Elettricità gratuita dall’aria: è possibile?

In questi tempi di crisi economica, tutti stiamo facendo piccoli e grandi sforzi per economizzare un po’ su tutto, compreso il consumo di energia elettrica. La bolletta energetica è fra le più care tra quelle che ogni cittadino di ogni paese deve alla fine dell’anno pagare, ed il suo ammontare, il più delle volte, ci stupisce negativamente.

Per quanti sforzi noi si faccia, infatti, non riusciamo mai ad economizzare quello che ci eravamo prospettati quando abbiamo comprato il frigorifero classe A++ (pagandolo una volta e mezzo di uno non appartenente alla stessa classe di risparmio energetico), o le lampadine a risparmio energetico, che riescono ad illuminare con la stessa intensità consumando un decimo di quelle tradizionali, ma che costano anche dieci volte tanto.

Girovagando su internet mi sono imbattuto su di un video molto interessante dove si mostra come sia possibile, con pochissimi componenti elettronici e molta pazienza, ricavare energia elettrica a basso voltaggio direttamente dall’aria che ci circonda, sfruttando le onde elettromagnetiche che i vari apparati elettrici ed elettronici che ci circondano disperdono.

L’effetto è stato studiato dallo statunitense Joe Tate, che ha persino brevettato un sistema di rilevamento dei terremoti basandosi sulle fluttuazioni di segnali radio percepite dal suo strumento. Qui sotto lo schema elettrico per riprodurre lo strumento, denomiato dal suo creatore AMP (Ambient Power Module):

circuito.jpg

Anche se i valori in gioco sono nell’ordine dei millivolt, e l’energia ricavata non è sufficiente per alimentare i nostri pc (magari…), ma riesce a malapena alimentare piccoli orologi digitali ed altri piccoli dispositivi, è interessante notare, come si vede nel video, che con molta pazienza si riuscirebbe persino a ricaricare un cellulare.

Cliccate sulla thumbnail per vedere il video su metacafe.com :

Sfruttando per bene questo principio, sarebbe bello potersi “riprendere” un po’ di energia elettrica, gratuitamente, dagli elettrodomoestici per i quali già paghiamo.

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