Kiva: un (piccolo) prestito, può cambiare una vita

KivaSe vogliamo cogliere l’opportunità di un nuovo anno che inzia, per fare qualcosa di concreto per chi ne ha davvero bisogno, allora dobbiamo dare un’occhiata a Kiva , un sito di “social lending” particolarmente interessante.

Analogamente a Zopa si tratta di un sito di microcredito sociale, che mette in contatto diretto chi presta denaro con chi lo chiede in prestito, saltando il (costoso) passaggio dell’intermediario. Tuttavia, mentre Zopa assicura un piccolo rendimento al prestatore, Kiva è un prestito a interessi zero.

Il prestatore è messo in contatto diretto con chi chiede denaro, persone che vivono in aree povere del pianeta dove il reddito giornaliero pro capite medio è inferiore al dollaro. E’ gente che chiede piccoli prestiti, 20 dollari per comprare un attrezzo, 50 dollari per allestire una piccola classe e così via. Il prestatore sceglie attivamente a quale progetto partecipare e, una volta raggiunta la somma richiesta, Kiva eroga il prestito.

Ai prestatori è dato modo di conoscere tappa dopo tappa lo stato del progetto che hanno finanziato e, quando possibile, riceveranno il 100% di quanto prestato. E’ un modo innovativo, preciso e serio di fare qualcosa di concreto per chi ha bisogno, creando inoltre una rete di relazioni tra vari prestatori (è ad esempio possibile sapere chi altro sta prestando nel progetto che stiamo finanziando) e debitori.

E’ a mio avviso un’opportunità enorme, troppo spesso ci dimentichiamo che il denaro da noi necessario per comprare un iPod consentirebbe, ad esempio, ad un bimbo kenyota di sopravvivere per oltre un anno. Gli squilibri attualmente presenti nel pianeta sono di proporzioni inaudite: in questo momento sto scrivendo su una tastiera che costa 49€, quanto basta per vaccinare un piccolo villaggio in Africa.

Per chi sa l’inglese consiglio di cliccare sul video sottostante, nel quale l’ex Presidente degli Stati Uniti d’America Bill Clinton spiega cos’è Kiva a Fox News:

Se la tecnologia oggi, tra le tante cose, ci consente anche di fare del bene direttamente, senza mediazioni, senza intermediari, senza rischi è il momento in cui chi è fortunato e vive nella parte “giusta” del mondo condivida una piccola (per noi) parte della propria ricchezza con chi non ha nulla.

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