Due anni di Appunti Digitali

Scrivo questo post per ripercorrere rapidamente il cammino che da settembre 2007 ci porta ad ottobre 2009, e condividere con voi qualche considerazione sul presente e sul futuro del progetto.

All’inizio eravamo molti autori; ciascuno di noi produceva un volume rilevante di contenuti mensili (minimo 10 post), il che ci dava ampio respiro per il riempimento della scaletta quotidiana.

Dopo alcune defezioni, motivate dal peso degli impegni personali/di lavoro e da altri fattori meno piacevoli, un manipolo di fedelissimi è rimasto a tenere a galla la corazzata AD.

Dal 2007 ad oggi c’è stata una discreta rotazione nel nostro staff, ma soprattutto un cambiamento del piano editoriale – siamo passati da una fase di navigazione a vista, alla fissazione di alcuni “paletti” contenutistici nella forma delle rubriche – ed abbiamo acquisito nuovi autori con la logica della competenza su specifiche aree che c’interessava coprire.

La nostra politica di reclutamento di blogger, è stata via via calibrata su questo approccio, il che ci espone ovviamente a periodi di magra come quello che stiamo passando: avrete senz’altro notato che, dopo la ripresa dalla pausa estiva, il numero di post giornalieri è stato instabile, con una tendenziale decrescita che ci ha portati da 3/4 post al giorno, ai 2/3 di questi giorni.

Il motivo è molto semplice e credo sia giusto condividerlo con voi: riceviamo frequenti richieste di collaborazione da persone armate di grande entusiasmo e poca esperienza; al contrario, professionisti e ricercatori che conosciamo direttamente e/o che frequentano il sito, benché spesso interessati, riescono raramente a metabolizzare l’idea di dover dedicare 2 o più ore extra a settimana, ad un nuovo lavoro.

Partendo da questa considerazione, ci troviamo a un bivio: puntare sulla continuità, cercando immediatamente di incrementare il numero di collaborazioni senza troppi se e troppi ma, o piuttosto continuare sulla strada del poco ma buono, ed aspettare pazientemente che nuovi elementi, competenti e capaci fin da subito di offrire contributi interessanti (open source, mondo hi-fi per esempio), entrino in squadra.

Si dice che la qualità paga ma, ahimè, su Internet non è sempre questo il caso. L’accoglimento indiscriminato di nuovi contributi, l’aumento del ritmo, genererebbe con precisione quasi meccanica più visite. Al contrario, tentare di mantenere l’attuale politica, minaccia e in parte produce, effetti negativi del tutto simmetrici sul traffico, e dunque sulla monetizzabilità del sito.

Se poi decidessimo di aprirci a tematiche come la praticatissima celebrazione seriale dei social media, ma anche donnine, file sharing, “trucchi” per “ottimizzare” Windows – occhio, non sto scherzando: c’è fior di carta stampata che campa da anni rimasticando questi temi – riusciremmo senz’altro a catturare qualche decina di migliaia di unici/mese in più.

Dunque, perché mai non dovremmo farlo? Ancora meglio, perché non lo facciamo? Le risposte sono due, ma ciascuna non vive senza l’altra.

– l’attuale gruppo di autori lavora per passione, non per costruirsi una posizione;

– siamo una costola del più grande sito italiano sulla tecnologia, quindi possiamo permettercelo.

Se dovessimo applicare ad AD il principio “senza la monetina la scimmietta non balla”, non potremmo permetterci di deviare di un solo millimetro dalle solite quattro fregnacce attorno a cui prospera – o spera, prima o poi, di prosperare – una gran fetta dell'”informazione tecnologica” online.

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