Per salvare XP c’è addirittura una petizione

xp vs. vistaInfoWorld ha iniziato una campagna di sensibilizzazione e relativa petizione per convincere Microsoft a non terminare la fornitura di licenze OEM di Windows XP il 30 giugno 2008. i punti cardine su cui verte la questione sono essenzialmente tre:

a) milioni di persone si trovano bene con XP, sarebbe come essere sfrattati da casa dopo molti anni;

b) non c’è nessun bisogno che Microsoft ammetta uno sbaglio;

c) c’è già un precedente, con Windows ME.

Mi sembrano dei punti abbastanza deboli, senza nulla togliere all’iniziativa in sé, e vi spiego perché:

Possiamo anche essere tutti d’accordo che a un anno dalla sua uscita Microsoft Windows Vista non sia stato ancora digerito dalla maggior parte delle persone, ma questo non significa che li prodotto in sé sia da buttare, né che si possa impedire a Microsoft di puntare sul cavallo che ritiene migliore. Senza arrivare a esagerazioni palesi, come un mio collega che se potesse installerebbe Windows 3.11 for Workgroup (giuro!), bisognerebbe fare lo stesso discorso per Windows 2000, che non era poi così malaccio e performava bene.

Si sta parlando di progresso e di innovazione, anche se io per primo ammetto che nessun nuovo sistema di casa Redmond faccia salti epocali nella user experience o nell’interfaccia. Ma figuratevi un po’ cosa accadrebbe con una interfaccia completamente stravolta! (tra l’altro se Vista fa così schifo non capisco come mai la comunità Linux non punti strategicamente e pesantemente su di esso: se Vista si fosse adottato per forza dal primo giorno le “conversioni” ad altri sistemi avrebbero un tasso molto maggiore, per logica). Anzi, ho trovato un thread su un forum inglese abbastanza interessante che spiega “perché 2000 è meglio di XP “, e tra l’altro linka un articolo in cui proprio InfoWorld nel 2001 fa un benchmark tra i due sistemi e conferma.

Che Microsoft non abbia bisogno di ammettere uno sbaglio poi è lapalissiano; Microsoft è un’azienda quotata in borsa con una capitalizzazione enorme, le cui azioni sono in mano anche a gente comune. Questo tipo di aziende normalmente si attiene a quanto richiesto dalle autorità di borsa per quel che concerne le notizie negative, e incensa e propaga quelle positive. E non è un problema solo di Microsoft, ribadiamo. Una nota in cui si ammettesse che “si, Vista non va bene e abbiamo speso milioni di dollari inutilmente” sarebbe potenzialmente dannosa per molta gente. Mi rendo conto che questa non è una giustificazione forte, ma serve per avere un quadro completo.

In ultimo il precedente di Windows ME non mi pare calzi a pennello. La famiglia di sistemi operativi ibridi a 16/32 bit è ormai morta e sepolta, ed ME è stato l’ultimo della serie. Il “traumatico” passaggio a 2000, 32bit puro, era qualcosa di più di un semplice upgrade del sistema, era un cambio radicale di mentalità. Microsoft reintrodusse frettolosamente il 98 in attesa del primo Service Pack di windows 2000, che per tradizione segna l’inizio della stabilità e della maturità di un sistema. E anche qui bisogna dire che con il Vista SP1 alle porte, la petizione perde senso.

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