’ che ne sanno di elettronica, fotonica e fisica della materia…

    Ilruz disse:
    “Un pannello fotovoltaico in produzione puo’ costare anche 0.5$ per watt, peccato che poi all’utente europeo sempre 5€ a watt costa – se costassero 1 euro, credo ci sarebbe la rincorsa all’installazione, con gente che litiga per i mq. Ma il prezzo e’ deciso dal mercato … percui, attendiamo con ansia i primi prodotti cinesi, che del “mercatino” se ne fottono.”

    E’ vero che probabilmente potrebbero costare un po’ di meno (ma non troppo, il silicio costa un botto!), ma se il prezzo di mercato e’ cosi’ alto e’ proprio perche’ c’e’ anche scarsita’ di offerta rispetto alla domanda! Infatti, come dici tu, aspettiamo che i prodotti cinesi rimpiguino il mercato e facciano scendere i prezzi… peccato che saranno prodotti da aziende cinesi coi soliti standard (inquinamento ambientale a manetta: le aziende microelettroniche producono una quantita’ di inquinanti di aria/suolo/acqua impressionanti, la lavorazione del silicio e’ veramente tremenda da quel punto di vista, e puoi star certo che i cinesi non adotteranno gran filtri e riciclatori ai loro impianti, se no come potrebbero ridurre i costi?) e quindi noi potremo anche ridurre un po’ la dipendenza dal petrolio, ma a costo di altro tipo di inquinamento. E’ quello che cercavo di dire prima: bisogna vedere tutti i lati della medaglia, che per guadagnare da un lato rischi di perdere molto dall’altro, e quindi bisogna stare molto cauti e attenti a non farsi prendere da facili entusiasmi e poi pagarne le conseguenze fra 20 o 30 anni.

    Ilruz disse:”
    I pannelli fotovoltaici inquinano? certo – ma non piu’ del pc con cui stai scrivendo, e possono essere riciclati per intero – leggasi 100%, sempre ammesso che li vuoi dismettere: i primi pannelli mai prodotti circa 30 anni fa, stanno ancora funzionando (con rendimenti ridotti di pochi punti percentuali, e ancora vanno …)”

    Mi puoi fornire reiferimenti a queste cifre? La mie sono un po’ diverse, ma potrei essere rimasto indietro. Per l’inquinamento io mi riferisco all’energia necessaria per produrre e lavorare il silicio (un botto) e all’inquinamento prodotto dall’industria microelettronica. Che durino 30 anni con cosi’ poca perdita di efficienza mi sembra un po’ ottimistico: ci sono indagini statistiche accurate al riguardo? Mi sembrava li garantissero per circa 20 anni, ma ammetto che anche qui potrei essere rimasto un po’ indietro.
    Per il riciclo: non lo sapevo, hai fonti per questo? Non credo che si possa prendere i pannelli e ributtarli dentro la filiera, rifonderli cosi’ come sono e costruirne di nuovi… ma non sono un ingegnere di processo quindi potrei allegramente sbagliarmi.

  • # 27
    Fausto
     scrive: 

