GPU: lo stato dell’arte a fine 2017 – prima parte

Cari lettori, vi presento un altro articolo del nostro autore Nessuno. Buona lettura e grazie ancora a Nessuno per il suo contributo.

 

Questo articolo è una piccola aggiunta sia agli articoli relativi alla storia delle GPU (prima parte, seconda, terza) sia all’articolo relativo ai nuovi processi produttivi (prima parte, seconda).

È semplicemente una descrizione della nuova GPU made in AMD, Vega, non disponibile al tempo della loro stesura e di una previsione di quel che sarà Volta, in arrivo nei prossimi mesi (probabilmente secondo trimestre 2018) di cui abbiamo avuto il primo assaggio con GV100, destinato al mondo dei server (come il GP100).

Iniziamo.

Nelle puntate precedenti sono stati descritti una serie di fatti da cui sono state tratte delle conclusioni. Conclusioni come si è visto anche criticate. Ma alla luce dei fatti avvenuti, indiscutibilmente valide.

Riassumendole si è potuto constatare che nVidia dalla presentazione di Kepler a oggi è sempre riuscita a presentare sul mercato una soluzione energeticamente più efficiente (prestazioni/W) della concorrenza e, a parte il GK110, anche in termini di prestazioni/mm^2.

Con Maxwell le differenze di questi parametri rispetto alla concorrenza sono aumentate, e con i nuovi PP, quindi Pascal vs Polaris sono rimaste pressoché invariate.

Purtroppo abbiamo visto che con Polaris AMD non ha mantenuto quello che ha promesso circa un aumento di efficienza energetica (2.5x rispetto a GCN) e un miglioramento della situazione è stato rinviato a Vega, la nuova architettura sullo stesso PP di Polaris (14nm di Global Foundries). Polaris prima e Vega oggi si scontrano quindi contro l’architettura Pascal di nVidia. Abbiamo già visto come Polaris è stato posizionato rispetto all’offerta della concorrenza. Vedremo qui quale posto può prendere Vega nel mercato.

Ecco quindi una rapida cronistoria degli eventi riguardanti Vega. Al solito, le teorie che cercano di spiegare questi fatti vengono dopo.

Nel mese di Marzo 2016 AMD annuncia che sta lavorando su una architettura post Polaris che sarà rivolta alla fascia alta montando HBM2. L’annuncio, stranamente, è reso pubblico prima del lancio stesso di Polaris che avviene nel mese di Luglio 2016.

Polaris 10, la GPU di AMD migliore sul mercato, nonostante le aspettative e le promesse, si rivela competitivo solo con la terza fascia di Pascal, il GP106. Davanti ad esso nVidia pone il GP104 e il GP102 che sono ad una buona distanza per quanto riguarda le performance e ancora di più per quanto riguarda i consumi. Al momento del lancio del GP102 (Luglio 2016) di Vega già si parla da qualche mese e quindi ci si attende che AMD nel breve lanci anche quella che dovrebbe essere la fascia alta delle sue GPU.

Dopo un periodo di rumor abbastanza sostenuto (Vega prima della fine dell’anno, sì, forse, no, sicuramente primo trimestre 2017, ma forse anche no) susseguono una serie di annunci ufficiali di AMD riguardanti Vega.

Le date definitive non vengono mai date da AMD, che sposta la presentazione dal primo trimestre al secondo, indicandola come periodo di lancio anche in un incontro agli investitori (quindi a quel punto diventa ufficiale per davvero).

All’inizio del 2017 AMD pubblica questo video che comincia la saga infinita del Poor Volta.

Secondo trimestre, pensando ad Aprile o massimo Maggio, è una data lontana da quello che è stato il lancio della fascia alta di nVidia (10, 11 mesi di ritardo), ma è ancora accettabile, visto che si ipotizza che il ciclo dei 14nm è a metà del suo cammino e quindi la gara è ancora lunga e la GPU promette davvero bene.

Aprile e Maggio arrivano senza alcun avvenimento, e quello che AMD dichiara di Vega, lascia presupporre che i lavori in corso valgano l’attesa:

Ok. È fatta. E’ il momento. La svolta. AMD finalmente supera nVidia e neanche di poco se si parla di un Volta con possibili problemi a competere con questa nuova architettura.

Segue una campagna in cui AMD attraverso alcuni eventi pubblici nel mondo mostra due postazioni, una con Vega l’altra con un misterioso HW nVidia, con cui cerca di mostrare che le due esperienze videoludiche sono  sostanzialmente indistinguibili tramite esperienze personali, non misurate oggettivamente da qualche strumento che possa creare un qualche report.

Nella postazione nVidia c’è nascosta una 1060? 1070? 1080? 1080Ti? Non lo sapremo mai. Quindi in effetti la dimostrazione è un po’ “vuota”, serve solo per dimostrare che la nuova GPU esiste e che è a livello di qualche altra configurazione nVidia più costosa. Quello su cui punta AMD quindi è il costo del sistema: il suo realizzato con un monitor FreeSync costa $300 meno che quello della concorrenza con un monitor G-Sync (dal costo di oltre $1000!).

