Supercomputer: Roadrunner corre più veloce con Linux

No non è il caldo che mi ha dato alla testa (anche perché quest’estate in Friuli è stata a dir poco piovosa finora), anche se ammetto che il titolo è piuttosto fuorviante.

Ma cosa c’entra il personaggio della Warner Bros con il pinguino più famoso dell’Informatica?

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Roadrunner è il nome in codice dell’attuale supercomputer più potente al mondo (quella categoria di calcolatori così denominata perché in grado di elaborare complicatissime simulazioni quali di tipo metereologico o militare) commissionato nel 2006 ad IBM da parte del Department of Energy’s National Nuclear Security Administration (NNSA) e ospitato nel National Laboratory di Los Alamos.

Recentemente in un test è riuscito ad abbattere il muro del petaflop, equivalente ad un migliaio di trilioni di operazioni al secondo: un numero certamente impressionante.

Ma grazie alla sua particolare architettura ibrida, perché composta di 6562 Opteron Dual Core interconnessi con 12240 CellBE (una variante del Cell montato sulla PS3) non solo riesce ad esprimere una potenza di calcolo enorme ma anche, in proporzione, un ottimo consumo energetico, tanto da valergli il primo posto anche della classifica Green500, dove i rapporti consumi/resa diventano fondamentali.

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E come per la maggiorparte di questi incredibili computer, utilizza Linux, nello specifico una variante della distribuzione denominata RHEL, ovvero RedHat Enterprise Linux. Il pinguino in ambiente server dimostra di trovarsi totalmente a suo agio, soprattutto quando il calcolo distribuito (stiamo parlando di migliaia di processori organizzati in parallelo) diventa IL dogma da seguire.

Riuscirà la creatura del movimento GNU e di Torvalds a conquistare anche la fiducia e le quote del mercato consumer/desktop?

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