L’off topic nei commenti: perché vogliamo farne a meno

A quasi tre anni dalla nascita di Appunti Digitali, posso dire di avervi visto nascere alcune delle più interessanti discussioni dai tempi in cui bazzicavo Lithium. Il fatto che siamo dopotutto pochi, se da un lato ci rende poco “profittevoli”, dall’altro ci conferisce, come community, una certa coesione.

Non che manchino divergenze, anche profonde, ma sono persuaso del fatto che, sul lungo periodo, la comune passione per il tema tecnologico rappresenti un fattore di aggregazione.

A fronte di molti siti che hanno fatto la scelta di eliminare i commenti dalla pagina principale del contenuto, per spostarli in forum esterni, a noi piace credere che il posto migliore per i commenti sia in calce all’articolo.

Questa scelta ci deriva dalla convinzione che il commento arricchisca il contenuto, donandogli sfumature, approfondimenti e analisi che, per motivi di spazio, sarebbero impraticabili nella stesura originale.

Anche le discussioni che partono dagli antipodi, se non sempre bastano per far cambiare idea a una delle parti in causa, di certo aiutano chi viene dopo a formarsi un’idea, a capire in che direzione approfondire.

Di tutto quel che di bello e buono portano i commenti ad un sito e alla comunità che ne fruisce, l’OT nei commenti è l’antitesi.

Quando un lettore che “atterra” su un contenuto si trova davanti a uno sciame di OT, fatica a rintracciare i contributi a cui pure sarebbe interessato e, complessivamente, può ricavarne un’esperienza negativa, rispetto al contenuto o a tutto il sito.

Quel lettore che si trova ad atterrare su un contenuto “stagionato”, arriva probabilmente da motori di ricerca. Il problema è che anche il motore digerisce male l’OT e, di conseguenza, penalizza la pagina che lo contiene.

Viceversa una serie di commenti pertinenti, magari aggiornati di frequente, diventano una risorsa anche per il motore, che riesce ad interpretare univocamente il tema del pezzo, con effetti positivi sul posizionamento, dunque sul traffico in arrivo, dunque sulla possibilità che altri lettori arrivino e magari dicano la loro.

C’è poi un aspetto dell’OT su cui desidero soffermarmi, ed è la tendenza a “buttarla in politica”. Mi rendo conto che i temi politici siano molto sentiti da alcuni, particolarmente in un momento critico come quello presente. Il problema è che in Appunti Digitali si parla di tecnologia e i suoi autori – benché abbiano posizioni nette e distinte – non sono qui chiamati ad intavolare discussioni su questioni che esulino dal tema tecnologico/scientifico.

Nulla vieta una battuta, un commento salace o una frecciata ma, se esiste un posto dove parlare di politica a tema libero, non è certo Appunti Digitali.

Mi rendo anche conto del fatto che, in un’epoca in cui la politica è più radicalizzata che mai, si tenda a covare forti antipatie verso questo o quel personaggio politico (la mia personale lista in tal senso è sconfinata). Purtroppo leggi fumose, una diffusa tendenza censoria e la “querela facile” di certi personaggi e studi legali in cerca di fatturato, espongono il nostro editore a rischi che non possiamo domandargli di prendersi.

Cerchiamo quindi di considerare Appunti Digitali come un’isola felice rispetto al marasma politico, e a farne un posto in cui tutti, da destra, sinistra, sopra e sotto, possiamo prenderci una pausa dalle passioni politiche e rilassarci ragionando di scienza e tecnologia.

Mentre domando a tutti di evitare l’OT per non costringerci alla spiacevole pratica della moderazione, concludo auspicando che anche chi commenta abbracci lo spirito dell'”autore” e si sforzi di contribuire sapendo che, se rimane in argomento, le sue riflessioni non andranno perse ma continueranno, assieme e a volte anche più del singolo articolo, ad alimentare riflessioni e commenti. La “long tail” è dalla nostra parte.

PS Nel commento #49 trovate la risposta ad alcuni dubbi posti di frequente sul significato e le implicazioni di questo pezzo.

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