Ma a questo punto le orecchie si rizzano… comparazione per prezzo (di una configurazione sconosciuta e alquanto bizzarra) e non per performance? No numeri ma solo dichiarazioni soggettive dei giocatori che non sanno cosa stavano usando? mumble mumble…

Giugno è quindi il mese giusto, AMD lo ha promesso anche ai propri investitori in sede ufficiale. Non può deluderli.

Ed ecco infatti che annuncia che Vega sarà presentata il 27 Giugno (3 giorni prima della fine del trimestre fiscale) ma non sarà la versione che tutti si attendono, quella per il mercato gaming, ma una versione per il mondo prosumer, cioè che andrà a competere nel mercato della Titan Xp, scheda che costa $1200 tasse escluse. AMD dice che la versione gaming sarà invece presentata il mese successivo, quindi bisogna pazientare ancora qualche settimana. Un po’ di irritazione generale traspare dai vari commenti di chi si aspettava la versione gaming come prima presentazione dopo tanta attesa.

A Luglio 2017 AMD avrebbe avuto un ritardo di 13 mesi rispetto al lancio della concorrente, che nel frattempo ha annunciato Volta su un PP “strano”, 12nm FFN, che è poi il 16nm TMSC rivisitato (a sua volta il 20nm ma con transistor FinFet, ricordate quando vi dicevo che i numeri assegnati ai PP erano alquanto aleatori e usati solo come indicazione delle prestazioni?).

Qualcosa non sembra stia andando per il meglio. Il ritardo temporale con la rivale comincia a diventare pesante. 11, 12, 13 mesi rispetto al lancio della fascia alta di nVidia e mesi aggiunti quando AMD aveva già dato dimostrazioni dell’esistenza del chip a inizio anno.

Nelle ultime settimane le frasi pubblicitarie cominciano a diventare più rare, meno aggressive, la comparazione non è più con la Titan X/Xp o la 1080Ti ma si “abbassa” a livello della 1070/1080. In più si mostrano slide dove si confronta il valore dei frame minimi generati, non quelli medi o massimi, ovviamente con giochi scelti da AMD stessa. Intanto appaiono i primi bench non ufficiali che confermano un livello di prestazioni allineato con queste ultime schede piuttosto che con le prime come AMD aveva suggerito solo qualche mese prima.

Il 27 Giugno arriva e AMD lancia una scheda basata su Vega (denominata semplicemente Vega Frontier Edition, quindi con le stesse iniziali FE usate dalla rivale per le sue Founders Edition dell’anno precedente) per il mercato prosumer, precedentemente annunciata con il prezzo di listino uguale a quello della Titan Xp (sul mercato da Aprile con GP102 completamente funzionante in sostituzione della Titan X con GP102 castrato dell’Agosto 2016) di $1200 ma poi al giorno del lancio presentata con un prezzo di $1000.

AMD dichiara subito che non è la scheda per giocare con Vega anche se la scheda dispone di due modalità di funzionamento: creative e game che usano due driver differenti. AMD dice che la versione ottimizzata per tale scopo arriverà a Luglio e sarà sensibilmente più economica e sembra più veloce nei giochi visto che a Vega FE sembrano mancare i driver ottimizzati per i giochi, mentre è offerta con driver ottimizzati per l’accelerazione delle applicazioni professionali, cosa su cui torneremo più avanti.

Corsa dei vari siti a misurare le prestazioni di questa scheda Vega RX e cercare di capire a che livello è rispetto alla rivale. Qualcuno dimentica i primi annunci (nonché quelli relativi a Polaris e alla sua presunta maggiore efficienza energetica) e sembra accontentarsi del fatto che la scheda andrà al più come una 1080. Intanto i driver ottimizzati con l’accelerazione 3D delle applicazioni professionali permettono alla scheda AMD di superare brillantemente le prestazioni della Titan Xp che non gode di questo beneficio, visto che tale accelerazione è sempre stata fino a quel momento territorio delle schede professionali vere (serie Quadro per nVidia, serie FireGL o WX per AMD) ben più costose.

Nei giochi la neo presentata scheda ha numeri che la pongono appena sotto la 1080. Ma non ha driver gaming, come detto. I consumi sono “stellari” come il suo nome. Ed è la versione non a liquido (quella più spinta) che AMD ha annunciato essere la top gamma per il mercato gaming che arriverà ancora più tardi sul mercato.

Il mese di Luglio è il mese dell’isteria pura. Un toto prestazioni mai visto prima per le future versioni gaming del chip. Chi prevede che i driver daranno un boost nullo, chi del 10% chi addirittura del 50% rispetto alla versione FE. Praticamente il risultato delle mezze dichiarazioni di AMD condito con una aspettativa verso questa nuova architettura che il ritardo ha reso quasi mitologica.

Pochi ricordano che AMD è partita con ambizioni ben diverse che competere con la 1080. O così hanno fatto credere che sarebbe stato. Titan X e 1080Ti spariscono da qualsiasi discussione, il target finale ora è battere la 1080 che è più veloce della versione prosumer di Vega nel gaming. La versione gaming di Vega dovrebbe essere in grado di batterla con i nuovi driver che AMD sembra stare ottimizzando nel frattempo.

