Che fine hanno fatto i tablet PC?

tabletPC AsusOggi durante una riunione ho avuto una improvvisa folgorazione: mi sono domandato dove fossero finiti i tablet-PC, i pc a tutto schermo che sembravano pronti a invadere le nostre vite fino a qualche mese fa. Ammetto che sono oggetti che ritengo tutt’ora molto affascinanti, e non escludo di certo che prima o poi possano trovare un modo per sfondare davvero, ma è evidente che le promesse fatte ai tempi della loro presentazione non sono state mantenute.

È bene innanzitutto dividere la categoria in due distinte fasce: i tablet Pc veri e propri, quelli cioè interamente formati da una superficie touchscreen (tipo slate), e i tablet pc convertibili, che invece possiamo assimilare a dei notebook ibridi. I tablet della prima categoria, sostanzialmente assimilabili nell’uso e nella forma e dei grossi palmari, sono stati quasi sempre snobbati dai produttori in favore dei secondi, ne è dimostrazione il numero di modelli convertibili in circolazione; probabilmente a causa di una strategia “testa di ponte” che avrebbe voluto rendere meno traumatico il passaggio agli utenti, per poi finalmente passare alla categoria slate.

Quale può essere stato il problema, almeno in Italia? indubbiamente la percezione della tecnologia da parte del pubblico: i tablet vengono ritenuti prodotti da ufficio, sia per una questione di forma mentis sia per via dei prezzi, e questa è una prova inconfutabile. Nella mia esperienza però – lavoro in una azienda da quasi 500 persone con clienti ancora più grandi – non ho mai visto un tablet in ufficio o negli uffici che frequento e ho frequentato. Soltanto una volta, in un contesto di professionisti, ho avuto modo di vederne uno all’opera, ed era guarda caso un modello convertibile.

Certo, esiste tutto uno specifico ambito di lavori in cui il tablet è stato ed è una manna dal cielo, persone che prima giravano con penna e carta o penavano per trovare un appoggio al portatile (magari in fabbrica), ma direi che questo ambito ha tutto sommato giovato poco alle vendite, almeno a giudicare dall’attuale offerta di modelli.

In un mondo in cui il progresso tecnologico è sempre più accelerato e le categorie di prodotto sono sempre meno marcate forse il tablet pc ha un ruolo senza una definizione, specie da quando gli UMPC hanno fatto il loro dirompente ingresso nel mondo. Un tablet slate è più delicato e soggetto ad usura di un notebook, e un tablet convertibile offre il vantaggio di poterci scrivere a mano col pennino e ruotare lo schermo ma costa decisamente più di un notebook. Uno smartphone ben corazzato o un UMPC fanno di nuovo le stesse cose (anzi nel caso degli smartphone anche di più, a volte) e sono via via più compatti, meno costosi o più funzionali.

Forse se i tablet fossero scesi di prezzo più velocemente ora non saremmo tutti qui a parlare dell’eeePC

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