Album su microSD. Una resa delle major?

microSD con album precaricati in mp3SanDisk si appresta a lanciare sul mercato delle microSD da 1 Gigabyte con dentro album in mp3. Il sito dell’iniziativa, slotmusic.org, è ancora scarno, ma la rete è già piena di informazioni a riguardo.Ad esempio si ipotizza che il prezzo degli album potrà essere compreso tra i 7 e i 10 dollari, quando la scheda da 1Gb finora è stata venduta mediamente a 8,5; si sa che insieme ad ogni scheda sarà fornito un adattatore USB, per fruire delle canzoni anche da PC o da dispositivi sprovvisti di slot microSD. Ma soprattutto che gli mp3 a 320 Kbps saranno DRM-free (comunicato stampa ufficiale). Cosa c’è sotto?

Voglio dire, ben venga il DRM-free, era ora che anche le case discografiche capissero che gli utenti non vogliono limitazioni ridicole alle cose che comprano e spesso pagano profumatamente. Benissimo gli mp3 anche se esistono formati con più qualità, perché comunque un giga è sempre un giga. Ma perché proprio ora? e perché su SecureDigital? a me sembra un po’ come se mi vendessero il nuovo CD di Ligabue a 7 euro su un riscrivibile: probabilmente lo comprerei, ma mi chiederei il perché della scelta di questo mezzo fisico.

Forse il problema sta nei cellulari, nelle reti e nei costruttori. A prescindere dall’adattatore USB il primo posto che mi viene in mente dove mettere una microSD è un cellulare, e i cellulari moderni spesso fungono molto bene anche da walkman. Inoltre Nokia e SonyEricsson, due colossi, stanno muovendo i primi passi verso la flat music, una tariffa da versare al costruttore (e in parte alle major) per ascoltare musica infinita sui cellulari, e anche se non si parlasse di download le reti veloci moderne consentono abbastanza agevolmente di avere streaming di qualità all’orecchio.

Però le major sembrano convinte che gli utenti abbiano bisogno di qualcosa di fisico per sostituire il defunto Compact Disc, come se la dematerializzazione della musica non fosse già un dato di fatto. Nonostante il passo avanti – e ripeto che l’iniziativa mi sembra lodevole anche se non so quanto successo potrà avere – vedo ancora una mentalità di vecchio stampo.

Forse quando ho saputo la notizia ho sperato troppo in grande, forse sono passi necessari e non si può pretendereche tutti avanzino a balzi giganteschi. Voglio però farvi riflettere su una cosa:tra i tanti nomi della grande distribuzione americana che si sa distribuiranno le microSD di Sandisk, ci sono WalMart e Best Buy.

Best Buy che, per i più distratti, ha da poco acquistato il marchio Napster e come ho avuto modo di dire godrebbe dei maggiori vantaggi da quella operazione proprio con il suo operatore mobile e una flat musicale. Partita che si gioca su più fronti o semplice manovra diversiva?

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