20anni dal lancio commerciale del Pentium

Il primo Intel Pentium è stato ufficialmente commercializzato il 22 marzo del 1993, cambiando in modo radicale il settore dei microprocessori e la relativa percezione pubblica, grazie ad un brand semplice e riconoscibile.

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The Pentium

Si tratta, infatti, del primo processore x86 ad abbandonare la nomenclatura numerica (80286, 80386, 80486), scelta dovuta essenzialmente all’impossibilità di registrare come marchio un numero e proteggere legalmente il brand dall’utilizzo di terze parti. Intel conia, così, il termine “Pentium”, prendendo in prestito la parola greca Pente (cinque, ad indicare che il processore Pentium rappresenta la quinta generazione di processori della casa di Santa Clara), legandola alla terminazione latina –ium.

Dal punto di vista realizzativo, la progettazione inizia nel 1989, e si rileva particolarmente complessa, tanto che l’annunciata dimostrazione al PC Expo di giungo del 1992 viene cancellata, e il suo lancio viene ritardato di un semestre.

La prima versione del chip usa 3.1 milioni di transistor, misura 16.7mm x 17.6mm ed è in grado di indirizzare fino ad un massimo di 4GB di memoria fisica, limite chiaramente dovuto all’architettura a 32bit. Le frequenze inizialmente disponibili sono di 60 e 66MHz.

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Il Pentium a “nudo”

Il Pentium rappresenta un deciso passo in avanti rispetto all’80486, disponendo di: pipeline parallele di elaborazione, caching separato per dati e codice, e ottimizzazioni per l’individuazione corretta degli indirizzi di memoria. Tutte funzionalità pensate per abbracciare i cosiddetti “real world data”: audio, video, immagini, dettatura, ecc.

La rivoluzionaria CPU Intel dispone, inoltre, di una veloce unità floating-point che, però, è tutt’altro che efficace, presentando il famigerato Pentium FDIV bug, probabilmente il più clamoroso della storia. Ad ottobre del 1994 (a più di un anno dal lancio) Thomas Nicely, ricercatore del Lynchburg College, si accorge che il processore restituisce un risultato errato, anche se solo sulle ultime cifre decimali e comunque predicibile. Ad essere afflitte sono anche le successive CPU a 75 e 100MHz.

E’ doveroso sottolineare che, in realtà tutti, i processori hanno un elenco di problemi noti, ma nel caso del Pentium è la prima volta che la questione divenne di dominio pubblico, trasformandosi quasi in un gossip e costringendo tutti i produttori, da allora in avanti, a rendere pubblici e facilmente accessibili gli elenchi dei flaw/bug.

Paradossalmente, Intel riesce, con un’abile azione di marketing, a sfruttare a proprio vantaggio il polverone suscitato dal FDIV bug, ribaltando completamente l’immaginario collettivo, tanto che nel giro di pochi anni il claim “Intel Inside” e il brand “Pentium” (oltre chiaramente allo stesso marchio “Intel”) diventano sinonimi di qualità nel mendo dell’elettronica di consumo.

Anche se con Core fortemente diversi (e più evoluto), Intel commercializza oggi i propri processori sotto il nome Pentium, con gli ultimi modelli della famiglia (G2010, G2020, G2120 e G2130) che utilizzano l’architettura IvyBridge a 22nanometri.

pentium_portachiaviUn’ultima curiosità: molti modelli della famiglia Pentium sono stati incastonati nei più svariati gadget, tra cui il più noto è sicuramente il portachiavi.

In conclusione vi ricordo che in passato abbiamo parlato di una curiosa congiunzione tra il bug del Pentium e le predizioni di Nostradamus: Il Bug del Pentium e la predizione di Nostradamus

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