Spielberg, videogiochi e crossmedia

Steven SpielbergLa notizia era nell’aria da un po’, ma finalmente arrivano i primi dettagli che portano il progetto ad avere basi concrete: Steven Spielberg debutta nel mondo dei videogames. Non attraverso una derivazione dei suoi film (come ad esempio la saga di Indiana Jones) ma direttamente, scrivendo lui stesso il gameplay e i dettagli che poi la Electronic Arts realizzerà.

Il gioco dovrebbe chiamarsi Boom Blox, essere sviluppato per Nintendo Wii, e la data probabile di arrivo nei negozi è il 6 maggio. A seguire, e a testimonianza della crescente attenzione del regista verso il campo ludico, dovrebbe arrivare anche un’adventure per PS3 e XBOX360. C’è un motivo preciso per cui ve ne parlo, ed è la crossmedialità.

Spielberg è un famoso regista e produttore cinematografico (non c’è bisogno che vi elenchi i suoi successi), ma ha deciso di porre attenzione su un settore leggermente diverso dal suo normale campo di azione: sebbene la scrittura di un gameplay possa in qualche modo essere assimilata a quello della trama di un film, la cosa non è sempre vera: Boom Blox in particolare dovrebbe essere un puzzle game, più vicino a un Tetris che a un Monkey Island.

La contaminazione in questo caso è limitata alla mente dell’autore (ma comunque esiste), mentre in altri casi è parecchio più spinta: di Cloverfield vi ho parlato qualche post indietro, e un punto di vista interessante l’ha scritto Kurai (definendolo “il godzilla della Youtube Generation“), anche se ho scoperto in questi giorni che ci sono una miriade di indizi e video virali che portano il film e Internet ad essere molto più legati di quel che pensavo: su internet è possibile visionare questi filmati, fare ricerche per conto proprio, confrontarsi con altre persone su questi temi o semplicemente leggere pareri altrui, in quello che ormai assomiglia molto all’operazione Lost.

Ed ecco il punto che chiude il cerchio: sta per uscire il videogioco di Lost. La cosa assolutamente innovativa e interessante è che il videogioco sarà strettamente legato alle vicende della serie televisiva: il giocatore interpreta un personaggio nuovo di zecca che si ritrova a stretto contatto con i protagonisti (veri) del serial, in una specie di continuum alternativo ma coerente – e in alcuni punti sovrapposto – con quanto visto in TV. In sostanza è lecito attendersi che un fan accanito e profondo conoscitore della serie ( e soprattutto di tutto quello che si cela dietro, Lost Experience, teorie, indizi…) possa essere in grado di trovare più in fretta la soluzione o quantomeno di godersi di più l’esperienza sull’isola.

Temo che la crossmedialità in futuro la farà sempre più da padrone, permettendo esperienze globali che finora non abbiamo fatto; dico “temo” perché di contro costringerà gli utenti di un medium a porre attenzione anche ai medium correlati (una volta potevo guardarmi un telefilm e basta, ora devo cercare indizi su internet o in un videogioco o in una caccia al tesoro), cosa che purtroppo non è sempre possibile. La vera forza della crossmedialità sarà proprio nel non dover rendere obbligatori tutti i medium coinvolti.

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