Il sistema operativo mobile ideale

palmare Nell’autunno del 2003 ho acquistato il mio primo palmare. Allora le mie esigenze erano decisamente diverse da oggi. Cercavo una agenda elettronica che mi permettesse di scrivere qualche breve messaggio email anche offline, in maniera da poterlo inviare non appena avessi avuto una connessione disponibile.La funzione principale sarebbe stata quella di PIM [Personal Information Manager]. Una agenda elettronica evoluta dove tenere tutti i contatti ed una minima capacità di archiviazione dati per tenere con sé in uno spazio contenuto i documenti che possono servire nell’arco della giornata.

La scelta cadde allora sul modello Zire71 della Palm, entry level da poco uscito, che offriva la possibilità di collegarsi ad Internet solo tramite la porta infrarossi, ovviamente in abbinamento ad un cellulare gprs dotato di irda.

Da allora sino ad oggi, se fosse dipeso solo dalla mia volontà avrei cambiato palmare almeno sette volte, ma invece solo questa estate ho acquistato il mio secondo dispositivo mobile, un Toshiba G900 con sistema operativo Windows Mobile, bluetooth, wifi, UMTS e HSDPA. Un oggettino che vive per la connettività mobile.

In quest’arco di tempo non solo le mie esigenze sono cambiate, ma è cambiato completamente il modo di rapportarsi alla mobilità:

  • Palm non è più leader di mercato, a causa di scelte di mercato che si sono rivelate errate;
  • la Microsoft è entrata in questo settore con tutta la sua ingombrante presenza;
  • si sono diffusi sempre più gli smartphone, a conferma di una tendenza alla ricerca di un prodotto all in one;

Trascuro il ruolo del sistema operativo Symbian, perché più indicato a mio avviso per smartphone e meno indicato invece per veri e propri pda.

Ho potuto finalmente fare un confronto diretto tra Palm e Windows Mobile, e sinceramente non capisco e non condivido l’idea della Microsoft di utilizzare per palmari e smartphone una versione ridotta del sistema operativo che gira sui PC. Rivendico la necessità di un sistema operativo ideato e realizzato ad hoc, secondo logiche proprie delle funzioni a cui devono servire.

Sicuramente sono stati fatti enormi passi in avanti per quanto riguarda le dimensioni, il peso e l’autonomia dei dispositivi mobili su cui gira il sistema operativo con le finestre, ma a mio modo di vedere siamo ancora lontani dalla immediatezza e semplicità d’uso di un Palm.

Qualcuno forse si starà chiedendo perché abbia scelto un pda-phone windows mobile, visto che la penso così. Semplicemente perché, a parte il Treo che non corrisponde ai miei gusti personali e che non offre il wifi integrato, non esiste un prodotto con sistema operativo Palm che possa competere con l’offerta disponibile sul mercato di prodotti con sistema operativo Windows Mobile o Symbian.

Il che è un problema di hardware, ovvero, non mi risulta che queste carenze siano dovute alla presenza di un sistema operativo in qualche maniera “limitante”, ma a scelte probabilmente di ragione commerciale del produttore.

In fin dei conti a me non interessa che il palmare sia marchiato Palm o Microsoft, o qualsiasi altra cosa; il sistema operativo mobile dei miei sogni è quello che permetterà al dispositivo di reagire immediatamente ai comandi, in maniera diversa e più semplice rispetto a quello che fa il pc di casa, e soprattutto, che quando ho finito di usare le applicazioni che mi servono non sia costretto ad andare dal menu avvio – impostazioni – sistema – memoria – programmi in esecuzione, per stoppare i programmi che altrimenti continuano a girare in background.
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[L’immagine è di Branox]

Markingegno

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