I pirati del software sono come i pirati somali

mp3_communism.jpgLa BSA, l’associazione che raggruppa molti tra i più importanti produttori di software ha diffuso una mail per presentare una nuova campagna pubblicitaria. Francamente faccio fatica a decidere se è più grottesco il contenuto della lettera stessa o del sito linkato in essa.

Gordon Star scrive per Cnet e si è visto recapitare un comunicato che lo invitava a visitare il nuovo sito “Faces of Internet Piracy”, in cui alcune persone apparentemente per bene ammettono pubblicamente il loro trascorso da criminali del web in mezzo a inquetanti sequenze che mostrano colonne di auto della polizia che corrono a sirene spiegate e inferiate carcerarie che si chiudono con stridii metallici che sembrano moniti.
Assistere alla manipolazione di cinque individui copevoli di aver scaricato software pirata (dopo il salto il video) che con tutta probabilità si prestano alla pubblica gogna in cambio di sconti o annullamenti sulle pene per i reati di cui sono accusati forse non è ancora abbastanza.
Così la FD, agenzia incaricata dalla BSA di far conoscere questa campagna, si è sentita in dovere di far notare, che la pirateria ha molteplici forme, ma che alla fine tra i pirati che stanno seminando il panico in Somalia e quelli che si scambiano software illegamente non c’è poi molta differenza: sempre di pirateria si tratta.

via: Zeus News

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