Nokia Comes with Music meno popolare del previsto

 Nokia Comes With Music

Il nuovo servizio di distribuzione digitale ideato dalla famosa società finlandese pare abbia incontrato meno favori da parte del pubblico di quanto previsto inizialmente.

Pare perché in realtà non ci sarebbero numeri ufficiali in ballo anche se si parla ufficialmente di sole 23 mila iscrizioni per quanto riguarda il Regno Unito, uno dei Paesi in cui Nokia si sarebbe esposta maggiormente (anche perché legata ad accordi con le grosse case discografiche quali la Virgin).

“E’ una grande delusione perché raramente si è vista una promozione di tale portata in favore di un servizio di musica digitale”, afferma Paul Brindley  durante un’apparizione pubblica alla conferenza dell’associazione di Musica Indipendente tenutasi a Londra.

Tim Grimsditch capo della sezione di product marketing Nokia Music, presente all’evento, si limita ad un laconico “non abbiamo rilasciato ancora i numeri per quanto riguarda le sottoscrizioni quindi non posso né confermarli né commentarli al momento”.

Pur manifestando disagio, prosegue esprimendo ottimismo: “E’ un business model sostanzialmente nuovo e siamo al momento attivi in cinque continenti, con la prospettiva di raggiungere risultati significativi nell’arco di un periodo di 6 mesi”.

L’attuale promozione consente agli acquirenti di telefoni Nokia Comes With Music un abbonamento di 12 o 18 mesi, a seconda del modello scelto, che prevede download illimitati di canzoni disponibili nello store virtuale.

Tutti i file sono però protetti da DRM, tecnologia che limita l’utilizzo degli stessi al solo dispositivo Nokia; sarebbe proprio l’uso del software Digital Rights Management la causa dello scarso appeal finora riscontrato. L’utenza vuole poter fare quello che vuole con la musica scaricata, ma l’obiettivo è proprio quello di contrastare l’ascesa del servizio proposto da Apple (con l’accoppiata iTunes-iPod) spostando l’utenza dall’uso di lettori mp3 ad hoc ai cellulari della casa finlandese.

Fino ad ora lo scopo è stato disatteso ma pare che tra i Paesi in cui il servizio è disponibile (Australia, Francia, Svezia e UK) il Singapore abbia mostrato segni importanti di vitalità anche se i numeri non sono ancora stati pubblicati dal produttore leader di cellulari.

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