    Leggo qua e là cose sensate ed altre molto meno, ( a proposito, per alcuni consiglio, prima di aprire bocca, di leggersi la legge dello scorso 19/02/07) e visto che sento il progetto fotovoltaico italiano veramente importante dico la mia:
    1) Germania con incentivi più alti di noi?: si è vero ma per un semplice motivo: hanno molto meno sole di noi, per cui per avere un tempo di ritorno accettabile, hanno una tariffa incentivante più alta. Per capire questo è opportuno conoscere a fondo il sistema legislativo italiano che è stato ripreso quasi in toto dalla germania. Il tempo di ritorno in italia è di circa 10 anni, ma visto che pochissimi hanno i soldi per comprarselo serve un sistema di finanziamento che aumenta l’onere per altri 5-8 anni (dipende da dove è ubicato l’impianto e la tariffa incentivante a cui si accede). Quindi il concetto non è quello di guadagnarci sopra perchè l’incentivo è fatto per ripagare l’impianto non per lucrarci sopra (basta guardare la tebella incentivante della legge per capirlo.. lo consiglio proprio a Ilruz che mi sembra l’abbia letta male). Il guadagno reale è che non si paga da subito l’energia elettrica. Ci si slega così dai suoi aumenti che al momento sono del 14% all’anno. Visto che in italia la produzione di energia el. proviene al 70% da fonti non rinnovabili e il petrolio è aumentato del 500% in 4 anni…..non c’è da aggiungere altro. In sostanza l’incentivo sarà insignificante nei confronti del risparmio energetico nel giro di pochi anni…solo che chi aspetterà questa situazione non avrà più l’incentivo!
    2) Dove arrivano i soldi per ripagare gli incentivi? Chiamate l’Enel o il vostro gestore di zona e fatevi dire quanto pagate di contributo A3 della vostra bolletta. Lo paghiamo dal ’92, ovvero da quando abbiamo sottoscritto Kyoto e rappresenta circa il 9% del costo della nostra bolletta. L’altra soluzione è pagare la penale di 70mld di euro… dei due, forse è meglio che questi soldi li spendiamo noi italiani per produrci energia verde!
    3) Il tempo di ritorno energetico per un pannello FV è di circa 18 mesi. E’ sufficiente andare a leggere nei siti dei produttori (tipo Sharp o Trina Solar) o altri siti specializzati (e non di siti non specializzati dove il giornalista spesso scrive per sentito dire)
    4) il pannello FV dura teoricamente circa 50 anni, anche se con le dovute perdite di afficienza. Queste sono comunque inferiori all’1% annuo; quelli di ultima generazione hanno una perdita intorno allo 0,3%. La prova di questo è il Voyager lanciato nel ’74 (o giù di lì); proprio un mese fa ci ha “mandato” una foto della terra. Considerate che ora il satellite è fuori dal sistema solare.
    5) il FV lo si fa per motivi di lucro?: se è chiaro il discorso di Kyoto non c’è da replicare. Comunque voglio aggiungere questo: il FV è a tutt’oggi una delle tecniche più facili (non la meno costosa) per arrivare in tempo ai parametri di Kyoto che si fanno sempre più duri: Il nostro obiettivo nel ’92 era di ridurre l’emissione di gas ozonosfera del 9%… ebbene… dal ’92 abbiamo aumentato del 12% quindi il nuovo target è di ridurli del 21% rispetto ad oggi!
    6) Smaltimento: ma vi siete mai chiesti perchè costa così tanto un pannello FV? semplice: scarsità del silicio utile per costruire la cella FV. Infatti in Germania esistono già società di ritiro del materiale (pannelli FV danneggiati) per riprendere un pò di silicio. L’alternativa? prenderlo “fresco” dalle cave cinesi (a tutt’oggi i maggiori estrattori) dopo aver attraversato migliai di Km.
    7) Produrre energia da fonti rinnovabili è INDISPENSABILE e non lo dico io, guardatevi la trasmissione di Report del 16 marzo e sentite cosa dicono gli esperti del MIT e come stanno risolvendo il problema in Germania. http://www.raiclicktv.it/raiclickpc/secure/folder.srv?id=2100
    Se questo non è sufficiente, ricordo che pochissimo tempo fa dal polo sud si è staccato un nuovo ghiacciaio grande come l’isola d’elba. Guardate anche il film di Al Gore “Una scomoda verità”.
    8) Il FV non sarà la panacea di tutti i mali, ma è un qualcosa di realizzabile e positivo per un cambiamento di rotta dove l’inquinamento non è una mera discussione da ambientalisti ma una esigenza primaria… e questo dovrebbe essere nelle teste di ognuno di noi visto che ognuno di noi è responsabile del mondo in cui vive! A meno che … uno guardi solo agli aspetti negativi e nel frattempo si rimanga con le mani in mano!
    Ognuno è libero di pensare e di scegliere ovviamente!