L’ultima doccia fredda arriva a fine Luglio quando AMD annuncia che la scheda sarà presentata il 14 Agosto. Altre settimane di attesa, toto prestazioni che impazza, gente che non può più dell’attesa e dice di tutto e di più. Ritardo totale dell’azienda rispetto alla rivale 15 mesi. Un abisso, visto che sembra che TMSC e la stessa GF hanno dato annunci di piani per l’adozione dei 7nm abbastanza vicino nel tempo (fine 2018, inizio 2019) e la comparsa di questo “misterioso” 12nm FFN di TMSC di cui non si sa molto, giusto per riempire l’attesa (Addendum: anche GF ha annunciato una revisione dei 14nm denominata 12nm che dovrebbe essere un revisione in attesa dell’arrivo dei 7nm).

La vita utile di questa GPU sembra essere davvero ridotta, schiacciata dalle prestazioni al livello di schede di 15 mesi prima e l’arrivo di Volta che a sua volta (scusate il gioco di parole) non può ritardare troppo con i 7nm in vista.

Qualcuno suggerisce da tempo che la mancanza di dati ufficiali da parte di AMD stessa e il continuo ritardo siano indicazione che qualcosa non va come è stato promesso. D’altronde avere per le mani un probabile “Volta killer” come era stato promesso, avrebbe certamente stimolato AMD a mandare fuori bench migliori di quelli in cui comparava semplicemente il valore degli FPS minimo nei vari giochi (AMD optimized) o il confronto con sconosciute configurazioni della concorrenza. Il “leak” di benchmark in cui la scheda figurava vincente contro la 1080 o addirittura 1080Ti avrebbe quantomeno prodotto un rallentamento delle vendite di schede top gamma di nVidia, che ancora vende più del triplo della concorrenza, secondo le stime del periodo.

Ma le speculazioni hanno giusto la vita che AMD ha concesso loro (abbastanza lunga comunque). Arriva il 14 Agosto. Calano i veli sulle versioni raffreddate ad aria (quella a liquido come detto sarà disponibile ancora più tardi), arrivano i numeri, le cifre, dati certi e confrontabili, non misure ad hoc fatte da AMD stessa o da impression e soggettive di giocatori su impressioni di configurazioni nascoste.

I risultati dei test sono stati pubblicati praticamente in contemporanea da tutti i maggiori siti cui è stata data una Vega in prova.

Visti i risultati, cosa si può dire… Nulla. Nessuna sorpresa. Nessuno squillo di trombe. Rimangono solo i sogni e le speranze. Anche per chi cerca di trovare qualche giustificazione. Per chi ha seguito in maniera neutrale (quindi critico e non solo basato sull’entusiasmo) il lancio di Fiji e poi quello di Polaris, non c’è stata alcuna sorpresa nel vedere che i numeri della scheda più veloce (e probabilmente più costosa) mai prodotta da AMD, la Vega64, non superano quelli della GTX1080, mentre la versione castrata di questa, Vega 56, supera di poco la 1070, GPU castratissima rispetto alla versione completa del GP104. (Addendum: è in arrivo la versione 1070Ti realizzata con una versione meno castrata del GP104 forse giusto per coprire il gap tra la 1070 e Vega 56).

Tutti gli avvenimenti e la strategia adottati per il lancio avevano già anticipato questa cosa, e per tutti coloro che non credono nei drive miracolosi dell’ultimo momento, Vega FE era già la prova reale che le prestazioni della GPU di AMD non erano in linea con quanto sperato e annunciato all’inizio.

La strategia è stata simile al lancio di Fiji: anche questa in ritardo nel tentativo di trovare un bilanciamento migliore tra consumi e prestazioni e con parecchio lavoro lato driver, senza alcun bench ufficiale fino alla scadenza del’NDA (Non Disclosure Agreement, ovvero il contratto che vieta di pubblicare informazioni fino ad una certa data) e toni prima entusiastici e poi sempre più sommessi man mano che ci si avvicinava alla data di lancio, sono stati indicatori che AMD non aveva in mano nessun jolly. Insieme al lancio similare di Polaris, le due occasioni sono state sufficienti per permettere ad un buon giocatore di capire quando si bluffa e si punta, come ormai da tempo immemore quasi a farla sembrare strategia normale, a far accettare il prodotto sistemandolo sul mercato con un prezzo interessante rispetto alla concorrenza piazzandolo contro la fascia inferiore rispetto alle risorse usate.

Partendo dal “Poor Volta(ge)”, passando a “dare filo da torcere a 1080Ti e Titan Xp” per finire a lottare contro la 1080 in prestazioni (ma con consumi superiori alla 1080Ti) il passo indietro notevole e moltissime sono le giustificazioni necessarie per cercare di farlo sembrare quello che non è, quando la realtà mostra senza alcun dubbio il Re nudo per la terza volta di seguito.

 

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