Photoshop arriva su Linux grazie a Google

google_real_logo.jpgPhotoshop, il programma di grafica bitmap e fotoritocco più utilizzato in ambito professionale, sbarca su Linux .
Adobe però non c’entra: l’installazione sul sistema operativo open source è possibile grazie all’ultima versione di Wine.

Il supporto di Photoshop era bramato dagli amanti del pinguino da tanti anni e finalmente questo desiderio si sta tramutando in realtà. La compatibilità arriva fino alla CS2, di cui è utilizzabile la maggior parte delle funzionalità (non è ancora funzionante al 100%) e c’è da aspettarsi un ulteriore miglioramento nelle prossime release di Wine. Dietro questo traguardo c’è lo zampino di Google, ma perché?

BigG collabora allo sviluppo di Wine già da tempo. Picasa e Google Earth sono arrivati su Linux grazie ad esso e recentemente da uno dei suoi blog ufficiali fa sapere di aver sviluppato più di 200 nuove patch, tutte mirate al funzionamento di Phosothop, e sembra che anche Flash 8 inizi a funzionare.

Inoltre Codeweaver, compagnia che produce un software basato su Wine che garantisce commercialmente il pieno supporto di MS Office e pochi altri applicativi, ha ricevuto contanti da Google perché intensificasse i propri sforzi per arrivare ad un utilizzo stabile di Photoshop fino alla CS3. Codeweavers attualmente fornisce garanzie e assistenza con Photoshop, ma solo fino alla versione 7.

Google (come tutti noi) sa che Linux è ormai maturo anche in ambiente desktop, frenato soltanto dalla carenza di applicativi disponibili, e ha tanti e validi motivi per spingerlo verso il successo.
Voci che vogliono Google a lavoro su un suo sistema operativo basato sul kernel Linux ogni tanto ritornano, ma è molto più realistico pensare che si accontenti di un appoggio esterno, sulla falsa riga di quanto avviene con Firefox.

Linux è in concorrenza con Windows, anche se finora non ha ottenuto grandi risultati e, visto cosa pensano a Mountain View della Microsoft, basta questo per giustificare un appoggio. Inoltre Google ha in cantiere molti nuovi servizi orientati al web, che avranno bisogno di software capace di supportarli decentemente, ma più Windows è diffuso, più lo è anche Internet Explorer.
Il browser di casa Microsoft di sicuro non è una garanzia da questo punto di vista, sia perché finora il suo sviluppo non è stata una priorità, sia perché, se consideriamo la rivalità tra i due colossi, se le future versioni potranno mettere i bastoni tra le ruote di Google lo faranno.

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