  • # 28
    » Appunti Digitali #27 | Il blocco-note di Markingegno
     scrive: 

    […] Fotovoltaico: energia pulita e finanziata; […]

  • # 29
    Paganetor
     scrive: 

    3) Il tempo di ritorno energetico per un pannello FV è di circa 18 mesi. E’ sufficiente andare a leggere nei siti dei produttori (tipo Sharp o Trina Solar) o altri siti specializzati (e non di siti non specializzati dove il giornalista spesso scrive per sentito dire)

    scusa, questa dove l’hai sentita? perchè si può discutere sul fatto che si “rientri” in 9 anzichè in 12 anni, ma 18 mesi sono veramente pochi.

    oppure sono io che interpreto male il discorso “ritorno energetico”? è per non fare confusione…(tipo: per costruire un pannello occorre “spendere” 100 kW, che tornano in tot mesi”… però non è un dato sul quale costruire una campagna pubblicitaria, visto che non è solo un discorso di energia spesa/ritornata ma anche di sostanze utilizzate, eventuale smaltimento alla fine del ciclo di vita – e 50 anni sono una stima, potrebbero essere molto diversi i dati reali – e via dicendo)

  • # 30
    Fausto
     scrive: 

    Per costruire una cella FV servono da 4 a 7 MWh di energia. Una cella posta al centro italia produce circa 1,4 MWh di energia. Fai i tuoi conti!
    Serviranno da minimo 2,8 anni ad un massimo di 5 anni.
    Se si considera che le celle FV del Voyager avevano una efficienza poco opra il 5% (oggi si supera il 15%) ed oggi, a distanza di 34 anni e fuori dal sistema solare funziona ancora, la trovi una tecnologia senza senso?
    Mi stai dicendo ancora dello smaltimento: avresti ragione tu se lo dovessimo “rifondere e rinnovare” ogni 4/5 anni, ma è così?
    Allora mi stai dicendo che è meglio rimanere con le mani in mano? E tu, cosa proporresti per migliorare questo mondo dall’inquinamento e ridurre i consumi delle fonti fossili? Parlo di modi tangibili!

  • # 31
    Fausto
     scrive: 

    per Pierluigi:
    dici che i pannelli FV non li montano i centri commerciali perchè son brutti? Allora cosa ne dici che la COOP ha già installato un impianto FV da oltre 400KW in una sua sede di Livorno e ora li farà su tutto il resto d’italia?

  • # 32
    Pleg
     scrive: 

    Fausto scrisse:
    “Se si considera che le celle FV del Voyager avevano una efficienza poco opra il 5% (oggi si supera il 15%) ed oggi, a distanza di 34 anni e fuori dal sistema solare funziona ancora, la trovi una tecnologia senza senso?”

    Le sonde Voyager non avevano pannelli che mi risulti, si alimntavano con una pila a radioisotopi: d’altro canto, a quelle distanza dal sole (miliardi di km) anche con i migliori pannelli di oggi non ci tireresti fuori granche’ (il sole e’ una stella assai piccola a quella distanza).

    Cmq hai ragione, credo che il tempo di rientro energetico sia di qualche anno (3-5); mi preoccupa di piu’ quello economico, soprattutto considerando anche tutti gli apparecchi ausiliari (inverter in primis) che probabilmente non hanno una garanzia trentennale come i pannelli. E mi preoccupa anche il possibile inquinamento dato dallo smaltimento dei pannelli a fine vita… ma immagino sara’ cmq inferiore a quello ad es. dei nostri pc da cui scriviamo ora :-)

Scrivi un commento!

Aggiungi il commento, oppure trackback dal tuo sito.

I commenti inseriti dai lettori di AppuntiDigitali non sono oggetto di moderazione preventiva, ma solo di eventuale filtro antispam. Qualora si ravvisi un contenuto non consono (offensivo o diffamatorio) si prega di contattare l'amministrazione di Appunti Digitali all'indirizzo info@appuntidigitali.it, specificando quale sia il commento in oggetto.