5 cose che mi piacciono di Linux

Prosegue la miniserie con le 5 cose che più apprezzo di Linux. Ammetto che questa volta ho avuto qualche difficoltà, perché dal punto di vista dell’utente non smanettone è arduo trovare dei validi motivi per preferire Linux rispetto agli altri due sistemi in esame.
Per chi si fosse perso il precente articolo può leggere qui le 5 cose che mi piacciono di Windows. Ma passiamo subito alla lista. Non mi sono basato su una distribuzione in particolare, ma faccio un ragionamento valido in generale per le maggiori distro Linux (Debian, Fedora, Ubuntu, OpenSUSE).

Quasi gratis

Si, lo so. I puristi diranno che Free Software non vuol dire “free as in free beer” ma “free as in free speech”. Ciò non toglie che solo un’esigua minoranza degli utenti sceglie il proprio software basandosi su considerazioni filosofiche riguardo le licenze. Il 90% di essi sceglie un software (come ogni altro prodotto tecnologico) basandosi sul rapporto benefici/costo. Linux è anche gratis, quindi ogni minimo beneficio fa schizzare il rapporto benefici/costo alle stelle. Attenzione, però, a non considerare il solo costo della licenza. Infatti preferisco indicare sempre il “Total Cost of Ownership”, in cui si fanno rientrare anche i costi di manutenzione e messa in opera. Generalmente Linux richiede maggiore manutenzione e smanettamenti di Windows, per cui il tempo impiegato in queste circostanze dovrebbe essere conteggiato come “costo”.

Flessibile

Se sai dove mettere le mani, puoi configurare una distro Linux per adattarsi a compiti diversi, dal semplice utilizzo desktop al grid computing, passando per smartphone e console da gioco. Linux è molto apprezzato in ambito embedded, dove gode del supporto diretto dei vari produttori di hardware specifico (Qualcomm, Samsung, Marvell, Atmel, Texas Instruments, ecc…). Inoltre ha letteralmente spopolato come webserver, distruggendo le quote di mercato di qualsiasi concorrente con la diffusa (sebbene tecnicamente discutibile) tripletta Apache / PHP / MySQL.

Istruttivo

In ambito accademico si è sempre favorito un approccio Unix-centrico e Linux è uno dei sistemi Unix-like più diffusi, ed ha velocemente sostituito i vari Unix proprietari in questo ambito (molti dei quali non girano su comuni macchine x86). Nonostante non sia un amante del “sistema Unix” (nel senso ampio del termine), è un sistema molto diffuso e con una notevole importanza, anche storica, per cui risulta molto comodo avere un sistema Unix-like da poter studiare su un comune PC di casa. In questa categoria faccio rientrare anche FreeBSD che, secondo me, è ancora più indicato per l’utilizzo accademico in quanto i sorgenti sono molto meglio documentati ed ha un’architettura più pulita ed efficiente. Inoltre, grazie alla quantità di operazioni manuali che su Linux sono quasi obbligatorie, l’utente è costretto ad imparare alcuni dettagli di funzionamento del proprio computer che altrimenti non avrebbe mai affrontato con sistemi operativi più user friendly.

Leggero

Generalmente un sistema Linux, escludendo gli effetti grafici più pesanti di alcuni Desktop Environment, ha un basso footprint in memoria e richiede poche risorse. Si rivela quindi un buon sistema per riciclare hardware dalle prestazioni modeste come vecchi PC e netbook.

Multipiattaforma

Linux è uno dei sistemi con il maggior numero di port attivi verso le architetture più disparate. Un’applicazione correttamente sviluppata per Linux può compilare e funzionare, teoricamente, senza modifiche su un numero molto grande di piattaforme hardware diverse, tra cui x86, AMD64, PowerPC, MIPS, ARM e altre.
Questioni tecniche a parte, questa è la mia personale lista delle cose di Linux che preferisco. Avrò modo di parlare anche dei difetti in un prossimo articolo.

E voi, cosa piace di Linux?

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