Il Web 2.0 come strumento di affermazione dei “microjobs”

task marketWeb 2.0 non vuol dire solo che gli utenti prima lettori, oggi sono anche produttori di contenuti, ma significa anche che oggi le persone hanno a disposizione uno strumento in più per promuovere se stessi e il proprio lavoro.

Da qualche anno sono comparsi in rete servizi per aggregare le offerte di “microlavoro”, ovvero piccoli lavori occasionali che, anziché essere affidati a costosi professionisti, possono essere dati in consegna a studenti e freelance direttamente online.

Uno di questi servizi è offerto da tempo da Pajamanation, ma recentemente anche Microsoft ha lanciato un suo servizio, chiamato Task Market, dedicato ad aggregare domanda ed offerta di lavoro.

Si tratta solitamente di lavori di editing, traduzioni, piccole creazioni grafiche o scrittura di qualche programmino. Chi ha bisogno di qualcosa “posta” la propria offerta, dettagliando remunerazione e brief del progetto, ricevendo in breve tempo le risposte dai potenziali candidati.

Chiuse le selezioni e scelto il candidato, il committente e il professionista si metteranno in contatto e, terminato il lavoro, quest’ultimo sarà pagato via PayPal.

Una ulteriore evoluzione di questi servizi è rappresentata da oDesk , servizio che nasce per lavori più complessi che richiedono una collaborazione continuativa nel tempo. oDesk è particolarmente efficace perché consente al datore di lavoro di tenere sotto controllo, da un unico pannello amministrativo, tutti i lavori in corso, selezioni, pagamenti, ecc.

Internet consente quindi a singoli individui, compresi quelli che vivono in aree disagiate del pianeta, di proporre i propri servizi alla pari con altri e, se scelti, essere pagati in valuta pregiata, a tutto vantaggio dell’acquirente che ha qualità a minor prezzo e del professionista/studente che riceve lavori altrimenti impossibili da ottenere.

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