Hacking riuscito per la PSP-3000?

HackingSembra esserci una svolta nella continua schermaglia tra le case produttrici di console e “il resto del mondo” che non accetta le limitazioni hardware imposte dall’alto.

La responsabilità di questo nuovo episodio della saga  non va attribuita ad una persona o ad un team che fanno dell’hacking la propria missione di vita, quanto ad una vera e propria società.
E’ di pochi giorni fa, infatti, la notizia che un gruppo di ricercatori della Datel, una compagnia con sede in Inghilterra, siano riusciti a crackare con successo l’ultima versione della PSP (ribattezzata con il nome in codice di PSP-3000).


Sony PSP-3000

Solo un mese fa era iniziata la commercializzazione di questo aggiornamento il quale, da una parte, salutava un restyling estetico del prodotto, dall’altra, abbracciava la nuova soluzione tecnica che, stando alle dichiarazioni, non avrebbe permesso alcun tipo di modifica da parte di terzi.

In realtà gli utenti bene informati sapevano che il vero problema nasceva dall’adozione della nuova scheda madre, la TA-088v3 (presente anche nelle ultime forniture del modello PSP-2004, la Slim&Lite): quest’ultima infatti rendeva inutilizzabile, come ben spiegato da Dark-AleX, (personaggio noto alle comunità online) qualsiasi tool o sistema sviluppato in precedenza.

Il meccanismo con cui Datel è riuscita ad aggirare la protezione appare molto simile a quello utilizzato con il kit Pandora. Gli ingegneri hanno avuto modo di studiare nel dettaglio la componentistica introdotta e sono riusciti a creare una batteria, ribattezzata con il nome di “Lite Blue Tool“, provvista di un chip in grado di far funzionare la PSP nella famigerata modalità servizio (o full-service mode se siete anglofoni).

Pare che l’uscita di questo nuovo prodotto sia prevista per fine novembre ad un prezzo che si aggirerà sulla trentina di dollari.

Seppur ancora non risulti possibile l’esecuzione dei firmware custom che permettono di far girare applicazioni homebrew e backup dei giochi (tipicamente giochi piratati), Sony non sarà senz’altro contenta della notizia: la nuova release doveva infatti convincere i molti publisher, che restano ancorati al Nintendo DS, della solidità e sicurezza del prodotto concorrente.

E se per caso siete convinti che la pirateria aiuti la diffusione della console e quindi indirettamente il produttore, vi rimandiamo all’esaustivo articolo di Francesco Carucci.

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