E’ già tempo di record per l’iPhone 4, ma quanti problemi di gioventù!

Qualche settimana fa è stato presentato il nuovo iPhone 4 di Apple ed è da allora che osservo attentamente l’evolversi della situazione che orbita attorno a  questo attesissimo prodotto e posso da subito anticiparvi che, contrariamente alle aspettative (almeno le mie), non sono tutte rose e fiori.

La buona notizia, per Apple chiaramente, è che il lancio del prodotto è stato il migliore di sempre. La mela mordicchiata ha, infatti, annunciato che nei primi tre giorni di commercializzazione ha venduto ben 1,7 milioni di iPhone 4.

Si tratta senza ombra di dubbio di un risultato straordinario: l’iPhone 3G nel suo primo trimestre di commercializzazione è stato venduto in quasi 6,9 milioni di esemplari. Considerando che stiamo raffrontando i risultati di un intero trimestre worldwide con quelli di appena 3 giorni in pochi specifici Paesi, ci rendiamo immediatamente conto del successo dell’iPhone 4.

Sfortunatamente, come anticipato, le buone notizie finiscono qui. Mettendo da parte i problemi di disponibilità (altrimenti chissà quanti ne avrebbero venduti!), che sono chiaramente dovuti alla sorprendente domanda, esistono almeno tre diverse aree con problematiche che affliggono il nuovo gioiellino fruttoso: schermo, ricezione e sensore di prossimità.

Il problema al famigerato Retina Display dell’iPhone 4 consisterebbe in un leggero ingiallimento dello schermo in prossimità dei bordi. La motivazione di questo fenomeno è la mancata asciugatura del collante utilizzato per l’assemblaggio. La soluzione? Semplice, attendere qualche giorno, tempo sufficiente a far evaporare gli elementi che causano il fastidioso effetto. In poche parole: la domanda per il nuovo prodotto è stata talmente forte che sono stati messi in vendita iPhone 4 troppo freschi di assemblaggio.

Passiamo al secondo e, almeno in apparenza più grave, problema. In occasione del lancio Steve Jobs in persona ha illustrato la nuova scelta stilistica dell’iPhone 4, attorno al quale una cornice in acciaio suddivisa in due segmenti fa bella mostra di sé. In teoria questo sistema avrebbe dovuto migliorare la sensibilità ricettiva del dispositivo, ma in realtà si assiste ad un brusco calo del numero di tacche che indicano la bontà della ricezione nel momento in cui si impugna il telefono.

Le cause di questo comportamento non sono ufficialmente note e al momento attuale si intravedono due possibili soluzioni: una hardware ed una software. Quella hardware consiste nel dotare l’iPhone di una delle tante custodie presenti sul mercato che, impedendo il diretto contatto della pelle con la fascia metallica, ridurrebbe sensibilmente il problema. Quella software consiste, invece, nell’attendere un aggiornamento del nuovo iOS 4 che potrebbe risolvere il problema. Quest’ultima possibilità nasce dall’osservazione di un analogo comportamento dell’iPhone 3GS aggiornato all’iOS 4, il che farebbe presupporre una errata calibrazione del sistema di ricezione dal punto di vista software [a chi volesse approfondire segnalo questa analisi di AnandTech].

L’ultimo disguido che molti neoacquirenti dell’iPhone 4 hanno riscontrato è in un anomalo comportamento del sensore di prossimità. Questa componente è molto importante nel telefono della mela perché gestisce diversi elementi nel corso di una chiamata: accende/spegne il display, abilita/disabilita il vivavoce, ecc…

Il problema consisterebbe nella sensibilità del sensore che non è in grado di riconoscere quando il telefono è in prossimità dell’orecchio. Al momento attuale non si intravedono ancora soluzioni a questo problema, anche se nel forum di Apple qualcuno sostiene che il problema riguarderebbe soprattutto chi ha ripristinato il backup del vecchio iPhone 3GS sul nuovo iPhone 4 (operazione gestita e consentita da iTunes), mentre è meno frequente per chi usa l’iPhone 4 senza effettuare questa operazione.

Insomma, nel complesso, a soli pochi giorni dalla sua commercializzazione, il neonato sembra soffrire di alcuni problemi di gioventù. Nonostante tutto le vendite vanno a gonfie vele, come mai? Io un’idea me la sono fatta. Non so, infatti, se i problemi sono di natura hardware o software e tantomeno so se verranno risolti con un mega richiamo oppure con un aggiornamento software.

Quello che però posso affermare con ragionevole certezza è che quando verrà rilasciato un aggiornamento in grado di risolvere tutti i problemi, questo sarà immediatamente disponibile per tutti gli iPhone e tutti gli acquirenti non dovranno fare altro che collegare il proprio dispositivo al PC e aggiornarlo via iTunes con un semplice click.

Questa è la forza di Apple e di un prodotto come l’iPhone ed è, a mio parere, il motivo per il quale comunque chi vuole comprarlo può farlo serenamente nonostante tutti i problemi di gioventù. Non penso che si possa dire lo stesso di tutti gli altri produttori di smartphone. Basta guardare il rilascio di Android 2.2, del quale ne beneficia da subito solo Nexus One di Google, mentre tutti gli altri dovranno attendere, nella migliore delle ipotesi, probabilmente mesi per avere il medesimo servizio dai vari Samsung, HTC e compagnia bella. Un altro esempio lo ritroviamo con il Samsung Galaxy S, anch’esso con qualche problemino di gioventù, e per il quale un workaround consiste nel eseguire i seguenti semplicissimi comandi:

adb shell
su
cp -rp /data/data /dbdata
mv /data/data /data/data.bak
ln -s /dbdata/data /data/data
reboot

Certamente alla portata di qualsiasi smanettone, ma non dell’utenza che di queste cose non vuole saperne niente, la maggioranza, esattamente quella a cui si rivolge Apple.

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