Overclock estremi: togliere l’IHS serve realmente?

Per la nostra rubrica “The Hot Spot”, oggi parleremo di una pratica abbastanza inusuale tra gli overclockers, e che solo quelli più incalliti ed estremi (e devo aggiungere anche con una buona dose di coraggio) praticano per poter raggiungere quelle vette altrimenti irraggiungibili: togliere l’IHS (Integrated Heat Spreader) che ricopre nelle cpu e nelle GPU delle ultime genrazioni il core di silicio, proteggendolo da scheggiature dovute ad installazioni imprecise del dissipatore (che sia ad aria o liquido non importa).

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Parlare di overclock estremi e altre diavolerie del genere non è usuale per Appunti Digitali, ma mi auguro che questo sia il primo articolo riguardante questa pratica di “upgrade self-made” di una lunga serie, che tratterà modificazioni varie ai componenti (cpu, ram, gpu, ecc) ed ovviamente, i metodi di raffreddamento utilizzati. Perché ricordiamocelo, non esiste overclock che non necessiti di un raffreddamento adeguato.

Ma andiamo con ordine. La spiegazione di cosa sia l’overclock è abbastanza semplice, e abbondantemente trattata in internet. Si tratta in poche parole di modificare alcuni parametri di fabbrica dei chip per amentarne le capacità di calcolo, senza (virtualmente) spendere una lira. Un upgrade gratuito, quindi, che comporta però alcune difficoltà legate soprattutto al metodo di raffreddamento utilizzato per asportare il calore prodotto dal chip, che aumenta considerevolmente dopo l’overclock.

Come dicevo prima, per raggiungere overclock più alti, e con mezzi alla portata di tutti (quindi tralasciando per il momento sistemi di raffreddamento con LN2 o ghiaccio secco, che sono metodi da “record” e non consigliabili per il daily-use o per l’utente inesperto) si cura con molta attenzione il raffreddamento del processore o della gpu a cui vogliamo applicare l’overclock. Solitamente si cambia la pasta termoconduttiva, adottandone una con capacità maggiori, oppure direttamente l’intero dissipatore di calore, installando un dissipatore di maggiori dimensioni o con ventole più potenti, per arrivare fino ad usare il raffreddamento a liquido.

Tutto bene fin qui. Ma se vogliamo spingerci quel tantino oltre? Chi ha budget limitati, non può certo acquistare l’ultimo ritrovato della tecnologia in termini di raffreddamento, come kit “phase change” o kit a liquido ad alte prestazioni. Ma anche chi se lo può permettere, arriverà il giorno in cui anche il sistema di raffreddamento più prestante e costoso non ci soddisfa più. La soluzione, quindi, è la modifica hardware del componente, che può essere effettuata senza acquistare alcunché, a parte pochi strumenti necessari ad effettuarla, e disponendo anche di una buona dose di coraggio, poiché il rischio di ritrovarsi con un chip distrutto è decisamente alto.

Premessa prima di continuare: sconsiglio vivamente i lettori a fare quanto vedrete qui esposto, e né io né Appunti Digitali siamo responsabili per eventuali danni a cose o persone a causa di tentate modifiche al vostro hardware. Questa non è una guida all’overclock: è semplicemente un’analisi di cosa si guadagna e cosa si perde se si procede allo scoperchiamento del core di una scheda video.

Tolto di mezzo il necessario disclaimer, per prima cosa è necessario spiegare perché uno dovrebbe togliere l’IHS dalla propria cpu o gpu. I motivi sono vari, tra cui la non perfetta planarità dell’IHS in alcuni modelli di cpu e gpu, che impediscono il perfetto contatto con la base del dissipatore. Altro fattore che ci spinge a questa modifica estrema è la consapevolezza che l’IHS non è il core che vorremmo raffreddare alla perfezione, e che quindi esso rappresenta una vera e propria barriera attraverso la quale il calore prodotto dal chip deve passare per essere rimosso dal dissipatore.

Va da sé che meno “barriere” abbiamo a coprire il chip, più rapidamente riusciamo a raffreddarlo a beneficio del nostro overclock rendendolo più stabile e soprattutto, in molti casi, permettendoci di raggiungere livelli superiori prima impossibili a causa di temperature troppo alte. Togliere l’IHS quindi rende il nostro overclock estremo quel tantino più vicino e facilmente raggiungibile.

Anche il sottoscritto si è cimentato in questa pratica, utilizzando come cavia una ottima, ma oramai vecchiotta, Nvidia 8800 ULTRA da 768MB. Il core, come sappiamo tutti, è coperto da uno spesso IHS di grandi dimensioni, in rame nichelato, e che possiamo vedere nella seguente foto:

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Per completezza di informazione, preciso che le temperature con frequenza standard della gpu prima dell’operazione erano in idle di 56°C circa, mentre sotto stress (gaming intenso) raggiungevano i 75°C circa con waterblock in rame, facente parte di un kit a liquido che comprende anche un wb cpu ed un radiatore da 120mm, con ventola a bassi RPM.

Completare l’operazione di scoperchiamento è abbastanza semplice, e la rete è piena di guide in proposito. Basti sapere che non è una cosa da fare quando si è stanchi, o stressati, o nervosi: calma innanzi tutto. Una volta che l’IHS viene rimosso, tiriamo un sospiro di sollievo e procediamo ad ispezionare quello che volevamo vedere: il core nudo:

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Le strisce grigio scuro sono materiale adesivo per fissare la placca in rame al pcb del chip, mentre ben visibile al centro dell’IHS l’impronta della pasta termoconduttiva che dovrebbe aiutare il trasferimento del calore dal chip all’IHS stesso e quindi al dissipatore di calore. La pasta termoconduttiva appare come un pad di gomma secca, e dall’aspetto granuloso. Ecco spiegato il motivo per cui molte gpu di questa generazione (G80) scaldavano come fornetti. Una foto ravvicinata mostra quanto sia di bassa qualità la pasta termoconduttiva usata da Nvidia:

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Una volta ripulito il core, eccolo in tutto il suo splendore, piatto e lucido come uno specchio:

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Ricollocata della buona pasta termoconduttiva, e reinstallato il dissipatore (lo stesso waterblock di prima) e riposizionata la scheda nel pc, all’accensione, dopo un momento di pura e incontrollabile paura, assisto a boot di Windows Vista del tutto regolare, segno che la sced video non è stata danneggiata dallo scoperchiamento del chip. Le temperature sulla scheda video sono, come c’era da aspettarsi, inferiori rispetto a prima, ma la differenza, ahimé, non è tale da gridare al miracolo. Si tratta infatti di 5-6°C in idle, e di 7-9°C sotto stress in meno rispetto alla configurazione anteriore, con IHS montato. Per contro, ho guadagnato un po’ più di stabilità in overclock.

Con questa modifica sono riuscito a spingere un po’ più in su l’overclock, ma è solo di qualche MHz superiore, e quindi non vale neanche la pena sbandierarlo ai quattro venti. L’esperimento effettuato mi porta a concludere quello che sospettavo sin dall’inizio: rimuovere l’IHS è una operazione estrema, che annulla del tutto la garanzia della propria scheda video (o processore che dir si voglia) con il rischio decisamente alto di ritrovarsi con un chip non più funzionante, e che comporta pochi se non irrilevanti vantaggi, considerando le problematiche e potenziali danni che si possono arrecare. Sinceramente preferisco investire in un sistema di raffreddamento migliore, o optare per un overclock inferiore, ma del tutto stabile. Almeno il chip è salvo.

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