CPU con GPU integrata: un pericolo per NVIDIA?

Si dice che il 2011 sia l’anno delle CPU con GPU integrata e concordo pienamente con questa previsione in quanto se già nel 2010 queste soluzioni hanno rappresentato il 39% del mercato delle CPU per notebook, è più che ragionevole presumere che tali sistemi siano destinati a diffondersi a macchia d’olio.

Anche se per l’utente finale non cambia molto rispetto alle precedenti soluzioni che prevedevano chipset con grafica integrata, quella delle CPU con GPU integrata è un’evoluzione destinata a smuovere notevolmente non solo il mercato dei microprocessori, ma anche quello dei chipset e delle schede video.

Analizziamo in particolare la situazione dei tre grandi colossi nel mercato delle GPU: Intel, AMD e NVIDIA.

La prima in base alle ultime informazioni disponibili detiene ben il 52,5% del mercato delle GPU, una percentuale che non deve sorprendere più di tanto in quanto, quando si parla di GPU, ci si riferisce all’intero mercato dei processori grafici, compresi quelli presenti nei chipset e nelle CPU. Queste due ultime categorie in termini numerici rappresentano buona parte di questo mercato, relegando le GPU su schede video ad una nicchia.

Intel ha da sempre beneficiato di questa conformazione del mercato delle GPU ed è per questo motivo che, nonostante le prestazioni delle sue soluzioni grafiche siano tradizionalmente sotto la media, detiene la quota di maggioranza.

Con l’introduzione nel 2010 delle CPU con GPU integrata e dei nuovi processori Sandy Bridge, è presumibile che la situazione per Intel sia destinata a restare simile a quella attuale e, quindi, nel complesso ottima: la società, infatti, ha evidentemente investito molto negli ultimi anni in questo tipo di soluzioni e sta dimostrando di essere tecnologicamente sulla cresta dell’onda.

Se Intel è contenta, AMD probabilmente lo è ancora di più in quanto avere CPU con GPU integrata non può che favorirla dal punto di vista della competitività dei propri prodotti. Infatti, grazie agli ottimi core Radeon della sua divisione grafica, AMD potrà vantare quest’anno un ventaglio di prodotti il cui equilibrio tra potenza di elaborazione della CPU e GPU sarà quasi certamente migliore rispetto a quanto sia in grado di offrire Intel. A conferma della bontà di questi prodotti ci sono gli ottimi dati dell’adozione delle soluzioni Zacate ed Ontario da parte dei produttori di motherboard, notebook e netbook.

Si tratta probabilmente di un periodo che AMD stava attendendo fin dall’epoca dell’acquisizione di ATI Technologies, mossa che nonostante lo scetticismo di molti all’epoca, oggi assume evidentemente un significato strategico di enorme valore: se AMD non avesse acquisito ATI, oggi non avrebbe le competenze per poter realizzare le sue soluzioni Fusion. Un discorso analogo potrebbe essere fatto anche per quanto concerne ATI: che fine avrebbe fatto l’azienda canadese se oggi non facesse parte di AMD? La risposta la ritroviamo essenzialmente nella situazione di NVIDIA.

NVIDIA negli ultimi due anni ha radicalmente cambiato il suo approccio al mercato. Un tempo NVIDIA era essenzialmente e quasi esclusivamente l’azienda produttrice delle GPU GeForce e dei chipset nForce. Alla luce della piega presa dal mercato delle GPU integrate, oggi NVIDIA ha cambiato volto: i chipset nForce sono destinati a diventare ben presto un nostalgico ricordo, mentre i suoi sforzi sono stati ridirezionati verso il mercato dei System-On-Chip (SoC) ARM con Tegra e del mercato server e workstation con Tesla e, in futuro, Denver. Resta una sua presenza di spessore nel mercato delle GPU discrete, anche se per queste ultime probabilmente svanirà il segmento low-end, quello delle schede video economiche, fagocitato dalle CPU con GPU integrata.

C’è da chiedersi se, assumendo per vere le voci che davano qualche tempo fa NVIDIA interessata all’acquisizione di VIA, l’azienda di Santa Clara non avesse fatto meglio a perseguire la strada delle CPU x86 invece di addentrarsi nell’affollato mondo dei SoC ARM. E’ difficile dire quale dei due mercati sarebbe stato tecnologicamente e commercialmente più impegnativo, ma è indubbio il fatto che la scelta effettuata rappresenti un punto interrogativo tanto sul piano della competitività dei prodotti Tegra e Denver, quanto sul piano della concorrenza visto che NVIDIA deve oggi misurarsi con colossi del settore contro i quali non ha mai avuto a che fare prima: Texas Instrument, Samsung, Qualcomm, Apple, ecc…

Un elemento è certo: la strada delle CPU con GPU integrata ha di fatto tagliato fuori NVIDIA dal mercato delle soluzioni integrate e low-end, e non mi sorprenderebbe pertanto assistere ad una contrazione del suo market share in questi settori. Quanto questo influenzerà complessivamente le sue finanze è difficile dirlo, ma l’aggressività con la quale questa ormai storica azienda di GPU sta attaccando il mercato dei SoC mi fa personalmente ritenere che anche in questo caso, come del resto è quasi sempre accaduto quando è entrata in nuovi mercati, NVIDIA avrà successo.

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