Il punto di incontro tra Web e Desktop

Capita sempre più spesso sentire i termini “semantica” e “sociale” accoppiati al concetto di desktop. Vengono presentati ipotetici scenari in cui finalmente all’interno dei PC i nostri documenti e programmi non saranno più isolati e vivranno in una fitta rete di relazioni (speriamo non pericolose) tra di loro.

La rivoluzione iniziata dal social web si estenderà fino ad intrufolarsi sulle nostre scrivanie. Potremmo finalmente cercare una canzone nel nostro pc semplicemente ricordandoci che ci era stata inviata da un amico in una determinata occasione. Potremmo accedere alle nostre foto di famiglia da qualsiasi programma in maniera trasparente senza dover cercare tra un mucchio di file più o meno organizzati. Potremo taggare votare e condividere qualsiasi cosa con chiunque vogliamo nel pieno spirito della “social media revolution”.

Questo naturalmente è il futuro che tutti vorremmo vivere. Un futuro in cui le macchine assecondino in maniera trasparente i nostri bisogni, in cui si prendano carico della parte noiosa dei nostri lavori lasciandoci quella creativa e divertente.

Come fare per portare tutta la parte sociale delle applicazioni web sul desktop?

IL DESKTOP NEL WEB:

La prima possibilità è quella che sta tentando Google con Chrome OS. L’approccio è tanto semplice quanto ambizioso. Il nostro desktop non esisterà più.

Sarà semplicemente un browser e tutte le applicazioni che comunemente utilizziamo saranno spostate al suo interno. La nuova infrastruttura poggerà pesantemente sulla capacità di Google di aggregare vari servizi web in un unico contenitore. Pensate per esempio al neonato google buzz di cui tanto si parla che già al suo interno riesce a collegare servizi come youtube, picasa, twitter e altri.

Per la parte tecnologica google dovrebbe puntare sul mix di standard aperti (preesistenti o in divenire come HTML5) e soluzioni proprietarie che ha decretato la sua ascesa a re nel mondo dei motori di ricerca. La speranza ovviamente è che gli standard aperti coinvolti nel processo vengano spinti e migliorati al fine di superare gli ostacoli tecnologici che verranno incontrati lungo il percorso.

IL WEB NEL DESKTOP:

Nell’annuncio della recente uscita della KDE Software Compilation 4.4 campeggia come prima novità la frase:

“Lo spazio di lavoro Plasma guadagna capacità di interazione sociale e per il web”


La sfida della comunità KDE è quella di presentare una piattaforma che garantisca la potenza e flessibilità delle applicazioni desktop senza fare a meno delle capacità sociali del web. Nella pratica sempre più applicazioni kde stanno implementando in maniera nativa le API di vari servizi online. Mi viene in mente, solo per fare un esempio, la possibilità del visualizzatore di foto Gwenview di interfacciarsi con Flickr o la capacità di ottenere direttamente da un programma informazioni sugli sviluppatori aggiornate grazie alla sincronizzazione con profili su opendesktop.org.

Altro piano su cui si sta muovendo il progetto KDE è quello dell’implementazione delle API nepomuk che forniscono a chi sviluppa la possibilità di integrare feature di collaborazione in maniera estremamente semplice. Per adesso l’implementazione di nepomuk si traduce a livello utente nella possibilità di taggare, votare e inserire commenti su qualsiasi file per poi ricercarli con svariati criteri.

QUAL È LA STRADA MIGLIORE OGGI?

Sinceramente, allo stato attuale, mi sento di poter affermare che la speranza presentata ad inizio articolo è ancora molto lontana. Se si vuole tentare di abbracciare uno solo dei due approcci per l’utilizzo di tutti i giorni ci si troverà nel primo caso con una piattaforma troppo sbilanciata verso la visione sociale mentre nel secondo caso con una sbilanciata sulle funzionalità. Attualmente per prendere il meglio dei due mondi siamo obbligati sostanzialmente a mantenerli separati. Probabilmente con la futura possibilità di far girare codice nativo all’interno dei browser da una parte e la maggiore attenzione da parte di chi offre servizi web a rilasciare API complete e semplici da utilizzare dall’altra il futuro sarà una convergenza naturale delle due filosofie.

[Immagine in Home di Robert S. Donovan]

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