L’eterna sfida tra reale e virtuale

modellini radiocomandati di Formula1Jacques Villenuve non ne ha mai fatto mistero: usava i videogame per imparare velocemente i circuiti nuovi e tenersi allenato (mentalmente, ovvio). Di pari passo con la crescente somiglianza al mondo vero, e insieme all’utilizzo di modelli fisico-matematici sempre più aderenti alla realtà, è cresciuto anche l’interesse di persone che del virtuale fanno una professione e ad alto livello.

Il futuro potrebbe essere ancora più intrecciato, e questi campioni potrebbero trovare nei mondi virtuali una seconda opportunità, se la società olandese iOpener riuscirà a terminare lo sviluppo del suo progetto .

Basandosi su una serie di rilevatori GPS molto accurati e in tempo reale il sistema è in grado di riprodurre il movimento di un veicolo da corsa in un metaverso, permettendo a chiunque di correre contro i grandi campioni. La maggior precisione del sistema è data da una serie di stazioni aggiuntive in grado di correggere il dato del GPS, rendendolo preciso sino a uno scarto di 2 metri: questo differenziale è unito ad un sistema montato sulla vettura che misura accelerazione, angolo e deviazione e alla normale telemetria, riducendo ulteriormente lo scarto a 30 centimetri.

Il software sviluppato è poi ovviamente in grado di amalgamare i dati tra i giocatori virtuali e i veri piloti, così se un virtuale scontra un reale avrà probabilmente la peggio e si danneggerà, mentre se un reale ti passa attraverso doppiandoti, nel gioco si vedrà un normale sorpasso.

Perché all’inizio dell’articolo parlavo di una seconda chance? perché ritengo abbastanza probabile che oltre a correre durante i veri gran premi, ci possano essere delle gare fatte appositamente per il metaverso, e i candidati ideali per guidare le macchine vere (anche per una questione di immagine e marketing, oltre che per avere un buon livello di difficoltà nel gioco) sarebbero proprio gli ex-piloti di Formula 1. Andando leggermente oltre potrebbe anche accadere che si trovi un nuovo talento della F1 in un mondo virtuale, un ragazzo in grado di dare la paga a un ex-campione, un ragazzo che potrebbe essere poi contattato da una scuderia per provare davvero. Una ulteriore commistione tra virtuale e reale.

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