Geek Pop: festival virtuale di musica reale

Per i navigatori incalliti di siti di tecnologia e scienza il termine di sicuro non è nuovo… ma ecco cosa dice il dizionario Dictionary.com del termine “geek” :

1. a peculiar or otherwise dislikable person, esp. one who is perceived to be overly intellectual.
2. a computer expert or enthusiast (a term of pride as self-reference, but often considered offensive when used by outsiders.)
3. a carnival performer who performs sensationally morbid or disgusting acts, as biting off the head of a live chicken.

A dire il vero la terza definizione mi lascia un po’ perplessa…. ma per quanto riguarda le prime due siamo, credo, tutti d’accordo. “geek” è un termine colloquiale per indicare una persona particolarmente esperta di un argomento, generalmente legato all’informatica o alla tecnologia in genere, che può risultare “fastidiosa” per coloro che non condividono questa passione.

La rete è piena di siti di “orgoglio geek”, dove si possono acquistare gadgets e oggetti di ogni tipo. Mi sono però recentemente imbattuta in un sito molto particolare…. un Fesitval musicale completamente virtuale, che ospita musica di ispirazione (fanta)scientifica, ascoltabile e scaricabile liberamente dal sito. Che cos’è un festival virtuale? Semplicemente un modo per ascoltare musica, vedere rappresentazioni, conoscere nuovi artisti, senza pagare un soldo e senza muoversi di casa. Di sicuro perde molto del fascino dei festival veri e propri, in cui il viaggio e l’accampamento sono parte integrante dell’esperienza. Ma da un altro punto di vista, specialmente se affiancato ad un festival reale, è un sistema interessante per distribuire musica, farsi conoscere e condividere esperienze anche con persone che non hanno modo di muoversi da casa.

Nello specifico, questo festival si chiama geek pop e  presenta una mappa virtuale dell’area in cui si svolge il festival, e si può girare tra uno stand e l’altro proprio come se fossimo ad un concerto.

Secondo il loro blog il prossimo anno dovrebbero  passare alla fisicità, facendo un tour reale del Regno Unito, con tanto di concerti e spettacoli.

Devo ammettere che l’idea mi piace, mi sembra un modo molto simpatico e divertente per farsi conoscere e soprattutto per rendere alla portata di tutti argomenti scientifici o di informazione tecnologica, che spesso sono confinati nella torre di cristallo di, appunto, pochi “geek”. I gruppi e gli artisti che partecipano a questo festival sono selezionati secondo il loro stile molto particolare. Gironzolando per il sito è possibile ascoltare i brani dell’ultimo anno, leggere le interviste e addirittura comprare ricordini. Molti dei musicisti vogliono comunicare una sorta di matrimonio tra l’arte e la scienza, far capire che gli appassionati di scienza e tecnologia non sono del tutto insensibili alla bellezza del mondo.

Anzi, è esattamente il contrario. L’approfondimento della tecnologia e della scienza può portare ad una sorta di arte illuminista, in cui l’artista si affascina di come “tutto torni”. Mi capita spesso di notare quanto si emozionino scienziati e tecnici nel vedere un progetto dare i risultati sperati. Vedere davanti a sé la propria creazione, che sia un pezzo di codice, una scoperta scientifica, o uno strumento tecnologico è un’emozione molto simile a quella di un artista che osserva la propria opera, è un’espressione di noi stessi. Spiegare questa emozione a chi non è addento al nostro campo è spesso molto difficile, se non impossibile, per cui credo che un’inizativa come questo geek pop sia una buona idea, per esprimere le proprie emozioni con la musica, che è comprensibile più o meno da tutti.

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